𝙲𝙰𝙿 7

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𝚃𝙰𝚂𝚂𝚈'𝚂 𝙿𝙾𝚅
La prima parte dell'operazione era andata, ora era tutto nelle mie mani.

Con il cuore a mille misi la chiave nella toppa e girai.

Tirai la maniglia e con forza la spinsi, tirai un sospiro di sollievo: i rumori della cerimonia provenienti dal piano superiore sovrastarono quello cupo della porta.

Il buio mi circondava e più mi addentravo, più avevo paura tuttavia mi feci coraggio: i nostri amici avevano bisogno di me.

Iniziai a sentire un ronzio che man mano avanzavo si faceva più fastidioso ed insopportabile, questo rumore apparteneva a due macchine immense che stampavano in continuazione dollari.

A quel punto inizia a controllare bene in giro, in cerca di qualcosa che potesse condurmi al piano superiore, alla fine dei conti quello era l'unico modo per tirare fuori Ralph e Potsie.

Tra i due mobili si stagliò una parete completamente vuota, iniziai a tastare il muro finché non sentì un click e la parete girò su se stessa.

Nella parte opposta trovai una bella rampa di scale, che per via della scarsa illuminazione mi parvero l'ideale per fare un bel ruzzolone e spaccarmi qualche ossa, non per questo rallentai il passo, anzi andai più veloce del solito e mi stupì non poco, dato che spesso e volentieri mi paragonavo ad un bradipo.

Sarà l'amore a farmi avere questo effetto?

Al solo pensiero di rivedere il bel faccino di Potsie sorrisi, con lui era così: bastava il solo pensiero per poter avere di nuovo il buon umore.

𝙿𝙾𝚃𝚂𝙸𝙴'𝚂 𝙿𝙾𝚅
" cretino ho detto a destra, non a sinistra!" Sbraitò per l'ennesima volta Ralph.

Ebbene si, stavamo cercando di liberarci ma inutilmente.

" spiegati meglio allora: la tua destra o la mia?"

" e perché non sono la stessa cosa?"

" oh Ralph, io sono stufo! Sono ore che cerchiamo di fare come dici tu, ma ancora non siamo riusciti a ricavarne niente. Facciamo un po' come dico io."

" si Potsie zucca vuota, cosa proponi?"

" in realtà non avevo nulla di preciso in mente."

" come immaginavo."

" no, no aspetta e se iniziassimo a saltare prima a sinistra e poi a destra cercando di rompere le sedie, slegarci e poi fuggire?" Proposi.

" Potsie è quello che abbiamo fatto fino ad ora!" Il rosso era sempre più addirato ed il suo tono di voce era sempre più alto.

" ah si, si giusto. Allora Ralphy cosa facciamo?"

" continuiamo a saltare!"

" hai ragione facciamolo!"

" ok, ok!" esclamò.

" facciamo cosa?" Chiesi.

" facciamo un bambino?"

" nooooooo, ma per farlo c'è bisogno di una ragazza. Ralph, lo sai che io non lo sono!"

" scusa sono agitato."

" allora ammettilo: sono più bello di te!"

" se come no. Nessuno sa resistere al fascino di un rosso."

" oh certo che no... peccato però che Amber non ti degni di uno sguardo."

" si invece, pensa, prima mi ha pure sorriso."

" ma se non ha occhi che per Fonzie."

" parla per te che nemmeno ti sai tenere una ragazza!"

A quel affermazione ci rimasi molto male: tenevo tantissimo a Jennifer.

" però guarda il lato positivo: ora hai Tasiel. Puoi giurarci quello che vuoi, lei è cotta di te!" Aggiunse quasi subito Ralph accorgendosi di essere stato fin troppo duro.

" dici? Dici sul serio?"

" elementare Potson. Non ti sei accorto di nulla? Di come ti guarda, ride alle tue battute o come si comporta con te."

" no, pensavo che fosse gentile, perché gli sono simpatico."

Ralph cercò di dirmi altro, ma iniziammo a sentire dei rumori.

" Potsie sta arrivando qualcuno. Ci vorrà sicuramente uccidere! Aiutoooooo, dobbiamo assolutamente fuggire!" Prese a dimenarsi come un pazzo legato su una sedia, beh in effetti legati eravamo legati, ma pazzi non lo eravamo sicuro.

" Ralphy su calmati, rimaniamo lucidi."

