xxii. c'era una volta una principessa e il suo cattivo . . .

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

!! ALLERTA CANZONE !!

( E S M E )

Cos'era successo? si chiedeva — Cos'aveva fatto, cos'aveva detto per arrivare a quel punto?

<<Carlos, io non sto dicendo che Auradon sia migliore dell'Isola, cavolo no, non— c'ho fatto caso diverso tempo fa>>. Provò a posargli una mano sulla sua spalla e, per fortuna, lui non si scostò. <<Ma . . . >> sospirò. <<È inutile quanto tu possa dirmi dei vostri genitori, io . . . mi dispiace, sul serio, ma non riesco a provare compassione per loro. E a dirla tutta non lo voglio nemmeno fare>>.

Esme sapeva che quelle parole l'avrebbero ferito, e in un certo senso ferivano anche lei . . . ma erano la verità. Non riusciva a pensarla in un altro modo. Non l'avrebbe mai fatto.

Calò il silenzio, nel quale il figlio di Crudelia si ristese sull'erba sotto di loro, gli occhi caffè puntati verso la volta celeste. Il vento spirava nei capelli dei due, le leggere ciocche nere della ragazza che si muovevano come lembi d'oscurità. Tuttavia, Esme era ammaliata dal viso di lui, così concentrato e appena appena imbronciato.

Ormai aveva capito: non riusciva a stare arrabbiata con lui per più di due secondi. Non riusciva più a pensare ad altro che non fosse lui. Ogni. Volta. Il suo ultimo pensiero prima di dormire andava lui, la prima cosa che le saltava in mente, la mattina, era il suo sorriso.
Vedeva lui in tutto ciò che faceva, dalle più minime cose, fino al cielo sconfinato che accompagnava sempre le sue giornate. Era sempre e solo lui.

La realtà la colpì forte e pesante come mai prima d'allora.

Ebbe la sensazione che il respiro le venisse tolto dai polmoni, solo per essere inondata da una marea di emozioni, intense, caotiche, ma che bastarono a farla tornare a vivere come non riusciva da anni.

Un secondo prima era bloccata, fissa su quello che poteva e non poteva fare, e quello dopo era libera, felice di ciò che voleva e non voleva fare.

Fu come se tutta l'angoscia, i dubbi, venissero spazzati via, inutili e inermi, davanti a tutte quelle nuove sensazioni che le riempirono l'anima.

La risposta l'aveva davanti a sé non se n'era mai accorta.

Carlos. Era lui, era tutto ciò che desiderava: essere se stessa, libera, amata, felice . . . tutto in unica persona.
Come poteva lasciarsi scappare qualcuno del genere? Come poteva anche solo aver pensato di odiarlo? Un ragazzo che aveva abbandonato ogni suo principio per lei, una persona che avrebbe dovuto odiare.

Esme era cresciuta in mezzo alle favole, ma per la prima volta da quando aveva aperto gli occhi capì sul serio cosa significassero quelle storie.

Cenerentola, Aurora, Rapunzel . . . tutte loro avevano rinunciato a qualcosa di sicuro, familiare, confortevole, perché avevano compreso il vero significato della parola amare. Che non voleva dire abbandono, non voleva dire perfezione, non voleva dire conforto, no . . . era tutto il contrario.

L'amore era ignoto, era pazzia, era brivido, era terrore, era commozione. Era promettere a qualcuno di seguirlo fino in capo al mondo perché sai che è tutto ciò che puoi desiderare.

Emozione. Ciò che ci rende umani e ciò che ci rende vivi.

Ora sapeva cosa voleva.
Non guardò il ragazzo, ma un dolce sorriso si aprì sul suo volto, mentre prendeva un respiro profondo.

We're not in love —— no, non lo erano. Non ancora.
We share no stories —— il momento giusto sarebbe venuto: c'erano cose semplicemente troppo dolorose da dire.
Just something in your eyes

Lo percepì muoversi accanto a lei, e ben presto seppe che si era messo a sedere, così vicino a lei che poteva vedere la sua mano sfiorare la sua.

