Capitolo 24. Hoodie

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"Oh no,tranquillo... Mi sono semplicemente dimenticata di dire che restavo da te" Gli mostro la schermata.

"Chiama a casa,fallo ora" 

"Mia madre mi ammazzerà"

"Fallo! Sarà preoccupata" Insiste.

"E se mandassi un bel messaggio?" Sorrido guadagnandomi un'occhiataccia. 

"Presto!"

"Fallo tu!" Metto il broncio.

"Non prenderei mai il tuo telefono"

"Con il mio consenso in teoria potresti..."

"No" 

"Che pizza..." Metto il broncio scorrendo sulla rubrica. Trovato.

"Pronto?" Sono salva,è mia sorella.

"Ciso nanerottola!"

"Ma dove sei finita? Diluvia! E mamma è preoccupatissima!"

"No,no,non preoccuparti! Sono da Marco" Lo guardo. Si è appoggiato al termosifone e mi osserva a braccia conserte.

"Ah,d'accordo... In questo caso... Restaci!"

La solita bambina...

"Simpatica!No,il punto è che sta piovendo"

"Per questo ti ho dato quel consiglio!" Lo guardo.

"Come ti pare...Basta che avvisi mamma e papà!"

"Certo!" Attacca.

"Ciao,eh?" Sospiro mettendo giù. 

Guardo il mio ragazzo alzandomi:"Tutto a posto" Mi avvicino cingendogli le braccia al collo.

"Sicura che non vuoi tornare a casa?" Domanda.

"...Se per te è un problema torno" 

"No,no,nessun problema...Ma figurati!" Dice per poi darmi un bacio sulla fronte e sparire.

"Hai fame?" Domanda dopo qualche minuto.

"Dov'eri?" Sorrido.

"In cucina a preparare qualcosa! Vuoi favorire?" Sorride.

"Grazie,accetto volentieri!" 

"Ottimo! Prego signorina,mi segua" 

Già dal corridoio si sente un profumino che farebbe prender appetito anche a chi non ne ha.

Lo seguo fino alla cucina,dove trovo una scena che mi commuove.

"Amore" Sussurro guardandolo.

E' dietro di me,sposta la sedia:"Prego"

"Grazie!" Sorrido.

Iniziamo a cenare,quando si sente sbattere. Ci guardiamo e lui si alza:"Resta qui,sarà il vento" 

 Passano i minuti e lui non torna. Vado a cercarlo.

E' in camera sua con uno straccio che sta asciugando l'acqua per terra,quando la finestra si riapre. Corro a chiuderla bagnandomi tutta. E ci sono stata solo due secondi! 

Lo guardo:è fradicio!

"Com'è possibile?!" Esclamo allibita.

"Sai,succede quando diluvia" Scherza gettando lo straccio bagnato nel secchio. Si toglie la maglia. "Ch-Che fai?" Domando.

"Mi cambio" Risponde tranquillamente andando ad aprire l'armadio,dal quale tira fuori due felpe,che mi mostra:"Scegli"

Dopo averle osservate attentamente dico:"Secondo me ti starebbe meglio quella bianca" Abbassa la testa ridendo:"Non importa..." Mi sia avvicina porgendomi quella gialla:"Se cerchi il bagno lo trovi uscendo,alla prima por..." Lascia la frase a metà vedendo che non ho problemi a spoglirmi davanti a lui. (O meglio,fingo di non averne! In realtà mi sto uccidendo mentalmente!) La indosso di fretta e raccolgo i vestiti da terra. Li giro e li piego,per poi guardarlo. E' ancora visibilmente sconvolto.

"Che c'è? Tu puoi farlo e io no?" Lo prendo in giro. Sorride prendendo i mei vestiti e appoggiandoli sulla sedia, per poi avvicinarsi sempre più: "Sai che avevo ragione?" Si morde il labbro inferiore.

"A proposito di cosa?"

"Sei bellissima" Sussurra sulle mie labbra.

"Ma se neanche mi hai vista?!" Esclamo. "Non te ne ho dato il tempo"

"Prima o dopo esserti incantata a guardarmi per quei cinque minuti?" Ribatte divertito.

"Cinque minuti?! Quelli che servirebbero a te in questo momento per farti riprendere?" Lo canzono. 