" Potsieee, ma io ho pauraaaa. Voglio la mamma!"

I passi si stavano facendo sempre più vicini e senza rendercene conto iniziammo ad urlare disperati.

" Ralph, Potsie! Siete voi?" Una bassa vocina femminile ci giunse alle orecchie e io e il mio amico non potemmo che essere felici nel vedere Tasiel venirci a salvare.

" oh grazie sei la nostra salvatrice. Appena sono libero giuro che ti bacio. Quindi prima libera me!" Disse il rosso sempre più euforico, " Amber dov'è?"

" mia sorella è al sicuro, presto la vedrai!"

" ok perfetto, allora libera prima me!"

" si libera prima Ralph." Esclamai.

La ragazza non se lo fece ripetere due volte, slegò velocemente il ragazzo, e quest ultimo, rimanendo di parola le diede un bel bacio a stampo.

" Ralph smetti. Cioè ora tocca a me ..." esclamai.

" uhm Potsie fai il geloso?" Mi stuzzicò lui.

" nel senso... ora deve slegare me."

" Ralph, è stato bello. Ma Potsie ha ragione, ora devo liberare lui."

" grazie, se vuoi fuori possiamo replicare: ora io vado ad aiutare i miei amici che sono in serio pericolo, Fonzie in particolare... ma... ma tu come facevi a sapere che eravamo qui?"

" è una storia complicata, te lo spiegherò più tardi e non preoccuparti per Fonzie... che noi coi Cunningham abbiamo eleborato un bel piano per incastrare mio padre. Ora se entri nell'edificio di fianco, troverai sicuramente Amber ad aspettarti."

" Amber dici? Mi fiondo immediatamente! Mi piace troppo quella ragazza, cioè non è che tu non abbia nulla fuori posto... anzi, ma tua gemella..."

" certo capisco Ralph!" Lo interruppe la nostra salvatrice ed il rosso dopo un veloce saluto sparì nel buio.

" ecco il solito vecchio Ralph, fa sempre la corte a ragazze che non lo filano, poi si lamenta con noi che non riesce a trovare una fidanzata." Spezzai il silenzio, mentre Tasiel mi stava togliendo le corde dai polsi e dalle caviglie.

Non potei fare a meno di osservarla bene: alta, magra, mora con capelli poco mossi fino le spalle e due bei occhioni scuri ed uno sguardo bello profondo.

" fatto, sei libero. Forza andiamo, non perdiamo altro tempo, sicuramente la cerimonia starà per finire."

" oh beh si certo."

Ci incamminammo lungo la scalinata e la parete girevole fino ad arrivare ad un'altra stanza con i macchinari per stampare soldi, purtroppo non riuscimmo ad uscire dato che qualcuno stava arrivando per farci compagnia; non avendo più tempo per tornare alla porta e nasconderci al di là di essa, ci acquattamo stretti l'un l'altro tra i macchinari sperando di non essere beccati.

" Sticky tra cinque minuti i dollari saranno pronti. Andiamo ad avvertire Caramello!"

" Eugene, ma se le rubassimo pure noi dici che il capo ci farebbe fare la stessa fine di Fonzarelli?"

" ma come..." volli avere spiegazioni sul mio amico, ma Tasiel poggiò una mano sulla mia bocca impedendomi di parlare.

" hai sentito? C'è qualcuno qui. Andiamo a vedere!"

" si controlliamo!"

Avevo un nodo alla gola e sugli occhi della mia amica riuscì a leggere tutto il suo terrore.

Eravamo spacciati di nuovo.

La spinsi contro la parete con fare protettivo, in fondo mi aveva appena salvato e io complicato tutto: in quel preciso istante i nostri nasi si sfiorarono, la guardai dritto negli occhi e stranamente ebbi voglia di baciarla.

No, Potsie, no, quello non era certo il momento giusto, ma cercare di tenere a bada quel inpulso fu ben difficile.

" Eugene forza andiamo. Non c'è nessuno. Sai che se tardiamo Caramello si arrabbia." Sticky richiamò il suo collega e quest ultimo dopo una rapida occhiata intorno la stanza, fece dietrofront ed entrambi uscirono dalla stanza segreta.

" Potsie, forse è ora di andare... "

La voce di Tasiel mi riportò sulla terra.

" uh? Come? Ehm si certo andiamo!"

La ragazza mi prese per mano e ce né andammo.


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