𝐂𝐑𝐄𝐏𝐀𝐂𝐔𝐎𝐑𝐄.
❝ ho ragione?. ❞

⸻ 𝐀𝐋𝐄𝐗𝐀𝐍𝐃𝐑𝐈𝐀 𝐃𝐄𝐂𝐈𝐒𝐄 𝐃𝐈 𝐀𝐋𝐙𝐀𝐑𝐄 𝐋𝐎 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐎 𝐃𝐀𝐋 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎 𝐂𝐇𝐄 𝐒𝐓𝐀𝐕𝐀 𝐋𝐄𝐆𝐆𝐄𝐍𝐃𝐎 𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐐𝐔𝐀𝐋𝐂𝐔𝐍𝐎 𝐒𝐈 𝐒𝐄𝐃𝐄𝐓𝐓𝐄 𝐃𝐈 𝐅𝐑𝐎𝐍𝐓𝐄 𝐀 𝐋𝐄𝐈. Si accigliò, guardandosi intorno alla biblioteca, alla ricerca di qualcuno che notasse insieme all'erede Serpeverde e il ragazzo d'oro i Grifondoro. "Cosa stai facendo?!"

"Rilassati. Silente mi ha già detto di spiarti".

Lei lo fissò. "Come dovrebbe farmi rilassare?"

"Possiamo uscire e lui non sarà affatto sospettoso", sottolineò Harry con uno sguardo vittorioso. "In più, ho scoperto qualcosa su tuo padre."

"Cosa?" Aggrottò le sopracciglia Alexandria, la sua piena attenzione su di lui ora. "Cosa hai scoperto?"

"Ha qualcosa che lo tiene in vita. È immortale."

Alzò gli occhi al cielo, guardando il libro nelle sue mani. "Dimmi qualcosa che non so."

"È alla ricerca di tutto ciò che mantiene in vita Voldemort".

La sua testa si alzò di scatto, per la prima volta in assoluto, Harry notò un'emozione nei suoi occhi: la paura. "Cosa vuoi dire che sta cercando ciò che lo tiene in vita?"

"La sua mano, Alexandria. Qualunque cosa tenga in vita tuo padre gli ha rovinato la mano". Harry quasi rabbrividì. "È disgustoso."

Alexandria si alzò immediatamente, afferrando una pergamena. "Ho una lettera da scrivere. Tornerò da te più tardi."

"Portala a mio padre", disse Alexandria alla sua nuova aquila — un regalo di Sirius, che aveva solo un talento per i drammi — dandole la lettera.

L'aquila prese la lettera e annuì, volando via.

"Stai bene?" Chiese una voce dietro di lei.

Si voltò e annuì quasi immediatamente. "Che cos'è?" Lei chiese, indicando il pacco nelle sue mani.

Draco lo guardò e sospirò. "Una collana maledetta. Ho trovato un modo per Silente di indossarlo".

"È estremamente rischioso, Draco." disse Alexandria con preoccupazione. "Sei sicuro?"

"È l'unico piano che ho potuto escogitare, quindi sì. Ne sono sicuro."

Annuì senza parole.

"Ha ucciso diciannove babbani", continuò il ragazzo. "Non sapevano che era maledetto o altro. L'ultimo babbano che morì era un vicino di casa di Borgin, che lo rubò e lo mise nel suo negozio".

"Quindi. . . uccide chiunque lo tocchi?"

Draco annuì. "Sto usando una maledizione imperius su qualcuno per darla a Silente".

"Questo è il piano più rischioso e assurdo che abbia mai sentito, Draco!" Rimproverò immediatamente Alexandria. "È destinato a scestarsi nelle mani sbagliate. Non vuoi più attenzione su di te. . ."

"Voglio solo farla finita, Ellie."

"E lo so", gli si ammorbidirono gli occhi. "Ma questo non è il modo. A meno che. . ." qualcosa le sfarfallò sul viso", a meno che. . ."

"Ellie—"

"A meno che tu non voglia che succeda qualcosa di brutto".

"Certo che no!"

"Questo è tutto. . ." lo ignorò, iniziando a camminare verso di lui. "Sono diventato così stupida." aggrottò le sopracciglia, furiosa. "Ho ragione? Ho ragione, vero? Non vuoi avere successo in questo compito".

"Ho paura, Ellie. . ." sussurrò, sussultandosi quando vide il suo sguardo. "Mi dispiace."

"Perché non vorresti che Silente muoia? Non capisco."

"Voglio che muoia. Io solo. . .non voglio essere io a ucciderlo. L'intero lato leggero sarà dopo di me. . ."

"Quindi, stai usando la figlia della persona principale nel lato oscuro". Alzò lo sguardo, con gli occhi verdi che incontravano quelli grigi. "Ho ragione, di nuovo? Mi stai usando. In modo che mio padre non ti faccia qualcosa quando fallisci".

Draco divenne tanwuillo, evitando i suoi occhi.

Qualcosa si ruppe nel petto di Alexandria.

"Esco", indicò la porta, distogliendogli lo sguardo. "Esci."

Non aveva bisogno che gli venisse detto due volte, uscendo immediatamente dalla stanza.

E lei non sapeva perché, ma voleva che si voltasse.

Dirle che si sbagliava.

Dimostrale che si sbagliava.

Ma la porta si chiuse. E fu lasciata sola. Di nuovo.