C'era sempre stato qualcosa nei suoi occhi. Lo aveva saputo fin dal primo giorno, fin da quando il nero pece aveva incontrato quel caffè intenso. Lei era solo stata troppo orgogliosa da ammetterlo.

Don't be afraid —— ti prego, non esserlo anche tu.
The shadows know me —— è strano, lo so. ma le ombre mi conoscono fin troppo bene.
Let's leave the world behind

Una scarica elettrica sembrò incendiarle il corpo quando, in un movimento lento e delicato, Esme sentì le dita di Carlos chiudersi attorno alle sue.

Sta ascoltando — pensò — Lo sta facendo sul serio.

Il sorriso che sbocciò fu il più magnifico che le fosse mai nato, glorioso e affascinante come il rosone di Notre Dame.

Si alzò in piedi, e insieme a lei venne anche Carlos.

Take me through the night —— non la temo più, ormai.
Fall into the dark side —— voglio scoprire te stesso, voglio conoscere il tuo lato oscuro, tutto ciò che fa parte di te.
We don't need the light —— non mi interessa, non più.
We'll live on the dark side

Si girò verso di lui, stringedogli la mano, quasi fosse un'ancora di salvezza, la cura alla sua oscurità personale.
Gli occhi che brillavano lucidi, sicuri come non erano mai stati.

Gli stava chiedendo tutto e niente. Voleva lui, voleva solo quello. Qualunque cosa avrebbe comportato.

I see it —— è la sola cosa che vedo adesso.
Let's feel it —— ho bisogno di viverla, di assaporarla, quella vita che ho sempre sognato di avere.
While we're still young and fearless —— c'è tempo.
Let go of the light —— lascio il resto indietro, non mi serve più.
Fall into the dark side

<<Esme, cosa . . . >>.

<<Non capisci?>> esclamò la principessa. <<Carlos, non mi importa nulla di Auradon . . . o dell'Isola. Io— io voglio voglio ciò che è meglio per te! Che sia la tua casa, la mia, o quella di nessuno dei due>>.

Si avvicinò a lui, mettendogli una mano sulla guancia, senza timore: <<Tutto ciò di cui mi importa è che io sia con te. Buono, Cattivo, Auradon, Isola . . . io voglio solo te>>.

(N/A: mi stanno venendo le carie da sola. e sì, devo per forza interrompere il momento)

Accarezzò dolcemente la pelle del ragazzo, che nel frattempo, ad ogni sua parola, si era tinta sempre più di rosso. I suoi grandi occhi caffè erano rilfessi nel denso inchiostro che aleggiava in quelli della ragazza.

<<Ma tu non sai ancora tutto>> lo sentì sussurrare, senza distogliere le iridi dalle sue, entrambi incantati dalla presenza dell'altro.

Esme inclinò la testa: <<Ci sarà tempo, Los. Te lo prometto>>.

Con un piccolo sorriso, il figlio di Crudelia fece un passo indietro e puntò il suo sguardo sulle stelle.

Beneath the sky , cantò.
As black as diamonds
We're running out of time

La principessa ancora non capiva cosa volesse intendere ma, come aveva detto, aveva fiducia in lui e non domandò.

Don't wait for truth —— "quale verità?", si chiese lei.
To come and blind us
Let's just believe their lies

Aveva vissuto nella menzogna da quando era nata, sua e degli altri. Carlos pensava veramente che non avrebbe accettato qualunque cosa le stesse nascondendo?

Believe it —— "non so se posso farlo".
I see it
I know that you can feel it
No secrets worth keeping —— almeno siamo d'accordo su questo.
So fool me like I'm dreaming

In un battito di ciglia, il Cattivo le aveva preso entrambe le mani, facendola girare su se stessa come una ballerina.

Un grido di pura gioia riempì l'aria, caldo come il vento che spirava dalla terre di Agrabah. È questa la felicità? si domandò — È vero che è la cosa migliore del mondo.

Take me through the night
Fall into the dark side
We don't need the light
We'll live on the dark side

Il figlio di Crudelia cantava e ballava, ed Esme si ritrovò a pensare che quello fosse il giorno migliore della sua vita. Avrebbe voluto fermare il tempo e registrare quell'attimo in una cassetta, oppure metterlo su carta, in modo da averlo sempre a portata di mano.

I see it
Let's feel it
While we're still young and fearless
Let go of the light
Fall into the dark side

<<Sei bravo a ballare!>> rise la principessa, all'ennesima giravolta.

Carlos fece un piccolo ghigno, interrompendo la canzone e prendendo alla sprovvista la ragazza con un leggero sgambetto.

Esme sbuffò, ritrovandosi di schiena a terra: <<E questo per cos'era? Ti ho fatto un compimento!>>.

Solo quando i suoi occhi incontrarono una nuova volta quelli di lui, si rese conto della situazione.
Le farfalle presero a svolazzare nel suo addome, numerose e insistenti come mai le aveva sentire prima. Le braccia di lui sopra le spalle, le ginocchia strette attorno alla sua vita, i capelli bianchi e neri scompigliati, lo sguardo adorante e gentile . . . Tutto ciò che vedeva le faceva pensare solo a una cosa: lo amo.

Senza accorgersene, aprì la bocca.

Ma Carlos la richiuse, come in una trance, il pollice che percorreva lento la linea delle labbra di Esme.

Non seppe cosa le fece trovare il coraggio di parlare, ma ci riuscì. In un mormorio, proprio quando il viso del ragazzo era ad un centimetro di distanza dal suo, chiese: <<Posso baciarti?>>.

Il tempo si fermò. E così il battito del suo cuore.
Nessuno le rispose, ma il sapore delle labbra di Carlos sulle sue fu abbastanza per farla andare in estasi.

Era strano da descrivere: un semplice contatto, così tenero e insignificante, era bastato per percepire il figlio di Crudelia nel suo insieme.

Esme si lasciò inebriare dal bacio, inerme, come se la terra, il cielo, persino l'aria le fossero stati tolti. Eppure le piaceva. Adesso era lui la sua unica certezza, era lui ciò su cui doveva fare affidamento.

Il suo odore le inondò le narici, lavanda e cioccolato, e lei se ne nutrì come fosse il suo cibo preferito, ancora e ancora, e non ne fosse mai sazia. Portò la mano destra alla sua nuca, stringendogli i capelli in modo deciso, mentre un ricciolo bianco le sfiorava una guancia.

Le labbra morbide e piene, la pelle ruvida e calda, le ciocche setose e soffici . . . era indescrivibile. Completa, al sicuro, terrorizzata, triste, estasiata: era tutte queste cose allo stesso tempo e anche di più.

Fu quando lui le mise una mano su un fianco che seppe di volersi fermare.

Il bacio finì con uno schiocco, una risata e gli sguardi innamorati di due adolescenti che venivano illuminati dal mare di stelle che brillava sopra di loro.

Let go of the light
Fall into the dark side

— angolo autrice!

Questo è il capitolo più corto del libro, ma per qualche ragione penso sia quello che mi è venuto meglio.
Di certo è il mio preferito.

Che dire: sti due cristi si sono fianlmente baciati.
Come vi è sembrata la scena? Troppo sdolcinata? Pesante? Confusionaria? Non sono molto brava a scrivere questo genere di cose, quindi spero che per voi sia stato decente.

E si aprono ufficialmente le scommesse su "secondo voi quanto durerà?" :)

Domanda del giorno: nessuna, ma volevo farvi sapere che ho ordinato una nuova copertina (sì, perché io sono pigra e non voglio farmene una da me) e ho molta fiducia in questa designer, quindi incrociamo le dita sia bella.

Al prossimo capitolo!
Ci avviciniamo sempre di più alla fine della storia . . .

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro