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Alis

Lunedì

Ecco un altro giorno considerato come i tanti con l'unica eccezione di seguire la Domenica e iniziare una nuova settimana.

Mi sveglio con un umore che deve essere ancora decifrato e scendo dal letto.

Inizio a prepararmi come al solito per iniziare la scuola.
Oggi mi accompagnerà papà, siccome deve entrare a lavoro poco più tardi del solito.

- Pronta Alis?- Domanda entusiasta, ma io non lo sono più di tanto e le ragioni sono abbastanza ovvie.
Intanto è pur sempre un giorno di scuola e poi, non sono da tanto qui, ma sono riuscita già a crearmi problemi.

Non ci voglio pensare. Non voglio darne peso, perché non penso io abbia colpe e non mi piace crearmi problemi.
Devo provare a stare tranquilla.

- Sì, pronta.- Rispondo e usciamo dalla casa.

Mi siedo sui posti davanti accanto a papà.

- È da un pò che non ti mando a scuola...- Dice a metà strada.

-Già.

- Come va con la scuola? Tutto bene?

- Non avrei voluto andasse così, non avrei voluto andasse proprio, ma lo faccio per la nonna.- Puntualizzo facendo capire che una volta che sarà tutto al proprio posto, tornerò a Mahnattan.

Papà resta in silenzio ed è così fino all'arrivo al parcheggio della scuola.

- Ciao papà. Ci vediamo a casa.

- Ciao tesoro.

Mentre riparte, mi avvio all'entrata.

-Ehy Alis, non ti sei fatta più vedere!- Mi blocca la voce di Ashley.

-Buongiorno anche a te.

Accanto a lei c'è Justin.

-Non abbiamo parlato molto ultimamente. Che hai fatto?- Chiede incuriosita mentre camminiamo in gruppo per i corridoi.

-Nulla. Voi invece?

-Come sei noiosa.- Scherza lei, ma ormai sono vicina alla porta di classe mia e saluto entrambi.

-Ciao Ash, ciao Justin..

-...Sì, e a dopo.- Conclude lei per me, come se non era mia intezione rivederli "dopo".
In realtà sono stata presa da altro e parlare con Ashley di ciò che ho fatto non mi va, non so nemmeno io perché.
Forse perché è mia cugina, non mia amica e neanche mia sorella.
O semplicemente non mi va, tutto qui.

Raggiungo il mio posto e solo allora mi ricordo di essere vicina a Dan che non c'è.

La campanella suona ed entra Michael. Lo saluto di scatto mentre lui si dirige verso il posto dietro il mio.

Di Dan nessuna traccia.

La lezione inizia, ma il lunedì è difficile stare attenti per cui mi distraggo leggendo qualcosa nella pagina del libro del tutto fuoriluogo.

Sono così concentrata, che quasi mi dispiace non aver disegnato su un foglio bianco a parte.
La mia concentrazione però viene interrotta dalla porta che zi apre e si richiude subito dopo.

- Buongiorno signorino.- Dice la prof.

- Si, buongiorno.- Mugola Dan disturbato venendo verso di me nel suo posto e si siede di peso sulla sedia.

Faccio per evitarlo, ma se ci fosse una gara di "antisgamo" mi posterei all'ultimo posto o si scorderebbero direttamente che io abbia partecipato!

Lui infatti lo nota e cerca di punzecchiarmi toccandomi la spalla continuamente.

Mi giro verso di lui.

- Che hai?- Chiede.

- Nulla.- Mento. O almeno penso di star mentendo.

- Che fai oggi?- Continua lui. Ormai abbiamo dimenticato completamente del fatto di essere in classe.

Ma ciò che mi turba è la sua domanda, il perché me l'abbia posta.

- Nulla.- Ripeto.

- "Nulla" è la parola chiave di oggi?- Alza un sopracciglio.

- Si. L'hai finito il lavoro?- Cambio argomento.

- Si.- E si gira mettendosi composto.

Per il resto della lezione se ne sta stranamente in silenzio e così per tutte le altre successive.

Preparo la borsa in attesa della campanella ed esco dalla scuola.

Fuori incontro nuovamente Ashley e Justin.

-Vieni?- Mi propongono, ma vedo mio papà aspettarmi poco più in là.

- No, c'è papà grazie. Quando ho bisogno di un passaggio ti scrivo, okey?- Dico e annuisce mentre io raggiungo la macchina di papà.

Lo saluto contenta che sia venuto anche al ritorno.

- Oggi ho provato anche a uscire prima. Proverò più spesso.- Sorride.

- Va bene. Ma non è un problema. Anche Ashley può darmi un passaggio.- Lo informo, intanto siamo già in strada.

- Da quando Ashley ha la patente?- Alza il sopracciglio incuriosito.

- In realtà ce l'ha Justin, un nostro amico.- Spiego e da qui il nostro discorso finisce e arriviamo a casa.

[...]
È da mezz'oretta che sono sdraiata sul letto a guardare lo schermo luminoso del mio tablet.
Il film che avevo scelto mi sta annoiando e non saprei cosa fare di preciso.
Mi rannicchio su me stessa per riscaldarmi e distrarmi in qualche modo mentre la registrazione va avanti.

- Alis!- Sento chiamarmi dal salotto. È papà.

- Sì?- Chiedo e nel frattempo mi alzo e scendo le scalette di legno per raggiungerlo.

- Questa sera abbiamo una cena. Ti va di venire?

- Perché no?- Rispondo e penso già al mio outfit.

- Sono dei miei cari amici e lavoravamo insieme una volta. Ho sentito che hanno dei figli, magari stai con loro se i nostri discorsi ti stufano.- Ridacchia.

La parte dei figli in realtà mi preoccupa, ma voglio andare alla cena, perché non saprei cos'altro fare e non sono molto creativa.

- Vengono anche i nonni. Vestiti elegante.- Aggiunge e io mi avvio verso la mia stanza dinuovo.

Spalanco l'armadio e ricordo la persona che mi ha aiutato per mettere in sesto questa soffitta.
Un pò mi manca Ryan, un pò no. Quel no e dovuto al fatto che non ci siamo più visto e lo sento come se fosse uno sconosciuto e l'unico motivo per cui non l'ho affrontato è perché non voglio crearmi ulteriori problemi e non volevo e non voglio che inizi nulla di serio.
Non sono esperta di queste cose e non saprei come affrontare una relazione.
Magari lui sì, ma io no.

Con le ante aperte, mi ritrovo a dover decidere l'abbigliamento perfetto per questa sera.
Ai lati, ci sono alcuni vestiti tra i quali anche quello che ho indossato alla festa al mare.
Mi aiuto con le mani per spostarlo verso il centro e guardare meglio gli altri.

Dovrei proprio farmi un nuovo guardaroba, è da un po' che non faccio shopping come si deve.

Provo un vestito bianco di cui non ricordavo minimamente l'esistenza.
È semplice e ricoperto interamente di pizzo.

Mi guardo allo specchio.
Non è male, ma non è un granché per questa sera.

Mi cambio e ne provo uno rosso, ma il rosso non fa per me. Così passo direttamente a quello nero.
È lungo e leggero.
Anche in questo c'é il pizzo, ma solo sul petto.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio e penso di essere arrivata a una conclusione.

Il telefono squilla. È Ashley.
Rispondo e metto il vivavoce in modo da poter togliere il vestito.

- Ciao Ash.- La saluto.

- Ciao Alis.

- Come mai mi hai chiamato?- Chiedo un po' in difficoltà siccome mi sto svestendo contemporaneamente.

- Volevo sapere cosa fai di bello.

- Ah. Ho appena scelto il vestito da mettere questa sera.- Spiego.

- Questa sera?- Esclama perplessa.

- Sì, papà ha una cena con dei suoi amici e andiamo tutti.

- E che vestito hai scelto?

Le spiego i dettagli del vestito e approva.

- E i tacchi?- Domanda poi, ma non ci avevo proprio pensato.
Io non ho tacchi, ho solo scarpe.

- A quelli non avevo pensato.

- Ci penso io! Tra poco sono la, te ne porto un paio.- E dopo avermi salutato, attacca senza che io possa ribattere.

Sembrava entusiasta di portarmi qualcosa di suo.
Sorrido al pensiero e finisco di rivestirmi.

- Alis!- Mi chiama nonna e scendo.

- Sì nonna?- Chiedo mentre cerco di trovare la stanza in cui si trova. È nella sua, o meglio, quella che era la mia.

Entro silenziosa e incuriosita.

- Alis vieni.- È seduta sul letto e invita anche me a sedermi.

Mi scosta i capelli dietro l'orecchio.

- So che non dovrei tirare fuori l'argomento- Inizia. Ha qualcosa nelle mani.- Io andavo molto d'accordo con tua madre. Le avevo comprato un bracciale un giorno e glielo avrei dato quando sarebbe stato il momento giusto. Ma poi di avere i momenti giusti non ce n'era nemmeno la possibilità...

Sento gli occhi lucidi, ma non voglio piangere, perché nonna non vuole questo per me.

-...E ho tenuto questo bracciale. Ho pensato "Starà benissimo a Jolene, perché è una donna bellissima dai capelli biondi e gli occhi azzurri.". Ma questi giorni ho ripensato che tu sei esattamente come lei.
E questo braccialetto dovrebbe essere tuo.- Mi porge il bracciale e lo osservo.
È bellissimo e sarà sicuramente prezioso.

