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Fra una chiacchiera e l'altra, condite da commenti pungenti e senza filtri di Eleonor, la troppo abbondante cena passΓ² molto in fretta.

Le occhiate argentee di Sebastian continuavano a sgusciare verso di me e io prontamente continuavo a ignorarle.

La situazione di stallo, tuttavia, non potΓ© proseguire a lungo. Per qualche ragione a me sconosciuta, ci ritrovammo stravaccati sul letto dalle coperte floreali della "mia" stanza.

Sebastian se ne stava sdraiato a fissare il soffitto, le mani dietro la nuca, lo sguardo vacuo. Io mi rigiravo un ricciolo rosso fra le dita, seduta sul bordo del letto che mi apparteneva, cercando di occupare il minimo spazio indispensabile.

Con la porta chiusa il rumore della Soap Opera sdolcinata che Eleonor stava guardando nella stanza a fianco era ridotto a un quasi inudibile brusio.

Mi schiarii rumorosamente la voce, fissandolo di traverso. Β«Hai qualcosa da dirmi?Β» Domandai, con tono forse un po' troppo acuto per una semplice conversazione.

Quasi sussultando, lui voltΓ² il capo verso di me, ciuffi corvini arricciati sulla fronte Β«Domani non ci sonoΒ» DichiarΓ² neutro, ma fissandomi tanto intensamente che dovetti distogliere lo sguardo, le guance arrossate.

Allo stesso tempo, perΓ², mi venne voglia di scoppiargli a ridere in faccia. Io ero arrabbiata perchΓ© lui se ne era andato, lasciandomi sola e lui cosa faceva? Se ne andava un'altra volta.

Schioccai la lingua contro il palato con uno sbuffo Β«E dove vai?Β» Chiesi, a occhi bassi, giocherellando con un lembo del lenzuolo.

Alzai lo sguardo appena in tempo per cogliere la maniera in cui si morse le labbra e gli occhi grigi scattanti, in difficoltΓ  Β«A portare a termine l'impegno che avevo qui ad AshlandΒ» BiascicΓ² vagamente.

Aggrottai la fronte, stizzita Β«Oh be'... Ma che risposta esaustiva!Β» Schernii ironicamente, fulminandolo con un'occhiata verdastra Β«Ora mi Γ¨ tutto molto piΓΉ chiaroΒ».

Incrociai le gambe sul letto e voltai verso di lui tutto il corpo, in modo da potergli dirigere contro la mia furia.

Rimase fermo lì sdraiato e si limitò a fissarmi con la coda dell'occhio, battendo un paio di volte le lunghe ciglia nere.

«Non vorrei che fosse così, Ro» Si tirò indietro i riccioli con una mano, chiaramente cercando di ammorbidirmi con quel nomignolo.

Ro... Ogni volta che lo sentivo arricciare nell'aria quella sillaba mi riaffiorava alla mente il piccolo bambino con guance bianche e broncio perenne che era stato.

Sospirai, incrociando le braccia sul seno e imponendomi una certa dignità «Così come?» Scattai, anche se conoscevo la risposta ad almeno quella domanda.

Β«Non vorrei che tu ce l'avessi con meΒ» MormorΓ², con tono accondiscendente e un balenare di denti bianchi Β«Che tu fossi fredda con meΒ».

«Sei tu che fai in modo che sia così» Rinfacciai, quasi balbettando sotto un suo sguardo implorante «Mi basterebbe sapere qualcosa, un solo dettaglio di questa rete di segreti che hai nel petto».

C'era solamente una cosa peggiore del Sebastian bambino: il Sebastian che si comportava come un cane bastonato.

Mi stava guardando, almeno, ma semplicemente non rispose, il petto si alzava e si abbassava lentamente. Ci fissammo per un po', saggiando la rabbia e la determinazione l'uno dell'altro.

Pochi secondi dopo lui era in piedi, vicino alla porta semiaperta, sulla soglia, salutandomi con un'ultima occhiata di rammarico. «Preferisco che resti arrabbiata con me a vita» Mi borbottò, poi fuggì via, come sabbia fra le dita.

La porta si richiuse alle sue spalle con un debole schiando e io rimasi seduta nel mezzo del letto con la bocca schiusa e le gambe intrecciate, riccioli rossi cadenti sulle spalle e un pigiama bianco spiegazzato addosso.

Rimasi seduta, domandandomi che diavolo fosse successo. Infine mi rotolai su un fianco, sdraiandomi, e strinsi forte il cuscino freddo fra le braccia. In un battito di ciglia mi trovai lanciata nel mondo dei sogni.

La mattina dopo, quando mi svegliai, scesi al piano inferiore per fare colazione. Venni quasi immediatamente intercettata da Eleonor, che mi fece sapere che Sebastian era partito quasi tre ore prima e che probabilmente non lo avremmo rivisto prima del pomeriggio.

Io la fissai vacuamente, prendendo posto sulla sedia di legno, la tovaglia arancione mi colpì come un pugno in un occhio, e finsi indifferenza.

Β«Sai dov'Γ¨ andato?Β» Biascicai distrattamente, punzecchiando con la forchetta i pancake che mi erano stati messi davanti, lo sguardo basso Β«Magari posso raggiungerloΒ».

Alzai lo sguardo verso l'alto fra le ciglia, sentendola sospirare, lei curvΓ² le labbra sottili Β«Non ne ho proprio idea...Β» MormorΓ² rocamente, posizionando le mani sotto il mento. Β«Quel ragazzoΒ» I suoi occhi azzurri scintillarono Β«Mi farΓ  impazzireΒ».

Schioccai bonariamente la lingua contro il palato, accennando un sorriso che risultΓ² diventare una mezza smorfia rammaricata Β«Tuo marito ti diceva tutto, Eleonor?Β» Domandai, sorprendendo me stessa.

RidacchiΓ² quasi in maniera infantile Β«Oh no!Β» SbuffΓ², i lineamenti contorti in tenera nostalgia Β«Sai, cara, piΓΉ teniamo a qualcuno piΓΉ gli mentiamoΒ».

I suoi occhi sembravano stanchi e i suoi capelli candidi erano stretti in una treccia morbida, piccole rughe incresparono i suoi sorrisi.

Β«Non dovrebbe essere il contrario?Β» Domandai, scolando un sorso di spremuta d'arancia, il bicchiere di vetro stretto fra le dita Β«Se ami qualcuno non gli menti, non vuoi farlo soffrireΒ».

Eleonor incrociΓ² le braccia sul tavolo, arrotolando le maniche della camicia Β«Pensaci...Β» Disse caldamente Β«Diresti a qualcuno a cui vuoi bene che detesti la sua acconciatura?Β» Chiese, schioccando la lingua Β«No, ma, anche se lo facessi, sicuramente cercheresti di addolcire la pillolaΒ».

Molto probabilmente aveva ragione, spostai dietro l'orecchio un ricciolo rosso «Sì, ma ciò che è di fondamentale importanza? Ciò che potrebbe influenzare la vita di entrambi? George ha mai provato a nasconderti questo genere di cose?» Insistetti.

Lei rizzΓ² la schiena Β«Ci ha provato, non gliel'ho mai lasciato fareΒ» DichiarΓ² Β«Ma George era un uomo dolce, buono, semplice. Suo fratello Christopher, invece...Β».

Β«Il ragazzo che ha abbandonato l'amore?Β» Ricordai vagamente, inarcando un sopracciglio. PiΓΉ la storia andava avanti, meno sopportavo Christopher.

«Già» Eleonor annuì divertita «L'affascinante fratello maggiore, fedele compagno di Terrier» scosse la testa bonariamente «Non giudicare troppo duramente, Rose. Io lo feci, ma fu un errore. Alcune persone, quando amano, cercano di difendere l'oggetto del loro amore da qualunque cosa. Può risultare fastidioso. Ti senti in trappola, vorresti solo distruggere quel cubo di vetro che ti ingabbia il cuore e cattura il respiro. Ma lui lo fa anche per se stesso, per non sopportare mai il dolore di vederti ferita. Se anche tu lo ami dovresti volere che lui non soffra».

Premetti le labbra in una linea sottile, inspirando profondamente. La sua affermazione mi si era conficcata fra le costole come una lancia con la punta d'amianto.

Β«Ma la veritΓ ...Β» Protestai debolmente, perchΓ© avevo appena realizzato qualcosa. Se io mi fossi trovata al posto di Sebastian, se avessi potuto impedirgli di acquisire brutti ricordi, e soffrire, allora l'avrei fatto.

PerchΓ© vederlo rotto, spezzato, ferito, era parte del mio inferno. La voglia di veritΓ  che avevo nasceva proprio dal desiderio di sollevare alcuni pesi dalle sue spalle e proteggerlo.

Essenzialmente partivamo dalla stessa idea, dallo stesso desiderio, che non riusciva a incastrarsi con quello dell'altro. Troppo potente, indomabile.

Amore.

Β«Non fraintendermi, RoseΒ» Quasi sussultai, quando la voce di Eleonor mi riscosse dai miei pensieri Β«Io sono sempre dalla parte della veritΓ . E mi sforzerei con tutta me stessa per conoscerla, come ho fatto nella mia vitaΒ».

Β«Grazie, EleonorΒ» Battei le palpebre, rimuginando, una mano sotto il mento, il gomito sul tavolo e il piatto ancora pieno.

Β«Figurati, caraΒ» AmmiccΓ² dolcemente Β«In cambio di queste mie storie di adolescenza mi accompagnerai a fare la spesa, poi torneremo a casa, prepareremo il pranzo e vedi che Sebastian sbucherΓ  da qualche parte per tornare a mangiare!Β».

Sorrisi Β«D'accordoΒ».

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π”ˆ π”žπ”‘π”’π”°π”°π”¬ 𝔰𝔬𝔩𝔬 π”ͺ𝔒!!!

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