𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐓𝐄𝐑𝐙𝐎

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Lo sceriffo era ripartito ad una velocità assurda. Probabilmente, pensò Allison, era in ritardo per il suo prossimo appuntamento, lavorativo s'intende. La corvina si sistemò la borsa sulla spalla ed entrò nell'edificio scolastico dove, per sua fortuna, non fece fatica ad individuare Nancy e Barb. Le due ragazze stavano percorrendo il corridoio verso l'armadietto di Allison mentre, la ragazza occhialuta, continuava a fare domande di chimica alla Wheeler in vista del compito che quest'ultima avrebbe avuto quella mattina.
❝buongiorno!❞ esclamò la ragazza nuova facendo sussultare appena, dalla sorpresa, le altre due.

❝dio Allison mi hai fatto prendere un colpo!❞le rispose Nancy, dandole una spallata giocosa.

❝buongiorno.❞ rispose invece Barb, sorridendo alla giovane Hopper.

❝che combinate?❞ domandò poi la corvina, sporgendosi oltre la spalla di Nancy per osservare i biglietti che erano nelle mani della Holland.

❝Nancy ha il test di Kaminsky oggi e non riesce a darsi pace.❞ rispose la rossa alzando gli occhi al cielo ed emettendo un piccolo sospiro. Allison si domandò da quanto tempo la castana stesse tormentando l'amica con quelle domande e quasi fu sollevata dal fatto che non avesse ancora quell'elevato grado di confidenza con la Wheeler. La corvina fece per rispondere, per proporre a Nancy e Barb una pausa prima delle lezioni, ma venne interrotta ancora prima di iniziare.

❝hai studiato abbastanza Nance.❞ una voce maschile, che Allison aveva già sentito, raggiunse le sue orecchie.

Steve Harrington, insieme ai suoi amici Carol e Tommy, avevano notato il trio lungo il corridoio e si erano avvicinati ad esso per parlare con Nancy Wheeler, la ragazza che Steve stava frequentando. Quella mattina il ragazzo aveva appreso, attraverso un biglietto lasciato dai genitori sul tavolo sgombro della cucina, che quest'ultimi sarebbero stati via per un paio di giorni e che, di conseguenza, avrebbe avuto casa libera per invitare un paio di amici.
Alla Hopper quella situazione diede fastidio sin dal principio: Steve era stato troppo brusco e aveva portato tutta l'attenzione su di lui senza un minimo riguardo per lei e la Holland che, oltretutto, aveva ricevuto un dito nell'orecchio sinistro da Tommy, l'amico di Steve.
❝Steve.❞ sospirò esausta Nancy passandosi una mano sul volto.

❝ascoltami, lo sai che puoi farcela, non preoccuparti.❞ tagliò corto il ragazzo mentre si rigirava tra le mani i fogli che aveva strappato dalle mani di Barb.
❝devo dirti una cosa importante: mio padre è fuori città per una conferenza e mia madre è con lui, perché non si fida.❞ iniziò a spiegare l'Harrington, gesticolando appena con le mani.

❝ha ragione.❞ si intromise Tommy sorridendo ampiamente e spostando lo sguardo dall'amico alla ragazza con cui si stava frequentando il suo amico.
Citrullo, fu l'unica cosa che Allison riuscì a pensare del ragazzo.

❝così, ci stai?❞ concluse Steve aspettando, più che entusiasta, una risposta da parte di Nancy. La corvina non capiva, si era persa un pezzo di conversazione o Steve aveva volutamente evitato di dire l'unica cosa che in realtà doveva dire?

❝starci, per cosa?❞ domandò Nancy, confusa quanto la corvina.

❝niente genitori, casa grande...❞ spiegò Carol, alzando le sopracciglia come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

❝una festa?❞ domandò Nancy incerta, riportando il suo sguardo dall'oca a Steve.

❝ding, ding, ding.❞ fece Carol, in una patetica imitazione di una campanella, mentre Tommy rideva.

