III | Salvataggio

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Lei lo amava: aveva iniziato a bere gocce del suo veleno, dalle fialette estratte dal suo sangue, sottratte dagli scaffali di Eru.
Assimilare il veleno, il suo sangue, poco alla volta l'aveva resa immune; ma, soprattutto, sarebbe potuta finalmente stargli vicino, toccarlo e abbracciarlo, senza timore alcuno.
Lui la amava: teneva sempre con sé la sua lettera d'amore scritta mesi prima e mai si sarebbe perdonato di perderla.
La cattura e questo legame artificioso stava creando un collegamento mentale sempre più forte fra di loro.
Luna aveva tenuto nascosto il suo piano a Kayeru, consapevole che non avrebbe approvato, ma proprio ora, che si era resa immune all'amato tossico, temeva di perderlo.
Aveva passato notti delirando e vomitando per un suo abbraccio, lo aveva sognato e pianto.
Mentre stava cercando dove fossero nascosti i trabiccoli volanti di cui aveva sentito parlare, sentì la sua voce, direttamente nella mente.
"Kayeru? Sei tu?"
"Luna? Io... volevo parlare con Kayira ma... come riesci, tu, a sentirmi?"
"Ehm... È una storia lunga e noiosa. Tu... come stai?"
"Sono fuggito ma debole, non riesco a tornare da solo... ah..."
"Kaye? Dove sei?"
Luna non sentì altro, forse lui era ancora troppo debole per comunicare.
Nella sua mente, però, si formarono immagini: la foresta, un masso dalla forma di un cane, un albero secco in mezzo a mille rigogliosi, una caverna... un carro con una ruota rotta, persone che urlano, il caos e... una donna liberiana a terra, un soldato, ferita alla testa.
La traccia mentale era debole, ma lei la seguì, si stava avvicinando alle mura dominanti di Liberia, ma lo amava troppo e voleva solo salvarlo.
Camminò per ore, fino al crepuscolo, non sapeva cosa stesse succedendo al campo, né nelle grotte.
Quando aveva lasciato la spiaggia, Silver e Nen non erano ancora tornati e Kayira era sparita a sua volta.
Stava inquietandosi quando, d'un tratto, sentì una voce femminile nella mente, era Kayira?
Pareva proprio che stesse cercando di mettersi in contatto con il fratello, e lei l'aveva intercettata.
Provò a risponderle, non sapendo se avrebbe funzionato.
"Kayi? Sono Luna, ti ho sentita. Anch'io sto cercando Kaye... "
L'amica non le chiese come riuscivano a comunicare, troppo preoccupata per il gemello; inoltre avere un'alleata poteva solo essere utile.
Le loro due menti, collegate, identificarono il punto esatto in cui lui giaceva ferito e legato, con la liberiana priva di sensi al fianco.
Kayeru le vide e il sorriso che riservò a Luna fece capire a quest'ultima quanto la amasse.
Lo liberarono e insieme lo riportarono all'accampamento, lasciando l'umana a terra, dopo avere controllato che non fosse in pericolo di vita.
"La troveranno presto e sarà curata" Disse alla sorella. "Non m'interessa ucciderla. Torniamo al campo."
Poi si rivolse a Luna:
"Scusami, ma ho perso un pacchetto, e c'era la tua lettera. Ne scriverai un'altra?"
Luna roteò gli occhi, ma poi sorrise:
"Certo".
Perso dalla felicità del momento, non gli vennero in mente gli ordini di Silver: non avrebbe dovuto muoversi.

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