"Touché " Sussurra prima di darmi un bacio.  

"Marco,io..." Mi stacco imbarazzatissima.

"Certo...Scusa" Si allontana imbarazzato forse anche più di me.

"No,scusa tu" Sorrido. "Torniamo di là?" Propongo per cambiare argomento.

"Ottima idea!" Esclama. "Prego"

"Grazie" Ci incamminiamo verso la cena per andare a sistemare.

"Accendiamo un po' di luci,ti va?" Ride cliccando il pulsante per accendere quella della cucina.

"Mi sembra un'idea grandiosa!"
C'è ancora la candela accesa... Mi sento una persona orribile. 

"Tutto bene?" Mi viene vicino.

"La candela è accesa..." Gli faccio notare.

"Lo so" Mi guarda stranito. 

"Lascia perdere..."
Ceniamo in silenzio, e alla fine faccio per prendere le stoviglie,che mi toglie di mano riponendo dov'erano. 

"Che ti prende?"

"Niente" Le riacciuffo e vado in cucina,dove mi segue con il candelabro e la bottiglia di coca cola.

"Sicura?" Annuisco.

"Anzi no" Sbotto. "Succede che tu mi tratti come una bambina! Al lavoro sei il mio capo e non mi permetti nemmeno di prendere in mano un coltello,qui sei sempre schivo... E' vero,questa storia è nata per caso... Ma per me è qualcosa di serio e importante! Ti amo,cazzo e... Niente" Abbasso la testa.

"Ehy..." Mi solleva dolcemente il mento con due dita. Lo guardo. "Ti tratto come una bambina semplicemente perché sei più piccola e credevo fosse la cosa più giusta da fare! Non abbiamo uno o due anni di differenza, te lo ricordo"

"Nemmeno venti!" Lo guardo male.

"Solo quattro! E io sono maggiorenne,mentre tu no" 

"Che vuol dire?!" 

"Niente..." Sospira.

"Appunto" Metto il broncio e lui apre le braccia.

"Vieni qui,bambina viziata!" Sussurra dopo qualche minuto di silenzio facendomi sorridere. Gli porto le braccia altorno al collo come quando abbiamo ballato, lui mi prende in braccio e lo stringo forte. Ci stringiamo forte.

"Promettimi che non lascerai mai più che questa cosa possa cambiare qualcosa tra noi" Lo guardo negli occhi. "Promettilo!"

"Te lo prometto amore mio" Sussurra nuovamente guardandomi negli occhi. Lo bacio.

"Ti amo" Sorrido.

"Ti amo" Dice. Gli credo.

Ci baciamo nuovamente, poi un altro ancora. Mi stacco appoggiando la fronte contro la sua. Scoppiamo a ridere: "Vado a caricare la lavastoviglie" Sussurra rimettendomi a terra.

"Vengo con te" Sussurro dopo aver sentito un tuono.

"Hai paura?" Sussurra portandomi un braccio intorno alle spalle.

"No!" Mento facendolo sorridere. 

"E' solo un temporale!" Mi rassicura.

"Lo so, ma... Non mi piacciono i rumori. Li odio" Sussurro. "E odio il silenzio, li amplifica" Dico guardandolo negli occhi puntandogli l'indice sinistro contro.

"Capito" Sorride con un'espressione buffa sul volto. Sposta lo sguardo sul dito, che ritraggo. "Scusa" Rido.

"Figurati" Sussurra. 

"Non era contro di te" Rettifico.

"Sì, lo so" Dice sorridendo. "Non ti preoccupare" Entra in cucina. Vedendo che lo seguo mi guarda male.

"Che c'è?" Lo guardo.

"Non so se stasera la farei lavorare, signorina..." Inizia con tono giocoso.

"Come mai? Non sono stata brava fino ad ora?" Fingo un broncio. 

"Oh, è stata bravissima...La migliore di tutti!" Si avvicina.

"E allora qual è il problema?" Metto le braccia sui fianchi. 

"Che lei è l'ospite... E non deve lavorare!"  Dice iniziando a mettere i piatti.

"Ma per favore..." Sospiro prendendo gli altri. "Capirai che lavoraccio mettere dei piatti in una lavastoviglie!" Lo prendo in giro facendolo ridere.

"Occhio con i coltelli allora" Dice vedendo che ho preso anche quelli.

