Capitolo 5

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"Quando avevi intenzione di dirmelo?" urla Roxy.
Oggi avevo deciso di andare a casa sua e raccontarle di Jason. Inutile dire che quando ho finito ha iniziato ad urlare perché non gliene ho parlato all'inizio.
"Cosa ti urli?"
"Mi hai nascosto un affare di stato. Tu hai appena parlato con un figo. FIGO. Te ne rendi conto almeno?" dice buttandosi sul letto al mio fianco.
"Ma se neanche l'hai visto"
"Da come lo hai descritto sembra un figo"
Rido e scuoto la testa.
Un telefono inizia a squillare e capisco che è il mio.
Lo prendo e vedo che è un numero sconosciuto.
"Dai rispondi" mi dice Roxy.
"Pronto?"
"Ehm.. Crystal?"
"Si.. Sono io. Con chi parlo?"
"Ciao Crystal sono Cole"
"Ah, ciao Cole. Dimmi tutto"
"Ehm.. Senti volevo chiederti se.. Beh.. Ti andrebbe di uscire domani?"
"Mmh.. Si certo. A che ora?"
"Ti passo a prendere alle 19:00"
"Perfetto. A domani"
"A domani"

Roxy mi ha guardata per tutta la chiamata. Ora vuole farsi spiegare tutto. Come al solito. Sta per aprire bocca ma la precedo.
"Mi ha chiesto di uscire. Era Cole. Domani passa a prendermi alle 19:00"
Mi metto le mani sulle orecchie e aperto che esploda la bomba.

Nel giro di qualche secondo, Roxy sta saltando e urlando per la sua stanza.
"Cry ma è fantastico!! Ti aiuterò io a scegliere cosa mettere. Ti trucco io. Ti sistemo tutta io. Sarai bellissima!"
"Okay. Ora calmati" le dico ridendo.
"Mettiamo un pò di musica. Dobbiamo festeggiare"
Fa partire la musica e incominciamo a saltare, ballare e facciamo una lotta con i cuscini.

*****

"Crystal tira. È il tuo turno" dice Samuel.
"Uno!" grido. Mio fratello fa una smorfia, mia madre e mio padre sbuffano leggermente e Candice batte le mani divertita.
"Io rinuncio" dice mio padre scoprendo le carte.
"Anche io" dice mia madre.
"Bene bene, siamo rimasti in due fratellone" dico con un sorriso stampato in faccia.
Vedo la sua fronte imperlata di sudore. Non l'ho mai visto così preso da una partita di 'uno' in famiglia.
Tira una carta di colore blu, proprio quella che ho io per chiudere.

Lo guardo negli occhi senza smettere di sorridere. Lentamente poggio la mia carta sul mazzetto e sussurro "Ho chiuso"
La sua faccia è epica. Ci vorrebbe una foto.
Mi alzo e vado in stanza vittoriosa.

Dopo pranzato, decido di andare a prendere della vernice per le pareti della mia camera.

Metto le mie amate cuffiette e mi incammino verso il negozio di bricolage.

Una mano stringe il mio polso e mi giro. Mi tolgo le cuffiette e mi trovo davanti Jason, più bello che mai. Capelli spettinati, jeans e una maglietta che lascia intravedere il suo fisico.
"Ciao biondina"
"Ciao cazzone"
"Oggi più acide del solito eh?"
"Può darsi. Forse lo dedico solo a te questo trattamento. Chi può mai saperlo" dico facendo la vaga.
"Dove vai?" mi domanda. Questo ragazzo è troppo irritante.
"In un negozio"
"Che tipo?"
"Bricolage"
"Cosa devi farci?"
"Devi dargli fuoco e buttarci te dentro poco dopo"
Continuo a camminare, senza voltarmi. All'improvviso sento una risata. Mi fermo e mi volto.
"Cosa ci trovi di divertente?"
"Tu sei divertente biondina"
Mi raggiunge e continua a camminare al mio fianco.
"Scusa potresti scollarti?"
"Certo che no. Ti accompagno"
Mi fermo di scatto e lo guardo.
"Nessuno ti ha invitato" dico incrociando le braccia al petto.
"Lo so. Ma ho voglia, quindi ti accompagno"
Sbuffo e continuo a camminare.

Poco dopo entriamo nel negozio e io inizio a scegliere la vernice.
"Che colore cerchi in particolare?"
Mi sussurra Jason all'orecchio e la sua voce mi manda una scarica di brividi su tutto il corpo.
"Non lo so di preciso. Quello che mi colpisce di più"

"Salve posso aiutarvi?" un commesso si avvicina a noi con un sorriso più falso dei cinesi stampato in faccia.
"Non si preoccupi. Ho scelto già"
Ho scelto un colore particolare. È un misto tra il verde acqua e l'azzurro.
Mi sono avvicinata alla cassa per pagare e ho preso anche due pennelli per dipingere. Il tutto sotto lo sguardo attento di Jason che non ha più parlato. Si è limitato a fissarmi.

"Ma si può sapere cosa devi farci con questa vernice?" mi domanda una volta fuori.

"Sei uscito dal tuo stato di trans?"

"Spiritosa. Ora rispondimi"

"Devo dipingere la mia stanza"

"Capito"

"Mi vorresti seguire fino a casa o..?"

"Ti accompagno a casa"

"Ma decidi sempre tutto tu eh?"

"Già. Sempre"

Continuiamo a camminare in silenzio. Sento il suo sguardo addosso ma non voglio girarmi.

Svolto nella via di casa mia e mi fermo vicino la casa di Tyler.

"Abito qui. Ora puoi andare"

"Ci vediamo biondina"
Mi saluta con un cenno e io inizio ad incamminarmi verso la casa di Tyler finché lui non svolta.

"Ehy che ci fai qui?"
Faccio un salto di almeno 3 metri e mi metto una mano sul cuore.
"Cretino, mi hai spaventata"
Tyler continua a ridere e io lo guardo con sguardo omicida.
"La vuoi smettere?"
"Scusa, ti dovevo fare un video"
"Ha ha"
"Vuoi entrare? Ma perché hai questa vernice con te?"
"Ma cos'è oggi? Il giorno tutti contro la vernice?"
Alza gli occhi al cielo e mi fa spazio per entrare.

Poso i barattoli all'ingresso e vado a sedermi sul divano con poca grazia.
"Devo ridipingere la mia stanza. Mi aiuti tu?" dico a Tyler.
"Certo. Ma facciamolo prima dell'inizio della scuola"
"Ovvio. Domani vieni da me e cominciamo"

"Ti va un film?" mi domanda dopo un pò.
"Si. Okay"
Impieghiamo più di mezz'ora a sceglierlo e alla fine vince lui.
Ha scelto un film horror e lui sa che li odio.
"Chi era quel ragazzo che ti ha accompagnato?"
"Che fai, mi spii?" gli domando alzando un sopracciglio in aria interrogativa.
"No. Passavo vicino alla finestra e vi ho visti"
"Si chiama Jason. La prima volta l'ho visto da Starbucks e poi l'altro giorno ci siamo presentati al parco. Oggi mi ha vista e ha insistito per aiutarmi a scegliere la vernice. Senza invito da parte mia, ovvio"
"Secondo me ti piace"
Alzo lo sguardo su di lui e vedo che è serio.
"Sei serio?" gli domando con gli occhi spalancati.
"Serissimo" alza le mani in segno di resa.
"Io non penso"
"Come vuoi. Ma io ti dico che cadrai ai suoi piedi"
"Dai Tyler ma per chi mi hai preso?"
Dico gettando le braccia in aria.
"Non ho detto nulla di male. Ma i ragazzi come lui sono dongiovanni e si sa che tutte gli cadono ai piedi"
È fottutamente serio. Mi fa quasi paura.
"Sei inquietante. E comunque io non sono tutte. Io sono io. E non cadrò ai piedi di nessuno. Né tantomeno i suoi"
"Okay" dice prolungando la 'o'

Per tutto il film non ho fatto altro che spaventarmi e urlare. Ovviamente Tyler ha riso tutte le volte.

"Non vedrò mai più un film con te" dico prendendo un pò d'acqua dal frigo.
"La prossima volta lo scegli tu"
"Si, è meglio"
"Ti accompagno a casa. Si sta facendo tardi"

Guardo l'ora e sono le 18:24.
"Si, andiamo"

Prendiamo la vernice e ci incamminiamo verso casa.
"Ci vediamo domani. Non venire troppo tardi"

"Si, mamma. A domani"

Alzo gli occhi al cielo ed entro.
"Sono a casa!"
"Crystal vieni in cucina" urla mia madre.
Poso i barattoli all'ingresso e mi dirigo  in cucina.
"Eccomi. Cosa c'è?"
Mia madre è seduta al tavolo a leggere una rivista di cucina. Alza gli occhi su di me e mi fa cenno di sedermi.
"Domenica io e tuo padre dobbiamo andare ad un pranzo di lavoro, ma restiamo fuori tutto il pomeriggio. Samuel deve partire domani mattina per il collage, quindi starete solo tu e Candice"
"Okay. Quindi non dobbiamo fare casini. Non devo lasciare Candice da sola e devo darle la merenda alle 17:00. Si, lo so"
"Brava tesoro. Sono contenta che tu ti prenda le tue responsabilità"

Sorrido e salgo in camera mia. Decido di iniziare a spostare la scrivania e l'armadio per domani e li ricopro con un telo per non farli sporcare.

Vado in bagno e mi faccio una doccia rilassante. Nel frattempo sento un rumore provenire dalla camera. Chiudo l'acqua ed esco. Apro lentamente la porta e vedo dei frammenti di vetro sul pavimento.
Alzo gli occhi sulla finestra e vedo che è completamente rotta e vicino ad essa c'è una pietra.. con un foglio sopra. Lo prendo e lo leggo:

'Sei sicura di sapere tutto sulla tua famiglia bambolina?'

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