Prologo

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Ore 01:56

Yang

:- Ruby... ancora una volta... perché dobbiamo farlo? Saranno tipo le due di notte!- Weiss, la ragazza dai lunghi e candidi capelli, solitamente ordinati, si lasciò sfuggire uno sbadiglio; non pareva esattamente coinvolta in quell'ennesima idea saltata in testa al leader di quel piccolo team di quattro persone; era seduta sul proprio letto, la vestaglia leggermente stropicciata, Yang non riusciva a vederla per bene, ma sapeva in che maniera omicida gli occhi azzurri della regina dei ghiacci, il destro solcato da una sottile cicatrice, si rivolgevano al letto sopra il suo dove il leader del team RWBY, una ragazzina, di un anno in meno rispetto alle altre, i capelli corvini tagliati a caschetto ed una ciocca tinta di rosso che ricadeva morbidamente sulla fronte apriva delle confezioni di marshmellow facendole scoppiare; il sorriso sul volto della sorellina fece spuntare spontaneamente un sorriso sul volto della bionda, i cui occhi color ametista vagavano per la stanza, dilatata dalle ombre; le pareva quasi di galleggiare nel vuoto, con una curiosa quanto devastante sensazione di deja vù cui non badò più di tanto.

:- un pigiama party, mi pare ovvio! Quale modo migliore per festeggiare la nascita del team RWBY? Andiamo, Weiss, sarà divertente!- l'erede della Schnee Dust Company parve trattenere un ringhio frustrato.

Probabilmente Ruby aveva svegliato tutto il dormitorio senza nemmeno rendersene conto; in fondo era abituata ad una convivenza piuttosto chiassosa con lei e loro padre, Taiyang Xiao Long, i pigiama party erano una cosa piuttosto comune in casa loro; probabilmente Ruby stava goffamente tentando di instaurare i primi rapporti amichevoli con le due ragazze del suo team, che aveva conosciuto solo il giorno prima.

Nemmeno Blake pareva particolarmente contenta di tale situazione: la ragazza era ancora rintanata sotto alle coperte, gli occhi gialli e felini ridotti a due fessure, le orecchie, corvine come si capelli appiattite sulla testa "aspetta..." il respiro di Yang si bloccò mentre guardava il letto al di sotto del suo.

Perché Blake non portava il suo solito fiocco nero?

Perché il viso del fauno era così pallido rispetto al solito?

Perché le coperte erano sporche di sangue?

Yang tentò di urlare, di avvertire le compagne che Blake stava male, che qualcosa non andava mentre quest'ultima cominciava a rilasciare dei deboli lamenti... troppo tardi si accorse che non la sentivano, continuavano a battibeccare in quel loro modo quasi adorabile.

Fuori dalla finestra la coda, appartenente all'occhio della Xiao Long, scorse un bagliore caldo, danzante, fiamme che si alzavano, suoi coetanei che combattevano contro enormi Grimm fino allo stremo, le rovine della scuola che fumavano, annerite dalla fuliggine.

Dei passi fecero girare di scatto Yang, che quasi non si rese conto del cambio di pigmentazione nelle sue iridi, adesso rosse come quelle stesse fiamme d'inferno che ardevano poco fuori; poco distante da lei Adam Taurus, il leader della White Fang; un gruppo di fauni terroristi, violenti ed irragionevoli: si trattava di un ragazzo alto, i cui occhi erano coperti da una maschera; dai folti capelli, del colore del sangue, due corna taurine spuntavano minacciose; una katana al fianco, pronta per essere sguainata.

Yang si preparò a combattere.

Solo in quel momento si accorse di essere in pigiama, le mancava un braccio, quello destro, tagliato fino al gomito, era disarmata; per un attimo si girò a guardare il letto di Blake, dove lei fino a poco prima giaceva in fin di vita, ma solo allora si accorse che era vuoto.

Adam si avvicinava a lei.

Ancora.

Ancora.

Ancora.

Sguainava la spada.

Caricava.

Weiss è Ruby continuavano a battibeccare.

Yang si svegliò.

——

La ragazza si risvegliò senza un suono, in un bagno di sudore, la prima cosa che fece fu controllare il proprio braccio sinistro, ancora in forma, e quello destro: lo sentiva pulsare, in preda al dolore da arto fantasma, il punto dove era stato tranciato bruciava, mentre lo sguardo di Yang si spostava sul comodino, anche se non era fisso sulla scatola dalle dimensioni medio-grandi che conteneva il braccio meccanico mandatole appositamente dal generale Ironwood, no, gli occhi, il cui colore danzava fra il lilla ed il rosso, si spostò su di una foto posata al suo fianco: quattro ragazze, Ruby, scomparsa chissà dove, a fare chissà cosa, insieme agli amici che una volta erano stati anche quelli di Yang, ma che ora lei sentiva di non poter più approcciare allo stesso modo; Weiss, probabilmente intrappolata in un mondo che non era il suo senza possibilità di ribellarsi, Blake... oh, Blake, la ragazza dai capelli corvini, che sorrideva pacatamente all'obiettivo, la cui sola vista faceva esibire il cuore della ragazza in una serie di capriole, per Yang era un'incognita... era scappata, lasciandola lì, da sola, dopo che per lei aveva perso un braccio, con più cose da metabolizzare di quante non ne potesse digerire; ed ora la bionda sentiva un inspiegabile vuoto dentro, e sapeva che esso per quanto cercasse di convincersi del contrario, non era legato all'arto perduto ormai da tempo.

La odiava.

Una forte scossa di dolore, che partiva dai polmoni e risaliva fino alla gola, arsa e bruciante, la costrinse ad alzarsi di scatto ed andare al bagno, fortunatamente non troppo lontano, per poi piegarsi sul lavandino e cominciare a tossire, con forza, ad ogni colpo dato Yang sentiva lo stomaco rivoltarsi un po' di più, ed il cuore sanguinare senza una tregua; ad ogni colpo di tosse dato dalla ragazza, decine di petali violacei venivano vomitati e depositati sulla ceramica bianca del lavandino.

Solo dopo una decina buona di minuti la ragazza riuscì a prendere un petalo e guardarlo.

Un petalo di anemone.

Yang sapeva il significato dei fiori, per ammazzare tempo, durante quei logoranti mesi passati nella più completa impotenza, li aveva studiati; e non lo piacque affatto ciò che vide... il fiore dell'abbandono

"Mi manchi da morire, torna da me!"

Ciò pareva gridare il delicato petalo, schiacciato fra le sue dita, il mento di Yang presa a tremare.

Non poteva essere.

Odiava Blake, la odiava per averla abbandonata.

Le cose orribili succedevano e basta, e la ragazza fauno: con i suoi atteggiamenti pacati e rassicuranti, l'intelligenza con la quale aveva spesso aiutato Yang nello studio, la risata cristallina che aveva emesso quando avevano ballato fra le sue braccia, il suo corpo inaspettatamente caldo quando si erano abbracciate, era una di quelle cose.

Perché lei la odiava... vero?

Allora perché il suo stesso corpo gridava quanto le mancasse e volesse stringerla almeno un'altra volta fra le sue braccia?

Aveva deciso lei di andarsene.

Yang odiava Blake.

Ma proprio per questo non poteva smettere di amarla.

ANGOLO AUTRICE

WE







Nulla da dire, vi prego di lasciare un votino ed un commento, peraltro, andatevene a leggere le storie di Darkwriterita , che mi aiuta a scrivere codesta storia pellah :3

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