Capitolo 23: Volpe

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LYDIA

«Come sto?» chiesi, facendo una piccola piroetta e facendo ruotare l'ampia gonna che indossavo.

Mi sentivo ancora in colpa ad aver rubato quell'abito, ma del resto tutta la città si sarebbe vestita a festa per la serata e non potevamo permetterci di saltare troppo all'occhio. Inoltre ci eravamo ripromessi di restituire il tutto a fine cerimonia, il che mi faceva sentire un po' meno criminale.

«Sei bellissima!» esclamò April, battendo le mani, anche lei portava vestito simile al mio. Mai avrei pensato che l'arancione mi sarebbe piaciuto come colore per un vestito, eppure quella seta ricamata mi faceva impazzire!

«Bellissima, capelli a parte» risi, passando una mano sulla treccia che mi ero fatta. I capelli erano ben raccolti, ma ancora coperti di fango per nasconderne il colore. Fortunatamente il fango si era completamente seccato, donando ai miei capelli in colorito castano quasi accettabile... quasi.

«Anche tu stai benissimo!» aggiunsi immediatamente dopo ammirandola, e per un piccolo istante mi sembrò di esser tornata sulla Terra, in una di quelle sere d'estate in cui io ed Ally ci preparavamo per uscire la sera con gli amici.

«Siete pronte?» domandò Ilan oltre il gruppo di cespugli dietro cui io ed April ci eravamo nascoste per cambiarci.

«Eccoci, eccoci» esclamai, raccogliendo i miei vecchi vestiti e nascondendoli per bene tra le fronde.

Sempre impazienti i maschi, sbuffai mentalmente.

«Wow!» esclamò Ilan, accompagnato da un fischio di Chris, non appena uscimmo allo scoperto.

«Quasi non vi si riconosce!» aggiunse il secondo.

«Lo prenderò per un complimento» replicai «È un peccato che si debba nascondere il tutto sotto quei sudici cappucci, aggiunsi» afferrando uno dei due mantelli che Ilan ci stava passando.

Avevamo deciso che la seconda cappa che avevamo rubato io e Chris a Ynda l'avrebbe presa April, in modo da coprire i suoi tratti orientali, dato che non erano visti di buon occhio a Lynn.

«Beh, e voi a noi non dite niente?» esclamò Chris, allargando le braccia.

«Io non avrei fatto questa domanda» disse Ilan, afferrando un lembo dei jillette che portava.

«Siete molto...» iniziò April, facendo correre lo sguardo sui loro abiti.

«Buffi» conclusi, trattenendo una risata.

«Avrei detto eleganti» rise April.

«Piccola insolente» borbottò Chris «Si vede che non capite nulla di moda.»

Non erano tanto i jillette il problema che, anzi, dovevo ammettere che gli stessero inaspettatamente bene, quanto quei buffi cappelli che gli adornavano il capo.

«Andiamo!» ci incitò Ilan, sospingendo i miei due compagni in avanti «Altrimenti ci perderemo tutta la festa.»

Li seguii immediatamente dopo, sollevandomi per bene il cappuccio sopra la testa.

Camminavamo in gruppo, seguendo il flusso della gente che accorreva nella piazza in cui si sarebbe svolta l'ultima parte del Cylch, festa annuale di Lynn. L'andamento tortuoso delle vie della città mi disorientava un po', sembrava quasi di trovarsi all'interno di un enorme labirinto. Ma del resto se tutte le persone andavano in un'unica direzione un motivo ci doveva pur essere.

Guardai in alto a fissare i festoni che decoravano l'intera città. Appesi ad ogni casa correvano lunghi drappi rossi che, ondeggiando al vento, parevano quasi fiamme incandescenti. Li avevano cambiati, sostituendo quelli azzurri e blu che fino al giorno prima contornavano la città. A logica, dovevano stare a rappresentare il fuoco i rossi e l'acqua i blu, del resto Cylch era una festa che celebrava il ciclo della vita e, allo stesso tempo, degli elementi.

