Quando un uomo e una donna si piacciono spesso c'è in loro qualcosa di simile che reciprocamente riconoscono l'uno nell'altra, un'affinità nel sentire che li rende vicini.

Erin portò Naggy a casa avvolta nel suo scialle, senza badare che si sporcasse di sangue; e istintivamente non la mostrò ad alcuno, tenendo per sé la notizia di aver trovato una bestiola di cui nessuno aveva mai visto l'eguale. Fu delicata e premurosa, e Naggy fu soddisfatta del suo esame.

Quando i due giovani si videro, il giorno seguente, Naggy fece con entrambi una simpatica chiacchierata, Erin con gli occhi sbarrati che temeva d'essere impazzita e Neal che rimproverava la Winged di essere stata imprudente.

Ma infine, quando la creatura volò via, i due giovani si ritrovarono ancora più profondamente legati tra loro; sollevato l'uno dall'essere infine riuscito a parlare della sua infanzia dolorosa, epoca in cui era comparsa Naggy, e commossa l'altra dall'aver ricevuto quei ricordi, prova della fiducia completa e assoluta che l'uomo riponeva in lei.

Alle soglie di quello stesso inverno Neal ed Erin si sposarono.

E a un'anno circa o poco più, nella baita sul limitare del bosco, proprio nella notte della vigilia, s'era sentito vagire e l'aria si era riempita di amore.

"Buon Natale Neal!", aveva sussurrato felice Naggy al giovane irrequieto che si torceva le mani, in attesa nell'altra stanza.

Poi l'aveva lasciato ormai tranquilla per tornare dai suoi. Indossava soddisfatta il poncho candido che Erin le aveva sferruzzato,  ancora una volta come regalo di Natale, ma bianco perché si mimetizzasse nella neve.

Anche gli umani, in fondo, avevano la loro magia.