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"서투른 내 몸짓이
조금 어린 내 말투가
미덥잖은 걸 알아"

Rivedere Y/n la mattina seguente è stato diverso per Riki. Non aveva la più pallida idea di come comportarsi.
Era al corrente del fatto che non aveva ascoltato nulla, ma dentro di sé era come se avesse dei fuochi d'artificio nello stomaco. Si finse malato quel giorno, doveva schiarire la mente. 
Ovunque andasse riusciva a vedere qualcosa che il suo subconscio collegava immediatamente ad Y/n. Non si era mai sentito così. Tutto era diverso per lui quella mattina.
Il mondo era magicamente di colori un po' più accesi e le persone gli sembravano di colpo più simpatiche. Il pensiero del futuro ritorno in Giappone quasi sparì dai suoi pensieri gioiosi quel giorno. Ora voleva rivelare alla ragazza dei suoi dolci pensieri quello che provava per lei. 
L'unico problema era quello che non si era mai innamorato di nessun'altra al di fuori di lei, anche se aveva avuto qualche avventura notturna durante uno stato di ebrezza dovuta alla sbronza che aveva preso la sera prima essendo uscito a bere con i suoi amici.
Chiamò Sunghoon al cellulare.
'Hey Riki come mai questa telefonata?'
Il ragazzo era sul punto di chiedere aiuto, ma qualcosa dentro di se lo bloccò.
Iniziò a pensare che forse sarebbe stato più giusto contare solo in se stesso. Non voleva cambiare per piacere ad Y/n. Il suo amico d'altro canto era rimasto in linea nella speranza di una parola dall'amico ma invano. 
'Niente scusami' e il finto biondo riattaccò in faccia al ragazzo.
Doveva trovare un altro modo per riuscire nel suo intento. Rimase tutto il giorno in casa steso sul divano a rimuginare continuamente. Il suo stomaco emise un rumore. Era ora di cena e Riki non aveva mangiato nulla dal momento in cui si era svegliato ad ora.
Si infilò le scarpe ed uscì di casa. Andare in un ristorante era molto più facile e veloce, soprattutto perchè quella sera lui non era dell'umore giusto per impegnarsi a cucinare qualcosa di veramente commestibile. 

Cenò. Sperava che del buon cibo l'avrebbe aiutato ma anche questa era un'idea errata. Si diresse così verso il bar dove andava di solito, provando a rilassarsi con un po' di soju.
Un sorso, due sorsi, tre sorsi. Fece un respiro profondo mentre sentiva il bruciore dell'alcool scivolargli giù per la gola. Gli piaceva il tepore che emanava, però decise di smettere. Non ne sapeva nemmeno lui il motivo. Chissà, forse era stato il suo sesto senso a consigliarlo. E Riki lo ascoltò. Aveva piena fiducia in se stesso. Quando appoggiò il bicchiere di vetro sul bancone freddo, la porta del bar venne aperta da qualcuno. Persino questa volta il suo intuito non sbagliò. Infatti la persona che aprì la porta del locale era la stessa che aveva aperto in passato il cuore di Riki.
Y/n si sedette al bancone e ordinò da bere. Non si era accorta che il ragazzo affianco a lei era il suo amico d'infanzia, il quale colse l'occasione ed iniziò ad ammirarla con dolcezza.
La ragazza si voltò poco dopo, e nel riconoscerlo sorrise.
Dicono che se l'amore non uccide fortifica. Loro due si stavano rinvigorendo senza accorgersene.
In quella sera con il cielo nero come un tizzone, tra le macchine, i rumori della città, le persone, la musica di sottofondo nel bar, i loro occhi si imploravano a vicenda di restare, perchè entrambi avevano un estremo bisogno dell'altro.
Non si parlarono quella sera. Il loro silenzio diceva tutto. Inconsciamente erano come tornati bambini. 
Rimasero lì a guardarsi in silenzio per alcune ore, tra alcool e musica, con lui che aveva un luccichio diverso nello sguardo e lei che voleva cogliere tutto quello che non aveva potuto vivere del ragazzo. Andarono via solo quando il locale era sul punto di chiusura. Anche per la strada del ritorno a casa non dissero una parola, ma non era importante in quel momento. Loro stavano vivendo un qualcosa che aspettavano dal loro ultimo addio.
Arrivarono ai rispettivi portoni, anche essi l'uno affianco all'altro come se tutto ciò fosse voluto dal destino.

Y/n si mise seduta a terra seguita da Riki. 'Cosa facciamo ora? guardiamo il cielo dalla finestra?' fece il ragazzo. 'Si.' rispose lei. 
'Ni-Ki ti ricordi quando eravamo bambini?' gli chiese. 'Penso che non me lo scorderò mai. E' stato quando ho capito per la prima volta perchè tengo tanto a te Y/n.' La risposta lasciò spiazzata la castana che era rimasta immobile. Riki si alzò e le accarezzò la testa. 'Buonanotte Y/n. Fa bei sogni.' E così sparì con il rumore della porta che si chiuse. La ragazza istintivamente allungò un braccio per fermarlo ma non fece in tempo. Voleva sapere di più, e voleva saperlo insieme a lui.
Y/n in quel momento aveva tante cose che le frullavano in testa. Era confusa, sorpresa, felice e piena di qualcosa che stava scoprendo proprio grazie a Riki. 
Beh lui era diventato molto bello con il tempo, aveva carisma ed era una buona persona. Ma c'era qualcos'altro che stava scoprendo del ragazzo, qualcosa che stava sbocciando dentro di lei e stava mettendo le radici nel suo cuore.

Si stava innamorando?


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