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Alis

Mercoledì

Ecco il "tanto" atteso Mercoledì che annunciava la fine dell'estate e l'inizio di una tortura senza fine.
Perché ormai Settembre è sinonino di "scuola".

Avevo aspettato con ansia quell' inizio, in senso negativo però. Non sapevo cosa aspettarmi da quella scuola, una scuola dove ancora non ero mai entrata.

Ero felice però di aver fatto amicizia con qualcuno in quei giorni di vacanza, grazie ad Ashley.

Avevo continuato a uscire spesso con lei. E come non negarlo, anche con Justin.

Ryan l'avevo visto diverse volte ed era stato continuamente gentile con me, al contrario di Dan. Credevo non mi sopportasse e lo aveva detto poi esplicitamente quando avevamo fatto un'uscita tra amici, alla quale lui stesso si era aggiunto senza invito.

Avevo conosciuto meglio Michael ed era abbastanza simile a Justin nel carattere: divertente, sempre con le battute pronte, sicuro di sé...
La differenza era che lui stava più sulle sue, mentre Justin non chiudeva bocca con me e ogni opportunità era buona per contraddirmi.
Ma i suoi modi mi divertivano, quindi lo lasciavo fare.

Avevo finalmente iniziato a divertirmi con gli amici di Ashley, oramai anche i miei.

Sarebbe stato proprio Justin ad accompagnarci, come al solito d'altronde.

Avrei scoperto anche i miei compagni di classe e continuavo a sperare di avere Ashley con me, forse invano.

Mi diressi in bagno per potermi vestire.
Un giorno di quelli, nonno mi aveva promesso che avrebbe liberato la soffitta per poter creare una nuova stanza, la mia.

Potevo dormire con papà, in fondo il letto era matrimoniale, ma non volevo occupare il posto di mamma.

Anche se non era lì al nostro fianco, volevo lasciarle il suo posto, sperando che un giorno lei potesse tornare.
Dovevo solo aspettare l'arrivo della mia fata Turchina, della quale non vedevo l'ombra da quando ero bambina...

Una volta finito con l'abbigliamento, raggiunsi in fretta la stanza di nonna.
Lei era sveglia, come tutte le mattine, ad aspettare un mio bacio.
Ero una sorta di medicina per lei, e le medicine vanno prese in orario!

"Questo è l'inizio della fine..." mi disse riferendosi al mio ultimo anno di liceo.

"Già" affermai. Era da tempo che aspettavo di finire la scuola e quello era l'anno perfetto.

La abbracciai inchinadomi un po' verso il letto.
Desideravo molto che lei un giorno riuscisse ad azarsi da quel materasso.
Volevo rivederla camminare... perché lei può, ma non vuole.
Lei nelle cose il nero lo vedeva nero e non voleva aggiungere un pizzico di bianco solo per il totale nero che la avvolgeva. Preferiva lasciare tutto come stava, senza provarci.

"Ciao nonna" la salutai intenta ad uscire.

"Ciao tesoro, buon inizio!" mi fece l'occhiolino.

Una volta in soggiorno, salutai anche papà e nonno.

"Divertiti!" ridacchiò nonno Rand, il solito.

"Stai attenta Alis" mi sorrise dolcemente papà.

Annuii ed uscii di casa. Speravo che sarebbe stato un bel giorno, doveva esserlo assolutamente! Nulla doveva andare storto.

Fuori, aspettai pochi minuti l'arrivo della macchina nera di Justin e salii nei sedili posteriori.

"Buongiorno cugina e..."

" 'Giorno nuova a scuola" mi interruppe Justin cercando di mettermi ansia.

"...E bocciato!" continuai io. Occhio per occhio, dente per dente.

In strada, Ashley e il nostro "tassista personale" ascoltavano musica e parlavano di persone che non conoscevo.

Io guardai il quartiere di cui cercavo di abituarmi, mi faceva ancora un certo senso. Ero cresciuta lì, tra quelle strade, ma quelle stesse strade mi avevano uccisa dentro senza avere nessuna colpa. Erano semplicemente la fonte dei miei ricordi.

L'auto si fermò dopo dieci minuti circa. Mi assicurai di avere il telefono e le cuffiette e aprii la portiera per uscire.

Il parcheggio e l'atrio erano pieni di alunni che parlavano tra loro prima di entrare a scuola.

Seguii Ashley e Justin, siccome mi sentivo un pesce fuor d'acqua, i quali raggiunsero Michael.

"Buongiorno Mike" lo salutammo in coro.

"Allora, pronti per oggi?", disse rispondendosi subito dopo, "Io sì... ho già in mente cosa fare."
Lo sguardo malizioso mi fece pensare che tramava sicuramente qualcosa contro qualcuno.

"Noi no. E nemmeno pronti per i tuoi stupidi piani" affermò Justin.

"Ma come?" ribatté offeso e spiegò cosa aveva in mente: "Allora, avevo pensato di impostare uno sfondo sul computer che faccia credere alla prof che sia rotto..."

"Mike non ci interessa" esclamò Ashley sbuffando.

"Era solo un modo per perdere qualche minuto di lezione..." si giustificò lui.

"Per te può essere utile, ma non siamo in classe insieme ti ricordo" fece Ashley.

"Dai entriamo prima che suoni la campanella, così facciamo conoscere la scuola ad Alis" propose Ashley e la ascoltammo.

Una volta dentro, notai altri ragazzi uniti a gruppi e sparpagliati in diversi angoli del corridoio.

"Ecco Alis. Questa è la tua nuova scuola, la M.N.B. School" esclamò felice Ashley, anche se non capii cosa ci fosse di così spettacolare da mostrare.
Forse era entusiasta per il semplice motivo che quell'anno ci fossi anche io a passarlo con lei.

"...Nonchè la scuola più idiota che esista" sussurrò Justin.

"Perché?" chiesi immediatamente.

"Beh... Perché questa è tutto tranne che una scuola" spiegò quando Ashley gli fece cenno di stare in silenzio.

"Ashley, tanto lo verrà a sapere anche da sola. Non hai modo di migliorare la scuola solo dal modo di parlare" insistette rivolgendosi a lei.

"Hai ragione" sospirò mia cugina e aveva l'aria di una pronta per iniziare un discorso lungo.

"Alis, in questa scuola, molto tempo fa, si sono formati diversi gruppi. Gruppi di ragazzi e ragazze che sono stati ereditati man mano che gli anni passavano. E anche oggi, esistono ancora quei gruppi. Ecco, guarda per esempio là" e mi indicò con un cenno del capo un angolo del corridoio, "Loro sono le Sparks, considerate le snob della scuola. La maggior parte di loro, sono figlie di celebrità."

"Ecco perché non considero questa scuola una vera e propria scuola, sembra solo un posto di ritrovamento per questi gruppi. Nelle pause, sono sempre insieme a discutere di chissà cosa. Noi per esempio, siamo un semplice gruppi di amici" riprende Justin.

"Quali altri gruppi ci sono?" chiesi aspettando la risposta da qualcuno dei tre, mentre alzavo lo sguardo per osservare il corridoio.
Subito notai un gruppetto di ragazzi che mi guardava.

"Le Bees, per esempio. Meglio star lontano da loro. A primo impatto ti fanno credere di essere tue amiche, ma ti faranno soffrire sostenendo di essere già al completo" affermò Michael.

"Soffrire?"

"Sì. Se hai un segreto, non dirlo assolutamente a loro: lo diranno a tutta la scuola. E se c'è un segreto di cui non sei a conoscenza, stai certa che lo verrai a sapere presto" continuò. Cercai con gli occhi quel gruppo e pensai di averlo trovato.
Erano delle ragazze alte e slanciate per la maggioranza che ridacchiavano e fulminavano con lo sguardo chi passava davanti a loro.
Sembrare le più popolari, ma attorno a loro non c'era nessun ragazzo ad affermare l'ipotesi.

"Solo due gruppi?" domandai. Speravo che la campanella suonasse il più tardi possibile, volevo saperne ancora.

"No, ce ne sono altri" raccontò. "I Middle, un semplice gruppo di migliori amici come noi, ma il più conosciuto."

"E un gruppo di ragazzi intelligenti che aiutano con i compiti, ma non ricordo il nome" continuò.

"In effetti, neanche io. Penso che prima o poi verranno dimenticati definitivamente" replicò Justin.

Ormai avevamo smesso di camminare e ci eravamo fermati davanti all'armadietto di Ashley.

"Poi i Feature, le Wild..." disse quest'ultima per poi essere bloccata da Justin.

"E i KINGS" concluse. Il suo sguardo era puntato verso un gruppo di ragazzi, lo stesso che mi osservava prima.

Così mi feci avanti a chiedere: "E loro cosa fanno?"

"Lasciali perdere. In teoria si riconoscono grazie ad un tatuaggio a forma di corona. Molti di loro sono fidanzati e altrettanti sono in cerca di una ragazza che fa per loro. Non ho ancora ben capito se sia un loro compito, oppure no. Tantomeno se giochino con i sentimenti delle altre" affermò Ashley mentre aggiustava dei libri nel suo armadietto.

Diedi un'ultima occhiata ai cosiddetti "Kings" in modo da ricordarmeli e non dover incrociare la strada di qualcuno di loro.

"La signorina Alis Carter è attesa in segreteria" recitò una voce all'altoparlante.

"Vai, ci vediamo" mi fece l'occhiolino Ashley, speranzosa anche lei tanto quanto me di essere nella mia stessa classe.

Li salutai con la mano e mi incamminai per andare in segreteria, ma appena mi allontanai un po' dagli altri, mi ricordai di non conoscere quella scuola e non sapevo affatto dove andare.
In più, ormai erano tutti in classe, o almeno si sperava.
Mi fermai un attimo e mi guardai intorno.

"Ti sei persa?" chiese qualcuno alle mie spalle. Non era Justin, né Michael, tantomeno Ashley.

"Più o meno" Risposi voltandomi verso questo nuovo soggetto.

Mi sembrava un volto già visto, ma era a dir poco impossibile la cosa.
Ero lì da pochi minuti, avevo visto molti studenti, ma non li ricordavo affatto.

"Cosa cerchi? Sei nuova qui?" domandò.

"Non so dov'è la segreteria, sono nuova" spiegai e sembrava gli si fosse accesa una lampadina in testa.

"Ah, sei Alis Carter?" come sapeva il mio nome?

"Sì" Annuii stranita.

"Beh, io sono Thomas. Ti farò fare una visita della scuola. Stavo giusto andando in segreteria anche io" ammise. Mi sentii un attimo più sicura. Una strana idea su di lui mi stava già ribollendo in testa...

"Sei fidanzata?" si azzardò a chiedere.

"No, perché lo chiedi?" le strane idee ritornarono. Era uno stalker?

"Non so, mi è uscita naturale la domada. Scusa..." fece un leggero sorriso.

Ma ero talmente perplessa che non riuscivo nemmeno a tranquillizzarlo con un semplice "fa niente".

Arrivammo finalmente dinanzi alla porta di quella che presunsi fosse la segreteria ed entrammo.

"Oh ragazzi, stavo aspettando entrambi" disse la signora.

Io e Thomas ci guardammo a vicenda rivolgendoci un sorriso, poi tornammo a dare attenzione alla signora.

"Buongiorno Alis e benvenuta nella M.N.B. School. Spero vivamente che tu ti possa sentire a tuo agio qui. Lui è Thomas Orlove e ti farà fare il giro dell'edificio. Potete andare, non voglio trattenervi oltre. Avete disponibili le prime due ore, poi tornerete in classe" e mi consegnò un foglio, "questa è la tua classe, Alis. Ci sono scritti orari delle lezioni, materie e altro. Arrivederci."

"Arrivederci" la salutammo in coro, dopodiché uscimmo.

"Mi dispiace che devi portarmi a mostrare la scuola" mi rivolsi a Thomas, anche se ero consapevole del fatto che non era del tutto colpa mia.

"Oh no, non dispiacerti. Per me è meglio, salto due ore di lezione!" mi fece l'occhiolino e iniziò ad incamminarsi per iniziare la visita.

Io, nel frattempo, osservai il foglio.
Ero in quinta... B. In quel momento mi accorsi di non sapere di quale classe faceva parte Ashley.

"Ehy Thomas, conosci qualcuno della quinta B?" chiesi impaziente.

"Oh sì, è la mia classe!" esclamò.

"Sai dirmi se c'è Ashley?" continuai.

"No, nessuna Ashley" sentii qualcosa spezzarsi in me, la speranza, di nuovo.

"Justin? O Michael?" speravo che almeno loro ci fossero.

"Sì, c'è un Michael" rispose. Finalmente un motivo per essere felice, anche se per metà. Avrei voluto essere con Ashley, lei mi conosceva meglio di tutti e sapeva darmi forza e speranza sempre.

Non continuai con il mio interrogatorio e mi limitai a seguire i passi di Thomas che iniziò a mostrarmi le macchinette.

"Questa sarà la cosa che più amerai di questa scuola, anche perché non c'è chissà cosa da ammirare qui. Questo posto sembra che stia cadendo a pezzi... Guarda, non c'è nulla di nuovo" guardò intorno le pareti, poi continuò a camminare.

