LA LETTERA

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LETTERA n.246




Data: 1857
Luogo: 𝒮𝒸ℴ𝓃ℴ𝓈𝒸𝒾𝓊𝓉ℴ
Mittente: ℒ𝒶 𝓂𝒾𝒶 𝓅𝒾𝒸𝒸ℴ𝓁𝒶 𝒫𝓇𝒾𝓂𝓊𝓁𝒶.

L'ho trovata, finalmente è davanti ai miei occhi, che Dio avesse davvero piani più grandi?

Ho dovuto camminare per miglia e miglia, esplorando strade impercorribili, città distrutte da un tempo passato e mai più tornato, sbagliando ogni qualsivoglia tipo di calcolo, anche il più minuzioso, seppur credendolo perfetto.

Le stagioni passavano, una dietro l'altra, senza fermarsi. Il freddo ghiacciava ossa e pelle, il caldo si aggrappava a me, come non mi volesse perdere, tormentando tutte le notti e ogni sogno.

Sono dentro al mito più grande dell'universo, il tramandato racconto mai esistito.

Già sento voci alzarsi e cori circondarmi, per me, che diventerò l'esploratore più famoso al mondo.
Non credete sia troppo? Voi che nemmeno avete visto un singolo granello di questa forza della natura, di questo mistero da nessuno risolto. Applausi, onorificenze e tanto altro che mi renderà ricco a dismisura.

Sto vaneggiando, lo ammetto, fantastico troppo su ciò che mi aspetta al ritorno in patria, perdonatemi, eppure, le mani tremano senza pause e il cuore sembra voler uscire dal petto.

È tutto merito di quella chiave, di quel piccolo ingranaggio. Vedete quando ho varcato la soglia della terra, nulla è stato più lo stesso. Sì, esatto, è proprio lei! Ho gridato o forse mi è parso. Ho sentito l'eco, quello di una voce. Sarò forse un vecchio pazzo? E se non tornassi? Se rimanessi qui? Oh mia piccola Primula, dovreste vederlo, è proprio come me lo raccontavate, come nelle storie che scrivevamo assieme.

Presto, venite a cercarmi! Vi spiegherò come raggiungerlo senza tralasciare niente, così per voi sarà più semplice. Dovete partire da lì, dal grande libro, vi ho lasciato un indizio, una lettera.

Dovrete guardare a Ovest, dalla finestra della camera di zia Rose, proprio lì, oltre la ferrovia, quella vecchia mi raccomando, non confondetevi con le nuove buffonate che il progresso cerca di progettare.

L'albero piange, ricordate? Ecco è proprio in quel punto che trov...No! Così non va bene! Devo andare, vi manderò altre lettere, non temete, ah e salutate la mamma da parte mia, ditele che il nonno torna presto... Ho trovato! La chiamerò Aghartha!

Firma: 𝒜𝓁𝒻𝓇ℯ𝒹 𝒮𝒾ℊ𝒽𝓂ℴ𝓊𝓃𝒹

***

Spazio Autrice

Come molti di voi sanno, sto pubblicando in cartaceo la trilogia di Agape, ma questo non mi fermerà! Aghartha andrà molto a rilento, perché dovrò stare dietro a altre cose, ma se avete pazienza vi prometto che non ve ne pentirete!

Un bacio dalla vostra Amelie Still. 🍁🫀

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