Una ragazza vestita con un abito simile al mio mi passò accanto, regalandomi una specie di dolcetto ed esclamando qualcosa come "felice Cylch". La ringraziai, fissando poi Ilan con occhi interrogativi, sperando che mi desse il consenso per mangiarlo. Lo vidi esitare un secondo, ma poi fare un segno di assenso con la mano. Felice, addentai il dolcino. Era buonissimo.

«Volete?» domandai, condividendo quella delizia.

Sorrisi, sia per le capriole che il mio stomaco stava facendo, sia per quell'aria di festa che ci circondava. Solo in un secondo momento, quando mi ritrovai a fissare i volti seri dei miei compagni, mi resi conto della situazione e mi vergognai di quel mio sorriso.

Lynn era un paese traditore, un paese che aveva permesso la prima invasione da parte Regno della Foresta, un paese che odiava i coloni. Non doveva essere semplice per loro vedere tutta quell'aria di festa e quell'abbondanza se paragonata alla loro vita. Mentre a Lynn festeggiavano, alla base di Ilan e Chris probabilmente stavano combattendo, mentre a Dragau, città natale di April, potevo solo immaginare che la vita non potesse essere tanto diversa da quella di Ynda.

«Undine è una persona sveglia» improvvisamente, la voce di Chris mi strappò a quei pensieri «sicuramente sarà lei a trovare noi e non il contrario, tuttavia è bene che voi sappiate qualcosa di più sul suo conto» continuò, fissando me ed April in particolare «Undine è sia un Newid che un'Incantatrice formidabile, forse la migliore che conosca, ma la sua vera potenza sta nel suo intuito e nella sua memoria decisamente fuori dal comune che le permettono di sapere tutto di tutti e quindi di essere sempre un passo davanti agli altri.»

Io lo fissavo a bocca aperta, non avevo mai sentito Chris elogiare qualcuno in tale maniera, Se sono sé stesso, pensai. Veramente questa Undine era così incredibile?

«Una risorsa niente male!» esclamò April.

«Sì, solo quando le pare!» replicò Ilan, incrociando le braccia al petto.

«Diciamo che non è facile da gestire» spiegò Chis «Undine non ha capi né fazioni e accetta solo i lavori che in quel momento ritiene "in linea con la sua corrente di pensiero".»

«Ma allora... chi ci dice che potrà aiutarci? E se non volesse farlo?» chiesi.

«Stavo per fare la stessa domanda!» mi diede man forte April.

«Nessuno, infatti tutto ciò potrebbe essere del tutto inutile» rise Chris.

Cosa ci trova di divertente?!

«Ma noi abbiamo buone possibilità» si sporse Ilan in avanti «Del resto "questo bel visino" sta particolarmente simpatico a Undine» aggiunse, dando un buffetto ironico alla guancia di Chris.

«Ah» mi lasciai sfuggire, ma fortunatamente dubitai che si fosse sentito, ci stavamo infatti addentrando nel bel mezzo della festa ed il chiacchiericcio della folla si stava facendo sempre più forte.

Ormai c'eravamo, ci trovavamo in una delle quattro piazze principali di Lynn, quella appunto dove si sarebbe svolta l'ultima parte del Cylch. Al centro di essa era stato posto, sopra un'ampia piattaforma, un enorme falò le cui lingue di fuoco s'innalzavano altissime verso il cielo. A turno, i possessori della benda si avvicinavano, bruciando con un lancio plateale la stoffa, ed ogni volta uno scroscio di applausi e grida si innalzava da parte di tutti. Sentivo della musica, ma tra tutta quella gente non riuscivo a capire da dove provenisse.

«Credo sia meglio che ti inizi ad avviare» disse April rivolta a Chris.

«Felice Cylch» rispose semplicemente lui con un sorriso, sventolando la bandana azzurrina, poi, mescolandosi velocemente alla folla, scomparve alla nostra vista.

«Credi davvero che Undine riuscirà a riconoscerlo in mezzo a tutta questa gente?» domandai, voltandomi verso Ilan, una volta rimasti soli.

«Si spera di sì, altrimenti siamo fregati» disse guardando verso il falò, senza darmi una vera risposta «Ad ogni modo propongo di trovare un posto migliore di questo, con una visuale più limpida, così potremmo seguire meglio gli spostamenti di Chris e, eventualmente, anche di Undine» continuò, guardandosi intorno.

Non potemmo che concordare e subito ricominciammo a mescolarci tra la folla alla ricerca di un luogo più idoneo. Alla fine ci convenne allontanarci un bel po', fino ad uno dei margini più estremi della piazza, lontano dalle bancarelle (perché sì, c'erano anche quelle) e dalla musica e quindi anche un po' meno affollato.

Il giorno era ormai giunto alla fine ed il tramonto donava al cielo un manto tinto di rosso che quasi sembrava fondersi col falò d'innanzi a noi.

D'un tratto vidi qualcosa sulla mia sinistra con la coda dell'occhio, qualcosa di rosso ed ondeggiante. Pensai a uno dei drappi che adornavano la città, ma non appena mi voltai non riuscii a vedere nulla, se non la grigia parete della casa al limitare della piazza verso cui ci eravamo spinti.

«Niente male il Cylch, eh?»

Un'improvvisa voce sconosciuta mi fece sussultare. Mi voltai di scatto e per poco non mi prese un infarto: dove fino a un secondo prima c'erano solo Ilan ed April adesso svettava un'alta ragazza, con le braccia incrociate al petto e la schiena poggiata contro il muro della casa.

«Per essere una delle tante feste di paese, intendo» si corresse, come se il fatto che la stessi fissando a bocca aperta fosse per il commento sul Cylch. Portava un abito rosso, stretto in vita da un ampio corpetto in cuoio mentre i suoi scuri capelli erano raccolti in una coda alta, cadendo morbi sulle sue spalle. Era bella, impossibile negarlo, una di quelle bellezze ammalianti e quasi temibili.

«Da quanto tempo, Undine» esclamò Ilan, sicuramente meno stupito di me ad averla vista comparire all'improvviso.

«Pare quasi un'eternità» rispose lei «Vedo che siete riusciti a rimanere ancora tutti interni» aggiunse, afferrandogli il mento e squadrandolo coi suoi occhi, neri come la pece «Menomale, sarebbe stato un peccato rovinare i vostri bei visini» rise.

Non sapevo bene con che occhi guardarla, da un lato ero spaventata da lei, della serie che me la sarei data a gambe molto volentieri, ma dall'altra c'era qualcosa in lei di ammaliante ed attraente. Chissà se pure gli altri si sentivano così, come falene attratte dalla luce fatale.

«Come ve la passate? Immagino siate venuti qui per avere delle informazioni sulla Foresta, no?» continuò e, senza che nessuno avesse dato ancora una risposta, aggiunse con aria annoiata: «Lo sapevo, mai una volta che qualcuno venga a farmi visita per piacere, la storia della mia vita. E questa...» aggiunse poi, voltandosi verso di me «Questa deve essere la famosa Munus di cui Night parlava, Lydia, giusto?.»

Non mi aspettavo di rientrare al centro del discorso così d'improvviso e dopo quella specie di monologo a cui avevo appena assistito la sua domanda mi colse impreparata. Ero certa che se avessi aperto bocca avrei iniziato a balbettare, fortunatamente fu Ilan a prendere parola al posto mio.

«Cosa c'entra Night?»

«Ma come, non vi ha avvisato Chris? È stato lui a scovare la ragazza per primo, ed è stato sempre lui a tornare indietro col Salto(*) e ad avvisare Il Regno.»

Inizialmente la guardai accigliata, ma poi ebbi l'illuminazione: «Ma il pelato tatuato sul collo? Il lupo!» esclamai, ricordandomi del mio primo incontro con Chris sulla Terra e dell'attacco della bestia che in fine si era rivelata essere un uomo.

«Un Newid niente male per la sua età, c'è da riconoscerlo» confermò Undine «E tu? Il topo ti ha mangiato la lingua, dolcezza?» proseguì, indicando April che, giustamente, fino a quel momento non aveva fiatato.

«Lei è Hikari, viaggia con noi» si affrettò a rispondere Ilan.

«Rilassati biondo, son convinta che sia in grado di rispondere anche lei, non mordo mica...di solito.»

«Hikari April, è un piacere» si presentò April, facendo un passo in avanti.

«Undine» rispose sodisfatta la ragazza «Come mai avete deciso di partecipare al Cylch di quest'anno?» domandò poi, indicando con un cenno della testa il grande falò al centro della piazza. Proprio in quel momento Chris si stava avvicinando ad esso, gettando la benda tra le fiamme, accompagnato dal consueto tumulto di grida ed esultazioni da parte di tutti i cittadini.

«Ma come perché? Ce lo hai dato tu come indizio, "fuoco"» disse Ilan mimando le virgolette con le dita.

«Io?!» esclamò la ragazza.

«Sì, tu» confermò il ragazzo «Nel biglietto che ci hai fatto pervenire col brydion.»

«Ah, quel pennuto maledetto, sicuramente avrò voluto dire che se me lo avreste inviato una seconda volta gli avrei dato fuoco.»

Sgranai gli occhi, era quello che Alika aveva detto una volta letto il messaggio, e il bello era che nessuno le aveva dato corda neanche per un secondo! Mi voltai verso April, anche lei mi stava fissando con sguardo interrogativo ed occhi che dicevano: "Questa è matta".

«Ma allora» iniziò April «come hai fatto a trovarci adesso?»

«Passavo da queste parti» fece spallucce Undine «ed ho pensato "ma guarda un po', ce l'hanno fatta davvero ad arrivare a Lynn, forse potrei passare a salutarli"» spiegò «Anzi, direi che a questo punto potremmo anche andare a casa mia.»

«Andare? Aspetta, e Chris?» chiese Ilan.

«Saprà dove trovarci, non preoccupatevi, ora seguitemi» disse, voltandosi in direzione opposta alla nostra e scomparendo all'improvviso.

Sbattei un paio di volte le palpebre incredula, prima di accorgermi della presenza a terra di una volpe rossa che ci fissava senza timore. Giusto il tempo di realizzare che effettivamente anche lei fosse un Newid, che si mise a correre, scomparendo dietro il primo palazzo, non lasciandoci altra scelta se non quella di seguirla.

Angolo autrice
Come di dice? "23, Bucio de culo" (almeno a Roma si dice così). Beh, nel capitolo 23 finalmente sono riusciti a incontrare la famosa Undine. Saprà veramente dargli una mano? Staremo presto a vedere... per ora come vi sembra?E il povero Chris abbandonato? Riuscirà mai a trovare la strada, considerando le sue scarse doti in fatto di orientamento?
Che state facendo di bello per il ponte del primo maggio? Quanti di voi sono partiti? Io sto facendo un giro a Volterra e dintorni, è un posto veramente molto bello!
Ho per voi un fantastico disegno di AngeloCaduto27 che rappresenta Zane, come dice lei, "tormentato dal desiderio di dire la verità". Io lo trovo bellissimo ed un sacco espressivo.

(*)ATTENZIONE: Vi ricordate tutti del Passo? Bene, il nome è stato sostituito con "Salto" per due motivi abbastanza lunghi, con cui però ora non starò ad annoiarvi, tranquilli! Mi raccomando, tenetelo bene a mente!

TRIVIA
Come trivia vorrei riportarvi parte di quello che ho trovato sulla simbologia della volpe, molto correlabile al personaggio di Undine.
Il simbolo della volpe è ambivalente. In Oriente è vista come una creatura benevola ed evoca ricchezza e prosperità; in Occidente a causa del suo color rosso richiama la sensibilità, il desiderio e la libido. In Cina avvistare una volpe sarebbe segno della presenza di un defunto e poteva assumer anche sembianze umane in quanto mutaforma. Secondo la filosofia orientale la volpe era uno spirito molto potente che assumeva sembianze femminili per sedurre gli uomini. Presso i nativi americani godeva di una fama ambigua: presso le tribù de nord sostenevano fosse uno spirito benevolo e donasse la capacità di profetare e l'invisibilità; le altre tribù credevano che la volpe ingannasse le persone, conducendole persino alla morte.

(C'è dell'altro, ma ve lo riporterò con futuri trivia legati alla sua figura)

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