Capitolo 23

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Scendiamo dall'auto dopo 10 minuti e ci fermiamo dinanzi ad una casa enorme. Sembra quasi una villa. Ha 2 piani, un terrazzo alla Romeo e Giulietta, un giardino ben curato e un piccolo sentiero.
Guardo questa casa a bocca aperta.
Jason vede la mia espressione e ride.
"A quanto pare ti piace" rigira un mazzetto di chiavi tra le mani.
"Come fa a non piacerti una casa del genere? Cioè. Wow!"
Jason ride ancora e mi fa segno di seguirlo dentro.

All'interno la casa sembra ancora più grande. Le pareti sono di un rosa salmone e ai muri sono appesi quadri e foto di famiglia. C'è una scala che porta al piano di sopra e anche uno specchio all'ingresso.
In casa regna il silenzio totale. Non penso che abita qui da solo. Forse gli altri dormono.
"Ma dove sono i tuoi?" sussurro per non rompere questa tranquillità.
"Penso stiano dormendo"
Annuisco e saliamo le scale.
Cammino in punta di piedi. Jason si gira e mi fa segno di stare zitta e di seguirlo.
Entriamo in una delle tante stanze, penso la sua.

La stanza non è eccessivamente grande. Ha un letto matrimoniale, un armadio, una scrivania e tante foto ovunque. Una normale camera di un adolescente.
In una foto è raffigurata tutta la famiglia. Deve essere di qualche anno fa perché Dylan e Jason non sono tanto diversi nella realtà.
Riporto l'attenzione alla stanza e, quando mi giro, noto che Jason mi sta guardando.
Sento il collo andarmi a fuoco ma, prima che arrivi alla faccia, mi calmo e sparisce.
"Cosa è successo prima? Perché eri così sconvolta?"
Questa domanda mi fa rabbrividire e mi rabbuio.
"Ho bisogno di una doccia" mi alzo e aspetto che mi indichi il bagno. Ma non lo fa. Incrocia le braccia al petto e mi guarda.
"Di me puoi fidarti"
Magari fosse così semplice. Ma in effetti, potrei raccontarglielo. Mi serve parlarne con qualcuno.
Faccio un respiro profondo e lo guardo negli occhi.
"Se mi lasci libera di fare una doccia dopo ti racconterò tutto"
Jason sembra pensarci ma poi annuisce e mi apre una porta dietro di lui. Guardo meglio e vedo che è un bagno.

Gli passo accanto per entrare. Mi fermo sulla soglia e mi giro.
"Non è che puoi prestarmi una tua maglietta? Non era nei miei programmi essere qui stasera. Quindi.."
Jason sembra un pò pensieroso ma poi annuisce e mi lancia una maglietta nera a mezze maniche.
Entro in bagno e apro l'acqua. Mi appoggi con le mani sul lavandino e ripenso a questa serata. Le mani di Cole su di me non le dimenticherò mai. Mi sento sporca. Mi spoglio velocemente ed entro in doccia. Prendo la spugna e mi strofino violentemente la pelle finché non diventa rossa.

Rimango sotto il getto rilassante dell'acqua per molto tempo. Quando esco mi sento un pochino meglio. Mi asciugo e indosso l'intimo e la maglietta di Jason che mi arriva sopra al ginocchio. Il suo profumo si insinua nelle mie narici. È davvero buono. Non pensavo di essere così bassa vicino a lui.

Esco dal bagno e quando entro in camera Jason è sul letto con dei pantaloncini ed è a dorso nudo. Sento le guance andare a fuoco. Faccio dei respiri profondi per cercare di riacquistare un colorito normale. Jason mi guarda, sbarra gli occhi e schiude leggermente la bocca.
Mi avvicino a lui sul letto e incrocio le gambe. Lui continua a guardarmi senza dire niente ed io faccio lo stesso.

"Vogliamo continuare a guardarci o vuoi sentire ciò che è successo stasera?" dico dopo dei minuti interminabili.
"Oh. Si, dimmi" Jason si mette in posizione di ascolto.
"Conosci Cole Grant?"
Jason annuisce.
"Mi 'frequentavo' con lui poi un giorno lo sentii parlare a telefono con qualcuno e diceva che voleva solo portarmi a letto. Stasera sapevo che voleva attuare il suo piano e allora sono stata al suo gioco, gli ho detto tutto lo schifo che provo per lui, gli ho dato un calcio nelle palle e quando stavo per scappare mi sono trovata il tuo amico davanti che mi voleva violentare"
Jason si irrigidisce e nei suoi occhi leggo rabbia, tanta rabbia.
"Chi è questo mio amico?"
"Alto, capelli biondi, occhi verdi, bel fisico. Vi ho visti che parlavate a scuola l'altro giorno"
Deve aver capito chi è perché stringe le mani a pugno fino a far diventare le nocche bianche.
"Gli ho spaccato una lampada in testa. Penso gli basti come lezione. Frena i tuoi istinti omicidi"
Jason si rilassa e ride ed io mi unisco a lui.
"Gli hai davvero spaccato una lampada in testa?" mi domanda col sorriso.
"Certo. Come scappavo sennò?"
"Mi sembra giusto"
"Spero di non averlo ucciso"
"Non penso"
Guardo l'orario e mi rendo conto che è davvero tardi. Penso che domani salterò la scuola, non ho forze per alzarmi domani. Voglio solo dormire fino alle 11.
Scrivo un messaggio a Roxy dove le dico di reggermi il gioco con mia madre in caso le domandasse qualcosa sul mio soggiorno da lei.

"Buonanotte Jason"
Mi sistemo meglio sotto le coperte e mantengo le distanze da lui. Penso che domani mattina mi troverò a terra.
Chiudo gli occhi e abbandono tutti i brutti pensieri.
Prima di addormentarmi completamente sento delle labbra che si posano tra i miei capelli e una voce che sussurra "Buonanotte Crystal"

//Spazio autrice

Ma ciaoo ❤
Come va? Questo capitolo mi piace molto quindi non lo rovino con le mie chiacchiere volevo solo salutarvi ❤

Al prossimo capitolo❤

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