Non mi preoccupai molto delle condizioni, cercai piuttosto di pensare positivo: avevo solo un ultimo anno di scuola davanti a me!

"Alis, vieni" mi richiamò. Era lontano due metri circa, così lo raggiunsi osservando il luogo come se fossi in un museo.

[...]

Quella prima giornata scolastica nella nuova scuola si poteva dire conclusa.
Nella nuova classe avevo trovato Michael, quel Michael che conoscevo io. Grazie a lui, ero riuscita a sedermi accanto nel posto accanto al suo.
All'inizio il suo vicino di banco era Dan... La seconda brutta notizia del giorno.

A ricreazione, io e Ashley ci eravamo incontrate e anche lei si era dimostrata molto dispiaciuta per non essere capitata nella sua aula.

Le ultime tre ore, invece, erano passate molto in fretta, tra le mie presentazioni e le ulteriori domande dei professori.

Mi ritrovai ad aspettare che Ashley e Justin raggiungessero me e Michael.

"Eccoci" esclamarono in coro, spaventandomi.

"Com'è andata Alis?" chiese Bieber.

"Oggi bene, vedremo domani..." sospirai.

"Già, anche se non è poi molto faticoso..." sostenne Justin.

"Non per te. È facile per tutti non studiare!" Intervenne Ashley. Lui, in risposta, fece spallucce.

Ci diressimo verso l'auto di Justin e salutammo Michael.

"Domani facciamo colazione insieme?" propose Ash, mentre entravamo in macchina.

"Per me va bene" rispose immediatamente Justin partendo e uscendo dal parcheggio.

"E anche per Michael suppongo, non rifiuta mai di mangiare", ridacchiò mia cugina, "Tu Alis? Ci stai?"

"Certo."

"Qualcuno ti ha fatto visitare la scuola?" domandò Justin.

"Si, un tizio. Si chiamava Thomas..." risposi.

"Thomas? Thomas Orlove?" intervenne Ashley. Come faceva a conoscerlo?

"Si..." la risposta suonava più come una domanda.

"Sbaglio o è uno dei Kings?" guardò il suo migliore amico che confermò il suo pensiero. Riuscii a capire perché mi sembrava un viso già visto.

"A me sembrava gentile..." mi permisi di dire.

"Sai, quei tipi non li conosce nessuno bene. Magari vogliono apparire come quello che non sono... Ti ha detto qualcosa di strano?"

"In realtà, all'inizio mi ha chiesto se ero fidanzata..." ricordai.

"Bingo" esclamò Ashley.

Sia io che Justin la guardammo con uno sguardo interrogativo.

"Vogliono conquistarla," spiego, "Alis, non parlare più con quel tipo."

Analizzai le ultime parole che alle mie orecchie suonavano come un obbligo.
Senza contrariarmi, cadde il silenzio, fino a quando arrivammo nella via di casa. Li salutai entrambi.

"Ci vediamo domani" ed entrai a casa dopo aver suonato il campanello.

Nel frattempo, ripensai a Thomas.
Era veramente come credeva Ashley che lui fosse?
Voleva veramente provarci con me solo perché era uno dei Kings?
Quanto riusciva a spingersi oltre questo gruppo?

Tutti i miei pensieri e miei dubbi scomparirono appena ad aprirmi fu nonno.

"Ciao nonno" lo salutai con un bacio sulla guancia.

"Ciao tesoro" ricambiò, ma io ero totalmente concentrata su ciò che mi ritrovai alle sue spalle. Nonna, dietro di lui, stava camminando lentamente.

"Nonna!" urlai correndo ad abbracciarla.

"In questa famiglia, sappiamo tutti che la speranza è l'ultima a morire..." bisbigliò per completare il nostro morbito e caloroso abbraccio.

"Vengo anche io!" esclamò nonno aggiungendo le sue braccia.

Al nostro abbraccio non mancava nulla, c'era tutto ciò che serviva per stare bene.

ℳ𝒶𝒹 •𝒶𝓂

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Come vi è sembrato questo capitolo?

Abbiamo finalmento conosciuto un po' la storia e i gruppi che si sono formati.

Eccoli elencati:
-le SPARKS
-le BEES
-i MIDDLE
-i FEATURE
-le WILD
-i KINGS

Non siamo ancora arrivati al punto in questa storia, anche perché siamo ancora al sesto capitolo. C'è ancora tanto da scrivere...

Mi sto allungando troppo, scusate
Al prossimo capitolo😘

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