Capitolo 31

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UNA SETTIMANA DOPO

Stiles

Non avrei mai immaginato che quella sarebbe stata la nostra ultima conversazione.

Solo un mese fa ero un ragazzo qualunque, un ragazzo innamorato della stessa ragazza dalla terza elementare, un ragazzo che andava a scuola senza doversi preoccupare di niente.

Dopo mia madre non pensavo di dover affrontare la morte da così vicino per la seconda volta.

Povero illuso.

•☽︎✯☾︎•

Il caos regna nella radura, dove un gigantesco lupo mannaro, Peter, combatte a colpi d'artiglio contro Scott e Derek, entrambi stremati e doloranti.

Dopo l'avvertimento di Noemi sono scattato verso la palestra in cerca di Lydia, solo per trovarla distesa sul campo di lacrosse, immobile e completamente ricoperta di sangue.

Peter l'aveva morsa.

Il tutto si è evoluto con l'alpha che mi ha rapito e minacciato di trovare Derek, tenuto prigionerio nel basamento degli Argent. Noemi non era con lui, e per tutto quel tempo ho sperato che ci avesse ripensato, e che magari fosse tornata a casa. Naturalmente, mi sbagliavo.

Quando io e Jackson (sì, esatto, lo stesso ex ragazzo di Lydia) siamo arrivati alla vecchia casa degli Hale nel bosco, la battaglia era già iniziata.

Mai in tutta la mia vita mi sono sentito più impotente. Guardare tre lupi mannari azzannarsi a vicenda può sembrare estremamente terrificante da vedere, ma in realtà è ancora peggio. Sei solo un debole e inutile umano, e tutto ciò che puoi fare è stare fermo mentre il tuo migliore amico fa l'eroe della situazione.

<<Allora?!>>.

<<Ehm, sì ?>> chiedo, girandomi verso Jackson.

<<Abbiamo quella bomba Moloqualcosa! Usala, no?>>.

Oh. Giusto.

Mi sono scordato della mini bomba che tengo tra le mani. Deglutendo, sposto nuovamente i miei occhi verso i tre lupi. Finché non mi rendo conto che qualcosa non va.

Aggrotto le sopracciglia: <<Noemi non c'è...>> sussurro.

<<Cosa?>> domanda Jackson, in tono annoiato.

<<N-Noemi. Pensavo ci sarebbe stata. Insomma, era andata con Peter>>.

<<E tu come credi che io possa sapere dove sia, esattamen->>.

<<DENTRO!>>. Sollevo di scatto la testa alla voce di Scott. <<È DENTRO CON ALLISON E KATE!>>.

Il mio sguardo vaga verso lo scheletro di quella che un tempo era la casa degli Hale.

Prendo un respiro profondo, prima di sbattere sul petto di Jackson la bottiglia contenente il miscuglio per la bomba Molotov.

<<Tienila, e se ce ne sarà bisogno, non esitare a lanciarla. Io vado dentro>>.

Non gli lascio il tempo di rispondere che corro verso la porta d'ingresso.

<<Moon!>> chiamo. <<Moon dove->>. Il respiro mi si blocca in gola alla scena di fronte a me.

Noemi Nightstar si trova alle spalle di Kate Argent, quest'ultima in ginocchio sul pavimento, mentre le punta un kunai alla gola. Allison è davanti a loro, lo sguardo terrorizzato e implorante.

<<E-Emy, ti prego, non farlo, lei...>>.

<<Lei cosa?>>. Rabbrividisco. La voce di Noemi è bassa e cavernosa, come mai gliel'ho sentita addosso. È quasi come se qualcuno o qualcosa stia parlando attraverso di lei.

<<Lei cosa, Allison? Non è un'assassina? Sbagliato. Non è una psicopatica senza cuore? Sbagliato anche questo. Quindi, dammi una sola ragione per cui non dovrei finirla qui e adesso>>. Osservo congelato la presa sul kunai farsi più pressante sul collo della cacciatrice.

<<Dimmi, sai cosa ha fatto?>>. Allison non risponde, mentre delle lacrime iniziano a formarsi nei suoi occhi. Noemi sospira, aumentando la presa sui capelli dell'Argent, che sibilia di dolore.

<<Bene, credo che dovremmo procedere allora>>.

<<No!>> grido. <<Non ti permetterò di farlo!>>. I suoi occhi arancioni si spostano verso i miei, e non posso trattenermi dal fare un passo indietro.

<<Ah sì?>> ridacchia. <<E come? Quale potere hai tu verso di me? Non sei altro che uno stupido, sciocco umano>>. Un'aura celeste inizia a brillare attorno alla ragazza. Ricorda un ibrido tra un guerriero e una volpe, che in questo momento mi fissa con sguardo assassino.

<<Watashi wa jigoku no shikei shikkō hitodesu, watashi wa konton o tsuikyū shimasu, soshite watashi wa watashi no jamawosuru hito ni konton o motarashimasu>>. ("Io sono il giustiziere dell'inferno, perseguo il caos, e il caos porterò a chiunque intralci la mia strada") Un ghigno nasce sul suo viso, talmente malvagio da farmi domandare se quella che ho davanti sia ancora la mia migliore amica. <<Watashi wa mada anata to issho ni owatte imasen, kodomo. Anata ni wa tsuyoi seishin ga ari, watashi no shujin wa anata no karada no naka ni hosuto o mitsukete yorokonde irudeshou>>. ("Non ho ancora finito con te, ragazzino. Hai uno spirito forte, e il mio padrone sarebbe più che felice di trovare un ospite nel tuo corpo").

Non ho idea di quello che stia dicendo, ma a giudicare dall'occhiata preoccupata che mi lancia Kate Argent, e ripeto Kate Argent, non devono essere delle parole molto carine.

<<Non so chi tu sia- o meglio, lo so, volpe che vive dentro la mia amica, ma ti prego di lasciare andare la presa su quel dannato coltello>>. Mi mordo una guancia. <<Senti, ho capito. Non puoi controllarlo. Noemi è la volpe e la volpe è Noemi. Siete una cosa sola, e forse non so come ci si sente, come ci si sente a non avere controllo delle proprie azioni. Ma se c'è una cosa che so è quanto diavolo tu tenga ad Allison>>. Per sottolineare il mio punto, indico la mora accanto a me, che continua ad osservare lo scambio senza proferire parola. <<Quindi, se non vuoi farlo per me, fallo per lei. Kate è una stronza, e merita di marcire all'inferno, ne sono cosciente. Ma non spetta a te farlo, non spetta a te uccidere qualcuno. Sei solo una ragazza, una ragazza a cui piace la musica, i graffiti, e i videogiochi - cavolo, ora che ci penso non abbiamo fatto neanche una partita>> ridacchio, avvicinandomi sempre di più. La sua aura inizia a lampeggiare, scomparendo e ogni tanto ricomparendo. Vedo l'indecisione farsi strada nel suo sguardo. <<Che ne dici di andare a casa e fare una partita a Mario Kart? Lasciamo questo macello ai lupi grossi e cattivi e freghiamocene. Ti va?>>.

Per un attimo sembra funzionare, i suoi occhi tornano del solito verde smeraldo, e il viso si rilassa. Peccato che proprio nel momento più importante mi sia scordato della prima caratteristica di una volpe. L'inganno.

L'arancione ricompare in un secondo, mentre un sorriso ironico nasce sul viso della ragazza.

<<Certo! Però prima lasciami fare questo!>>.

Credo di aver urlato qualcosa come un "no!" oppure "ferma!". Ma a dire la verità non ne sono sicuro. Tutto quello che vedo è il corpo di Kate Argent che cade inerme sul pavimento, la gola squarciata e grondante di sangue.

Il grido che però mi giunge alle orecchie è quello di Allison.
Sembra si stia trattenendo dal vomitare, tenendo una mano davanti alla bocca.

<<Non era così difficile, vero?>> ci sorride Noemi, il kunai che tiene in mano che sgocciola sangue.

Il fiato mi sembra fermo in gola mentre cerco di recuperare almeno una parola sensata dai meandri del mio cervello, una qualunque di esse, che possa essermi utile. Non avrei mai pensato di rimanere a corto della mia parlantina.

Un ruggito spaccatimpani, però, mi costringe a uscire dal mio stato di trans, riportandomi con i piedi per terra. Adocchio un'ultima volta il corpo freddo e immobile di Kate, senza alzare lo sguardo su nessuna delle due ragazze, per poi correre fuori dalla casa.

<<SCOTT!>> lo chiamo, ma non serve a molto, in quanto il mio migliore amico è ancora parecchio impegnato a non farsi sminuzzare la faccia.

<<Cazzo>> strascico tra i denti. <<JACKSON! LA BOMBA! MUOVITI AD INNESCARLA!>>.

Il capo del biondo si alza subito al suono della mia voce, riservandomi un'occhiata terrorizzata, prima di deglutire e accedere il contenuto nella bottiglia.

<<Ehi!>> urla, attirando l'attenzione dell'Alpha, per poi lanciargli contro la bomba. Peccato che la blocchi con una mano (o dovrei dire zampa?) prima che possa infrangersi sulla sua pelliccia. I suoi occhi rossi si fissano su di me.

<<Oh mio dio>> sbiascico. Ecco, sono morto. Avrei dovuto accettare quel dannato morso quando ne ho avuto l'occasione, e ora morirò sbranato da un lupo mannaro fin troppo cresciutello!

Mi sento congelare dalla paura, totalmente straziato sotto il suo peso, e non posso fare altro che osservare ad occhi sbarrati il licantropo che a passi laghi si avvicina sempre di più a me.

<<Stiles!>> sento gridare da Scott, ma è qualcosa di lontano e rotto. Non ce la farà mai ad arrivare in tempo, conciato com'è.

<<Stiles!>>. Persino Derek urla il mio nome, non me lo sarei mai aspettato.

<<MICHIEF!>>. Cosa?

Improvvisamente, vedo passare sopra di me un'ombra, ma è talmente veloce che non riesco a distinguerne la siluette. La vedo atterrare sul prato, a pochi centimetri da me, per poi avventarsi sull'alpha come un uragano.

Mi ci vogliono alcuni secondi per rendermi conto che quell'ombra è circondata da un'aura celeste. E ancora di più che quell'ombra in realtà non è un'ombra, ma è Noemi.

Come se una scarica elettrica mi scorresse sulla spina dorsale, raddrizzo la schiena, dirigendomi verso Jackson, in modo da allontanarmi il più possibile.

Entrambi rimaniamo immobili ad osservare increduli la lotta che sta avvenendo davanti a noi. O almeno ci proviamo.

La volpe e il lupo si muovono a una tale velocità che è quasi impossibile tenere loro il passo.

Tutto quello che distinguo è un continuo scontrarsi di artigli, zanne, pugnali e stelle di metallo.

Non so per quanto tempo vada avanti, ma quando sento la voce di Noemi risuonare nella radura per la seconda volta mi sembrano passate ore.

<<A-Allison!>> chiama, schivando l'ennesima artigliata. <<Prendi questa!>>. Con gesto fluido, sfila dalle dita del licantropo la bottiglia della bomba Molotov, lanciandola alle sue spalle, nell'esatto momento in cui la giovane Argent si precipita fuori dalla casa, prendendola al volo.

<<Emy! Cosa->> inizia, ma viene subito interrota dall'altra.

<<Promettimelo!>> esclama la ragazza dai capelli viola, mentre delle lacrime sembrano fare capolino dai suoi occhi. Vedo l'aura di volpe affievolirsi sempre di più attorno a lei. <<Quello che ti ho detto prima! Promettimelo!>>.

Tutto quello che posso fare è stare fermo a guardare, ma una strana sensazione si fa strada nel mio stomaco, e non credo che sia un buon segno.

<<I-io...>>.

<<PROMETTILO!>>.

Un momento di indecisione da parte della mora, forse per paura o forse per rabbia. Finché...

<<...lo prometto>>.

Potrebbe sembrare sciocco, ma mi pare di veder comparire del vero e proprio sollievo sul volto della kitsune. E tutt'un tratto, credo di capire cosa stia per succedere.

Faccio un passo avanti, determinato a fermare quello che so sta per accadere.

Basta un attimo: Peter colpisce ad un fianco Noemi, che urla dal dolore, facendo il fatale errore di rallentare per un secondo i movimenti. Ma quel secondo è abbastanza. Il lupo mannaro è in grado di portare le sue braccia attorno al corpo della kitsune, privandola di ogni via d'uscita. E con mia grande sorpresa, Noemi non prova neanche a combattere. Si ferma, mentre i suoi occhi si alzano lentamente dal terreno, per incontrare i miei. Sono stanchi, rassegnati, come quelli di una povera piccola volpe che sa di essere ormai preda inevitabile del grande lupo cattivo.

Credo di star tremando, ma non me ne importa neanche.

"Mi dispiace" vedo scandire dalle sue labbra, adornate da un sorriso, uno di quelli che solo lei sa dare, dolci e amari allo stesso tempo, che ti fanno sentire a casa ma che portano contemporaneamente il peso di un'orribile verità. Una verità dalla quale ora anch'io so di non poter scappare.

Lo sguardo che mi rivolge è carico di tutte le emozioni che un umano è in grado di provare, e anche di quelle riservate solo a una volpe come lei: rabbia e disgusto, verso se stessa e verso gli altri, tristezza, dolore, amarezza, paura, sollievo e... e amore. Sorrido anch'io, mentre mi asciugo con una mano una lacrima sfuggita al mio controllo. Perché non mi sorprende?

Poi i suoi occhi si illuminano per un'ultima volta di arancione, ed è un segnale, perché Allison stappa la bottiglia e la lancia contro Peter. Contro Peter e Noemi.

Il lupo mannaro questa volta non può fare niente, e il fuoco si accende inesorabile al contatto con il suo pelo. In poco tempo la sua intera figura è ricoperta dalle fiamme, che lo consumano a poco a poco, fino a quando, dopo quelli che paiono giorni, si spengono, lasciando per terra le carcasse bruciate di - non uno - ma di due corpi.

•☽︎✯☾︎•

Per la seconda volta in due settimane un completo mi fissa dal mio letto, perfettamente stirato e pronto per essere indossato.

Chi avrebbe immaginato che sarebbe stato in occasione del funerale della mia migliore amica.

Non partecipo ad uno di questi da sette anni, da quando mio padre fu costretto ad organizzarne uno per mia madre.
Per quello di Noemi, invece, ci hanno pensato Matteo e Martina, più che altro il primo tra questi che, saputa la notizia della morte della figlia, non aveva chiuso occhio.

Praticamente quello che è successo a me nell'ultima settimana. Non riesco a dormire: ogni volta che poggio la testa sul cuscino, le immagini di quella notte mi risalgono in testa, togliendomi qualsiasi voglia di riposare. Non credo smetterò mai di vedere quegli occhi verdi, caldi e pieni d'amore, che mi regalano il loro ultimo sguardo; non smetterò mai di vederli mutare in un'intensa sfumatura arancione, che mi fissano gelidi e crudeli. E, soprattutto, non smetterò mai di vedere quel fuoco scarlatto avvolgerli completamente, trasformandoli in cenere.

Mi ha chiamato Michief. Dio, da quanto tempo non sento quel soprannome. Solo a due persone piaceva chiamarmi così: Noemi e Claudia, mia madre. A dire la verità, pensavo non se lo ricordasse più.

È stato solo grazie ad Allison e suo padre se siamo riusciti ad infangare tutto. Chris Argent ha detto a mio padre di aver trovato Noemi in una casetta nel bel mezzo della foresta, già completamente bruciata. Il caso è stato archiviato come irrisolto, poiché non c'erano segni né di incendio naturale né del tipo doloso. Ma per mio padre è stato abbastanza.

Toc toc.

<<Avanti>>.

Sento la porta della mia camera aprirsi, ma i miei occhi continuano a fissare il completo nero che dovrò indossare tra pochi minuti.

<<Ehi...>>. Allison. <<Tuo padre mi ha fatto entrare. Sono appena tornata dall'ospedale, i dottori hanno detto che Lydia dovrebbe riprendersi tra qualche giorno, sono stupefatti dalla velocità a cui sta guarendo!>> la sento ridacchiare, ma ben presto questa risata svanisce.

Stringo i pugni, mentre sento la sua mano posarsi sulla mia spalla. Sospira: <<In relatà... c'è un altro motivo per cui sono venuta...>>.

Con la coda dell'occhio la vedo frugare in tasca, per poi tirarvi fuori una catenella d'argento da cui pende un ciondolo a forma di nota musicale. Vedendola, mi giro subito, a bocca aperta.

<<Come- come fai ad averla?! Questa... questa è la sua...>>.

Lei annuisce, gli occhi improvvisamente fissi sul pavimento: <<Me l'ha data poco dopo aver, sai, u-ucciso mia- Kate, dopo aver ucciso Kate>>. Tremante, allungo una mano verso la collana, ma Allison la ritrae prima che possa toccarla: <<Abbiamo parlato, e lei ha avuto l'occasione di spiegarmi molte cose: non avevo di idea di cosa avesse fatto Kate, né riguardo la famiglia di Derek, né riguardo il padre di Noemi>>. Deglutisce. <<Mi ha detto di tenerla, che i suoi istinti le stavano dicendo che non sarebbe finita bene. "Tienila al sicuro e falla vedere a Stiles, lui sa cos'è". Ha detto così>>. Mi rivolge un'occhiata eloquente, come a spingermi a vuotare il sacco.

Mi mordo un labbro, portandomi le mani alla nuca, cercando di ricordare dove ho messo il bestiario.

Ma alla fine non ne ho bisogno.

"Oh! E hai mai sentito parlare delle code?" ridacchia. "Sono la rappresentazione materiale del potere delle kitsune! Con quelle..."

<<Con quelle una parte delle kitsune sarà viva per sempre...>> mormoro tra me e me. Ma certo!

Mi giro verso Allison, abbracciandola di slancio. Quando mi stacco, un piccolo ghigno eccitato mi è comparso in faccia. Ma la giovane cacciatrice mi continua ad osservare confusa.

<<Stiles, che->>.

<<Dobbiamo andare da Derek, lui saprà di sicuro qualcosa!>>.

La prendo per un polso, determinato ad uscire fuori di casa e trovare il lupo brontolone. Tuttavia, Allison mi blocca prima ancora che possa fare un passo.

<<Mi spieghi cosa hai in mente, prima di fare qualcosa di azzardato? Si da il caso che tra cinque minuti dobbiamo essere a un funerale!>>.

<<Un funerale? Ally, ma chi se ne frega del funerale!>> esclamo sorridendo e alzando le braccia in aria.

Un'espressione grave le nasce in volto: <<Che intendi dire? Ti sei per caso scordato per chi è?>>.

<<Cosa?! No! Quello che intendo dire è->> mi lamento, portandomi una mano in faccia, esasperato. <<Senti, ho modo di credere che quella...>> indico la collana nella mano della ragazza. <<...sia una delle code di Noemi. Le code sono delle rappresentazioni fisiche del potere delle kitsune. L'ho letto! Più o meno... Sta di fatto che quando una volpe ne guadagna una è perché una parte del suo spirito si è staccato dal loro corpo e ha preso la forma di un oggetto tangibile! Come una prova del suo valore o qualcosa del genere!>>.

La mora si porta davanti al viso la catenella, più precisamente il ciondolo, ossevandolo confusa.

<<Quindi, in poche parole, stai dicendo che...>>.

<<Che c'è una possibilità>> constato, ora come ora più sicuro che mai. La piccola nota musicale colpita dai raggi del sole che filtrano dalla mia finestra, brilla, come d'accordo con i miei pensieri.

Guardo Allison: <<Se è vero che una parte dello spirito di Noemi è dentro questo ciondolo... allora c'è una possibilità. Una parte di lei è ancora viva lì dentro, magari dobbiamo solo scoprire come usarla>>.

THE END

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