Capitolo 30

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Il weekend è passato velocemente tra mal di testa, lamenti di Roxy e occhiatacce da parte di Jason. Non sono ancora riuscita a capire perché mi guarda così ma lo scoprirò presto. Non sono passata più da Gloria quindi non ho più visto Andrew e non ho intenzione di vederlo al momento.

Ora sono seduta ad un tavolo della mensa ad aspettare gli altri. Alzo lo sguardo quando Jason fa il suo ingresso. Alzo la mano nella sua direzione per farmi notare ma lui continua a camminare e mi ignora. Ci rimango un pò male. Credevo che tra di noi ci potesse essere un rapporto d'amicizia e ora che le cose si erano leggermente aggiustate, lui mi ignora. Continuo a tenere lo sguardo sulla sua figura e vedo che si siede al tavolo dove c'è Sharon, che nel frattempo è tornata la stessa, e le sue dame da compagnia. Questo gesto mi provoca un enorme fastidio. Si sta comportando da idiota oppure è proprio lui così.
"Ehilà bellissima"
Asher si siede al tavolo e guarda nella mia stessa direzione. Assume subito un'espressione confusa.
"Come mai è lì?"
"Stavo per chiedertelo io" inizio a mangiare il mio pranzo e lui fa lo stesso.
Roxy e Tyler ancora devono farsi vivi. Saranno con qualcuno.

Asher è stato in silenzio per tutto il tempo e io lo stesso dato che non siamo molto in confidenza. Non dimentichiamo che gli ho spaccato una lampada in testa. Vediamo entrare i due fuggitivi e iniziamo a sbracciarci per farci vedere.
"Ma dove siete stati?" domando ad entrambi.
"Siamo stati trattenuti a lezione" mi risponde Tyler.
"Forse tu sei stato trattenuto. Io ero con Ben. Scusami dovevo avvisarti"
"Sarebbe opportuno la prossima volta"
"Aspetta, ma Jason?"
E ti pareva. Non poteva di certo sfuggirle.
Faccio un cenno col capo nella sua direzione e Roxy lo vede mentre sta pomiciando con una tipa. Mi viene il vomito a guardarli.
"Oh. Ci va giù pesante"
"Roxy!"
"Che c'è. Ho detto solo la verità!"
Scuoto la testa e faccio un gioco sul cellulare per passare il tempo.

******

Nel pomeriggio mi preparo per andare a correre nel bosco e poi penso di passare in palestra da Arthur. Non lo vedo da un bel pò e sinceramente mi manca.
Indosso la mise sportiva, lego i capelli, metto le cuffie ed esco di casa. Corro verso il bosco, prima lentamente e poi sempre più veloce. Arrivo al centro del bosco e mi fermo. Osservo gli alberi intorno a me, è tutto fitto, non passa uno spiraglio di luce tra i rami e le foglie e fa leggermente fresco. Il fresco di inizio autunno. Mi sdraio su un cumulo di foglie e mi assopisco a poco a poco.

Vengo svegliata da qualcosa di umido sul mio viso. Faccio una smorfia e poi apro gli occhi. Mi tocco il viso e sulla mia mano trovo della saliva.
"Ma che schifo è?"
Continuo a toccarmi la faccia e poi sento dei lamenti. Mi giro e vedo un cucciolo di labrador che continua a guardarmi.
"Ehi piccolino. Ti sei perso?"
Lo prendo in braccio per vedere se è ferito e se ha un collare. Sotto tutto quel pelo trovo una medaglietta dove c'è scritto l'indirizzo dei padroni e il nome del cucciolo.
"Quindi tu sei Luna. Piacere Luna, sono Crystal"
Luna abbaia e continua a leccarmi il viso.
"Okay okay, ora ti riporto a casa"
Mi alzo e in poco tempo già siamo tra le vie trafficate della città.
Impiego più di 10 minuti a trovare la casa ma alla fine ci riesco.
"Sai Luna, questa casa forse l'ho già vista ma non ricordo dove"
Busso al solo citofono che c'é, ed è pure senza nome, e mi risponde una voce femminile.
"Chi è?"
"Salve, ho ritrovato il vostro cane nel bosco e ve l'ho riportato"
Il cancello fa uno scatto ed entro nel vialetto. Busso alla porta di casa e mi viene ad aprire l'unica persona che non aspettavo.
La sorpresa sul suo volto è evidente quanto quella sul mio e il mio cuore non vuole smetterla di battere velocemente.
"Jason?"
"Crystal?"
"Cosa ci fai qui?"
"Ci abito"
Giusto. Quando sono venuta a dormire da lui. Ecco perché era familiare.
"Tu che ci fai qui?"
"Oh, sono venuto a riportarti Luna"
Gliela passo e lui la accarezza poi la lascia correre in salotto.
"Grazie per averla riportata. Ci vediamo"
Sta per chiudere la porta ma io lo fermo con una mano.
"Aspetta, dobbiamo parlare"
"Non abbiamo niente da dirci"
Prova a richiudere la porta ma io lo blocco di nuovo.
"Invece si. Esci fuori e parliamo"
"Ti ho detto che non ho niente da dirti"
"Beh io si. Quindi muovi il culo e vieni qui fuori a parlare con me"
Lui sospira e, finalmente, esce fuori.
"Perché mi stai evitando? O se vogliamo essere più precisi, ignorando?"
"Non sto facendo nessuna delle due"
"Tu dici? Perché non credo che oggi in mensa non mi hai vista quando stavo per staccarmi un braccio per farmi notare"
"No, non ti ho vista"
"Mezza mensa si è girata nella mia direzione, non puoi non avermi vista"
"Io non ti-"
"Dannazione, smettila di mentire!" alzo un pò il tono di voce.
Lui abbassa lo sguardo oppure guarda tutto tranne che me.
"Guardami mentre ti parlo"
Gli metto due dita sotto il mento e gli giro la testa verso di me.
"Okay, hai ragione. Oggi ti ho evitata. Contenta? Posso andarmene?"
"Perché?"
"Perché cosa?"
"Perché mi stai evitando?"
Mi guarda intensamente e stringe la mascella, poi sposta lo sguardo.
"Jason, perché mi stai evitando?"
Passano altri istanti in cui io lo guardo e lui si passa le mani tra i capelli.
"Se non la smetti di passarti le mani tra i capelli, te le taglio"
"Vi ho visti venerdi alla festa"
"Cosa?"
"Ho visto te e quello"
"Io e chi?"
"Ho visto te e Andrew baciarvi!" sputa allargando le braccia.
"Vi ho visti baciarvi quando sono venuto a cercarti e ti ho evitata per questo" dice più lentamente e a bassa voce.
"Ma perché? Non ha senso"
"Ogni volta che ti guardavo, nel mio cervello si proiettava la scena di te e lui che vi baciavate e quando vi ho visti ho provato un enorme senso di fastidio. Volevo andare lì e ucciderlo con le mie mani, capisci?"
Voleva ucciderlo? Ma per quale motivo? Non siamo mica fidanzati.
"E mi fa rabbia il fatto che io non so spiegare questo mio comportamento"
"Te la do io una spiegazione. Sei abituato a controllare tutti e questo ti fa essere estremamente possessivo anche con persone che non sono di tua proprietà. Anzi, nessuno è di tua proprietà. Le persone non sono dei fottuti oggetti e non puoi usarle quando ti pare e piace come quelle ragazze in mensa oggi. E smettila di evitarmi per una stronzata, manco ti avessi ucciso il gatto"
Mi stupisco di essere riuscita a gestire questo discorso con calma e non urlandogli contro e costringere i vicini a chiamare la polizia.
Jason mi ha guardata con un'espressione impassibile e ora annuisce.
"Si, hai ragione. Sono possessivo, uso le persone come oggetti quando mi pare e piace e non smetterò di farlo perché me lo ha detto una ragazzina che si è sentita ignorata"
Ora è ad un palmo dalla mia faccia. Se pensa di potermi ferire si sbaglia di grosso. Mi avvicino ancora un pò al suo viso, ora i nostri nasi si sfiorano quasi.
"Bene, ma sappi che io non sono e non sarò mai uno dei tuoi oggetti." lo guardo negli occhi e aggiungo: "Mai"
Poi mi giro e mi incammino verso casa.

//Spazio autrice

Ciaoo gente ❤ ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia ❤

Non so se avete notato ma ho tolto il cast, dato che non riuscivo a trovare persone che rappresentavano i personaggi della storia.

Non dimenticate di lasciare una stellina e un commento se vi è piaciuto il capitolo e ringrazio chi continua a seguirmi ❤

Al prossimo capitolo❤

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro