Il Commendatore

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Sono tanti soldi. 

 Il commendatore considerò assorto le implicazioni: Un lavoro molto sporco, quindi.

D'altro canto questo non lo riguardava, non era uomo da farsi scrupoli; nessuno ne aveva avuti con lui, quando era ancora un innocente.

Perciò, aveva trovato come guadagnare con lavori particolari.

Il commendatore era nato nella miseria, ma ora godeva di un certo agio. Aveva costruito società redditizie e legali, era additato come abile finanziere ed esempio di talento, nonché di correttezza. Dicevano che investendo trasformasse tutto ciò che toccava in oro.

In realtà, quando molto denaro gli era dovuto, gli arrivava in modo insospettabile attraverso indicazioni precise di gioco in borsa; che seguiva alla lettera con risultati sempre  puntuali.

A guidarlo, gente che disponeva di quantità di denaro spaventose e che le spendeva a fiumi per divertirsi. Che si rivolgeva a lui perché individuasse soggetti adatti.

Adatti per cosa, era stato inizialmente un mistero ben custodito.

Ma ormai loro sapevano che, comunque, per lui non aveva rilevanza.

Si era guadagnato un feedback invidiabile, per i suoi servigi, e gli erano stati appagati come premio ulteriori piccoli sfizi, come delle ottime droghe, occasionalmente, o donne da usare come preferiva, con servizio di smaltimento incluso.

In cambio, trovava merce.

Individuava cioè soggetti rispondenti a precise richieste. Soggetti il cui destino non doveva riguardarlo. Soggetti di cui casualmente apprendeva la scomparsa, in tempi successivi.

Molta gente scompariva, a questo mondo. E la polizia brancolava nel buio, secondo il gergo giornalistico. Bene, lui  perché  certe persone sparissero lo sapeva,  e del proprio ruolo non andava fiero né si vergognava.

Era solo un mestiere, e lo faceva bene.

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