"Come?" Troppo tardi. "Ahia!"

"Lo sapevo..." Butta la forchetta a caso nella macchina e viene da me. "Dai, fammi vedere"

"E' solo un graffio!" Rido. "Come siamo premurosi ultimamente..." Lo prendo in giro.

"Ma per favore!" Esclama andando a prendere un cerotto e il disinfettante. Ritorna, posa il primo sul tavolo e apre l'altro. Prende un pezzo di carta scottex, lo piega più volte per poi intingerlo nel disinfettante e si avvicina prendendomi delicatamente la mano. Inizia a tamponare foglio di scottex sul polpastrello, poi mi guarda negli occhi sussurra facendomi arrossire:"Lo sono sempre stato".

"Già..." Sospiro. "Ma non mi hai mai fatto ricambiare" 

"Non mi serve"

"Sì invece, scemo" Lo bacio. "A tutti serve qualcuno che si prenda cura di loro. Uomini, donne, ragazzi, ragazze, bambini, animali che siano" 

"Eccola che riparte..." Alza gli occhi al cielo per prendermi in giro.

"Non è uno scherzo!" Esclamo facendolo ridere. "Dico sul serio!" Insisto e mi bacia. 

"Lo so, e hai ragione. Però... Io so badare a me stesso" Sussurra prima di andare a vedere se la lavastoviglie abbia finito o meno.

"Anch'io se è per questo!" Ribatto facendolo girare. Mi guarda scettico il dito.

"E' stata una svista! A te non capita mai?"

"Sì, certo" Sorride . "Tranquilla, scherzavo!" Si appoggia al muro. "Perché sei sempre così sulla difensiva?" Mi accarezza la guancia.

"Abitudine suppongo..." Poso la mano sulla sua. "Ti chiedo scusa"

"Non fa niente... " Fa una pausa. "Domani mattina a che ora hai detto che devi svegliarti?" Cavolo, è vero... Domani c'è scuola!

 "In genere mi alzo alle sette meno venti per andare a prendere il pullman" Annuisce.

"Se ti accompagnassi io sarebbe un problema? A scuola dico" Precisa.

"Nessun problema" Sorrido.

"Perfetto... "Prende il cellulare. "Imposto la sveglia alle sette" 

"Non sarà tardi? Metti che troviamo traffico..." Gli faccio notare e lui, con un sorriso fintissimo stampato sul volto: "Hai ragione... Sette meno cinque" 

"Ho capito... Vado a cercare il mio" Sto per voltarmi quando mi prende per il braccio. "No, dai aspetta... " Sorride. Quant'è bello

"Hai vinto" Ritorna sulle impostazioni. "Sette meno un quarto può andar bene?" Annuisco.

"Grazie"

"Figurati" Va a sedersi sul letto.

"Te l'ho chiesto più che altro perché non so quanto ci voglia ad arrivare da qui" Spiego appoggiandomi alla scrivania di fianco.

"Venti minuti... Mezz'oretta al massimo" Dice con nonchalance.

"Capito" 

Ci guardiamo negli occhi, poi guarda il cellulare: "Sono le nove... Tu hai sonno?" 

"Veramente no. Chi va a letto alle nove?" Domando sedendomi accanto a lui. 

"I bambini... E gli anziani... E le persone stanche"

"Sei stanco?" 

"No, per questo ho chiesto a te" Risponde tranquillamente facendomi ridere.

"Che c'è?" Sorride.

"Niente, niente" Mi riavvio una ciocca dietro l'orecchio. "Quindi che facciamo?" 

"Non saprei... Film?" Propone.

"Perché non serie tv?" Ribatto. "Vedi Lucifer?"

"Mh-h" Annuisce.

"Ah sì? E dove sei arrivato?"

"Terza stagione"

"Davvero?! Io sono ancora alla prima!"

"Che carina!" Fa ironico facendomi diventare rossa. 

"Cretino" Sibilo facendolo ridere. Accende il pc, va su internet e la troviamo.

"Ti ricordi anche la puntata?"  Cerco il cell...Ulare. Che si trova di là.

"No, ma era segnata nelle note del telefono" Sospiro.

"Che si trova?" Si alza.