❝è, martedì.❞ fece notare Nancy ai tre.

❝martedì, oh mio dio!❞ le fece il verso Tommy facendo ridere la sua ragazza e Steve che, però, si riprese subito.

❝andiamo, una cosa in piccolo, saremo solo noi.❞ si spiegò meglio Steve guardando la Wheeler pensare.
❝che ne dici, ci stai oppure no?❞ le domandò alla fine poggiandosi le mani sui fianchi, il sorriso smagliante che vacillava. Nancy non riuscì a dare una risposta al ragazzo, perché Carol spostò l'attenzione del gruppo su qualcos'altro.


Jonathan Byers aveva appena varcato la soglia della scuola. L'idea di essere in quel luogo, mentre suo fratello era chissà dove in pericolo di vita, lo mandava fuori di testa. Però, in fin dei conti, doveva solo appendere un volantino con il volto di Will: ci avrebbe impiegato pochissimo e poi sarebbe potuto uscire da quel posto che gli stava tanto stretto. Tuttavia i suoi piani andarono in frantumi quando, la spilla che doveva usare per appendere il volantino, aveva deciso di non penetrare il sughero della bacheca appesa in corridoio. In quel tempo che Jonathan aveva sprecato per imprecare mentalmente contro la spilla, il gruppo di Steve lo aveva deriso e Allison aveva deciso di avvicinarglisi.
❝ei.❞ lo salutò la corvina, facendo sussultare il maggiore dei fratelli Byers che non si aspettava che qualcuno gli si sarebbe avvicinato.

❝oh ehm, ei.❞ rispose impacciato il castano. Si sistemò lo zaino che aveva in spalla.
❝Jonathan Byers, piacere.❞ continuò poi porgendole la mano e sorprendendo anche se stesso: non aveva mai avuto il coraggio di presentarsi a nessuno e lo trovava ora che il fratello era scomparso e non doveva perdere neanche un secondo di tempo?

❝Allison Hopper, piacere mio.❞ sorrise la corvina, la divertiva il fatto che si fossero visti quella mattina ma non si fossero neanche guardati.

❝la figlia di Jim, lo so: giocavamo insieme da piccoli, molto piccoli, probabilmente non ricordi.❞ iniziò a farfugliare il castano portandosi una mano alla nuca.

❝non ricordo benissimo, sai ho cercato di rimuovere quella parte della mia vita.❞ iniziò a spiegare la corvina, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Vide che Jonathan stava per parlare perciò si affrettò a concludere e a non farlo sentire un pazzo psicotico.
❝però mi sembra giocassimo nel tappeto elastico che avevi dietro casa, può essere?❞ completò incerta la Hopper mordendosi il labbro inferiore e socchiudendo un occhio.

❝si, si si, giocavamo lì, ora non lo abbiamo più sai, si è rotto e...❞ il castano era sollevato e sorpreso che Allison si ricordasse si lui, tuttavia si dovette fermare quando si accorse di aver iniziato di nuovo a farfugliare.
❝comunque ehm, scusa per mia madre, sai quella cosa che ha detto questa mattina, lei non vo-❞ iniziò a scusarsi Jonathan, facendo sorridere la corvina.

❝è okay, davvero, non è un momento semplice per lei e mio padre è stato piuttosto brusco quindi non fa niente.❞ lo interruppe la corvina.
❝ti serve una mano con quelli?❞ domandò ancora la Hopper indicando la spilla e il volantino, oramai stropicciato, che il Byers teneva in mano.

❝oh, si in realtà, non so cosa mi prende oggi.❞ sospirò imbarazzato Jonathan passando alla ragazza che aveva di fronte i due oggetti che aveva tentato di usare poco prima.
❝sei qui da molto?❞ domandò il castano per spezzare il silenzio che si era andato a creare tra i due.

❝sono arrivata ieri.❞ gli rispose Allison mentre osservava il suo pollice sbiancare per via della pressione che stava imponendo alla spilla che, alla fine, riuscì a perforare la superficie in sughero della bacheca.
❝ecco fatto.❞ sorrise la corvina girandosi di nuovo verso il giovane Byers.

❝grazie mille, ehm io devo-❞ iniziò a spiegare Jonathan indicando la porta anti-panico che aveva alle spalle. La Hopper fece un gesto della mano e lo interruppe.

❝va bene, ci vediamo in giro.❞ sorrise la corvina mettendo le mani nelle tasche della giacca che indossava.

❝si certo, ciao.❞ quando il castano finì di pronunciare quella frase, la campanella prese a suonare e l'annuncio di una veglia per Will Byers venne promulgato per tutto l'edificio. Allison si girò e ritornò verso i cinque adolescenti da cui si era allontanata poco prima. Si salutarono anche loro e poi si divisero: Nancy e Barb presero un corridoio verso l'aula di chimica mentre, la Hopper insieme a Steve ed il suo gruppo, si diressero verso l'aula di storia.


⋅•⋅⋅•⋅⊰⋅•⋅⋅•⋅⋅•⋅⋅•⋅∙∘☽༓☾∘∙•⋅⋅⋅•⋅⋅⊰⋅•⋅⋅•⋅⋅•⋅⋅•⋅


perché non voglio andarci da sola.❞ piagnucolò Nancy dall'altro capo del telefono facendo sbuffare Allison.

❝ma non hai detto che ti avrebbe accompagnata Barb?❞ domandò la corvina appoggiandosi con la spalla destra al muro a cui era attaccato il telefono.

si, ma Barb ha detto che viene solo se ci sei anche tu, non vuole restare da sola a fare la candela.❞ sospirò la Wheeler mentre si rotolava sul letto cercando una posizione comoda in cui fermarsi.
ti prego, saremo solo noi sei e andremo via presto, te lo prometto. insistette ancora la castana. Allison, che in quel momento si trovava in officina, si appoggiò con la schiena al muro e spinse il telefono contro il petto per non permettere alla Wheeler di sentire le sue imprecazioni.

❝e va bene.❞ sbuffò la corvina passandosi una mano sul viso mentre Nancy, che si trovava in camera sua, si era seduta di scatto dalla gioia.
❝a che ora è?❞ domandò Allison passandosi una mano tra i capelli.

alle dieci, l'indirizzo è quello che ti ho scritto sul polso a pranzo.❞ rispose velocemente la Wheeler, la gioia era più che percepibile dalla sua voce.

❝va bene, dopo posso rimanere a dormire da te? non so a che ora torna mio padre e non mi ha lasciato le chiavi di casa quind-❞ iniziò a spiegare Allison, tentando di scusarsi.

certo, va benissimo, allora richiamo Barb, a sta sera! Nancy riattaccò il cellulare senza aspettare la risposta di Allison, quest'ultima sorrise al pensiero di quanto un solo invito da parte di Steve l'avesse fatta andare su di giri. Rimise la cornetta dl telefono al suo posto e si girò verso il meccanico piegato nel cofano aperto della sua auto.

❝ci vorrà molto?❞ domandò la Hopper, alzando il tono della voce per farsi sentire dall'uomo.

❝un paio d'ore signorina, si metta comoda.❞ le rispose l'uomo sorridendole, cosa che però non fece rilassare Allison. Non aveva programmato di spendere tutto il pomeriggio in un'officina.


⋅•⋅⋅•⋅⊰⋅•⋅⋅•⋅⋅•⋅⋅•⋅∙∘☽༓☾∘∙•⋅⋅⋅•⋅⋅⊰⋅•⋅⋅•⋅⋅•⋅⋅•⋅


Aveva appena spento il motore dell'automobile davanti casa, la macchina del padre era parcheggiata nel giardino di fronte all'abitazione quindi non sarebbe rimasta chiusa fuori e si sarebbe potuta preparare per la sera. La corvina scese dall'auto, percorse i gradini che la separavano dal portico e alzò la mano per bussare alla porta di casa che venne aperta prima che le sue nocche potessero toccare il legno.

Jim Hopper doveva recuperare dei documenti che aveva dimenticato a casa e che, secondo lui, sarebbero potuti servire nella ricerca a Will Byers. Aveva guardato l'orologio e si era reso conto che era in ritardo, di nuovo. Per questo, mentre apriva il portone e si infilava il cappello sulla testa, non notò la figlia. Questo non portò a nient'altro se non alla collisione dei due.

❝ma che cazzo.❞ borbottò lo sceriffo alzando lo sguardo per vedere cosa avesse colpito. Si zittì quando notò Allison.

❝ciao anche a te, o si sto bene grazie, si ho fatto pranzo a scuola e la mia giornata è stata una meraviglia, ah si ho fatto riparare la macchina e mi sono anche scusata da parte tua con Jonathan Byers per questa mattina, tu invece che mi racconti?❞ sputò tutto d'un fiato la Hopper guardando il padre in viso con un finto sorriso.

❝scusami è che vado di fretta, con la faccenda di Will sai.❞ le rispose Jim sospirando e togliendosi, di nuovo, il capello.

❝non fa niente.❞ sospirò esausta, per non si sa cosa, Allison.
❝sta sera esco, vado a casa del ragazzo di una mia amica, saremo in sei, e poi resto a dormire da questa mia amica.❞ gli disse la corvina mentre si appoggiava alla staccionata.

❝e questa tua amica sarebbe?❞ domandò Jim che, in quel momento, aveva dimenticato tutta la faccenda Byers. Allison sorrise, il fatto che il padre le facesse domande e si interessasse a lei le aveva riempito il petto di una strana gioia.

❝Nancy Wheeler, ci sarà anche Barbara Holland, non so se sai chi sono.❞ spiegò velocemente la corvina, la paura che l'uomo di fronte a lei perdesse interesse per quella conversazione le attanagliava lo stomaco.

❝si, conosco le famiglie, ci saranno dei ragazzi?❞ domandò ancora lo sceriffo.

❝si, sono due ma uno è il ragazzo di Nancy e l'altro è il ragazzo di un'altra ragazza, anche lei ci sarà questa sera.❞ spiegò ancora la Hopper portandosi i capelli dietro le orecchie, aveva preso a tirare un leggero venticello e le ciocche che le finivano davanti al viso le erano di intralcio.

❝e cosa ci andate a fare tu e questa Barb allora?❞ domandò confuso Jim facendo ridere la figlia per la prima volta da quando era tornata. Quel suono a Jim sembrò la cosa più bella che avesse mai udito.

❝non ci volevamo andare, ma Nancy non vuole andare alla festa da sola e ha chiesto a Barb, Barb ha detto che ci sarebbe andata solo se ci fossi stata anche io perché non voleva fare quella che tiene la candela ed eccoci qua.❞ concluse la corvina guardando il padre negli occhi.

❝e poi andresti a dormire da questa Nancy?❞ domandò lo sceriffo, Allison annuì in risposta.
❝va bene, tanto questa sera avrei fatto tardi perciò.❞ sospirò Jim avvicinandosi alle scale.
❝allora buona festa, ah e se ti servono le chiavi c'è n'è una copia sotto il vaso lì sul davanzale.❞la salutò l'uomo mentre percorreva i gradini e si avvicinava al suo veicolo. I due si salutarono, ancora, con un gesto della mano e, alla fine, l'uomo partì in retromarcia e lasciò il perimetro della sua abitazione.
Allison sorrise, più che felice della conversazione appena avuta. Si avvicinò al davanzale e tirò su il vaso: le chiavi le si presentarono tutte sporche di terra. Le afferrò e le ripulì in fretta con le mani per poi infilarle nella tasca dei suoi jeans. Alla fine varcò la soglia della casa e si chiuse la porta alle spalle, che era rimasta aperta durante tutta la conversazione con il padre. Guardò l'orologio e sospirò: era decisamente ora di prepararsi.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro