Non avrei dovuto essere a conoscenza del potente evento che stava arrivando, ma lo feci ancora.

    Carte color crema, con vecchie firme in accettazione di una farsa atroce, mi chiedo chi sono veramente. Se non conosco nemmeno i miei veri genitori, potrò vederli e conoscerli di nuovo? O rimarrà come un desiderio nella mia mente annebbiata?

    Potrei chiedere a mia "mamma", che è appoggiata al davanzale del balcone. È l'unica che può concedermi risposte in questo momento, l'altro essere senz'anima è andato alla volta celeste molto tempo fa.

    Mi avvicino, ma poi faccio qualche passo indietro. Ho mondi paralleli che mi invadono, percorsi diversi che mi tormentano. 

    So quello che devo fare, ma il mio cuore non collabora, è guidato da passate situazioni candide in famiglia. I giorni passano. A poco a poco perdo la testa, ricado sul mio amico, la demenza.

    E adesso? Cosa faccio con questo pezzo che ho in mano? È solo un frammento del mio essere, lasciato nell'oscurità della mia crudele furia.