"Oh...No, tranquillo..." Mi alzo anch'io imbarazzatissima capendo il gesto. "Posso andare anch'io" 

"Come vuoi!" Alza le mani.

Torno indietro e quando sono a metà corridoio sento: " Attenta ai tuoni!" Non ci posso credere...

"Tranquillo, sono al sicuro qui..." Faccio prendendo la borsa per poi tornare indietro. "O mi sbaglio?" Aggiungo appoggiandomi allo stipite della porta prima di entrare.

"No, non ti sbagli" Dice con la voce bassa guardandomi negli occhi, per poi schiarire la gola visibilmente imbarazzato. "Scusa" Ride.

"E per cosa?" Sorrido tornando a letto mentre controllo. "Stagione uno episodio dieci" Mi siedo.

"Agli ordini" Scorre sul mouse della tastiera cercando l'episodio, per poi cliccare una volta trovato. Mi guarda: "Non ti sdrai? Sei comoda così?"

"Cosa? Oh, certo!" Poso il cellulare sul comodino per sdraiarmi insieme a lui.

Iniziamo a guardare la puntata e annoto tutte le frasi che mi colpiscono (come faccio per ogni cosa) e Marco ogni volta mi osserva. All'inizio faccio finta di non badarci, ma verso la fine dell'episodio glie lo chiedo: "Non hai mai visto qualcuno che si annota qualcosa?" Scherzo.

"No... Sapevo che c'era gente fissata con le citazioni, ma non sapevo fino a che punto potesse arrivare!" Ribatte indicando la mia cover, dove ho scritto una citazione che sento molto mia.

"Non aver paura a far vedere che t'importa"

"Ehy!" Mi fingo offesa.

"Non ho detto che è brutta,anzi... E' molto vera! Solo... Niente" Sorride.

"No,dimmi"

"No"

"Non si lasciano le cose a metà!" Insisto.

"Ci fosse una volta che si arrendesse..." Borbotta tra sé e sé.

"Ti ho sentito" Stringo gli occhi in due fessure.

"Evviva!" Fa ironico per poi ridere. Lo seguo a ruota.

"Dai,comunque non hai risposto!"

Sbuffa. 

"Mi fai impazzire! Okay? Ma questo te l'avevo già detto... Quindi non vedo perché ripeterlo" Abbassa la voce.

"Perché fa bene al cuore!" Dico in falsetto con voce di bambina.

*POV'S MARCO*

Io non... Quella voce da bimba... Mi affretto a metter via il portatile, poi ritorno a letto e l'abbraccio stringendomela forte. La do un bacio tra i capelli,sulla fronte e sulla spalla. "Sei fantastica" Sussurro. Mi guarda con quei suoi occhioni grigio azzurri che mi fanno andare ancora più fuori di testa. Non resisto più. La bacio. Sembra sorpresa,ma non si ritrae e,anzi, lo approfondisce con la lingua. 

"No,ferma..." Mi stacco. Abbiamo entrambi il fiatone. "Domani devi svegliarti presto e devi stare attenta e seguire le lezioni...Dormiamo" Dico con l'amaro in bocca.

Mi dispiace... Quanto vorrei continuare... No,è piccola. Faccio un respiro profondo e lei si sdraia,io la seguo.

Cerco di addormentarmi,quando sento qualcosa muoversi. Ma che... Apro gli occhi e la vedo letteralmente sopra di me,con la gamba destra piegata fino al petto e le mani sulle mie spalle che dorme beatamente. Sembra tranquilla. Un angelo. Le accarezzo i capelli e poi cerco di prender sonno,ma non ci riesco... 

La guardo dormire per tutta la notte,qualche volta le accarezzo i capelli. Sorride.

"Ma sei sveglia?" Sussurro. In risposta,mi stringe un po' più forte.

"Ti amo,Marco" Sento. C-Che cosa?!  La guardo strabuzzando gli occhi. 

"Dai,dillo che sei sveglia..." Dico per poi lanciare un'occhiata all'orologio:le quattro. Niente. Sta dormendo davvero! E mi sta sognando!

Mi mordo il labbro buttando la testa sul cuscino, per poi guardarla nuovamente. Le accarezzo i capelli e,avvicinandomi al suo orecchio,sussurro:"Comunque ti amo anch'io,piccola" Per poi lasciarle un dolce bacio sulla fronte. 

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