Scheda Di Lettura " Good Omens"

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Il libro che ho deciso di leggere è Good Omens da cui è stata tratta la serie omonima.

Gli autori di questo libro sono i geniali Neil Gaiman e Terry Pratchett, scomparso a 66 anni nel 2015.

Di cosa parla questo libro?

Il mondo finirà sabato. Sabato prossimo. Subito prima di cena, secondo "Le Belle e Accurate Profezie di Agnes Nutter, Strega", l’unico libro di profezie assolutamente accurato al mondo, scritto nel 1655. Le armate del Bene e del Male si stanno ammassando e tutto sembra andare secondo il Piano Divino. Non fosse che un angelo un tantino pignolo e un demone che apprezza la bella vita non sono proprio entusiasti davanti alla prospettiva dell’Apocalisse... Ah, e pare anche che qualcuno si sia perso l’Anticristo!

Per lunghezza non supera le 300 pagine e la lettura scorre molto veloce.

Il genere a cui appartiene è il fantasy.

PARERE PERSONALE

Questo è il libro che mi ha introdotto a Neil Gaiman e al suo magico mondo fatto di creature fantastiche, angeli e demoni.

Prima di leggere il libro ho voluto vedere la serie e ho notato molte differenze che mi hanno fatto, alcune volte, storcere il naso tra cui il fatto che alla fine i due protagonisti, Aziraphale l'angelo e Crowley il demone, non si scambiano di corpo per salvarsi dalle punizioni delle loro fazioni: il fuoco infernale e l'acqua santa.

Quello che però più mi è piaciuto è come hanno introdotto nel mondo del " politicamente corretto" ( molto prima che si diffondesse globalmente) due personaggi omosessuali e sposati: infatti Aziraphale e Crowley stanno insieme da seimila anni.

Ma chi sono Aziraphale e Crowley?

Aziraphale è un angelo che sta cercando di prevenire l'apocalisse perché gli piacciono gli umani e gli piace la sua vita sulla Terra. Ci sono ristoranti qui, per cominciare. Inoltre, non trova molto allettante l'idea di ascoltare The Sound of Music per l'eternità.

Aziraphale viene mandato a guardia dell'Eden con una spada fiammeggiante . Quando Adamo ed Eva vengono cacciati dall'Eden, Aziraphale dà loro la sua spada. Mentre guarda i due allontanarsi nel deserto, viene raggiunto da Crowley che si era trasformato in un serpente per tentare Adamo ed Eva. La coppia si chiedeva se avessero fatto la cosa giusta - rinunciare alla spada - e la cosa sbagliata - tentare rispettivamente Adamo ed Eva. Crawly rassicura Aziraphale per aver dato ad Adamo la sua spada fiammeggiante affermando che come angelo, Aziraphale potrebbe non essere in grado di fare nulla di male, e guardano Adamo usarla per respingere un leone. Azraphale ripara Crowley con la sua ala dalla pioggia, iniziando un'amicizia di 6000 anni tra i due che si trasformerà in amore.

Egli ama molto il sushi, le crepes e i libri infatti è un bibliotecario nel centro di Soho, a Londra.

Mentre Crowley è un demone. Essendo il serpente che tentò Eva nel Giardino dell'Eden, naturalmente, la sua forma umana ha anche occhi di serpente, che di solito copre con occhiali da sole firmati.

Ha un appartamento a Mayfair, Londra, che non considera una casa, ma semplicemente un posto in cui torna quando è in città ed è pieno solo di un impianto stereo senza altoparlanti, una raccolta in ordine alfabetico di ciò che lui chiama Soul musica, una copia di "The Extremely Big Book Of Astronomy", un tavolo, un enorme trono, una statua di un angelo e un demone che "combatte", una TV a schermo piatto, un bozzetto originale del dipinto di Leonardo da Vinci "Mona Lisa", che nasconde una cassaforte contenente guanti, pinze e una bottiglia di acqua santa, che gli è stata regalata da Aziraphale e, non ultima, l'unica cosa a cui dedica una vera attenzione: una stanza piena delle più lussuose, verdeggianti piante, ma anche le più terrorizzate.

Crowley è nel complesso un demone non minaccioso. In qualche modo tenta di essere malvagio a modo suo, ma in realtà è abbastanza moralmente decente in termini umani. Si oppone all'uccisione di persone e animali innocenti e vuole salvare il mondo, anche se per le sue ragioni. Ha un talento per il drammatico e può essere un forte bevitore. Sembra non prendere sul serio il suo lavoro e non prende davvero parte alle cose da "normali demoni". La maggior parte dei suoi "risultati" sono stati falsificati o realizzati da umani, che considera migliori di lui nel rendere la propria vita miserabile. Si considera malvagio, ma di solito è un piccolo inconveniente nel peggiore dei casi. Ha anche un debole per Aziraphale, pensando a lui come al suo migliore amico e soprattutto facendo di tutto per salvarlo o aiutarlo. Crowley raramente riflette sulle cose,poiché molti dei suoi piani finiscono per fallire contro di lui. È sarcastico ma nel complesso piuttosto amichevole e amabile, soprattutto rispetto ad altri demoni. Crowley è anche curioso per natura, e la sua tendenza a fare troppe domande lo ha fatto cadere. A differenza di altri demoni, Crowley ha un'immaginazione, qualcosa che lo aiuta in varie situazioni, come tenere insieme se stesso e la Bentley mentre guida attraverso l'M25 in fiamme per raggiungere la base aerea di Tadfield.

Questi sono i personaggi che più ho amato mentre quelli che più ho odiato sono sicuramente: gli arcangeli e in particolare Gabriele.

Non è un libro pesante da leggere anzi ci sono molte parti leggere che ti fanno sbellicare dalle risate come ad esempio la scena del " paint ball" in cui i nostri " Ineffabili" ( Aziraphale e Crowley) vengono colpiti dal del colore e pensano di essere stati discorporati. Sono delle vere drama queen!

Un'altra scena molto divertente presente sia nella serie che nel libro è questa che vi riporto.

Azraphel era indeciso. Un’indecisione durata più o meno dodici ore. Aveva i nervi – come lui
stesso avrebbe affermato – a fior di pelle. Camminava avanti e indietro per il negozio, cercava di
distrarsi raccogliendo e buttando via fogli di carta, giocherellava con le penne.
Doveva dirlo a Crowley.

Invece no. Avrebbe voluto dirlo a Crowley. Doveva dirlo al Paradiso.
Dopotutto era un angelo. Doveva fare la cosa giusta. Era una sua dote incorporata. Non appena
vedi un’astuzia del Demonio, la contrasti. Crowley aveva sollevato la questione, certo. Lui avrebbe
dovuto raccontare tutto al Paradiso, sin dal principio.
Ma conosceva Crowley da migliaia di anni. Andavano d’accordo. Riuscivano quasi a intendersi.
Certe volte, Azraphel sospettava che avessero più cose in comune l’uno con l’altro che con i rispettivi superiori. Per prima cosa, entrambi apprezzavano il mondo, anziché vederlo semplicemente come il tavolo su cui si gioca la partita a scacchi dell’universo.


Be’, certo, era tutto lì. Questa era la risposta che ora si trovava dinnanzi. Sarebbe rimasto fedele
allo spirito del patto con Crowley se avesse fornito solo qualche suggerimento al Paradiso, così
sarebbero stati loro a preoccuparsi del bambino, certo, niente di troppo crudele perché, ovviamente,
siamo tutti figli di Dio, anche le creature come Crowley e l’Anticristo, e dunque il mondo sarebbe
stato salvato e si sarebbe potuto fare a meno di tutta questa faccenda dell’Armageddon, che in ogni
caso non avrebbe giovato a nessuno, perché tutti sapevano che alla fine il Paradiso l’avrebbe spuntata, e Crowley se ne sarebbe fatto una ragione.

Sì. Alla fine tutto sarebbe andato per il meglio.

Qualcuno bussò alla porta del negozio, nonostante il cartello CHIUSO. Azraphel lo ignorò.
Stabilire un contatto con il Paradiso per una comunicazione a due vie era molto più difficile per lui che per il resto degli esseri umani, i quali non si aspettano risposte e, nei casi in cui le ricevono, rimangono piuttosto sbalorditi.
Smosse la scrivania sepolta dalle carte e arrotolò il tappeto liso della libreria.

Scoprì sul pavimento un piccolo cerchio di gesso, circondato da apposite iscrizioni cabalistiche. Accese sette candele, che posizionò in determinati punti strategici attorno al cerchio. Poi bruciò dell’incenso, che
non era indispensabile, ma certo diffondeva un buon odore.
A questo punto entrò nel cerchio e pronunciò le parole.
Non accadde nulla.


Ripetè le parole.
Un cono di luce azzurra, intensa, calò dal soffitto e pervase il cerchio.
Una voce ben impostata disse: «Che c’è?».

«Sono io, Azraphel.»

«Lo sappiamo» rispose la voce.
«Ho grandi notizie! Ho scoperto dove si trova l’Anticristo! Posso fornirvi il suo indirizzo e tutto il resto!»

Silenzio. La luce blu tremò per un istante.

«Quindi?» disse.

«Be’, voglio dire... Potreste ucci... fermare ciò che sta accadendo! All’ultimo momento! Mancano solo poche ore! Potete fermarlo, così non ci sarà bisogno di una guerra, e tutti saranno salvi!»


Si sgolava come un pazzo, rivolto alla luce.
«Sì?» chiese la voce.

«Sì, si trova in un posto chiamato Lower Tadfield, e l’indirizzo...»

«Ben fatto» rispose la voce, in tono neutro, passivo.

«Non c’è neanche bisogno di tirare in ballo tutta quella storia dei mari che per un terzo si trasformano in sangue o roba del genere» disse felice Azraphel.

Quando gli rispose, la voce sembrò piuttosto scocciata.

«Perché no?» chiese.

Azraphel sentì un abisso siderale aprirsi al di sotto dei suo entusiasmo, e tentò di fingere che così non fosse.

Si buttò: «Be’, vi basta assicurarvi che...».

«Vinceremo noi, Azraphel.»
«Sì, ma...»

«Le forze dell’oscurità saranno sconfitte. Pare che tu sia vittima di una sottile incomprensione. Ciò che importa non è evitare la guerra, ma vincerla. L’attesa è stata lunghissima, Azraphel.»

Azraphel si sentì soffocato dal freddo. Aprì bocca per dire: “Non pensate che forse sarebbe una buona idea risparmiare la guerra alla Terra?” ma cambiò idea.

«Capisco» si limitò ad abbozzare. Nei pressi dell’ingresso, qualcuno tentava di forzare la serratura, e se Azraphel si fosse voltato in quella direzione avrebbe notato un cappello di feltro
sformato che cercava di sbirciare oltre la lunetta della porta.

«Con questo non intendiamo dire che tu non abbia svolto un ottimo lavoro» aggiunse la voce.

«Riceverai una menzione. Ben fatto.»

«Grazie» disse Azraphel. L’amarezza della sua voce avrebbe inacidito un bicchiere di latte.

«Ovviamente, mi ero dimenticato dell’ineffabilità.»

«Lo avevamo immaginato.»

«Posso chiedere» disse l’angelo «con chi ho avuto l’onore di parlare?»

La voce rispose: «Siamo il Metatron.»
«Ah, già. È vero. Oh. Bene. Grazie mille. Grazie.»

Dietro di lui si aprì la fessura della cassetta della posta, rivelando un paio di occhi.

«Un’altra cosa» disse la voce.

«Ovviamente ti unirai a noi, vero?»

«Be’, ehm, è anche vero che sono secoli che non maneggio una spada fiammeggiante...» attaccò Azraphel.

«Sì, ce ne ricordiamo» disse la voce. «Ti saranno offerte diverse opportunità per imparare di
nuovo.» 

«Ah. Hmm. Da quale casus belli scaturirà il conflitto?» chiese Azraphel.

«Pensavamo che un conflitto atomico su scala mondiale costituisse un buon punto di partenza.»

«Oh. Sì. Che fantasia.» La voce di Azraphel era neutra e sconsolata.

«Bene. Confidiamo che tu ti unisca prontamente a noi, allora» disse la voce.

«Ah. Be’. Devo giusto sbrigare un paio di questioni di affari, posso?» chiese disperato Azraphel.

«Fatichiamo a intuirne la necessità» disse il Metatron.

Azraphel si drizzò. «Sono intimamente convinto che l’onestà, per non dire la moralità, di un uomo d’affari esiga...»

«Sì, sì» rispose il Metatron, vagamente irritato. «Obiezione concessa. Ti aspetteremo, allora.»

La luce si indebolì, senza tuttavia dissolversi del tutto. Non riattaccano, pensò Azraphel. Da questa non riesco proprio a uscire.

«Pronto?» disse piano. «C’è ancora qualcuno?»

Ci fu silenzio.

Con grande cautela, uscì dal cerchio di luce e si avvicinò a piccoli passi verso il telefono. Aprì l’agenda e compose un numero.

Dopo quattro squilli sentì un colpo di tosse, seguito da una pausa, dopo la quale una voce così rilassata da sembrare distesa su un letto di piume, disse:

«Ciao. Parla Anthony Crowley. Ehm.
Può...».

«Crowley!» Azraphel tentò di esprimersi sottovoce e di urlare allo stesso tempo. «Ascolta! Ho
poco tempo! Il...»

«... non sia in casa al momento, che stia dormendo o che sia occupato o altro, ma...»

«Zitto! Ascolta! Si trova a Tadfield! È scritto nel libro! Devi fermare...»
«... dopo il bip e vi richiamerò al più presto. Adios.»

«Devo parlare con te ora...»

BiiiIIiiilIIiiip

«Smettila di fare rumore! È a Tadfield! È quello che sentivo! Devi andarci e...»

Allontanò la cornetta dalla bocca.

«Dannazione!» disse. Era la sua prima imprecazione in migliaia di anni.
Aspetta. Il demone dispone di un’altra linea, no? Era da lui averla. Azraphel sfogliò l’agenda, che quasi gli cadde per terra. Presto si sarebbero spazientiti.

Recuperò l’altro numero. Lo compose. La risposta arrivò quasi all’istante, nello stesso momento in cui la campanella della porta tintinnò delicatamente.

La voce di Crowley, sempre più alta man mano che si avvicinava alla cornetta disse: «...dico sul
serio. Pronto?»

«Crowley, sono io!»

«Pss.» La voce suonava orribilmente distratta. Anche in quel frangente, Azraphel sentì odore di guai.

«Sei solo?» chiese circospetto.

«Nah. C’è qui un vecchio amico.»

«Ascolta...!»

«Vade retro, progenie infernale!»

Molto lentamente, Azraphel si voltò.

Shadwell tremava per l’eccitazione. Aveva visto tutto. Aveva sentito tutto. Non aveva capito una parola, ma sapeva bene cosa faceva certa gente con i cerchi, le candele e l’incenso.
Conosceva tutte le pratiche alla perfezione. Aveva visto The Devil Rides Out quindici volte, sedici se si conta anche quella in cui lo avevano buttato fuori dal cinema per aver espresso, con urla e grida, le sue opinioni
poco cortesi riguardo al cacciatore di streghe dilettante Christopher Lee.

Quei maledetti lo avevano sfruttato. Avevano preso per il naso la gloriosa tradizione dell’Esercito.

«Ti ho beccato, brutto bastardo!»

proclamò Shadwell, avanzando come un angelo vendicatore rosicchiato dalle tarme. «Conosco le vostre malefatte, voialtri che venite quaggiù a sedurre le nostre donne e a guidarle per la via del peccato!»


«Credo che lei sia entrato nel negozio sbagliato» rispose Azraphel.

Questa frase mi ha fatto molto ridere perché ad Aziraphale non interessano minimamente le donne ma solo gli uomini o per lo meno solo uno in particolare: Crowley.

«Ti richiamo più tardi» disse
al telefono, e riappese.
«Ho capito cos’eri intento a combinare» gracchiò Shadwell. La sua bocca schiumava agli angoli.
Non riusciva nemmeno a ricordare un altro momento in cui avesse sentito tanta rabbia.

«Ehm, le cose non sono come sembrano...» azzardò Azraphel, conscio, mentre apriva bocca, che
come esordio non era il massimo.

«Direi proprio!» aggiunse trionfante Shadwell.

«No, voglio dire...»

Senza staccare lo sguardo dalla propria preda, Shadwell fece un passetto all’indietro e abbrancò
la porta del negozio, sbattendola abbastanza forte da attivare la campanella.

«Campana» disse.

Afferrò le Belle e accurate profezie e lo gettò con violenza sul tavolo.

«Libro» ringhiò.

Si frugò nelle tasche e ne estrasse il suo fedele Ronson.

«Candela!» gridò, facendosi avanti.
Sul suo cammino, il cerchio risplendeva di una debole luce blu.

«Ehm» disse Azraphel, «penso che non sarebbe proprio una buona idea, quella di...»

Shadwell non lo ascoltava. «Per i poteri a me conferiti in virtù del mio incarico di Cacciatore di
Streghe» intonò, «ti intimo di abbandonare questo luogo...»

«Vede, il cerchio...»

«... e di tornare quindi da dove sei venuto, senza soste.,.»

«... sarebbe davvero poco saggio per un umano metterci piede senza...»

«... e liberarci dal male...»

«Stai lontano da quel cerchio, stupido babbeo!»

«... e non tornare mai più a vessare...»

«Sì, sì, ma per favore, stai lontano...»

Azraphel scattò verso Shadwell, agitando freneticamente le braccia.

«... GIAMMAI!» Shadwell concluse. Puntò verso l’angelo l’unghia annerita del suo dito vendicatore.

Azraphel abbassò lo sguardo, e imprecò per la seconda volta in cinque minuti. Aveva messo il piede nel cerchio.

«Oh, cazzo» disse.
Si udì uno scampanellio armonioso, e la luce blu si dissolse, assieme ad Azraphel.

Questa scena l'ho trovata meravigliosa, stupenda e molto divertente; nella serie lo è ancora di più. Ci ho perso un polmone!

Un'altra scena che mi è piaciuta, anche se mi ha fatto molto arrabbiare, è il bacio mancato tra loro due ( presente anche nella serie).

Ciò che invece è assente nel libro ma presente nella serie è lo sviluppo del loro amore attraverso i vari secoli: l'ho trovata una scelta non giusta perché sarebbe stato bello scoprire come si sono innamorati.

Dalla serie e dal libro ho tratto tre racconti: " Aziraphale, Crowley and Sylvie ~ Good Omens'Fanfinction", " We're on our side" e " Mistery of Time".

In breve il libro è molto bello ma la serie lo è ancora di più.

Vi consiglio assolutamente di leggerlo e di guardarla perché ne vale la pena per passare un pomeriggio all'insegna del divertimento.

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