Capitolo 28

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Pov's Jason

Finalmente oggi ritorniamo a scuola. Asher si è ripreso e l'ho convinto a scusarsi con Crystal. Non vedo l'ora di vederla, mi è difficile ammetterlo ma ho sentito la sua mancanza.

La campanella ancora deve suonare e quindi aspettiamo al cancello d'entrata. Tutte le ragazze che passano mi squadrano da capo a piedi e mi fanno l'occhiolino, altre invece ridono mentre mi guardano.
"Fai sempre questo effetto tu eh?" dice Asher affianco a me.
Gli lancio un'occhiata di sufficenza e gli dico: "Pensa a delle spiegazioni valide da dare a Crystal piuttosto"

"Ti stai applicando troppo in questa faccenda"

"Infatti, dovresti essere tu il più interessato"
Sbuffa e io rido.

Da lontano vedo Crystal avvicinarsi al cancello della scuola col telefono tra le mani.
"Ash, c'è Crystal. Fermala su"

"Devo proprio?"

"Si, devi. Vai"
Gli dò una spinta e lui mi guarda male.
Fa dei piccoli passi mentre aspetta che Crystal si avvicini per fermarla.
"Ehi Crystal. Senti io-"

"Sono in ritardo, non ho tempo da perdere con voi. Qualunque cosa può aspettare"

Dice tutto ciò con lo sguardo puntato sul cellulare e, a passo spedito, ci supera ed entra nella struttura alle nostre spalle.

Guardo Ash che è rimasto a dir poco sconvolto.
"Ash le parlerai dopo"
Sembra risvegliarsi perché annuisce freneticamente e mi saluta andando dentro.
Aspetto qualche altro minuto fuori e poi mi avvio anche io dentro.

Durante la pausa pranzo

Siamo seduti io e Ash a quattro tavoli di distanza da Crystal e i suoi amici e lui non decide ad alzarsi e ad andare da lei.
"Senti se non ci vai tu, ci vado io e risolvo al posto tuo ma non ti garantisco che mi creda"

"No, aspetta! Vado io. Però tu vieni con me"
Si alza di botto e mi trascina con lui, costringendomi ad abbandonare il mio pranzo.

Quando arriviamo vicino al tavolo, i tre ragazzi smettono di parlare e ci guardano.
Tiro una sedia per me e per Ash e ci sediamo.
Crystal si raddrizza sulla sedia e incrocia le braccia.
Gli altri due al tavolo si scambiano occhiate dubbiose, è evidente che non stanno capendo cosa sta succedendo.

"Allora?"
Crystal continua a guardare Asher. Avrà sicuramente capito che vuole parlare della sera al bowling.
Dò una gomitata al mio amico per farlo cominciare a parlare.
"Volevo chiederti scusa per aver provato a farti del male. Non ero in me, non l'avrei mai fatto. Cole mi aveva drogato e convinto a farlo ma giuro che non volevo"
Crystal è rimasta sempre nella stessa posizione e un'espressione neutra stampata sulla faccia. Fa quasi paura.

Ci guardiamo in faccia, tutti in evidente imbarazzo, soprattutto Asher dato che Crystal non è intenzionata a togliere il suo sguardo accusatore dalla sua figura.
"Accetto le tue scuse, se così vogliamo chiamarle. Ma devo dirti che sei stato davvero un imbecille ad andare dietro alle sue idee malate"

"Lo so, scusami"

Crystal annuisce e torna a finire il suo pranzo.
"Visto? Non era tanto difficile"
Sussurro per non farmi sentire dagli altri, che intanto hanno ricominciato a parlare.
"Già, avevi ragione"

"Perché non vi presentate?"
Crystal guarda ognuno dei presenti al tavolo e ci invoglia a fare conoscenza.
"Sono Tyler, il migliore amico di Crystal"
Un ragazzo con gli occhi azzurri e i capelli marroni, alza la mano in segno di saluto.
"Sono Jason"
"Asher"
"Si, lo so" ci sorride e abbassa lo sguardo.
"Io sono Roxy, la sua migliore amica"
Fa l'occhiolino ad entrambi e ricambiamo con un sorriso.

"Stasera Ben organizza una festa a casa sua. Vogliamo andarci?" dice Roxy
"Ben, il capitano della squadra di football?" domando.
"Si, usciamo insieme"
Crystal fa una faccia schifata e guarda la sua amica.
"Dai Crystal. Non ci andiamo da tanto"
Roxy inizia a supplicarla e Tyler se la ride.
"Ma è sempre così?" domanda Ash a Tyler.
"Si, sempre"

Continuano così per almeno 5 minuti finché Roxy non guarda me e Ash e fa un sorrisetto furbo.
"E se verrebbero anche Jason e Asher?"
Crystal inizia a tossire violentemente e butta le mani alla rinfusa sul tavolo in cerca di qualcosa da bere.
Quando si è calmata, fa un respiro profondo e dice un secco: "No"

La delusione è evidente sul volto di Roxy così decido di intervenire.
"Non dirmi che hai paura"
Gli occhi di Crystal si spostano su di me.
"Paura di cosa?"

"Non lo so, dimmelo tu"

"Non ho paura di niente"

"E perché non vuoi andare ad una misera festa?"

"Non ne ho voglia"

Rido e lei si innervosisce.
"Cosa ridi?"

"Sei divertente"

"Sai che ti dico Roxy?"
Si alza e continua a guardarmi.
"Stasera si va a quella festa. Avvisa pure Ben che ci saremo"
Prende lo zaino ed esce dalla mensa.
Se ogni volta che voglio qualcosa da lei bisogna sfidarla, penso che la sfiderò molto spesso.

Pov's Crystal

Esco da scuola, dato che non ho altre lezioni, e mi incammino verso la fermata dell'autobus.

Mi siedo ad aspettare e nel frattempo guardo la cittadina di Saint Paul in movimento. Taxi gialli che sfrecciano veloci, uomini in giacca e cravatta con una valigetta tra le mani che corrono da una parte all'altra, bambini che passeggiano con le loro mamme, i clacson delle auto che rimbombano nelle orecchie.
Mi spunta un sorriso nell'osservare queste scene di vita quotidiana che animano una città.

"Cosa ci fai qui?"
Mi giro verso Jason e il sorriso, come è comparso, così scompare. Non è possibile che ovunque vada me lo ritrovi tra i piedi.
"Aspetto l'autobus"
"Hai dimenticato che oggi è sciopero?"
Spalanco gli occhi e mi schiaffeggio la fronte con una mano.
Mi alzo e inizio a camminare verso casa.
"Dove stai andando?" mi urla Jason dietro di me.
"A casa"
"Non vuoi andare un pò a correre?"
Mi fermo e mi giro a guardarlo.
"Si, ma ci andrò da sola"
Ricomincio a camminare senza voltarmi e sembra che se ne sia andato.

Dopo un pò sento um rombo che mi fa spaventare. Alla mia sinistra c'è Jason su una moto che mi fa cenno con la testa di salire.
"Scordatelo. Non salgo su quella cosa"
"Dai andiamo. Non farti supplicare"
"Sarebbe divertente vedere te che mi supplichi per salire su una moto"
"Vuoi fermarti almeno?"
"Sono ferma" incrocio le braccia al petto.
"Bene, ora sali"
"Nessuno mi dice cosa devo fare"
"Okay, non mi lasci altra scelta"
Scende dalla moto e si avvicina a me.
"No! No! Fermo!" urlo per farlo fermare.
"Ci salgo"
Jason sorride compiaciuto ma io aggiungo: "Solo se fai guidare me"
Il suo sorriso scompare in un attimo e mi guarda contrariato.
"Non esiste. Solo io posso guidare la mia bambina"
"Allora ciao"
Faccio per allontanarmi ma lui mi ferma per un braccio.
"Okay. Ti farò guidare. Ma solo questa volta" si è sentito dal tono della sua voce che ha fatto un enorme sacrificio a concedermi di guidare 'la sua bambina'.

Prendo le chiavi e salgo in sella. Allaccio bene il casco e aspetto che anche Jason lo faccia.
"Sicura di saperla guidare? Non vorrei morire giovane"
"Tranquillo. Tieniti forte però"
Sento le sue braccia che mi cingono la vita e mi sento leggermente a disagio ma devo concentrarmi per non fare davvero un incidente.
Faccio ruggire tre volte il motore per sentirne la potenza e, un secondo dopo, sfreccio veloce sulla strada col vento che mi accarezza il viso e le braccia di Jason che in questo momento mi fanno sentire protetta.

//Spazio autrice

Ciao a tutti ❤
Mi scuso per il ritardo del capitolo, da oggi spero di poter aggiornare con più frequenza.
Spero che vi piaccia ❤

Al prossimo capitolo❤

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