❅𝐍𝐄𝐀𝐋𝐈𝐄. Gʟᴀss Mᴀᴛᴇ

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𝐎𝐂 [𝐑𝐨𝐥𝐞𝐩𝐥𝐚𝐲] 𝐟𝐨𝐫: -iliade ; Metal_nerd
𝐎𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐭𝐚𝐠𝐬:_Bisk_
𝐒𝐭𝐨𝐫𝐲: Way of Blood
𝐖𝐨𝐫𝐝𝐬 𝐜𝐨𝐮𝐧𝐭: 10.825

{☘︎𝑹𝑈𝑂𝐿𝑂» ᵒᵗᵗⁱᶜᵃ; ᵈⁱˢᵉᵍⁿᵃᵗʳⁱᶜᵉ; ˡᵃᵈʸ

Nealie non è mai stata una donna statica, sia fisicamente che moralmente, e allo stesso modo non si è mai limitata al sapere svolgere una sola mansione. Sarebbe stato invero molto scomodo per lei, che doveva già da piccola aiutare come poteva la madre a guadagnare abbastanza da riuscire a nutrire tutta la famiglia. Come Naomh, anche lei è figlia di un proprietario di un bordello di Volantis e, non avendo ancora il genitore deciso di liberarle, per un primo periodo della sua vita lavorò in quella casa del piacere, dove venne iniziata al soddisfare le persone, ma senza arrivare alla mera condizione di serva di altre persone. L'esser la figlia del proprietario è stato comunque utile, poiché veniva trattata con maggior rispetto e perché rappresentava di fatto un grande vantaggio a livello economico. Tra tuttee donne e gli uomini in quella casa, perché proprio non avere l'elemento più raro? Di un'età così giovane oltrettutto. Era trattata come una pedina importante e delicata, una vera pedina di vetro, peccato che Nealie non fosse realmente così. In quei brevi anni in cui lavorò nel bordello non imparò ad essere seducente e servizievole, al contrario, allora lei era una giovane bella e delicata, ma mentre i suoi colleghi e superiori vedevano il suo essere la figlia del proprietario come un elemento vantaggioso a scopo monetario, per lei era un metodo per ottenere un minimo di rispetto in più. Restava comunque una ragazzina che lavorava lì di certo non per divertimento. Dopo aver imparato ciò che doveva imparare, iniziò il suo lavoro e lo continuò solo per due anni, anni in cui per fortuna sua non le venne fatto alcun male. All'inizio infatti veniva chiesta solo per il suo delicato viso, poi i primi clienti si trovarono davanti una ragazzina che aveva tutto tranne che il carattere di una persona che accetta di farsi calpestare. Che fare dunque? Di certo non sapevano che al genitore di lei importasse poco, quindi si occupò unicamente di servire le persone che non desideravano avere il controllo, ma il contrario. E onestamente, anche se come professione ovviamente non era gradita, preferiva sicuramente decidere lei per gli altri, anche per gli uomini, che in quella società avevano il potere sulle donne. Come lavoro portava a casa il giusto, ma appena il genitore decise di liberare lei e la madre anni dopo la nascita di Naomh, non ragionò nemmeno molto sul continuare quel mestiere o meno. Se ne andò e cercò un nuovo metodo per guadagnare.

All'età di quindici anni trovò lavoro in una bottega di una gentile famiglia e iniziò a lavorare prima sistemando le tante carte geografiche che le venivano date e dividendole nei vari scomparti, poi cominciò a studiarle e capire dove si trovava la sua città rispetto alle altre, e arrivò alla fine a disegnarle. E stranamente, era un lavoro che guadagnava molto di più. Quando però la sorella minore raggiunse l'età di nove anni, quando Nealie ne aveva venti, la piccola venne iniziata al culto di R'hllor, a cui lei era assolutamente contraria, ma non poté fare molto, soprattutto quando Naomh lasciò la città a diciassette anni, quando lei ne aveva ventotto. A causa della sua mancanza di fiducia, non rimase nemmeno lei a Volantis, ma si recò a Lys, città specializzata nell'ottica. E di nuovo il suo lavoro divenne inutile, quindi cambiò. Il suo precedente lavoro le era stato comunque molto caro, poiché l'aveva aiutata a imparare a leggere e a scrivere, oltre che a donarle un organo di cultura e conoscenza raro da trovare in una donna nata da un bordello. Iniziò velocemente gli studi per entrare nel giro commerciale tipico di Lys e in un periodo di tempo relativamente breve riuscì a trovare un posto in una delle botteghe più rinomate della città, tanto che raramente aveva visto membri del popolino entrare e potersi permettere gli alti costi delle apparecchiature. Invero erano sempre le stesse persone ad entrare: i nobili di Lys, tra ciò Lohar, un membro della famiglia che anni prima aveva formato una triarchia con Myr e Tyrosh. Lei si occupa tutt'ora di visite mediche, di controllare le pupille, le ferite agli occhi e di costruire apparecchi Era un uomo con significativi problemi alla vista, nonostante la sua età relativamente giovane, o meglio, non vecchia. E dopo anni che questo veniva a richiedere visite e nuovi congegni, divenendo quasi amico di ogni bottegaio e dopo aver richiesto visite oculistiche specifiche a Nealie, iniziarono a parlare in termini esterni lavorativi, fino ad arrivare al matrimonio. Ed essendo una città libera, a Lys non era obbligatorio che un nobile sposasse solo una nobile.

In sintesi, Nealie verso i vari mestieri in cui si è specializzata non ha mai nutrito alcun interesse, tanto che abbandonava appena si mostrava necessario, senza ripensamenti. Nealie fa quello che serve quando serve, non ha mai avuto tempo per decidere se una cosa le piacesse, ma sapeva sempre quando qualcosa la disgustava o annoiava. Lavora in modo meccanico e serio, ma non per questo è incompetente in ciò che svolge. Ricorda ogni dettaglio di ogni specializzazione dei suoi lavori passati. Sa che tutto ciò che ha fatto lo ha fatto per la sua famiglia e la sua sopravvivenza, ma non per questo è mai stata scostante, priva di interesse o superficiale. L'unico "lavoro", se così definibile, che lei ha desiderato per la prima e unica volta era diventare Lady Lohar, non di certo per i guadagni e per la meravigliosa condizione in cui si sarebbe trovata anche la sorella più piccola, ma perché probabilmente amava davvero il Lord che rischiava di sbattere contro i muri se non indossava un paio di cerchi di vetro. Non ha mai permesso alla fatica e al lavoro di cambiare il suo carattere così come purtroppo l'essere una prostituta aveva fatto. Ancora adesso è una donna che accetta di lavorare se serve, ma il suo accettare non è mai un passivo lasciar scegliere o sottostare. Non ha un vero e proprio rapporto con il suo lavoro se non che è lieta di essere la moglie di Lord Lohar ed è convinta che essere Lady sia un mestiere che può imparare con la stessa facilità ed elasticità con cui è diventata una disegnatrice o come si è specializzata nella medicina ottica, e la sua serietà e costanza nell'agire sono sicuramente un punto in più non per farla diventare una signora magnanima, ma sicuramente per renderla più capace ed oggettiva.

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{☘︎𝑵𝑂𝑀𝐸» ⁿᵉᵃˡⁱᵉ ʸⁱˡᵈᵃ

Esattamente come le figlie minori, anche lei ha due nomi. Il primo di questi, "Nealie" ha origini celtiche e significa "colei che comanda". Si tratta quindi di un nome che rispecchia perfettamente una figura che non ha mai sottostato a nessuno se non al fato, entità a cui è impossibile sottrarsi. Già dal suo primo mestiere, dove il comando è tutto tranne che dato per scontato, è riuscita a decidere di sé stessa. Non si tratta di soddisfazione di imporsi su qualcuno, quanto la felicità di potersi ritenere libera, proprio perché libero si definisce qualcuno in grado di poter scegliere. E oltre al livello puramente pratico dell'essere una prostituta, il poter aver voce in capitolo in un ambiente tossico come un bordello per lei era molto importante, soprattutto perché si trattava di un luogo a lei nemico, guidato da una figura che lei non riconosceva come padre e nel quale non voleva per nulla stare. Nealie per alcuni anni è stata una schiava che poteva scegliere, il che è sempre stato visto come qualcosa di abbastanza ambiguo. Il divenire Lady poi ha rappresentato il massimo di questo suo desiderio: non solo era libera, ma nessuno poteva anche solo osare ad affermare il contrario. Il marito era buono come un nonno e, soprattutto, la sorellina Cleissy non avrebbe mai più corso il rischio di essere condannata alla schiavitù. Non ama comandare per sentirsi più forte o potente rispetto a qualcuno, lei che era stata schiava per anni, ma perché ciò rappresenta una sicurezza, una prova inconfutabile della sua libertà e del suo potere decisionale, che non può e non potrà essere contestato da nessuno. Non le interessa il fatto che i nobili Lohar facciano ridere in confronto ad una Casata principale di Westeros, non le interessa la grandezza del suo potere o della sua influenza, le basta aiutare il marito a governare per mantenere calme le acque ed evitare lo scoppio della guerra, ma non desidera nulla che sa di non poter avere. Del resto, pur essendo ora una lady, ha vissuto una vita alquanto mesta per lungo tempo ma ciò non ha fatto nascere in lei un attaccamento tossico al potere o agli oggetti materiali. Per lei essere potenti equivale a poter decidere e ciò basta.

Il secondo nome invece, Yilda, è già alquanto più ironico e, nonostante fosse originariamente quello il suo primo nome, decise di cambiarlo e di non usarlo mai. Perché? Perché Yilda significa "colei che serve Dio" e, ovviamente, si tratta di qualcosa che lei condanna con tutta sé stessa. Servire Dio? Lei? Era la più assurda delle affermazioni. Non ama per nulla gli dèi, non hanno mai portato a nulla di buono e tutto ciò che Nealie ha guadagnato non è stato sicuramente ottenuto perché ha pregato molto o perché ha avuto fede. Ha fatto tutto da sola, gli Dèi non danno nulla, si divertono solo a infuriarsi con gli umani e scatenare qualche guerra giusto per il divertimento di farlo. Anche per questo, è assolutamente contraria alla scelta di Naomh di seguire il Dio Rosso. Crede che non faccia altro che traviarla e cambiarla, anzi, crede che tutte le religioni portino le persone a ragionare fuori fase. Gli Dèi fanno perdere oggettività al resto del mondo, non hanno senso logico e spesso portano alla follia gli uomini. Cosa ci sarebbe di buono in questo? Per tali ragioni, farsi chiamare come "servitrice di Dio" è il peggiore degli insulti che potevano esserle rivolti. E per quanto la pronuncia sia più dolce e semplice rispetto a Nealie, non sopporta che qualcuno si rivolga a lei utilizzando il suo apparente primo nome. Preferisce non averne uno piuttosto che essere chiamata come la servitrice di qualcuno. Già il solo sottostare agli umani le costa fatica, quindi inchinarsi a stupidi e inutili Dèi è qualcosa che non è disposta a fare.

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{☘︎𝑪𝑂𝐺𝑁𝑂𝑀𝐸/𝐶𝐴𝑆𝐴𝑇𝐴» ᵃⁱˢˡⁱⁿᵍ; ˡᵒʰᵃʳ

Come i suoi due nomi, anche il suo cognome originario Aisling deriva dall'irlandese/ celtico e significa "visione", "sogno". Anche questo significato non è collegato al suo carattere, Nealie è tutto tranne che una sognatrice, infatti si mostra sempre come una donna rigida, seria e composta. I sogni e le immaginazioni facevano parte solo della vita fanciullesca della ragazza e in quantità decisamente minore rispetto a quelle di altre bambine nate libere, che lei ora ha rinnegato per la stupidità che macchia la mente di ogni giovane. Anche il significato di Aisling non ha molti rapporti con la sua persona o le sue capacità, ma si riferisce sempre alla sua missione. O per meglio dire, il suo sogno. Non si tratta di visioni nel fuoco come la sorella minore aveva interpretato, per lei il suo cognome è soltanto uno sbaglio. Lei ha ottenuto il cognome di suo padre, un uomo che di lei non si è mai interessato, e perché mai a sua volta a Nealie dovrebbe interessarsene? Anzi, ha visto il significato del sogno in un modo molto diverso: desiderare di eliminare quel cognome dalla sua vita, ed è riuscita a farlo. Solo una volta i sogni e le visioni hanno nutrito reale importanza nella sua vita, ma ha deciso di non credere a nulla di quello che aveva visto. Aisling non significa nulla per lei, così come ha fatto in modo che anche Cleissy non lo usasse e così come ha intenzione di fare anche con Naomh. Poco le importi che quel nome le ricordi il suo Dio, le basta eliminare la presenza del genitore dalla sua famiglia.

Il suo cognome da nubile invece, Lohar, è quello di una casata relativamente nuova di Essos e delle città libere, il cui stemma è una frusta su sfondo giallo e delle manette in sfondo azzurro. Quand'è che il nome di tale casata si fece sentire? Durante la rivolta di Lance Baratheon e durante la fuga dei tre Targaryen, un ammiraglio Tyroshi assaltò la nave dove questi viaggiavano. Il capitano Sharako Lohar, fratello dell'uomo che Nealie ha sposato, voleva "prendere in custodia" i tre principi perché il loro peso venisse pagato in oro, ma venne assassinato senza riuscire nel suo intento, stesso destino che capitò anche all'ammiraglio. L'uomo che però Nealie ha spostato era di tutt'altra pasta: di un anno più giovane di lei, buono e tranquillo, con una flotta che non utilizza per assaltare e completamente disinteressato alla guerra, che si cura di ciò che accade all'esterno della sua città solo quando c'è il rischio che Lys venga coinvolta. La Casata Lohar è relativamente famosa nelle città libere perché vanta di una modesta ma molto ben organizzata flotta, perché è una città che si sta sempre più drasticamente allontanando dalla schiavitù e perché anche gestisce il commercio delle apparecchiature ottiche famose anche nel continente occidentale. Non è insoddisfatta della sua Casata solo perché non è nemmeno la più nobile di Lys, con il suo cognome non ha altri rapporti se non la felicità di amare il marito e la gioia per aver tolto il cognome del padre, oltre che ad aver donato alla piccola Cleissy una figura che poteva fingerle da padre nonostante lei non fosse sua figlia, e averle concesso la vita agiata che la ragazza merita di trascorrere.

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{☘︎𝑬𝑇𝐴'» 36 ʸᵉᵃʳˢ ᵒˡᵈ

Nealie non può più definirsi giovane, né come molti ricorda con malinconia le giornate in cui il corpo era forte e sano. Invero, è molto più lieta di essere quasi vecchia che di avere ancora la mentalità di una giovane. Fisicamente parlando, ella è sempre sembrata più grande e se da una parte poteva risultare utile per il suo primo lavoro, dall'altro metteva a disagio la ragazza in confronto alle sue coetanee, e si sentiva incredibilmente diversa. D'altro canto, non ha avuto il tempo di correre e giocare per le strade e in parte per lei è decisamente meglio così. Ha capito prima come funzionava il mondo e non si era lasciata stupire da nessuno scherzo del destino. L'infanzia non è stato un periodo né tranquillo né felice, durante il quale non poteva mai comportarsi come voleva o come sentiva, mentre ora, da Lady e adulta, può liberamente scegliere di sé: il suo fisico rispecchia la sua età mentale e non vi è nessuno che possa dirle "a lui piaceresti molto di più se ti comportassi così". Inizialmente però, l'essere andata in sposa ad un uomo dopo aver già superato i trent'anni inizialmente aveva suscitato molti dubbi, che nuovamente cercavano di rovinare il suo rapporto con sé stessa. "Non sarà troppo vecchia?", "Siamo sicuri che potrà dare un erede al lord?", "Così le Lady più giovani e con una prospettiva di vita più lunga saranno lasciate senza marito...", perché purtroppo, i nobili realmente importanti scarseggiavano nelle città libere. Ovviamente la infastidì essere vista solo come un mezzo per dare alla luce un figlio, ma era lieta di sapere che almeno il consorte non la guardasse solo in quella luce. Quelle voci vennero però messe rapidamente a tacere. Oltre a vari dubbi, Nealie vede sempre i suoi trentasei anni come un punto di forza, o almeno un motivo per cui la gente debba portarle il rispetto che merita. Di certo non intende "comandare" i più giovani solo in base al numero che l'età testimonia, ma nota spesso con piacere che la gente tende a calmare la lingua quando si tratta del rivolgere la parola ad una signora piuttosto che ad una giovane ragazzina, perché esiste la concezione che queste siano più immature solo per il fatto di essere nate dopo. Si accontenta di "poco" Nealie. Vuole solo che la gente le parli con i dovuti riguardi e che non la etichetti. È ormai esasperata di sentirsi dire da bambina "è troppo piccola", "è un'esperta", "si comporta come una mocciosa", mentre da adulta ricorrono i "è troppo vecchia", "il lord dovrebbe avere una moglie più giovane", "speriamo che già la vecchiaia non abbia influito sulla sua lucidità". Voci malevoli senza fondamento per la maggior parte dei casi, ma a nessuno andava mai bene nulla. Soprattutto per questo ha iniziato ad evidenziare non la sua età ma quella altrui per mettere in chiaro "come stanno le cose", così per ripagare con la stessa moneta gli altri ancora prima che parlino, e poco le importa che questo possa essere irrispettoso.

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{☘︎𝑨𝑆𝑃𝐸𝑇𝑇𝑂 𝐹𝐼𝑆𝐼𝐶𝑂» ᵐᵉʳᵛᵉ ᵇᵒˡᵘᵍᵘʳ

Esteticamente parlando, Nealie è una donna che si è ormai lasciata alle spalle i tratti infantili della giovinezza e presenta un aspetto composto e severo, curato ed elegante grazie alla grande attenzione che ha sempre dedicato al mostrarsi sempre nella migliore delle condizioni, sia per il suo precedente lavoro sia per un suo particolare attaccamento personale all'aspetto. A livello familiare si può dire quasi che Nealie sia la copia più anziana di Naomh, o meglio che la sorella sia solo un suo sosia più giovane. La sua è una figura alta, dai movimenti ormai non più sinuosi ed atletici. Nealie è visibilmente più magra delle altre donne e ciò è visibile sia per le braccia molto piccole e per le forme, presenti ma per nulla pronunciate. Delle tre sorelle è stata l'unica a patire realmente la fame e nonostante avesse preso peso appena ne ebbe l'occasione, ancora oggi rimangano segni del periodo in cui lei e la madre si dividevano quantità infime di cibo per poter un minimo placare la fame. Ora Nealie nasconde i punti più magri e smorti del suo corpo con ampie vesti, ma è visibile quanto le costi più fatica muovere troppo le braccia piuttosto che le gambe o quanto sia semplice stancarla, nonostante i suoi lunghi anni di lavoro. La pelle della donna è richiama più il pallore tipico di Essos della madre piuttosto che la pelle olivastra del genitore, piccola differenza tra i due di cui lui non può far a meno di rallegrarsi. Il suo corpo non mostra cicatrici, poiché Nealie sin da subito serviva bella e ben curata per attirare il maggior numero di clienti possibili e non era merce che ci si potesse permettere di rovinare o scalfire. Si tratta di una pelle ben curata ma fragile, facile ai tagli e alle ferite per i primi anni della sua vita passati nella miseria, cosa che la rende anche più vulnerabile a scottature e altre abrasioni. Più che al suo carattere, Pedina di Vetro sarebbe dovuto essere associato al suo aspetto rigido ma fragile. Le sue forme sono pronunciate e in proporzione leggermente maggiore rispetto alla sua altezza, tratto che spesso l'aveva infastidita per sguardi o attenzioni date dal mero aspetto fisico, motivo per cui mai sfruttò la sua bellezza per ottenere qualcosa a cui poteva arrivare usando altri mezzi. Il volto della Lady è ovale, rigido e roseo, con leggere rughe appena marcate accanto alla bocca, che spesso fanno a formare due fossette. Come tutto il suo aspetto, anche il viso è statuario e austero, dai tratti precisi e rigorosi segnati anche dall'età. Dello stesso stampo sono gli occhi attenti e sottili, colorati di un particolare marrone tendente al verde pistacchio, molto differenti da quelli della sorella ma simili per il loro costante esprimere o sospetto o attenzione. I capelli infine sono i medesimi della sorella: neri e lunghi, leggermente mossi e sempre tenuti stretti in strane e articolate acconciature.

{☘︎𝑫𝑅𝐸𝑆𝑆𝐶𝑂𝐷𝐸» ᵃᵇⁱᵗⁱ ⁱⁿᶠᵒʳᵐᵃˡⁱ
Al suo desiderio di non voler più usare l'aspetto per convincere qualcuno si contrappose il fatto che, essendo divenuta una Lady, non necessitasse più di usare loschi mezzi per farsi dare l'attenzione che meritava, quindi con gli anni imparò a lasciarsi andare. Gli abiti informali sono solitamente vesti aperte sulla parte superiore decorate da varie e complesse geometrie, mentre la parte inferiore è sempre formata da una larga gonna molto delicata, ricordante i panneggi delle statue antiche. Pochi sono i colori che caratterizzano questo tipo di vesti: il rosa pallido è quello che maggiormente prevale o accompagnate da sfumature di delicato lilla oppure di un viola più scuro e magenta misto a grigio. L'abito che tuttavia più si adatta al suo stile è blu e arancione, con decorazioni aperte a spicchi sia sui fianchi che sulla vita, dalle spalle scoperte e le maniche frondose e morbida, di stoffa leggera e semi trasparente per richiamare l'effetto del mare.

{☘︎𝑫𝑅𝐸𝑆𝑆𝐶𝑂𝐷𝐸»ᵃᵇⁱᵗⁱ ᵈᵃ ʳⁱᶜᵉᵛⁱᵐᵉⁿᵗᵒ
Per quanto un ricevimento sia già importante, non si tratta di un'occasione tanto rinomata da obbligare Nealie a sontuose o scomode vesti. Il colore prevalente di questi abiti è invece l'azzurro, che lei ritiene abbastanza elegante da essere adatto per un'eventuale cena e non troppo formale per farla sentire troppo elegante. Anche questi abiti sono relativamente generosi nel mostrare l'aspetto di Nealie, complice anche il clima di Essos. Le gonne ispirano sempre le onde del mare e sono fatte da tessuti molto morbidi e da più strati semi trasparenti, o decorati con scala cromatica crescente del colore azzurro o con fiori dorati oppure con veli neri. Le braccia sono o scoperte del tutto o avvolte da una seta di cui sono visibili solo le decorazioni, o grigio argento o nere. La parte superiore è sempre quella più particolare, decorata o con motivi floreali, o con rigidi corsetti lilla e marroni chiari o con elaborati puzzle di disegni, di curve e di frange sottili.

{☘︎𝑫𝑅𝐸𝑆𝑆𝐶𝑂𝐷𝐸»ᵃᵇⁱᵗⁱ ᵈᵃ ᶜᵉʳⁱᵐᵒⁿⁱᵃ
Per ultimi vi sono gli abiti delle importanti occasioni, che Nealie detesta mettere perché impiegano molto tempo ad essere indossati, tempo che può benissimo spendere in qualcosa di più produttivo oltre al cercare di resistere a tutti i corsetti e pizzi. Il connubio di rosa e marrone in queste vesti è l'abbinamento dominante, se non per qualche raro caso in cui si permette colori più chiari come il rosa o il color pesca. Le sfumature azzurre, almeno in uno degli abiti, sono immancabili e le gonne sono quasi sempre ricamate con brillanti, decorazioni floreali a cascata oppure motivi richiamanti la frusta di Lohar. La parte superiore degli abiti è come sempre scollata, formata da un corsetto singolo marrone decorato a fondale marino, un corsetto rosa pallido con maniche leggere semitrasparenti che scendono sulle braccia, oppure con un lungo drappo rosa chiaro che scende per le schiena, mescolandosi ai veli trasparenti, fino a toccare terra.

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{☘︎𝑪𝐴𝑅𝐴𝑇𝑇𝐸𝑅𝐸

Nealie sin da bambina è sempre stata una ragazza seria e rigida, che non si lascia andare ad inutili divertimenti e guarda solo ciò che deve esser fatto. Il tempo per divertirsi non è mai stato presente nella sua vita e Nealie si è resa sempre più conto di quanto a lei non servissero. È cresciuta prima degli altri e mai ha invidiato i bambini che portavano giocare e star tranquilli, o era contenta per loro o semplicemente li ignorava. È una donna matura che ha abbandonato qualsiasi tipo di comportamento infantile, sia spontaneo che indotto. Ha di molto superato l'età per fare i capricci ed è la prima a condannare atteggiamenti poco consoni o inutili. Attorno a lei vige sempre un'aria austera e severa che non cede ai complimenti o ai momenti di svago. Se li concede, ma li condanna quando anche minimamente eccessivi, perché convinta che il divertimento possa portare solo all'ozio e al rovinarsi con le proprie mani. Comprende la necessità di distrarsi, almeno per le altre persone, ma Nealie ha sempre bisogno di aver qualcosa da fare, qualcuno con cui parlare o una faccenda a cui dover star dietro. È una donna dinamica e pragmatica, sempre abituata a dover lavorare e impegnarsi, la possibilità di poter oziare l'aveva sia affascinata sia stranita e convive sempre con l'idea che il lavoro e il costante impegno siano la base per poter raggiungere ciò che si auspica. Partita come figlia di nessuno e arrivata ad esser una Lady di una casata secondaria, Nealie si ritiene la dimostrazione vivente che non importa il genere, il sangue o la famiglia, è il lavoro a portare dove si vuole, non gli Dèi, non le preghiere e non il destino.

L'obiettivo della lady pare quasi esser quello di spaventare con uno sguardo chiunque la incontri per evitare che questi possa mancarle di rispetto. Status sociale alto o meno, Nealie è una donna che tiene molto al non esser presa in giro e al venir presa in considerazione senza mezzi sguardi. Già a lungo tempo dovette sopportare l'esser osservata solo come un interesse o come una notte passeggera, e mai indipendentemente dalla persona con cui parla si permetterebbe di mancare apertamente di rispetto a qualcuno. Persino i suoi rimproveri, cattivi e crudeli, vengono pronunciati con eleganza e calma. Non con gioia di certo, la mala intenzione della Lady è più che visibile, ma mai il tono usato da Nealie potrebbe essere associato a quello di un attacco verbale contro qualcuno. Deve incontrare la peggior feccia perché lei alzi la voce, gesto che detesta fare. Rimembra il periodo in cui solo le sue strilla facevano voltare i suoi interlocutori verso di lei, che la fissavano poi stupiti come se avessero per la prima volta sentito una persona muta parlare. Il principio massimo su cui si fonda il rispetto, al di fuori del semplice dialogo, di Nealie è l'aver cura del corpo, della mente e della condizione sua e degli altri. Ogni uomo deve aver parità di opportunità nei confronti di tutto e la sua libertà non deve intralciare la vita e sopravvivenza altrui. Nealie infatti si è fatta largo nella società senza dar disturbo o usufruire di nessuno, peccato che in quel modo soltanto schiacciando qualcosa si potesse arrivare all'obiettivo tanto agognato. Il rispetto delle opinioni è già qualcosa di più complesso. Nealie è convinta che ognuno possa pensarla come più preferisce ma che ci siano questioni sulle quali non si possa avere opinioni diverse rispetto ad una prefissata per quanto riguarda questioni come amore, rispetto e divinità. È complesso non contestare le idee altrui se troppo contrastanti con le proprie e l'argomento religione per la lady è troppo delicato per essere trattato senza che lei arrivi ad arrabbiarsi. Non erano stati gli Dèi a donarle ciò che ora aveva, era stata lei e basta, allo stesso modo in cui era stata la magia a riportare indietro la piccola sorellina, non un Dio. Nealie può essere quindi intesa, a livello di rispetto ed opinioni, come una persona estremamente tollerante entro certi limiti, non definita tale perché supporta ma perché sopporta.

Nonostante il tipo di soggetto, non bisogna farsi di Nealie un'idea sbagliata basata unicamente su un ideale incerto fondato sulle dicerie riguardo al suo comportamento. Perché si rischia la vita, e non tanto per dire. Perché è in verità una vera e propria mina vagante pronta ad esplodere portando via con sé chiunque le stia troppo vicino nel momento sbagliato, è una donna che davvero nessuno vorrebbe far arrabbiare seriamente. E non solo perché sarebbe in grado di nascondere dentro la tua tazza di thé del veleno letale uccidendoti senza che tu possa accorgersene, ma perché già quando è tranquilla, è una belva aggressiva. La stessa rabbia, tanto rara a manifestarsi completamente, è molto marcata, poiché le persone accanto a lei da quando è divenuta Lady non hanno mai dovuto lavorare, sono nate con la Fortuna dalla loro parte. Le sue reazioni sono istintive, per quanto di primo impatto possano apparir ponderate. Invero Nealie è una donna che non deve inseguire la razionalità, essa è una parte fondamentale del suo essere, che coesiste però con le emozioni che sin dai suoi nove anni ha dovuto soffocare per provvedere all'utile della famiglia. Per quanto soppresse per anni e anni, in secondo piano rispetto alla famiglia, queste erano e sono presenti. Disfarsi degli affetti è impossibile. Tuttavia istintivo e relativamente facile ai colpi di testa non vuol dire stupido, al contrario: è terribilmente furba, sa come girare le situazioni in modo tale da trarne un guadagno, è solo fortuna degli altri se il suo passato e la sua morale le impongono di portare rispetto e di non servirsi di nessuno come gli altri avevano fatto con lei. Con Nealie le convenzioni sociali non hanno valore, tentare di imporsi su di lei è come tentare di frenare un torrente in piena che senza distinzioni travolge ogni cosa che incontra. Taluni l'hanno definita come l'espressione dell'uomo quando torna ad abbracciare i suoi istinti primordiali. Perché non vive solo in simbiosi con la foresta, ne è cacciatrice, instancabile, lontana dal concetto di bene e male, se non in rari casi. Si può forse dire se un lupo che uccide la sua preda sia buono o cattivo? Non v'è dolo dietro ciò che fa, quanto accade è solo la diretta conseguenza dell'impulso vitale e razionale che guida le sue azioni; homo homini lupus, così dice Hobbes. "L'uomo è lupo per gli altri uomini", questo è il significato del modo di dire: privo delle normali leggi civili che limitano la sua libertà, l'uomo è una creatura crudele, un essere meschino che pone la propria identità sopra a quella degli altri, che non si pone problemi nel ferire gli altri per sopravvivere. Una perfetta descrizione per Nealie, se la sua morale ancora fosse allo stato grezzo. Lei è un lupo che non caccia, un predatore forte, molto forte, che però si rifiuta di cacciar la preda, anche rischiando di morir di fame, oppure semplicemente perché si ritiene al di sopra del normale istinto che porta allo schiacciare le persone per conseguire i propri obiettivi.

Solo un modo si può scovare per imbrigliare la pericolosità insita nella Lady quando questa si manifesta: indurla a stipulare un accordo, è estremamente rispettosa dei giuramenti e sa restituire i favori che le vengono fatti e si impegna per farlo.
Guadagnarsi la sua fiducia è forse una delle cose più complesse che possano esistere: nonostante si dimostri tutto sommato amichevole, quando non è messa alle strette, raramente stringe un'amicizia genuina o un rapporto che si differenzi dalla semplice conoscenza generica. Nel tempo ha inoltre mostrato d'avere una lingua tutt'altro che disponente, facile alle risposte garbate ma crudeli, alle beffe, alle menzogne per quanto a lei non piaccia pronunciarle, al sarcasmo e alla dimostrazione aperta di sospetto. Altra bella natura, più soave e leggera, caratterizza la Pedina di Vetro: la curiosità e la poetica. Ella infatti non si nega il piacere della buon poesia nonostante il suo status sociale e non rare sono le volte in cui ha domandato ai nobili o ai benestanti che porgevano lei la loro mano di recitare begli inni o canti, nonostante la giovane età e il suo essere una meretrice. Tante sono le volte in cui si è fatta deliziare di bei racconti che nella parte malfamata della città non aveva potuto udire, talvolta anche facendosi beffa di alcune tematiche o ideali che lei riteneva alquanto insoliti o inadatti alla sua persona. Nealie quindi non rinnega il passato da "selvaggia", esaltandone le virtù, ma nemmeno lascia che quello sia l'unica faccia, l'unica maschera di sé che le persone abbiano la sfortuna di conoscere, ella vuole bearsi delle colte citazioni alla cultura che dedica ai più scettici o che spargono di lei le peggiori voci, definendola un animale senza briglia. L'assenza di pudicizia è invece un'altra caratteristica per cui ella non viene ben vista, ma questo non tocca l'affollata mente di Nealie. "Cosa vi aspettavate, dalla donna che tanto vi divertite a etichettar come prostituta?" rispondeva sempre, zittendo le malevoli voci incontrate nel suo primo periodo di vita a corte, la maggior parte delle quali furono subito sedate appena si vide quanto in realtà lei fosse elegante e pacata nei modi.

Nealie non ha peli sulla lingua, è una donna dalla mentalità diretta e labbra velenose, che mai risparmia il suo giudizio alle persone, per quanto questo raramente assuma le sembianze di un attacco o di un'offesa. Che la chiamino "strega" o "infedele", finché non la condanneranno al rogo, lei di tale nome farà solo un vanto. Che la chiamino crudele, è consapevole di questa sua seconda brutta natura e ne trae giovamento. Che la chiamino spregiudicata, finché lei proverà amore e ne godrà a pieno, gli unici a rimetterci qualcosa saranno gli altri. Nealie è dunque è stata definita da alcuni l'espressione del peccato divino, in quanto rinnegate qualsiasi Dea, Dio o Dei esistenti, tanti sono i titoli che lei si è guadagnata. Ha una personalità estremamente negativa per l'epoca, portante di tutto ciò che ha condannato dall'etica, dalla morale (che in realtà lei possiede limitandosi solo a condannare la legge del più forte) e da Dio, ma lei di questo mai fa una vergogna, ma ne costruisce un bello scudo, di cui si orna, godendo della fama datale dalle stesse persone che la denigrano e cercando di farla sparire agli occhi altrui. Non pensava che il solo non esser Lady o il venire dai bassifondi portasse tante voci una volta giunta a corte, ma sicuramente non era lei ad interessarsi di tutto ciò. Punto debole e forte della donna è la sua famiglia, per cui prova smisurato affetto e attaccamento. Rare sono le volte in cui si può vedere Nealie aprirsi nel più sincero e allegro dei sorrisi, ancora meno sono le occasioni in cui la sua severità crolla, ma la sua famiglia ha visto entrambe. Naturalmente dipende anche dall'età delle persone con cui si relaziona e il loro carattere, mai si azzarderebbe a esprimere con Naomh sincera dolcezza (per quanto ella la provi) poiché cosciente che ciò non la aiuterebbe, al contrario invece della sua sorella più piccola, che invece necessità sostegno diretto piuttosto che una semplice spalla invisibile, che aiuta a rialzarsi solo per quel passo che da soli non si riesce a fare e poi lascia andare per la propria strada.

L'austerità resta all'interno del suo ambito familiare, ovviamente in base alla maturità della persona con cui si relaziona, ma nessuno all'esterno degli Aisling godrà mai dello stesso affetto che lei rivolge a quelle due ragazze che ha impiegato una vita intera a salvare. Per loro lei si è mossa e ha faticato a lungo, cercando sempre una soluzione e sempre un lavoro, quindi risulta difficile per Nealie pensare di dover lasciare andare entrambe, o almeno la sorella più piccola, e non averle più vicino. Con Naomh era stato complesso, vi erano stati litigi per il suo credo, poi aveva orgogliosamente alzato il capo, riconoscendo anche se con non poco scetticismo che R'hllor fosse la strada che la giovane voleva seguire, e quindi la lasciò andare. Allo stesso modo in cui desidera libertà per sé stessa, vuole che le due sorelle vivano secondo i loro principi, per quanto difficile e complesso, ma arrivare ad accettare ciò che si condanna è difficile e ancora la sorella inconsciamente cerca di persuadere Naomh a tornare da lei, o almeno ad allontanarsi da un'entità che lei ritiene solo nociva. E a questo pensiero di preoccupazione si contrappone un rimprovero a sé stessa, per la donna che sempre vuole seguire le sue scelte e poi impedisce alle due persone a lui più care di portarle a termine a causa di un'opinione che lei vuole imporre. Alla fine, Nealie non sa mai se le sue azioni possano essere definite buone o cattive, nemmeno se si pone come punto di riferimento la sua stessa morale.

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{☘︎𝑩𝐴𝐶𝐾𝑆𝑇𝑂𝑅𝑌

Nealie è la prima di tre figlie, nate dalla stessa donna dalla misera vita nei bassifondi. Già da appena nata, ella venne subito vista come fonte di guadagno dal genitore e dai colleghi di questi; solo la madre, appena posò su quegli occhi verde grigio i suoi azzurri, pensò che dovesse invece curarsi di lei perché non avesse il suo medesimo destino. La genitrice era una donna, per quanto benevola a non aver abbandonato una bimba non voluta, molto debole di spirito e quasi del tutto senza polso. Credeva che forse esistesse del buono nel genitore che le aveva dato Nealie e che quindi lei potesse tirar fuori da quel debole corpo di bambina proprio quel bene di cui lei si ostinava a confermare l'esistenza. Tuttavia, i primi mesi di vita della piccola già non si poteron dir tali. La casa dove vivevano era fredda, almeno per il clima di Essos, sporca e priva di quasi ogni cosa e in tali ambienti fu semplice per la bambina ammalarsi, complice anche il fatto che "il medico", se tale voleva definirsi, del bordello avesse già annunciato la sua costituzione debole. Spesso si ammalava e altrettanto era il tempo che doveva trascorrere sotto gli unici strati di coperta che lei e la madre avevano, eppure mai la malattia riusciva a portarla a rischiare la vita. Era solo una costante che in realtà non era dovuta al corpo della giovane, bensì alle condizioni in cui questa viveva. Era bella, Nealie, molto bella, sin da piccola. Gli occhi rossi per la polvere, il corpo magro per la fame e la mancanza di energie avevano intaccato solo il pallore del suo viso e le sue guance scavate, ma non poté godere di un pasto completo per molti anni. Poteva giocare con i bambini quando era piccola, ma la sua debolezza fisica la limitava molto, nonostante questi fossero i suoi unici attimi di svago e tranquillità prima che iniziasse il suo lavoro. Alla fine, per fortuna della bambina, la povertà non aveva danneggiato in alcun modo il suo corpo a livello salutare, ma solo in quanto a forza fisica, cosa che ancora di più interessò il genitore per i suoi scopi futuri. La madre, per quanto ovviamente volesse tenere lontana Nealie dalla vita della schiavitù, accettò gli aiuti in cibo che il padre aveva iniziato a fornire da quando la bimba compì sette anni, e quasi con lacrime di gioia iniziò ad annunciare che fosse quello il lato buono che tanto lei cercava di mostrare al mondo. Nealie, anche se piccola, già non credeva a quel tipo di storia. Anche nella sua ottica di bambina, per quanto avesse dovuto crescere in fretta, lei non aveva mai avuto un padre e quella persona che adesso le donava il pane di sicuro non lo era. La realtà era che il corpo di Nealie, anche con il poco cibo che poteva mangiare, stava crescendo in fretta, molto più in fretta del normale. Era già più alta alta delle altre bambine e, anche se le forme ancora non stavano formandosi, il suo corpo già stava lentamente maturando, e la bellezza della piccola insieme a lui.

Voleva approfittare di quella bellezza conosciuta come "la figlia del capo", ma serviva tempo perché un corpo acquisisse forza e si rimettesse in sé. Il fatto che lei stesse crescendo velocemente e con poco cibo era anche una delle motivazioni per cui spesso si ammalava, poiché le forze utilizzate erano superiori a quelle che metteva sotto ai denti. Se avesse iniziato a dare a lei e alla madre il giusto da mangiare per dare forza ai corpi stanchi solo poco tempo prima al momento in cui voleva che Nealie iniziasse a lavorare avrebbe ottenuto l'effetto contrario. Lo stomaco delle due era molto più piccolo rispetto al normale, forzarlo l'avrebbe portate soltanto a vomitare, star peggio o non guadagnarci nulla, per questo già a sette anni iniziò a prendersi "cura" delle due. Ciò continuò per due lunghi anni, in cui la madre, partendo da resiliente e dal voler tenere la bimba lontana il più possibile dalle due lacrime tatuate sulle sue guance, arrivò al convincersi di nuovo che finalmente quell'uomo senza nome si fosse interessato a loro, perché stava dando loro acqua, cibo e qualche moneta in più del solito ogni volta. Nealie invece in risposta alla disperata domanda della madre riguardo al fatto che forse lui le amasse davvero, fece una seconda domanda "eh allora perché non ti libera?". Ma nulla, lei non voleva ascoltare, e Reya disse alla figlia di esser ancora una bambina e di non comprendere ancora come il mondo degli adulti e degli schiavi funzionasse. Ma la bimba, che già poteva permettersi di guardare con odio il padre senza esser punita, aveva già capito benissimo come stessero le cose e purtroppo non fu stupita quando, il giorno seguente ai suoi nove anni, trascorsi anche mangiando qualche cibo concesso dall'uomo senza nome quale era suo padre, egli la chiamò ed espresse il suo desiderio che lavorasse per lui per ottenere qualche soldo. Voleva rifiutarsi, anche la Reya voleva, poiché non del tutto convinta del fatto che l'avrebbe soltanto fatto lavorare come sua aiutata e non come prostituta, come lui le aveva detto. Ma come poteva del resto, una schiava rifiutarsi? Così gli aveva detto il padre, perché con le lacrime tatuate o no, lei era la figlia di una schiava e tale quindi era anche lei. Anzi, doveva ritenersi fortunata di esser stata trattata meglio di molti altri. "Dato che sei mia figlia, sono sicuro che ti tratteranno bene" le aveva detto per rassicurarla.

Per un primo periodo lei non dovette fare nulla se non assistere, guardare e al massimo far domande. Effettivamente, i dipendenti e le dipendenti la guardavano come se già la conoscessero, come se già sapere i suoi difetti fisici, le sue difficoltà a tenere alzate le braccia e la facilità con cui si feriva. Curavano la sua pelle e le facevano dei bagni come se fossero stati accanto a lei tutto il tempo. Alcuni la guardavano con indifferenza, altri con pietà per i suoi soli nove anni, altri ancora con astio, perché una volta entrata in mercato avrebbe rubato loro i guadagni. Quasi unanime però era la loro opinione su di lei: una bambina bella oltre ogni modo, ma fisicamente debole, e forse anche mentalmente. La povera piccola figlia del capo costretta a prostituirsi per la sua natura di schiava. Una pedina utilissima per il suo diretto contatto con il protettore e per la sua bellezza, ma estremamente fragile, una vera e propria Pedina di Vetro. Tuttavia, lei seppe fin da subito portare quella situazione a suo vantaggio. Era semplice recitare la parte della bimba spaesata e tirare casualmente fuori il nome di suo padre in una discussione. Proprio per il fatto che parevano già conoscerla già sapevano quanto "il rapporto tra lui e la figlia fosse diventato più solido". Divenne silenziosamente una piccola burattinaia delle persone che la seguivano nei suoi anni di apprendimento e anche con il genitore finse accondiscendenza, magari per ottenere sul serio qualcuno dei favori di cui tanto Reya parlava. A undici anni di nuovo, accadde ciò che lei non si aspettava. Credeva che il padre senza nome avesse rinunciato al divertirsi con le sue donne solo perché poteva farlo, credeva che un minimo di decenza latente ci fosse, eppure venne a scoprire grazie anche alle lezioni che le avevano dato che la madre era di nuovo incinta e non poteva di certo più lavorare a causa delle soglie, delle nausee, la stanchezza e la pancia che cresceva. Come fare quindi? La ragazza dovette iniziare seriamente a lavorare. Inutile è dire che la undicenne non volesse per nulla farlo, complice il suo carattere austero e severo nella vita reale, che appariva spaesato e timido all'interno delle mura di quella casa di piacere. Ma ancora, riuscì a ribaltare come calzini le persone all'interno. Finse tragedia, parlando di come la madre stesse a causa della gravidanza, della mancanza di cibo, de "generoso" padre che non poteva più soccorrerle e della necessità di guadagnare. Così parlando, riuscì a commuovere abbastanza i dipendenti da prender insieme una decisione: la piccola avrebbe lavorato a patto che i clienti avessero fatto come lei diceva.

Inoltre, lei era giovane, lo era molto, e le ragazze piccole e vergini costavano molto di più del normale. Tale scelta non stupì molto invece le donne che le avevano insegnato tutto ciò che doveva sapere, le quali subito avevano visto in lei una persona tutt'altro che timida e sprovveduta. Probabilmente s'eran anche accorte del modo in cui si stesse facendo beffa degli altri ma, che se ne fossero accorte o meno, non dissero nulla, guardandola anche con un minimo d'orgoglio. Era riuscita a guadagnare un minimo da quell'assurda situazione e stranamente vi erano molti uomini che non desideravano avere il controllo su qualcuno, ma ciò ovviamente non fu sufficiente per sfuggire all'umiliazione, alla vergogna e al dolore di quel primo momento in cui, nonostante avesse potuto decidere i dettagli, il fulcro rimaneva sempre lo stesso. Era piccola, inesperta e riluttante e tanto fece attendere il suo cliente, il quale era più decente di altri da aspettare che la bimba si decidesse, ma Nealie ricorda ancora quanto il suo controllo della situazione fosse in realtà nullo, per quanto lo ritenesse quasi totale. Si sentì umiliata e furiosa, la piccola Nealie, e gli Dèi solo sapevano la fortuna di quel cliente di esser uscito dalla stanza prima che un vaso in vetro si spaccasse in mille pezzi sulla porta della sua stanza. Causò all'interno della casa del piacere più scalpore per il fatto che così la ragazza si fosse tagliata la mano e un braccio, rovinando così la sua bellezza, più che per i suoi sentimenti, condivisi però da tutti. L'unico guadagno era nell'effettivo aver portato a casa in una sola volta più soldi di quinti ne avessero mai avuti lei e la madre per una vita intera, soldi che finirono ad una velocità assurda. L'unica gioia di quei mesi successi, formati da un limbo di giornate infinite in cui aveva soppresso le emozioni godendo solo di aver il controllo su qualcuno, fu la nascita della piccola bambina che la madre stava aspettando. Era una bimba dagli occhi azzurri come Reya, già scalmanata e piangente a solo un paio di mesi. Questa volta, Nealie non avrebbe permesso che la madre ripetesse anche con quel piccolo fagottino il suo stesso errore, non voleva lasciare che lei compisse una promessa che non sarebbe stata in grado di mantenere. Per tre anni ancora continuò il suo lavoro al bordello, che però rendeva sempre meno a causa della presenza della nuova bambina. Le rendite del genitore erano o cessate o quasi nulle, poiché dava loro la stessa quantità di monete di quando erano in due, ma una neonata aveva bisogno di molte più cure.

Dovendo una delle due lavorare sempre (non potevano lasciare una neonata da sola) Nealie decise che avrebbe continuato lei quel terribile mestiere, perché aveva comunque dodici anni e rendeva più di lei. E per tre anni quel giro infernale continuò, condito da giornate di duro lavoro il cui unico sollievo era farsi leggere e raccontare storie dai clienti, scaldato poi dagli occhi azzurro ghiaccio della piccola peste che correva per casa e raffreddato da Reya che incessantemente domandava se la buona condotta di Nealie non potesse fare guadagnare loro un po' di più. Se avesse conosciuto il termine "Sindrome di Stoccolma", Nealie non avrebbe esitato a chiamare la madre di quel modo, che disperata sperava in un motivo per restare attaccata a quella persona da cui avrebbe voluto fuggire, ma non poteva in quanto schiava. La piccola Naomh, il cui nome derivava dalla grande religiosità della madre (che per Nealie solo peggiorava lo sperare di lei in un miracolo quale l'interessamento del genitore) iniziò a crescere, mostrando la pelle olivastra e i capelli corvini del padre, tratto che probabilmente al genitore senza nome evidentemente dovevan essere piaciuti, perché pareva aver preso la bimba in simpatia. Ma Nealie non voleva che la "simpatia" del genitore portasse ad altri mali: iniziò a portare la bimba al bordello e quando non sentiva si lamentava dello stato pessimo di salute della madre, anche se falso fisicamente parlando, e piangeva con i colleghi perché anche lei sarebbe diventata solo un numero che identificava un guadagno. In non troppi mesi, riuscì a convincere così bene il resto dei dipendenti che tutti facessero domanda che almeno le due venissero liberate, perché Nealie era ormai arrivata al limite, la Pedina di Vetro stava per spezzarsi e non sarebbe più servita a nulla, se non a ferire con le sue scheggie chiunque fosse vicino a lei. E così arrivò l'allegra notizia: quando Naomh aveva quattro anni e Nealie quindici, lei e la madre vennero liberate dalla schiavitù. Ciò portò enorme gioia sia per la maggiore che per la bambina più piccola, che già detestava il padre senza averlo conosciuto veramente. Al contrario, a risentirne fu Reya, condannata da anni innumerevoli a non aver nessun contatto stabile con qualcuno al di fuori del suo capo, a cui si era attaccata in una disperata ricerca d'affetto o di una figura si cui basarsi. "La mamma è debole", lo aveva detto anche la piccola, senza cattiveria, ma purtroppo Nealie non poté non darle ragione.

Sola, con la madre non in condizioni per poter lavorare, cercò un nuovo modo per guadagnar da vivere, lieta almeno del fatto che la sorella più piccola potesse giocare tranquillamente, senza il rischio che quelle due lacrime le venissero tatuate sulla guancia. L'aver imparato a leggere e scrivere dai clienti fu un requisito sufficiente per poter farle trovare lavoro presso una modesta bottega diretta da un uomo e da una donna relativamente anziani. Nealie li conosceva solo di vista ma sapeva che fossero brave persone e il fatto che la sua storia si fosse un minimo diffusa per i bassifondi aveva contribuito a far sì che la coppia accettasse di avere come aiutante una ragazza inesperta non nello scrivere, ma nel disegnare. Inizialmente si trattò solo di semplici e tranquilli lavori come il riporre delle mappe dentro a dei cassetti, tirarle fuori e portarle ai due signori e afaccendarsi in quelle commissioni che i due a causa dell'età non potevano fare senza fatica. Con lei erano gentili e comprensibili e nemmeno la paga era pessima, tanto che nel giro dei suoi sedici anni riuscirono a trovare una modesta casetta molto più pulita e grande di quel rudere sporco e trasandato dove avevano vissuto per moltissimo tempo. Ovviamente per molto più grande si intendeva una stanza in più, ma lei era molto contenta anche della zona: più vicina a dove lavorava e più lontana dal bordello. Unico punto su cui era incerta era la vicinanza della sua casetta al Tempio di R'hllor, ma non era certa si trattasse di un male, finché i Sacerdoti e le Sacerdotesse dentro non le arrecavano fastidio. Anche la madre, per gioia sia di Naomh che di Nealie, stava iniziando ad uscire da quel circolo, ad uscire e a camminare per la città tanto che prese il coraggio finalmente di presentare alle due figlie un modesto fabbro che aveva rubato il suo cuore: un uomo grosso e timido, dai gentili occhi grigi. E Nealie non poté essere felice di sapere che finalmente la sua vita stesse prendendo la giusta piega, dopo quel terribile periodo infausto. Quell'anno fu a livello lavorativo molto più complesso degli altri perché dovette imparare a disegnare le mappe e a servire dei clienti in modo diverso, mentre a casa la madre cercava di occuparsi di quella pestifera di sua sorella e, di nuovo, del pancione che andava gonfiandosi.

Questa volta però non vi era alcun tipo di ripensamento nel suo sguardo, era una figlia che voleva con un uomo che amava sul serio, e stare dietro a tutti richiedeva molto più lavoro, ma almeno ne era felice. E il fabbro gentile contribuiva con quel poco che aveva in modo sincero. Arrivò la terza figlia quando lei stava per compiere diciassette anni. Le giornate da allora trascorsero bene o male ugualmente e la piccola Cleissy era di tutt'altra pasta rispetto a Naomh: lei era buona come il padre, timida e molto curiosa, che si faceva trasportare con poco. Entrambe le sorelle avevano dunque una compagna di giochi e Naomh, nonostante la giovanissima età di cinque anni, poteva iniziare a badare un minimo anche alla bambina, mentre la madre e il fabbro gentile, Enrys, si indaffaravano tra il badare alle bambine, lavorare o cercar lavoro. Stava solo considerando di cambiare casa perché le Messe Rosse non le piacevano per nulla e terribili erano i loro metodi per nascondere il fatto che condannassero al rogo delle persone, e trovava anche fastidioso qualsiasi saluto che le Sacerdotesse e i Sacerdoti le rivolgevano, anche se sapeva che non fosse per un'effettiva maleducazione da parte loro quando sua indisposizione. Più cresceva invece, più Naomh mostrava tratti ribelli perché aveva avuto la possibilità di incontrare altri bambini e pensare alla loro maniera. E Nealie era felice di questo sprazzo di vita normale, per quanto difficile fosse da tenere a bada. Una sera dei suoi ventuno anni però lei tornò a casa molto tardi da lavoro perché doveva concludere di disegnare alcune carte, mentre le due sorelle di nove e quattro anni erano in giro a giocare per le strade della città, ma non tornarono alla solita ora. E lei attese, attese e attese in preda alla paura, fino a quando non vide proprio quegli anziani signori bussare alla sua porta con le due bambine tenute per mano e raccontarono lei cosa era successo. Del brutto disguido avvenuto attorno al Tempio, della disputa tra degli apparenti non fedeli che volevano vendicarsi di una delle due vittime, dello scontro e delle due piccole che ci erano finite in mezzo. Fu quello che raccontò Naomh però a inorridirla: la sorellina era morta, uccisa da una delle coltellate di cui esibiva la cicatrice in pieno petto, ma era stata portata in vita da una Sacerdotesse Rossa, poiché, da quanto quella affermava, il suo Dio non voleva che vittime innocenti venissero mietute per lui. Aveva abbracciato con forza le due sorelle e da lì era iniziato il prossimo incubo di Naomh che parlava di R'hllor, dei miracoli del Dio, della sua misericordia e del suo potere...

Lei invece sapeva che cosa stava spingendo la bambina: si sentiva in colpa per lo scontro scoppiato proprio a causa di quello stesso Dio e voleva sdebitarsi, e aveva scambiato tutto quello per vera fede. Aveva passato tempo, tanto tempo a discutere con la bambina e cercare di dissuaderla. Era gente terribile, quella, come poteva permettere che la sua sorellina si mescolasse a gente del genere? Aveva cercato di farle vedere, di farle capire quanto quella religione avesse portato a tutto tranne che alla salvezza di Cleissy, ma non ci fu storia di essere ascoltata. Lei parlava di R'hllor e della sua promessa, dei draghi e del potere del loro fuoco. Le pareva di vedere una buffa cantastorie al posto della sorella minore. La madre, religiosa com'era, non si impose minimamente alla scelta della ragazza di entrare nel tempio ed Enrys non poteva dire niente, non essendo Naomh nemmeno sua figlia. Dovette accettare che quello stupido cuore in fiamme coinvolgesse sua sorella in un circolo di folli, convinti che uccidere delle persone e pregare potesse veramente portare loro dove volevano. Sciocchi, tutti sciocchi! Non erano stati gli Dèi a portare Nealie dov'era, era stata lei e basta. La sorella faceva sempre visita a casa, mostrando i suoi poteri e ciò che aveva imparato e altrettanto spesso rimproverava Nealie per i preoccupati sguardi che lei li lanciava. Trascorse altro tempo e i suoi ventotto anni scoccarono l'inizio di un altro periodo della sua vita: la coppia di gentili anziani morì e la loro bottega andò al figlio, la madre e il nuovo compagno avevano deciso di spostarsi e viver da soli per dare meno peso a Nealie e Naomh, uscita di nuovo dal Tempio nella sua veste rossa e azzurra, le aveva detto che avrebbe lasciato la città per dirigersi a Meereen con la sua maestra. Ovviamente non era d'accordo, ma non voleva costringere perché sapeva che ancora Naomh era troppo immatura per capire il suo punto di vista e che quindi l'avrebbe resa infelice. Quindi, prima di lasciare la città, le chiese di fare solo una cosa per lei, oltre al passare del tempo con Cleissy. Quel giorno stesso lei tornò al bordello che anni prima aveva abbandonato, in cerca del padre, e continuò per un'ultima volta la sua farsa di volerlo ringraziare per averlo aiutato per tutti quegli anni e di volersi sdebitare in denaro.

E sciocco com'era, il genitore vi era cascato. Era rimasta invero molto affascinata, Nealie, quando Naomh le aveva detto che il fuoco bruciava via tutti i peccati. Subito si era chiesta "e quanto ci mette a bruciare quelli più gravi?". Valeva la pena di cercare una risposta e mai avrebbe pensato che sarebbe stato così soddisfacente per una volta nella sua vita concedere qualcosa, o qualcuno, agli onori di un Dio. Nealie e Naomh quella notte si sdebitarono senza dubbio con il genitore e la maggiore fu quasi stupita di tutto l'odio che stava provando, di tutta quella rabbia capace di farla uccidere chiunque incrociasse il suo sguardo. Fu uno sfogo di sentimenti che durò solo una notte, notte che avrebbe simboleggiato il suo totale distacco dal passato, di cui ora null'altro restava se non un cumulo di polvere ed ossa e una casetta ormai vuota. Il giorno dopo gli schiavi e le schiave del bordello non videro il loro padrone arrivare, così come accadde il giorno seguente e quello dopo ancora, fino a quando non realizzarono di essere liberi. In parte era lieta che fossero in libertà, in parte si sentiva in colpa per non essersi accertata in futuro della fine che avevano fatto quelle persone che alla fine le avevano voluto bene, o che non avevano nessun luogo dove vivere se non quelle case distrutte. O forse, era solo Nealie che a modo suo aveva sviluppato la sua personale sindrome di Stoccolma. Non aveva più nulla da fare a Volantis, anche lei e Cleissy stavano per andarsene. Prima della loro separazione, donò a Naomh un cucciolo di corvo un con artiglio in meno, Aireen, e le disse che sarebbe stato con lei che doveva consegnarle le sue lettere, solo con lei e nessun altro, di modo che potesse riconoscerla. Tuttavia, per tutti gli anni a venire non giunse mai Aireen in risposta alle lettere di Nealie, solo tanti corvi diversi probabilmente mandati dalla mentore della sorella minore. E così iniziò il suo periodo di pellegrinaggio tra le varie città libere: prima Pentos, poi Myr, poi Tyrosh...ma nulla di queste portò a qualcosa.

Riuscì a trovare dimora stabile a Lys, città ricca, in cui però la scrittura delle mappe non serviva a molto e non portava ad alti guadagni. Cercò lavoro, ma non trovò nulla in cui non fosse competente, quindi comprese di doversi arrangiare in altro modo ed iniziò a studiare. In quella città andava bene il commercio di apparecchiature ottiche, di cui poi tutte le altre città e regni usufruivano. La già non più giovane donna studiò per anni fino a quando ai suoi trentuno non trovò lavoro presso una bottega abbastanza rinomata e la sorella, di quattordici, lavorava in una locanda per guadagnare qualcosa anche lei. Al contrario delle sue medesime aspettative, Nealie era abbastanza abile nel costruire e nel visitare, ma non le era concesso ancora di parlare con i clienti, solo di stare chiusa nella sua stanza a costruire, sistemare lenti e classificarle. A Lys si era ovviamente orgogliosi di quel commercio e probabilmente dava fastidio che una straniera fosse stata in grado di apprenderla in tre anni, o forse c'era solo una gerarchia all'interno di quella bottega secondo cui si poteva andare al banco solo dopo un determinato periodo di esperienza. Grazie a quel lavoro imparò a conoscere la classe medio alta della città: era stata fortunata, la bottega era molto rinomata e solo i cittadini più ricchi e i nobili potevano permettersi gli alti costi della loro attività. Tra questi vi era sempre una persona: un nobile di un anno in meno di lei, di una casata basata sulle navi ma talmente cieco da necessitare un cannocchiale anche per vedere ad un metro di distanza da sé. Dal momento che il lord di una casata estremamente minore era cliente abituale, capì subito che la donna che lo stava visitando, appena Nealie poté iniziare i controlli nella bottega, non era la stessa delle altre volte. Era curioso, faceva domande alle quali lei rispondeva con sincerità come sempre abbia fatto e da subito la stupì quando non la condannò o giudicò come molti, ma ne lodò il comportamento.

Si trattava solo di un complimento, ma la donna ebbe modo di vederlo più di una volta, molto spesso, perché la sua condizione andava tenuta sotto controllo e ciò richiedeva più di una visita ogni due settimane. Era solo un innocente parlare mentre lei si occupava di visitarlo, poi il Lord le chiese di venire a corte per occuparsi personalmente delle sue visite (naturalmente sotto stipendio), apparentemente per risparmiargli il tempo che impiegava per raggiungere la bottega. E, una volta saputo che lei aveva una sorella, semplicemente si aprì in un informale sorriso sussurrando "porta anche lei". E in effetti, a livello medico era seriamente la soluzione migliore: doveva esser qualche difetto che peggiorava con il tempo, poiché dal loro primo incontro a trentuno fino a quel momento, trentaquattro e trentatré, la vista di lui era peggiorata, non di molto ma comunque in modo innaturale, non essendo lui nemmeno molto vecchio. Il carattere di egli era stranamente molto simile a quello del fabbro gentile, somiglianza con la madre che lei non aveva minimamente notato. A trentacinque anni poi, dopo anni di conoscenza, arrivò la proposta di matrimonio del Lord. Aveva subito chiesto, Nealie, se non fosse meglio per lui sposare una nobile, ma lui semplicemente scrollò le spalle e rise, dicendo che gli sembrava di sentire parlare una donna del Continente Occidentale. Ad Essos funzionava tutto in modo diverso, se non fosse stato per il tremendo problema della schiavitù, forse si sarebbe potuta ritenere più avanti di Westeros. E quindi, la donna accettò, invitando anche la sorella, che non ricevette mai quella lettera, o almeno Nealie non ebbe mai tra le mani la sua risposta. Aveva trovato la felicità con un uomo che amava e Cleissy, ora ventenne, poteva godere di una vita agiata e tranquilla e poteva amare chiunque desiderasse. E Nealie voleva che Naomh le raggiungesse e potesse star tranquilla, ma le uniche lettere che riceveva erano risposte della sua mentore, che intercettava probabilmente il piccolo corvo per mandare a lei quello che leggeva. Non se ne stupiva, la missione era segreta e non doveva esser rivelata, tuttavia, un anno e mezzo dopo il matrimonio, Nealie lo vide. Un corvo nero che portava tra il becco un fiore azzurro e sorreggeva una lettera. Aveva un artiglio in meno. E lei con trepidazione lesse la lettera, inorridendo ad ogni singola parola. Sciocca, sciocca ragazzina! Si era fatta prendere dall'ego come suo solito, non badando ai rischi che correva pur di seguire quello stupido cuore in fiamme. Non era una lettera passata tra le mani della sua mentore, perché era tutto descritto nei minimi dettagli: la sua missione, la difficoltà nel convincere Lord Arryn, i rischi che aveva corso a infiltrarsi alla Capitale, un gruppo di strane figure ch si identificavano come Ruggine, un assedio in cui aveva combattuto (senza riportare ferite come aveva scritto anche Naomh) in cui poteva aver rischiato la vita, la bontà del suo compagno nel cercare di salvare un bambino nonostante tutto, il dolore portato dal fallimento del suo obiettivo e il prezzo che aveva dovuto pagare per non esser riuscita a star zitta. Aveva sbuffato, aspettandosi un comportamento simile da parte di sua sorella. La conosceva meglio di chiunque altro e sapeva quanto disattenta potesse essere alcune volte. Tuttavia, nonostante avesse sperato che tale avvenimento la facesse ragionare, aveva comunque iniziato a ribollir di rabbia a leggere le parole seguenti, in preda all'istinto della sorella maggiore. Sperava, sperava con tutta sé stessa che ciò la portasse ad abbandonare quella sciocca fede che la poteva solo star male. Non voleva che restasse a Westeros un momento di più. Strinse quindi la lettera tra le mani, lasciando che il marito la leggesse e le dette il consenso di partire, cosa che fece in brevissimo tempo. Voleva trovare la sorella e riportarla a casa, o almeno evitare che facesse altre cose di cui si sarebbe pentita. Anche Cleissy poco dopo di lei l'avrebbe raggiunta. Voleva mettere la parola fine allo stupido fanatismo religioso che dominava la sua famiglia dal giorno in cui era venuta al mondo.

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༉࿐} 𝑭𝐴𝑀𝐼𝐺𝐿𝐼𝐴 𝐴𝐼𝑆𝐿𝐼𝑁𝐺
•𝗡𝖾𝖺𝗅𝗂𝖾 𝖸𝗂𝗅𝖽𝖺 𝖠𝗂𝗌𝗅𝗂𝗇𝗀» La Pedina di Vetro
𝑷𝑉: Merve Bolugür
𝓐ℊℯ 36 y.o.

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•𝗡𝖺𝗈𝗆𝗁 𝖡𝖺𝖾𝖽𝖾𝗅𝗂𝖺 𝖠𝗂𝗌𝗅𝗂𝗇𝗀» Dama del Fuoco Azzurro
𝑷𝑉: Juliet Fox
𝓐ℊℯ 25 y.o.

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•𝗖𝗅𝖾𝗂𝗌𝗌𝗒 𝖲𝗁𝖺𝖾𝗋 𝖠𝗂𝗌𝗅𝗂𝗇𝗀» La Lepre delle Sabbie
𝑷𝑉: Noor Dabash
𝓐ℊℯ 20 y.o.

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