15•capitolo -Solo se tu vorrai-

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Roman

Devo trovare qualsiasi distrazione questa sera per non pensare al corpo di Bea su di me. Dio solo sa quanto è stato complicato l'altra sera non andare oltre, mandarla via. Quanto mi sono dovuto trattenere con tutte le forze per non prendermi ogni cosa di lei, che poi probabilmente mi avrebbe negato. È chiaro al mondo che mi detesta, che non sono il suo tipo e che, se potesse, mi caccerebbe dalla mia stessa casa. Ha trovato la persona sbagliata per imparare ad essere libera, perché la voglio troppo per potermi accontentare.

Sto per arrivare alla festa di Gonçalo e lei è di fianco a me che guarda il finestrino. È così bella che tutte le volte che mi cade lo sguardo su di lei, sono costretto a pensare ad altro se voglio smettere di farmi del male. Mio padre invece sta parlando con Camila, al solito di lavoro. Lei lamenta il fatto che ultimamente non c'è mai, ma a dir la verità, neppure lei nell'ultimo periodo si fa vedere molto in casa, infatti lui glielo fa notare. Quando arriviamo, smettono di parlare e scendo dall'auto, Beatriz mi segue e decido di affiancarla.

«Entriamo insieme?» le domando, mi manca il respiro solo ad aspettare il suo sguardo, mi rendo conto che dopo gli ultimi avvenimenti è diventato tutto più difficile da gestire. Lei pianta i suoi occhi su di me senza dire nulla, ho già capito che sta per rifiutare.

«Preferisco non rovinarmi la reputazione con la tua presenza.» Non aspetta neppure una mia risposta, aumenta il passo e mi lascia alle spalle, ciò mi permette di tornare a respirare. Una volta dentro, intercetto da lontano Santiago che sta parlando con Felipe, Gonçalo non è ancora arrivato. Mi avvicino ai miei amici, ma Santiago non è molto felice di vedermi, glielo si legge nello sguardo perché lui non sa proprio mentire.

«Ehi, Roman» dice Felipe, mostrandomi un caloroso sorriso.

«Gonçalo non è ancora arrivato?» chiedo e, volutamente, guardo verso Santiago che fa finta di nulla. Ha il broncio sulle labbra quasi fosse un bambino e le mani conficcate nelle tasche. È convinto che tra me e Beatriz ci sia qualcosa, lo dimostra il fatto che in questi giorni mi ha ignorato e anche quando ho provato a scrivergli, mi ha scaricato con un "Non ho nulla".

«No» infatti mi risponde Felipe, «deve ancora arrivare»

«Ester verrà?»

Felipe scrolla le spalle, toccare questo tasto so che gli fa male; nonostante ciò che è successo tra loro, le è stata vicino, so che non deve essere facile perché so cosa vuol dire stare vicino a qualcuno che ami e fingere che non sia così. Almeno lui ha avuto il coraggio di dirglielo, credo che non avrò mai la stessa forza anche perché so benissimo di non avere una speranza.

«Non penso, mi ha detto che preferiva stare a casa» confessa.

«Mi faccio un giro» taglia corto Santiago e tenta di scappare da me, ma non gli darò questa possibilità. Non andrà a finire tra noi com'è finito tra Felipe e Gonçalo.

«Aspetta» appoggio una mano sulla spalla di Santiago che mi lancia un'occhiata che non ha bisogno di parole. «Vengo con te!» gli dico e lo affianco. Rimaniamo in silenzio per gran parte del tempo, apriamo bocca solo quando la gente ci saluta. Poi prendo coraggio e faccio il primo passo. «Okay, mi hai visto baciare Beatriz e sei incazzato!» sbuffo, aspetto che si volti ma non lo fa, continua col suo mutismo. «Non c'è nulla tra me e lei, Santiago, credimi!»

«Pensi sia questo il problema?» a quel punto finalmente si degna di guardarmi e nei suoi occhi leggo delusione. Mi fa male che mi guardi così, gli voglio bene come fosse un fratello.

«Non lo è?» domando. Scuote la testa, ma mica si degna di parlare, certe volte penso che aspetti un'illuminazioni prima di aprir bocca.

«No, Roman. Sono arrabbiato perché lo avevo capito che sei innamorato di lei, ma mica me l'hai detto. Hai aspettato che mi prendessi una cotta per lei per farmelo capire»

Mi lascia spiazzato con la sua confessione, tanto che per la prima volta nella mia vita non ho davvero nulla da dire.

«Prova a negare che sei innamorato di lei e giuro su Dio che non ti rivolgo più la parola!»

«Be' vuol dire che allora se non te lo dico, tornerai a parlarmi» rimane serio solo per un'istante, perché gli scappa una risata. «Come lo hai capito?» a quel punto negare non avrebbe senso, né sarebbe giusto considerato il bene che voglio al ragazzo che mi è di fronte. So a cosa portano le bugie, due dei miei migliori amici non si parlano più per questo.

«L'ho capito a carnevale» confessa, «aspettavo che me lo dicessi tu. Mi ha dato sui nervi vedervi baciare, perché volevo che mi dicessi chiaramente quello che provavi per lei e invece no. Pensavo che la storia tra Gonçalo e Felipe ti avesse insegnato qualcosa»

E lo so che dovrei rimanere serio, ma quando mi fa la morale in questo modo, quasi non fosse un ragazzo della sua età, mi fa ridere.

«Che ridi?»

«Scusa amico, non dovrei ridere, lo so. Ma quando fai così...» poi torno serio, «okay sono stato uno stronzo a non dirtelo, ma non volevo che pensassi male di me. Insomma avevo capito di te e lei, e io...» mi gratto la nuca, nelle confessioni non sono proprio bravo. «L'unica cosa che devi sapere è che tra me e lei non c'è niente, mi odia. Se l'altra sera ci hai visto baciare...» la guardo da lontano e mi torna in mente il bacio di quella sera e anche di quella notte, un pugno assestato in pieno stomaco farebbe meno effetto di ciò che sento tutte volte che lo rivivo. «È... per una cosa sua, non nostra.» Ammetto e mi rammarico nel pensare che in fondo, quella sera, i suoi baci erano rivolti ad un'altra persona che sa che non avrà mai. «Mi dispiace. Puoi perdonarmi?» lo guardo con gli occhi a cucciolo, sperando di convincerlo. Santiago annuisce e sospira.

«Okay, però ti prego, Roman, non mentirmi più»

«Non ti ho mentito, cioè ho omesso...» annuisco quando vedo il suo sguardo truce, «Okay, ti ho mentito, mi dispiace» tuttavia mi avvicino e lo abbraccio, so che lui non l'avrebbe mai fatto perché non è solito manifestare affetto.

«Ehi, ragazzi, è arrivato Gonçalo» ci avvisa Felipe, ovviamente tutti applaudiamo al suo arrivo, lui imbarazzato si gratta la nuca ma lo vedo che si guarda intorno per capire se c'è Ester e quando si rende conto che non c'è, il suo sorriso svanisce. Non riesco a capire perché sia così testardo e non provi a tornare dalla sua ragazza, è chiaro che lei non ci penserebbe due volte a stare con lui, lo ama e anche per lui è così.

Saluta un po' di gente, nel frattempo da lontano vedo una Julia che si avvicina a passo spedito verso di me, tanto che la sua irruenza mi fa indietreggiare.

«Stronzo» urla e mi spintona. Rimango allibito da tutta questa situazione inaspettata, non capisco i motivi che la portano a comportarsi in questo modo.

«Che succede, dolcezza?» tento di addolcirla invano perché lei pare essere una furia. Perciò, le prendo la mano e la porto lontano da occhi indiscreti. «Mi spieghi che hai?» Ha gli occhi lucidi, mi guarda disarmata.

«Sei davvero uno stronzo, Roman. Sei andato a letto con Libertad, non è vero?»

Oh merda! Non pensavo che lo sarebbe venuto a sapere. Non che le dovrebbe importare, ma sapevo che non le sarebbe stato indifferente sapermi con la sua migliore amica.

«Ehm, sì, e quindi?» dunque le chiedo, metto le mani conserte e la guardo.

«E quindi?» sbotta furente. Più rimango serio, più lei si innervosisce. «La mia migliore amica, Roman. Non pensavo fossi così squallido. Tu lo sapevi cosa provavo per te e te ne sei fregato»

«Scusami, Julia, ma se pure fossi andato a letto con Ana o con qualsiasi altra, cosa ti sarebbe cambiato a te? Sai benissimo come stanno le cose tra noi, sai bene che tra noi c'è stato solo un po' di divertimento e nulla di più, non capisco queste scenate onestamente!»

Julia a quel punto scoppia a piangere ed è per questo che cerco di consolarla, odio vedere la gente stare male a causa mia, sebbene io sia sempre stato sincero. Ho sempre detto a questa ragazza che a parte il sesso non avrebbe avuto altro.

«Tu proprio non capisci perché sei un'insensibile. Spero davvero che prima o poi troverai qualcuna che ti tratterà come tu stai trattando me.» Mi lascia spiazzato e ho anche dei sensi di colpa quando la sento pronunciare queste frasi, non pensavo che fosse così presa da me, credevo che ci stessimo divertendo entrambi. Non mi dà il tempo di rispondere, che mi volta le spalle e se ne va via, la vedo salire al piano di sopra ma, quando abbasso gli occhi, mi accorgo che Beatriz ha cominciato a parlare con un ragazzo. Stringo le mani ai fianchi per fermare la gelosia che mi solca ogni centimetro di pelle, ma quando si tratta di lei è impossibile farlo. Julia mi ha augurato qualcuno che mi trattasse come io ho trattato lei, non sa quanto il mio cuore sia maltrattato ogni volta che vedo Beatriz e oggi ancora di più nel vederla sorridere ad un'altra persona.

Decidiamo di continuare la festa senza adulti e ci spostiamo nella villa di Hugo. Quando arriviamo lì però non mi aspettavo di vedere arrivare Beatriz insieme al ragazzo di poco fa, pensavo se ne tornasse a casa com'è abituata a fare. Cerco di ignorare il fatto che lei sia insieme ad un ragazzo, mi prendo una birra e mi siedo di fronte alla piscina, mentre la musica suona a palla.

«Ehi, tutto bene?» si avvicina Ana e si siede di fianco a me.

«Si, è che... chi è quello?» indico il ragazzo che parla con Beatriz.

«Ah ecco perché sei così nervoso. Non so, però carino» mi fa notare, sghignazzando.

«Gonçalo ha di nuovo litigato con Ester» mi racconta, «lei è scappata via insieme a Felipe»

«Tanto per cambiare» replico, smettendo di guardare Beatriz. «Che è successo?»

«A quanto pare lo ha trovato con Julia» mi racconta.

«Con Julia? Davvero? Fino a poco fa si strappava i capelli per me» rido, ma la mia risata dura poco perché, quando alzo lo sguardo, mi accorgo che Beatriz si sta letteralmente strusciando con il tipo. Stringo le mani e giuro che ci provo pure a frenare i miei impulsi, tuttavia non ci riesco e mi alzo di scatto per raggiungerli. Quando sono lì, inizialmente non so che fare, comincio a muovermi dietro di lei, ma quando noto che non si accorge di nulla, la stringo da dietro e appoggio la mia bocca al suo orecchio.

«Ehi, amico, è con me!» mi fa notare e solo a quel punto mi accorgo che è un ragazzo della quarta con cui non ho molta confidenza.

«No, ti sbagli, Beatriz è off-limits» gli rivolgo uno sguardo sadico, cerco di fargli capire così che se proverà ancora a toccarla con un dito, glielo piegherò e lo manderò al pronto soccorso.

«Cosa vuoi, Roman?» chiede Beatriz, ma quando si gira capisco il perché dei suoi comportamenti strani: è totalmente ubriaca e lei non regge un granché l'alcol.

«Portarti via!» mi avvicino a lei ma quando provo a poggiarle le mani sui fianchi, lei indietreggia quasi avesse preso la scossa.

«Che vuoi da me, tanto non ti piaccio neanche!» mi dice con la voce strascicata, sembra mi stia rivelando un segreto che nel caso fosse stata sobria non mi avrebbe detto.

«Andiamocene!» le dico, ma lei si oppone, dunque le prendo la mano e la trascino via dalla festa. Lei prova a opporre resistenza, impreca contro di me, ma riesco a capire poco di ciò che dice a causa del baccano della festa.

«Mi stavo divertendo...» dice ancora con la bocca impastata, «che vuoi da me non lo capisco. Torna da Julia, o da Libertad o... da tutte quelle che ti porti a letto.»

«Non fare storie, Bea, seguimi perché tanto non ti lascio fare cose di cui ti pentiresti»

«Tipo baciarti» mi uccide nel farmi capire quanto si sia pentita di avermi baciato l'altra sera, anche se non capisco perché mi stranisca dato che era ovvio sarebbe andata così.

In fondo è per questo che non l'ho baciata.

«Lo so che te ne sei pentita, ecco perché...»

«Non mi hai baciata? Si lo so perché, mi ritieni poco attraente.» Blocco il mio passo e la guardo spaesato, sta delirando eppure anche se non dovrei credere ad una sola parola, mi sembra tutto così reale. Possibile che lei pensi che per me sia poco attraente?

«Bea, secondo me non ti rendi conto di quanto tu sia bella ai miei occhi» confesso, me ne pento perché tanto lei non riuscirà a comprendere ciò, in questo momento è completamente andata. «Dannazione, non dovevi bere, dovevo dirtelo da sobria. Da quando hai cominciato a bere?»

Si appoggia a me e mi dà un colpo al cuore sentire il suo fiato sfiorare il mio collo.

«Infatti non ho bevuto» dice e sembra pure convinta nel dirlo.

«Ho notato, non ti reggi in piedi»

«Io giuro che non ho bevuto.» Stacca la sua mano dalla mia, mette una mano sul naso e alza il piede per dimostrarlo, ma ovviamente cade su di me. E quella fastidiosa stretta al cuore che mi fa capire a chi appartengo torna prepotente. «Non ho bevuto, Roman» ripete ancora, guardandomi negli occhi.

«Penso tu sia inciampata nel punch corretto» ridacchio e finalmente arriviamo a casa che per fortuna è vicino alla villa di Hugo. La trascino di sopra cercando di non farci sentire dai nostri genitori, e quando siamo in camera sua lei rimane fissa a guardarmi.

«Mi aiuti a cambiarmi?» supplica, mordendosi le labbra.

«Bea, non posso svestirti»

Lei fa un sorriso amaro che mi lascia con le labbra schiuse in attesa che mi dica ciò che sta pensando.

«E perché? Tanto non provi alcuna attrazione per me, lo so che non mi trovi attraente»

Prendo un profondo respiro e mi avvicino, lei come d'istinto indietreggia finendo per appiattirsi al muro. Da questa distanza non mi perdo nulla di lei, i suoi occhi, la sua bocca a cuore, il suo respiro che si schianta forte sul mio viso e che mi manda in cortocircuito i pensieri. Lei è così bella che mi fa male il cuore.

«Beatriz, io ti trovo bellissima»

«Certo, come no!» ride. «Adesso mi togli la maglietta?» alza le braccia in attesa che faccia ciò che mi chiede e io rimango disarmato di fronte lei. Non so che fare, se da un lato l'aiuterei volentieri, dall'altro non so se riesco a farlo senza cadere in tentazione. Decido di acconsentire e le tolgo la maglietta, lei rimane in reggiseno e faccio di tutto per non far cascare gli occhi sul suo seno, perché non voglio mancarle di rispetto. So che se fosse sobria tutto questo non starebbe accadendo.
E io non farei mai qualcosa che possa ferirla. Mai.

«Non mi guardi nemmeno, allora vedi che ho ragione...» appoggia la fronte alla mia e mi sfiora col suo alito che sa di alcol. Mi ritrovo i suoi occhi addosso. «Guardami, Roman» è più una supplica la sua richiesta, mi tremano le mani, mi trema il corpo. Io tremo per lei.

«Non posso farlo» stringo le labbra e fremo per fare esattamente quello che vuole.

«Ti prego» si appoggia alle mie spalle e dai suoi occhi finisco per guardare il suo seno, un colpo al cuore. Un dannatissimo colpo al cuore che mi fa pompare il sangue nelle vene per il bisogno che ho di toccarla, di baciarla, di farla mia.

«Dio...»

«Fa così schifo?» domanda con voce tremolante.

«Beatriz» alzo gli occhi e ritrovo i suoi, appoggio la mia mano al suo viso e lo accarezzo con dolcezza. «Sei bellissima.»

«Bugiardo»

Scuoto la testa, piano, non lascio un'istante i suoi occhi per mostrarle tutta la verità che c'è dentro le mie parole, dentro i miei sguardi, nei miei respiri, nei mie battiti. In tutto quello che sarei in grado di darle se solo me lo permettesse.

«Sei la cosa più bella che abbia mai visto» ammetto e appoggio la fronte alla sua, «se non fossi ubriaca, non riuscirei a fermarmi questa volta. Ti bacerei come non ho mai baciato nessuno»

Perché la desidero come non ho mai desiderato nessuno in tutta la mia vita.

«Bugiardo» si avvicina, mi avvicino, respiro il suo profumo.

«Non lo sono, ma adesso devo davvero andarmene prima di fare una sciocchezza che non mi perdoneresti e che non mi perdonerei. Perché io ti bacerò, Beatriz, ma solo se tu vorrai davvero me.» L'accarezzo ancora senza distogliere lo sguardo, le stampo le labbra sulla fronte, poi ho il coraggio ancora una volta di lasciarla andare.
Ancora una volta, ma non so se ci riuscirò di nuovo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro