Capitolo 22

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Dopo una quindicina di minuti arriviamo ad un vecchio bowling fuori città. È un posto angusto, fa quasi impressione.
"Sei sicuro che sia un bel posto?"
Cole mi guarda per un pò e poi risponde "Non farti ingannare dall'aspetto esteriore"
Annuisco e scendiamo dall'auto.

All'entrata c'è un uomo che dovrebbe essere il buttafuori. Speriamo che ci butti fuori, non sono sicura di voler entrare qui dentro.
"Ehi Martin! Come te la passi?"
"Cole! Bene dai. Si tira avanti"
La voce dell'uomo è rauca e profonda considerando che sembra un gigante.
I suoi piccoli occhi si spostano su di me e mi viene la pelle d'oca.
"Non mi presenti la tua amichetta?"
"Ma certo. Lei è-"
"Julia. Sono Julia. Piacere di conoscerla"
Cole mi guarda confuso ed io gli rivolgo un'occhiata di sufficenza.
"Ma che bel nome. Come la ragazza che lo porta"
L'uomo mi sorride mostrando i suoi denti leggermente ingialliti dal fumo.
Ricambio il sorriso e, finalmente, entriamo all'interno.

"Perché non hai lasciato che dicessi il tuo vero nome?" mi domanda Cole.
"Così. Non voglio che si sappia per stasera. Sarò Julia, non Crystal"
"Uuh mi piace" dice Cole con un pò di malizia nella voce.
Iniziamo bene.
Il bowling dentro non è male. Le pareti sono di un rosso scuro, c'è una pista da bowling, dei tavolini rotondi con una tovaglia a pois bianchi e, in un'altra stanza, una pista da ballo con un bar dove si prende da bere.
È un discoling. Sia discoteca che bowling. Però è carino.

Prendiamo posto ad un tavolino e aspettiamo che arrivi il cameriere. Mi guardo intorno e solo ora mi rendo conto che questa specie di locale è stracolmo di gente sudata e continuano anche ad arrivare.
"Ti piace?"
La voce di Cole si alza per sovrastare la musica.
"Si, è davvero molto carino. Non pensavo esistesse un posticino del genere appena fuori città"
Il cameriere arriva e prende le nostre ordinazioni.
Nel mentre che aspettiamo, continuo a guardare questa piccola sala. Sulla pista da bowling ci sono anche dei bambini con i genitori. Eppure non sembra un posto per bambini questo.

Un gruppo di ragazze mi passa accanto e ognuna di loro fa lo scanner al mio abbigliamento ed io faccio lo stesso con loro. Quando hanno finito, girano la faccia e se ne vanno sculettando.
Alzo gli occhi al cielo. Ma chi le capisce queste.

Il cameriere ritorna con la nostra cena e incominciamo a mangiare. Devo dire che fanno dei cheesburger da dio.
Vedo Cole che mi guarda divertito. Manco avessi scritto in fronte Gioconda.
"Che c'è?" gli domando con la bocca piena.
"Hai della maionese sulla maglia"
Guardo dove mi ha indicato e, invece di pulirmi come fanno le persone normali, prendo una patatina e la passo sulla maglia raccogliendo la maionese e poi la mangio.
Cole continua a guardarmi senza battere ciglio.
"Ora che c'è?"
La mia voce sembra risvegliarlo dal suo coma temporaneo.
"Oh niente niente"
Annuisco e continuiamo a mangiare. È troppo tranquillo ma si sa, prima della tempesta c'è la quiete.

Quando abbiamo finito, Cole mi porta nell'altra stanza per ballare un pò. Scendiamo in pista e iniziamo a muoverci come gli altri.
Le mani di Cole si posano sui miei fianchi e sento il suo respiro sul collo.
È una sensazione fastidiosa ma non mi oppongo.
"Vado a prendere qualcosa da bere. Aspettami qui"
Cole si allontana da me e vedo che va verso il bar. Continuo a muovermi e ad osservarlo. Quando arrivano i due drink si guarda un pò intorno, per controllare se qualcuno lo sta guardando, e versa una polverina bianca in uno dei drink poi si incammina verso di me.
"Ecco a te" mi porge il drink nel quale ha versato la polverina.
"Andiamo a sederci"
Ritorniamo al nostro tavolo, lui cammina davanti ed io dietro. Annuso il drink e ha uno strano odore. Abbasso il bicchiere e lo svuoto man mano che camminiamo. Quando arriviamo a sederci, il bicchiere è vuoto.
Mossa stupida da parte sua.
"Sei veloce a bere a quanto vedo"
Cole mi indica con un cenno il bicchiere vuoto.
"Già"
Con un solo sorso butta giù il suo drink e scuote un pò la testa chiudendo gli occhi.
"Vieni. Andiamo al piano di sopra"
Si alza e mi tende la mano.
Il mio cuore accellera. È arrivato il momento.
"Per fare cosa?" riesco a mantenere un tono di voce piuttosto normale.
"È una sorpresa"
Deglutisco e prendo la sua mano lasciandomi guidare.
Attraversiamo tutta la pista da ballo e poi saliamo al piano di sopra.
Mi sento piccola in mezzo a tutta questa gente. Nessuno nota ciò che sta per succedere. Ognuno pensa ai fatti propri.

Cole apre una porta e mi fa segno di entrare. Quando siamo dentro chiude la porta a chiave. Il rumore di serratura chiusa fa aumentare ancora una volta il battito del mio cuore.
"Perché hai chiuso la porta?"
Cole è ancora di spalle. Non capisco perché non si gira. Da sotto la porta si vedono le sagome delle persone che vanno e vengono.
"Oh Crystal sei una ragazzina così ingenua. Così bisognosa d'amore e debole. Davvero pensavi che io fossi il tuo principe azzurro?" fa una risatina senza divertimento mentre si avvicina a me. Io rimango fissa a guardarlo e a studiare ogni suo minimo movimento.
"Davvero hai creduto anche per un solo istante che io potessi essere il tuo ragazzo ideale? Ti sbagliavi bambolina. Hai sognato troppo"
Si ferma a pochi passi da me. I suoi occhi percorrono tutto il mio corpo e si morde il labbro.
Mi viene da vomitare. Si avvicina ancora di un passo ma si ferma perché io sorrido.
"L'ingenuo qui sei tu. Hai davvero pensato che io fossi così sprovveduta? Credi che non ti abbia visto mentre drogavi il mio drink? Credi che non ti abbia sentito mentre parlavi a telefono dicendo che volevi solo scoparmi? Tu mi fai schifo. Ma proprio schifo con la S maiuscola. E se pensi che stasera la passerai liscia ti sbagli di grosso tesoro"
La sua faccia è impagabile. Borbotta qualcosa tra sé e sé e si passa una mano tra i capelli. Poi è un istante. Mi prende il polso e mi fa cadere sul letto. Il suo corpo schiaccia il mio. Le sue mani passano sulle mie gambe, sulla mia pancia, tra i seni e arrivano a tracciare i contorni della faccia.
"Tu stasera non andrai da nessuna parte"
Le sue mani salgono sotto la mia maglietta.
"Tu stasera sarai mia"
Continua ad accarezzarmi la pancia con quelle sue luride mani. Non mi oppongo, lo lascio fare. È come stare sul ring con il tuo avversario su di te pronto a vincere.

Fai credere al tuo avversario di aver vinto e poi agli ultimi secondi tirati su e continua a combattere.

Queste sono le parole del coach ed io così farò adesso.
Inizia a lasciarmi dei baci sulla mascella fino a scendere sul collo e poi risalire fino a dietro l'orecchio.
Con un movimento rapido gli assesto un calcio nelle parti basse e lui rotola giù dal letto. Subito corro vicino alla porta e la apro ma quando sto per uscire, mi ritrovo qualcuno fuori la porta.

Alzo lo sguardo e sbarro gli occhi. Questo è l'amico di Jason.
"Dove pensi di andare dolcezza?"
Cole, ancora sdraiato a terra, ride mentre il complice mi riporta nella stanza. Questo non lo avevo calcolato. Ora come esco di qui? Il terrore è palese sul mio volto mentre il ragazzo si avvicina a me. Mi guardo intorno nella stanza per usare qualcosa a mio vantaggio. La lampada. Posso rompergliela in testa.

Continuo ad indietreggiare mentre lui si avvicina sempre di più. Arrivo al comodino e prendo la lampada nella mano destra.
"Su dolcezza, non ti faremo del male. Vogliamo solo divertirci. Vedrai ti piacerà"
Aspetto che si avvicini ancora di più. Ora che lo osservo meglio ha le pupille dilatate e gli occhi rossi. Sarà sicuramente fatto.

Prima che riesca a toccarmi, gli spacco la lampada dietro al collo e corro fuori dalla stanza. Scendo giù il più velocemente possibile e mi confondo tra la folla. Ho la gola secca, il panico addosso e il cuore sembra mi voglia uscire dal petto.
Cammino e mi guardo intorno. All'improvviso due mani mi afferrano le braccia e mi portano dietro un angolo. Mi scappa un grido ma una mano mi tappa la bocca.
"Ma sei impazzita? Cosa ti urli?"
Questa è una voce conosciuta. Lo guardo meglio e vedo che è Jason.
Tiro un sospiro di sollievo e mi lascio scivolare lentamente a terra.

Jason si siede accanto a me e mi guarda preoccupato.
"Stai bene?"
"Ti sembra che io stia bene?"
Mi guarda meglio.
"No, direi di no"
"Che ore sono?"
"Quasi le 2:30"
Schiudo la bocca e sbarro gli occhi. Sarei dovuta stare a casa a mezzanotte massimo. Mia madre mi ucciderà.
"Cazzo! I miei mi uccideranno"
Passo le mani tra i capelli e li tiro leggermente.
"Puoi stare da me stanotte" guardo Jason con le sopracciglia alzate "Se vuoi ovviamente"
Sospiro. Infondo non è una cattiva idea. Posso sempre dire ai miei che vado a dormire da Roxy.
"Okay va bene"
Prendo il telefono e digito il numero di mia madre.
"Crystal! Oh grazie al cielo stai bene. Ma che fine hai fatto? Sono le 2:30. Dovevi stare a casa 2 ore fa"
"Mamma calmati. Sto bene. Ho incontrato Roxy per strada e stasera dormo da lei"
"Va bene, ma potevi avvisarmi prima che dici?"
"Si, scusami. È che mi ero addormentata"
Sento che sospira dall'altra parte del telefono.
"Buonanotte tesoro. Ti voglio bene"
"Anche io. Buonanotte mamma"
Stacco la chiamata e guardo Jason.
"Allora? Andiamo?"
Lui si riscuote e annuisce.
Ci alziamo ed usciamo insieme da quel maledetto posto.

//Spazio autrice

Ehilaaa ❤
Sono riuscita a fare un doppio aggiornamento. Questo capitolo è venuto più lungo dell'altro. Ed io che pensavo venisse più corto 😂

Spero che vi piaccia ma la serata non è ancora finita. Continua a casa di Jason 😏

Al prossimo capitolo❤

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