Capitolo 32. Ancora segreti

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"Più avanti potremmo farci anche una vacanza io e te!" Esclama. "Che ne pensi? Quale sarebbe la tua meta preferita?"      Oh mio dio, che sollievo! Per un attimo ho sudato freddo!

"Los Angeles sarebbe un vero e proprio sogno" Ammetto. "Ma anche Mykonos, o Parigi sarebbero belle da vedere!" Annuisce. "Senti, Marco... " Torno in me. "Voglio essere sincera, come lo sono sempre stata" Mi guarda preoccupato.

"Che succede?"

"Appunto" Sorrido. "Io e te stiamo insieme, quindi tu ti fidi di me" Inizio.

"Certo"

"Perciò, sai che possiamo parlare di qualsiasi cosa... " Continuo e vedo che sul suo volto compare un sorriso. Uno di quelli che ti incanti a guardare perché sono così meravigliosamente sinceri.

"Amore, non vado da nessuna parte. Tanto meno se tu non sei al mio fianco" Mi rassicura guardandomi negli occhi facendomi venire gualche lacrimuccia. 

Sorride e mi passa dolcemente un pollice sulla guancia per scacciarle, mentre io scavalco la console e mi metto a cavalcioni per poi dargli un bacio.

"Amore, siamo arrivati... A scuola" Mi fa notare.

"Non hanno mai visto due persone innamorate baciarsi?" Rispondo. "E poi non c'è nessuno a guardarci, quindi che t'importa!" Controllo fuori prima di baciarlo. 

"M'importa che se continuiamo così potremmo non smettere... E non mi sembra il luogo adatto" Si passa la lingua sulle labbra per poi restare in silenzio con la mascella serrata a guardarmi. Mi riavvia una ciocca dietro l'orecchio concentrandosi in quel gesto.

"Tu sei fissato con i miei capelli! Ti piacciono così tanto?" Scherzo per stemperare la tensione che si è creata.

"No, mi piaci tu" Torna a guardarmi negli occhi. Quei suoi occhi così profondi... 

"E a me piaci tu" Sussurro. Un respiro. 

Scosto lo guardo e vedo che fuori non c'è più nessuno. Guardo l'orologio: le otto e un quarto!

"Oddio è tardi!" Esclamo.

"Chi hai alla prima?"

"Mate" Rispondo tornando sul sedile del passeggero.

"Non ti fa entrare... "

"Lo so" Abbasso la testa. Poi lo guardo e il mio volto s'illumina: "Tu... Oggi quando inizi?" Ride.

"Hai mai balzato?"

"C'è sempre una prima volta!" Gli rispondo con aria da saputella mentre lui rimette in moto. "Un'ora... Anzi meno, tra quaranta minuti saremo di nuovo qui. E tu entrerai" Mi guarda negli occhi serio.

"Agli ordini capo" Faccio cenno con due dita facendolo ridere.

"Dove vuoi andare?"

"Dove vuoi!" 

"Fammi pensare... Casa mia no perché poi non usciamo più... Casa tua neanche per idea... Ti va un gelato?"

"Perché le gelaterie sono aperte alle otto?" 

"Hai ragione..."

"Andiamo a fare shopping!" Propongo.

"Sì... Ed entri con le borse!" 

"Le mie potremmo sempre lasciarle in macchina in modo che io possa prenderle un secondo momento!" Faccio spallucce.

"Vuoi davvero andare a fare spese? O vuoi provocare?" Mi guarda facendomi spuntare un sorrisetto. "Oggi non è una bella giornata" Continua.

"Mi dispiace! Come mai?" Faccio la finta tonta.

"Sto facendo bigiare la mia ragazza, cosa che non si dovrebbe fare in alcun modo. Ti basta?" Mi lancia un'occhiata al volo per poi tornare a guardare la strada.

"Come sei serio! Dov'è il ragazzo che poco fa mi stava baciando davanti a scuola?" Ci provo.

"Oh, è sempre qui! Solo che non impazzisce dalla gioia sapendo che la sua fidanzata sta facendo una cosa altamente scorretta insieme a lui, specie se la cosa in questione è saltare scuola"

"E' solo per un'ora!" 

"Ma magari spiegherà un nuovo argomento, che io non sono in grado di spiegarti!" Insiste.

"Dai, qual è il problema? Dico sul serio" Mi metto a braccia conserte.

"Luce, è quello il problema!" Sbotta. "Ovvio che una parte di me sta impazzendo dalla felicità di passare più tempo con te, che sono contentissimo per il fatto che sei rimasta e che ho voglia di baciarti e parlare di qualsiasi cosa tu voglia anche se non ti ascolterò perché mi piace guardarti parlare, gesticolare, e amo il tuo sorriso! Ma dall'altra parte sono arrabbiato perché ti sto facendo fare una cosa sbagliata solo per puro egoismo" 

"Non è egoismo se te lo chiedo io. Ma... Aspetta un attimo" 

"Eh" Parcheggia l'auto e poi mi guarda dopo essersi slacciato la cintura.

"Davvero pensi quello che hai detto?" Domando meravigliata. Torna a guardare dritto davanti a sé ridendo, per poi portarsi una mano sulle tempie e lasciarla cadere sul viso. Torna a guardarmi. "Sì, Luce. Lo penso davvero. Fa parte di un'azione che si chiama amare, non so se hai presente" Fa sarcastico. Sorrido. Abbasso la testa, poi la rialzo e torno a guardarlo negli occhi. Scoppiamo a ridere.

"Sei un'idiota!" Esclamo aprendo la portiera.

"La cintura te la vuoi portare o pensi di slacciarla?" Indica facendomi notare che ce l'ho ancora. La slaccio e poi scendo.

"Ci stavo pensando..." Rispondo mentre lui chiude la macchina. Lo raggiungo e mi porta un braccio intorno alle spalle.

"Cammina, va' ..." Sospira con il sorriso ancora stampato sul volto. "Che poi perché te la sei rimessa per qualche chilometro?" 

"Abitudine" Rispondo ridendo.

"Hai fatto bene" Mi lascia un bacio sulla fronte. Ci guardiamo intorno e facciamo qualche giretto.

Alla fine non entriamo in nessun negozio e nel tragitto per tornare alla macchina iniziamo anche a ballare per strada, attirando sguardi sconcertati di certe persone e divertiti di altre.

Torniamo a scuola, dove entro con la scusa de: "Ho perso il pullman" E mi fanno entrare.

Mi siedo e comincio a prendere appunti.

All'intervallo mi si avvicina Andrea:"Dì la verità"  Sussurra. "Eri con il tuo fidanzato?"

"Mi ha portata lui" 

"Ah okay" Si allontana.

"Ma... Lavorate ancora insieme?" Chiede Sofia avvicinandosi.

"Sì... E ieri l'abbiamo detto anche ai miei" Abbasso la testa.

"Vabbè, avete fatto bene!" Risponde Andre. "Non l'hanno presa bene?"

"Oh,papà è felice... Mamma un po' meno, ma non m'importa"

"Ma non dovrebbe essere il contrario?" Scherza Dennis. Faccio spallucce. "Ho spiegato il motivo e papà si è rilassato e ha detto che andava bene. L'unica cosa che non gli è piaciuta è stato il fatto che non glie l'abbiamo detto da subito... E un altro minuscolo dettaglio... Proprio minuscolo" Faccio ricordando.

"Cioè?" Si avvicina Andre. In quel momento entra Sara: "Permesso"

"Ciao!" La saluto. "Prego, vieni pure... Stavo giusto spiegando... Un cosa da niente!" Faccio ironica.

"Che è successo?" Viene a passo svelto preoccupata. Ci guardiamo. "Marco?" Annuisco. "E' morto" 

"No, ferma!" Rido. "Ascolta prima cos'ho da dire"

Quando racconto l'accaduto tutti restano sbalorditi. 

"Cavolo!" Dice Andrea.

"E... i tuoi come l'hanno presa?" Domanda la mia amica.

"Papà vuole fare un altro contratto giustamente"

"Tua madre?" Continua.

"Quella lasciala stare... Ha detto che era solo un mio capriccio!" Guardo i miei compagni. "Vi rendete conto? Cos'è? Avrei dovuto continuare a chiedere a lei quando dovevo uscire i soldi? Non ho più tredici anni, che se lo metta in testa!" Mi sfogo.  

"No, chiaro..." Inizia Andre. "Però è una botta questa! Per carità, è un gesto magnifico che ha fatto il tuo fidanzato... "

"E' matto" Lo interrompo.

"Avrete litigato conoscendoti" Mi guarda Sara. Annuisco. 

"Però poi abbiamo fatto pace" Abbasso la testa.

"Ah, allora è tutto okay!" Annuisco poco convinta. Sara prende il cellulare.

Mi arriva un messaggio: è lei.

>>Non mi convinci...  A che pensi?

Sorrido. Alzo lo sguardo. 

<<Non lo so.

>>Andiamo -.- 

I miei compagni tonano alle loro cose.

<<Davvero, amica... Non ti so dire! 

Non so che cosa fare. Ho paura di sbagliare qualcosa adesso, più di prima. Molto di più. 

Lui è stato dolcissimo, davvero... Non so in quanti avrebbero fatto questo per me! (Non stavamo insieme all'inizio).

>> Ah no?

<<Nope... Abbiamo iniziato come un gioco, voleva allontanare Michela e poi ci avrei guadagnato anch'io: avremmo avuto la scusa per giustificare il fatto che passavamo così tanto tempo fuori casa qui a scuola!

>>E che passavi tempo con il tuo amore <3<3 

<<Cretina.

>>Ahahaaha

<<Ahaahah

Adesso però c'è un'altra cosa...

>>Che cosa?

<<Che questa mattina, in macchina, era strano... 

>>In che senso?

<<Ha parlato di un viaggio all'estero e poi ha aggiunto che potremmo fare insieme.

>>Vuole fare una vacanza con te! Che c'è di strano?

<<E' questo il punto... Non sembrava parlasse di una vacanza. E io sembravo un qualcosa aggiunta tanto per tranquillizzarmi.

>>Intendi dire che ... 

<< Non lo so. E non ci voglio pensare fino a quando no sarà una risposta certa.

>>Come vuoi. Ehy,amica... Quando vuoi sono qui. Sempre!

Chiaro?

<<Certo! E io sono sempre qui.


"Abbiamo una nuova alunna? Buongiorno!" E' la prof di spagnolo,che ci fa sobbalzare.

"Oh.. No" Sorride imbarazzata Sara. "Tolgo il disturbo, mi scusi" Sta per andarsene, quando torna indietro e mi abbraccia:"Sempre. Qui. Per te" Sussurra. L'abbraccio e lei se ne va.

"Anch'io!" Rispondo alzando la voce,ricevendo in risposta un:"Love youu"

"Finito?" Mi guarda la prof sorridendo.

"Scusi!" Esclamo. 

"Ma figurati! Amo l'amicizia! Ad ogni modo... Buongiorno ragazzi" Ci alziamo. "Buongiorno"

"Comodi, prego" Iniziamo.

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*POV'S MARCO*

"Io vado in pausa" Avvisi o i miei colleghi uscendoseguito da Davide.

"Tutto bene?" Si appoggia al muro.

"Non lo so..." Abbasso la testa. 

"Che succede?"

"Ieri sera abbiamo detto ai genitori di Luce che lavoriamo insieme... E questa mattina ho cercato di dirle dell'anno all'estero... Ma non ce l'ho fatta" Mi mordo il labbro inferiore.

"Avete confessato?! E che hanno detto i suoi?" Sospiro.

"La madre ci vorrebbe uccidere... Il padre ha capito la situazione e ha accettato, a patto che le faccia rifare un altro contratto firmato da lui"

"Giusto"

"Sì" Respiro.

"E' giusto così" Mi guarda il mio amico.

"Lo so, lo so... L'avrei fatto anch'io fossi stato in lui,come penso chiunque altro! E' solo che..."

"Continuerai a sentirti responsabile nei confronti della tua Luce" Sorride facendomi ridere.

"Già... Dovevi vedere che scenata che mi ha fatto!" 

" Non glie l'avevi ancora detto!?" Mi guarda spalancando gli occhi. Mi mordo le labbra e scuoto il capo.

"Marco... A marzo parti, te lo ricordo"

"Lo so" Rispondo guardando un punto lontano. "Dai, rientriamo" 

"Come vuoi..." Apre dandomi una pacca sulla spalla.

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Glie lo devo dire, assolutamente.

Finito il turno vado a prenderla.

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