18.

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Sasuke arrivò a scuola decisamente in ritardo. Cosa abbastanza strana per un ragazzo sempre puntuale.

Bussò alla porta e aspettò il permesso dell'insegnante per entrare.

Kakashi: "Sasuke, come mai in ritardo?".

Sasuke: "Ho avuto un imprevisto mentre ero per strada. Non ricapiterà più".

Kakashi: "Va a sederti" disse semplicemente per poi continuare la sua spiegazione.

Il moro si recò nel suo banco sotto lo sguardo attento dei suoi compagni.
Prese libro e quaderno, ma inutile dire che dopo ciò che era successo non aveva la minima intenzione di ascoltare la lezione.

Ripose lo sguardo sul cielo al di fuori della finestra perdendosi nel suo piacevole inferno: i pensieri.

Odiava e amava sentirsi vuoto. Era come il suo posto sicuro, come se la felicità fosse una cosa talmente grande da non riuscire a gestirla. Ma al tempo stesso odiava quella sensazione di mancanza. Mancanza di affetto, attenzioni, amore.

Sentì nuovamente gli occhi lucidi al sol pensiero delle parole dell'albino. Non lo faceva di proposito a non parlare. Non voleva farlo preoccupare. Non voleva trovarsi in quella situazione. Non voleva perderlo.

Il legame che aveva con lui non era semplice abitudine, come si poteva pensare. Era un legame fatto di litigi, risate, battute squallide, ma soprattutto c'era la presenza. Se uno dei due stava male, l'altro non se ne sarebbe mai andato. Era come se fosse una promessa mai detta: mai lasciarsi nel momento del bisogno.

L'ora di Kakashi volò e ad entrare in aula fu un insegnante di supplenza a cui il moro non diede alcuna importanza.

Poggiò la testa sul proprio braccio. Doveva fare mille cose, ma non gli importava di nessuna di esse. Chiuse gli occhi e, senza nemmeno avere il tempo di rendersene conto, si addormentò.

~~

"Quel teme io giuro che appena lo vedo lo uccido!".

Hinata: "Naruto... Non fare così...".

Kiba: "Ecco, Hinata ha ragione. Sicuramente non ci concluderai nulla".

Shikamaru: "Fate troppo casino per i miei gusti".

Naruto: "Tu non stavi dormendo?".

Shikamaru: "Si può sapere dov'è il professore?".

Naruto: "È uscito dall'aula perché doveva parlare con uno dei suoi alunni".

Shikamaru: "E perché state facendo così tanto casino?".

Naruto: "È colpa di quel teme! Gli avevo detto di non far soffrire i miei amici!".

Sakura: "Basta così!" esclamò.

Naruto: "No, si è preso gioco di te! Questa non gliela perdono!".

Shikamaru: "Che ha fatto Sasuke?".

Naruto: "L'ha baciata e poi se ne è andato. Ora ci sta evitando da giorni! Non affronta nemmeno le situazioni!".

Shikamaru: "Hai provato a parlarci?" chiese all'Haruno.

Sakura annuì: "Ma a scuola non lo incrocio mai e all'uscita se ne va subito. Non risponde né a chiamate o messaggi".

Naruto: "Giuro che appena lo vedo, io-".

Il biondo fu interrotto da dei richiami provenienti dal corridoio.

Tutti in classe stettero in silenzio nella speranza di capire chi stesse ricevendo una ramanzina dalla preside e si stupirono quando sentirono il cognome Uchiha.

Kiba: "Il prodigio dell'intero istituto richiamato dalla preside? La cosa si fa interessante".

Naruto: "Se lo merita".

Sakura restò in silenzio. Non odiava Sasuke, aveva provato a capirlo e con quel poco che conosceva non pensava proprio che il moro avesse giocato con lei. Giocato con cosa poi? Non avevano fatto sesso. Si erano solo dati un bacio. E con quello la rosa aveva provato emozioni diversi. Quel bacio era un misto di passione, amore, dolore, perdono. Ed era proprio per questo che l'Haruno pensava ci fosse qualcosa dietro per aver spinto l'altro a lasciarla così.

~~

Il moro fu svegliato da Tsunade, che lo portò fuori dall'aula per fargli una bella strigliata.

Tsunade: "Uchiha! Mi stai ascoltando?!".

Ma il moro era perso ancora nei suoi pensieri.

Sasuke: "Sì, sì, mi dispiace. Non capiterà più".

Tsunade: "I tuoi voti stanno calando, la tua puntualità pure".

Sasuke: "Sono arrivato in ritardo solo oggi".

Tsunade: "Sasuke, in te ripongo le mie aspettative. Sei lo studente migliore. Sei sempre uscito con il massimo dei voti, perché vuoi buttare tutto all'aria l'ultimo anno?".

Sasuke: "Mi impegnerò di più. Tutti avrete il prodigio che tanto elogiate entro la fine dell'anno. Non succederà più nulla che possa contromettere la mia carriera scolastica. Ho capito e compreso, ora posso ritornare in classe?!" disse non riuscendo a controllare il nervosismo nella sua voce.

Tsunade: "Anche l'educazione e il rispetto serve".

Sasuke: "Io so cos'è l'educazione e ho rispetto. Ma quando do, voglio anche ricevere".

Tsunade: "Ti sto parlando con tutta la calma di questo mondo. Tu sembri abbastanza agitato e nervosetto, non credi?".

Sasuke: "Sì, lo credo. Ma solo per il fatto che ad addormentarmi sia stato io e non qualcun altro. Io, lo studente più calmo e obbediente dell'istituto, che per una volta si addormenta. È questo che mi dà fastidio: se fosse stato qualcun altro tutti se ne sarebbero fregati. Ma con me no, perché tutti avete iniziato a vedermi come quello sempre perfetto. Ma non è così!", prese un respiro e si calmò, pentendosi all'istante di tutto ciò aveva appena detto. "Non succederà più. Non risponderò più. Ho sbagliato e me ne rendo conto. Mi scusi".

Tsunade: "Ritorna in classe" disse solamente.

Guardò il moro rientrare in classe e sospirò. Anche se non sembrava, teneva molto agli studenti della sua scuola. Sapeva della vita non facile dell'Uchiha, ma le regole erano pur sempre regole e doveva farle rispettare.

~~

Neji: "Hey, Sasuke, svegliati. Vuoi avere un'altra ramanzina?".

Sasuke: "Non mi rompere il cazzo. È suonata la ricreazione, lasciami dormire".

Neji: "Si può sapere che hai? Sembri mestruato".

Sasuke: "Ah, ah, ah. Te l'hanno mai detto che sei simpatico?".

Neji: "Vieni, andiamo sul tetto che magari ti distrai".

Sasuke: "Vacci da solo, io resto qui".

Neji: "Sasuke, vieni con me".

Sasuke: "Ti ho detto di no".

Lo Hyuga sospirò e si diresse verso la porta: "Se cambi idea, sai dove trovarmi" e uscì.

L'Uchiha si trovò nel silenzio più assordante. Quel silenzio che tanto amava stava dando vita ad un nuovo flusso di pensieri, interrotti però dalla porta che si spalancò rivelando un biondino parecchio incazzato.

Naruto: "Uchiha".

Sasuke lo guardò per nulla sorpreso. Se lo aspettava in fin dei conti.

L'Uzumaki si avvicinò a lui prendendolo per il colletto e costringendolo ad alzarsi: "Che cazzo credevi di fare? È vero che sei un fottuto puttaniere, quindi?! TI RENDI CONTO DI COME HAI RIDOTTO LA MIA MIGLIORE AMICA? Sakura si fidava di te! Quello che sai fare è far soffrire la gente! Ma perché, perché lo fai? Perché, Sasuke?! Ti diverte così tanto giocare con i sentimenti altrui? Ti diverte così tanto vedere gli altri soffrire per colpa tua?! Rispondi!".

Il moro aveva abbassato lo sguardo, prendendosi tutti gli insulti che stava ricevendo, in fondo pensava di meritarseli.

Naruto: "Sasuke, rispondi".

Sasuke: "Lasciami" rispose solamente alzando lo sguardo su di lui.

Naruto: "Tu stai... Piangendo?".

Sasuke: "Non sto piangendo" disse toccandosi comunque la guancia scoprendo così che aveva torto. Non si era minimamente accorto che le sue emozioni stessero uscendo fuori.

Naruto: "Sasuke, cos'è successo? Sakura crede ci sia una spiegazione dietro al tuo comportamento".

Sasuke: "Sakura non mi odia?".

Naruto: "No, il che è strano. Forza, spiega".

Sasuke: "Non è successo nulla".

Naruto: "Sasuke, ti sto dando l'opportunità di spiegare. Quindi prendila se ci tieni a noi".

L'Uchiha si morse il labbro inferiore. Teneva a loro, ma non poteva dire nulla.

Naruto: "Stai con Karin?".

Sasuke: "Sì".

Il biondo lo lasciò facendo un sorriso amaro. "Bello stronzo".

Il moro si trovò nuovamente solo e con molte più lacrime di prima.

Si sentiva davvero di schifo. Prima Suigetsu, ora loro. A mano a mano avrebbe perso tutti. Se lo sentiva.

Prese il telefono e vide un solo messaggio da parte di Orochimaru che gli aveva inviato l'indirizzo.

'Dopo che tutta questa storia sarà finita potrò essere felice, no? Se sempre mi perdonano. Sono solo patetico. Ecco cosa. Non riesco a tenere nessuno e pretendo che mi perdonino. Tutti se ne vanno. Tutti. E la cosa bella è che non è nemmeno colpa loro'.

~~

Sakura: "Cosa hai fatto?!".

Naruto: "Sakura, mi ha detto chiaro e tondo che sta con Karin! Dai, prima la odia e poi si rimette insieme a lei, un incoerente".

Karin: "State parlando del mio Sasuke?".

Naruto: "E di chi altri sennò?" le chiese scocciato.

Karin: "Sasuke mi ama. Era ovvio che alla fine sarebbe tornato da me. Non trovi, Sakura?".

Sakura: "Cosa gli hai detto per far sì che tornasse da te?".

Karin: "Nulla, lui mi ha voluto di nuovo al suo fianco".

Sakura: "Da quando vi siete parlati l'ultima volta Sasuke si è allontanato da noi. Non ci vuole un genio per capire che è successo qualcosa".

Karin: "L'unica cosa che è successa è solo il fatto che abbia aperto gli occhi".

L'Haruno roteò gli occhi: "Sarà".

Karin: "Ora, se non vi spiace, vado a bearmi delle sue attenzioni".

Entrambi gli amici guardarono la rossa andare via.

Naruto: "Sakura, io penso che-".

Sakura: "Sono sicura di ciò che dico. Naruto, ho parlato tanto con Sasuke. Durante l'intervallo, quando uscivamo insieme. È strano che si sia allontanato di punto in bianco da noi".

Naruto: "Stava piangendo".

Sakura: "Cosa?".

Naruto: "Ha pianto quando ci ho parlato poco fa".

Sakura: "Vedi? Non è il tipo di persona che esterna le sue emozioni! È successo evidentemente qualcosa che non si sente pronto a dire".

Naruto: "Non lo so, Sakura. È strano".

Sakura: "Non è strano, va solo capito".

Naruto: "Solo? Quel ragazzo dice una cosa e ne intende altre mille. So bene ciò che pensi e me ne sono accorto pure io che nasconde qualcosa, ma se non vuole nessuno io credo che dovremmo continuare la nostra vita senza di lui-".

L'Uzumaki girò la testa di lato, con la guancia leggermente rossa. La rosa aveva la mano ancora tesa dallo schiaffo che gli aveva dato e gli occhi lucidi.

Sakura: "Non dire mai più una cosa del genere. Aiuteremo Sasuke, costi quel che costi. Se ne avremo bisogno, chiederemo anche ai suoi amici. Io non ho nessuna intenzione di abbandonarlo. Capisci o no che molti dei suoi comportamenti sono dovuti proprio alle persone che lo hanno abbandonato?! Non ci provare più, Naruto.

Naruto: "Va bene, Sakura. Ti aiuterò anche questa volta, ma se Sasuke si rivelerà essere lo stronzo cinico di sempre io non perderò più tempo".

L'Haruno lo abbracciò scusandosi per lo schiaffo di prima e ringraziandolo.

Naruto: "Tranquilla, non è successo nulla" le rispose ricambiando l'abbraccio.

~~

La sera Sasuke inventò una scusa per non cenare con la sua famiglia e andò a casa di Orochimaru.

Una volta arrivato nel luogo non poté fare a meno di rabbrividire.

Persino la sua casa gli metteva un'angoscia tremenda. Si avviò verso l'ingresso e suonò attendendo che lui venisse ad aprire.

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Continua

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