𝐒𝐄𝐈 𝐁𝐄𝐋𝐋𝐈𝐒𝐒𝐈𝐌𝐀.
❝ So che non morirai per me. tuttavia, so che ucciderai per me, e questo è ancora meglio. ❞

⸻ 𝐂𝐄𝐃𝐑𝐈𝐂 𝐅𝐈𝐒𝐒𝐀𝐕𝐀 𝐋𝐀 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐀 𝐓𝐑𝐀 𝐋𝐄 𝐒𝐔𝐄 𝐁𝐑𝐀𝐂𝐂𝐈𝐀, 𝐂𝐇𝐄 𝐄𝐑𝐀 𝐈𝐌𝐏𝐄𝐆𝐍𝐀𝐓𝐀 𝐀 𝐋𝐄𝐆𝐆𝐄𝐑𝐄 𝐔𝐍 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎. I due erano in cima alla torre di astronomia, anche se era quasi mezzanotte. "Sei bellissima", borbottò, baciandole la fronte.

Alzò lo sguardo dal libro nelle sue mani, un po' scioccata. "Lo so", ridacchiò, cercando invece di nascondere la sua felicità.

"Non te l'hanno mai detto, vero?"

"La gente dice 'sei bella', ma ci vuole una persona speciale per crederci." scrollò le spalle la ragazza come se non fosse niente.

Cedric sollevò un sopracciglio. "E ci credi adesso?"

"Sì."

Lui sorrise. "Sono speciale?"

"Stai zitto", borbottò con un debole rossore sulle guance, che lo fece ridere.

"Cosa pensi che farà tuo padre se scoprisse di noi?" Cedric cambiò argomento.

"Ti ucciderà." , rispose Alexandria con nonchalance.

"Immaginavo. Tuttavia, quando mi unirò, questo cambierà, vero?"

"Ced, non puoi unirti. Semplicemente non puoi. Non sei tu."

"Ovunque tu vada, io ti seguo."

"Non questa volta." Scosse la testa.

"Ho pensato a questo. . ."

"No, non l'hai fatto." Alexandria lo tagliò consapevolmente. "Sai dannatamente bene che non l'hai fatto."

Non sembrava affatto turbato. "Se il signore oscuro ti ha cresciuto così bene, sono sicuro che non è così cattivo e malvagio come sostengono gli altri".

"Hai ragione su. . . un quarto di quello che hai detto." Lei disse. "Ho trovato tanta bellezza nel buio quanto ho trovato molti orrori nella luce".

"Esattamente. E voglio che lo sperimentiamo insieme".

"Cedric, stai letteralmente rischiando la tua vita!" Alla fine scattò, poi gli ha diede uno sguardo di scuse . "Mi dispiace."

"Non mi interessa. Andria, l'unica cosa che voglio è che tu sia felice—"

"Come posso essere felice se ti succede qualcosa? Soprattutto se sarà a causa mia?"

"Perché non saresti felice se io morissi per te?"

"Perché te ne sarai andato!"

"Che ne dici di pensare alla parte in cui accetto la morte finché è per te?"

"Ci conosciamo da 7 mesi e ti va bene morire per me? Morire per qualcuno che non farebbe per te?"

"So che non morirai per me", disse, anche se non sembrava triste, né era arrabbiato. Sembrava. . . compiaciuto. "Tuttavia, so che ucciderai per me, e questo è ancora meglio".

Alzò gli occhi al cielo, ma non lo negò, perché sapeva che aveva ragione. "Fai sembrare che non sia una cosa normale per me uccidere le persone".

"Non per qualcuno, però. L'hai fatto solo per le missioni".

Alzò di nuovo gli occhi al cielo. "E ora mi stai facendo sembrare una psicopatica".

"Lo sei," ridacchiò Cedric.

"Proprio come ogni altro cattivo", sorrise Alexandria, improvvisamente orgogliosa. Il suo sorriso svanì lentamente mentre chiedeva: "Sono la cattiva della tua storia?"

Cedric sorrise dolcemente. "Sì."

Lo fissò, improvvisamente offesa. "Scusami?"

"Preferiresti essere una persona simpatica e gentile?" Alzò le sopracciglia con uno sguardo divertito.

"Touché", borbottò Alexandria, facendo una piccola risata.

"A proposito di uccisioni e cose del genere. . . pensi che ci sarà una guerra?"

"Perché lo pensi?"

"Beh, Voldemort è effettivamente vivo, cosa che nessun altro conosce, così come Silente, che Voldemort sicuramente sa".

"Saperlo? Non lo so. Papà non mi ha mandato lettere, né ha cercato di incontrarsi a Hogsmeade". Alla fine si alzò e si sedette di fronte a lui, guardando le stelle. "Nè il mio padrino o suo marito. Non sono sicura di cosa faccia più male".

"Vuoi parlarne?" Suggerì dolcemente.

Alexandria scosse la testa. "Comunque, ho capito che la terza prova è un labirinto".

Cedric gemette. "È un'idea orribile per una prova".

"Non so ancora perché sono stata scelta. Cosa sta progettando Silente?" Lei mormorò, più a se stessa che a lui.

"Beh, lo scopriremo presto."