- Grazie.- È l'unica parola che mi esce dalla bocca e la abbraccio. Ormai è l'unica cosa che posso fare, che posso "permettermi".

Metto il bracciale e mi si illuminano gli occhi. Sarà difficile togliermelo d'ora in poi!

- Ora vai a cambiarti. Che tra poco si va!- Rompe il ghiaccio e mi alzo per uscire dalla porta.

Il campanello suona e corro ad aprire la porta.
È Ashley e sua madre, zia Felicity.
Mi ero distratta per un secondo e mi ero dimenticata che sarebbe passata.

- Ciao zia.- La saluto e lei fa altrettanto.

Le invito ad entrare. Zia si accomoda e inizia a parlare con papà e nonno che ormai si sono avvicinati al salotto.

Io e Ashley ci dirigiamo verso la mia stanza.

In mano ha due scatole e le apre per mostrarmi i tacchi scelti.

I primi hanno il tacco fine, il secondo paio e più basso e decisamente più appropriato al mio abito.

Le provo.

- Penso di scegliere queste!- Decido direttamente.

- Sicura?- Chiede invece lei dubbiosa.

- Sì, sono più adatte a me e al vestito.- Dico e glielo mostro, alzandomi. Intanto provo anche ad abituarmi ai tacchi, siccome non li metto spesso.
Faccio il giro della stanza.

- È un bel vestito.- Commenta lei.

Mi fermo e inizio a prepararmi.

- Comunque conosci chi sono gli amici di tuo papà?- Si interessa sedendosi sul bordo del letto.

- No, ma ha detto che ha figli. Magari sono simpatici.- Ridacchio, anche se non ho tanta voglia di fare amicizia con nuove persone.

- E magari anche carini...- Ridacchia lei.

Sistemo i capelli e continuamo a parlare, finché Ashley non deve ritornare a casa.
La accompagno fino alla porta insieme alla madre.

- Grazie Ash. Mi sei sempre di grande aiuto.- La ringrazio.

- Niente. Divertiti.- Fa l'occhiolino e chiudo la porta.

- Sei pronta?- Nota papà.

- Sì, in effetti sì.- Rispondo divertita.

- E quel bracciale?- Osserva lui, quando interviene nonna.

- È una cosa tra me e Alis.- Sorride e papà alza le mani in cielo e si allontana.

Torno in camera per prendere la borsa e il telefono.
Mi guardo un'ultima volta allo specchio e aspettoin salotto gli altri.

- Andiamo?- Domanda papà una volta tutti riuniti e annuiamo.

In macchina, nonno accende la radio e fa partire un suo cd che porta sempre con sè. Non amo la musica che ascolta, ma non gliel'ho mai raccontato. Non vorrei ci rimanesse male.

Per tutto il tragitto, sento frullare nella mia testa le stesse note.

Mi distraggo guardando la strada fuori dal finestrino e in realtà mi suona familiare.

Rimango a bocca aperta e senza fiato solo quando la macchina si ferma nell'unico luogo che non avrei mai pensato.
Pensavo sarebbe stato divertente, ma ora ho il fiato in gola e una fitta allo stomaco.

- Siamo arrivati.- Esclama papà.

- Non me lo ricordavo così vicino.- Segue nonno Ran quasi borbottando.

Usciamo dalla macchina e aiuto nonna che fatica ancora a muoversi in certi momenti.
Spero possa migliorare.

Ci avviciniamo alla porta, io e papà davanti; suoniamo.

- Alis?- Si stupisce il ragazzo in camicia che apre la porta e mi si piazza davanti.

Non vorrei trovarmi in questa situazione e non oso immaginare come proseguirà la sera.

- Vi conoscete?!- Si intromette papà ancora più confuso.

- Sì, lui è Dan.

ℳ𝒶𝒹 •𝒶𝓂

Get you the moon-Kina
Ossigeno-Rkomi

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Buonasera💕
Mi scuso per il ritardo e se la farò lunga, ma pensavo che il problema fosse il tempo, in realtà avevo un blocco e non l'avevo capito😅.
Solo oggi mi è venuta l'idea della cena e ho scritto a pezzi.

Sento odore di •11 pt.2•
Scusate per quest'altra attesa.
Se il capitolo vi è piaciuto commentate o lasciate una stellina se vi va.
Se l'avete trovato noioso e non come gli altri non esitate a dirmelo.

Grazie per le visualizzazioni che sono aumentate anche senza aggiornamenti❤

Ultima cosa.
Da un po' ho in mente di scrivere un nuovo libro. Penso che preparerò una trama (ho già qualche copertina) e ve la mostrerò, voglio sapere se varrà la pena scrivere un'altro libro contemporaneamente.
Ma diamo tempo al tempo.

Alla prossima, un bacio e soprattutto buon Capodanno 💕

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