Movin' on

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Moving on moving on from town to town
Movin' on I can't seem to stop now
Movin' on I never seem to slow down.
(Movin' On - Bad Company)

Un nome continua a cercare di venire a galla nel mio cervello, tanto da chiedermi se non sia il mio, di nome.

Però più provo a cercare di ricordare il nome, più questo mi sfugge l'unica cosa che ricordo bene è che inizia con la D.

Ho il cervello così fottutamente fritto, da non ricordarmi il mio stesso nome? Fantastico.

Di.

Din.

Dinah.

-Dinah- mormoro tra me.

Vagare su una strada non è esattamente la mia aspirazione, soprattutto perché non ho ancora capito dove sono.

Soprattutto viaggiare di notte, da sola, senza una meta, è come urlare ai quattro venti che voglio essere rapita e uccisa.

Quanto vorrei che passasse una macchina, una qualsiasi, giusto per capire in che angolo di mondo sono finita.

Ho camminato più di quanto pensavo, un cartello che ha visto giorni migliori mi appare davanti, dandomi il benvenuto nella cittadina di Midnight.

Non appena i miei piedi oltrepassano il confine del cartello, il mio cervello all'inizio mi fa male poi sembra sul punto di esplodermi dentro al cranio.

Sento così tanto dolore che l'unica cosa che potrebbe aiutare è un bel buco in fronte, come uno spiffero per far passare un po' d'aria.

Mi ritrovo sulle ginocchia a tenermi la testa tra le mani, sto pregando che qualcuno faccia smettere questo dolore atroce, non importa chi.

Vorrei rialzarmi in piedi, ma non ci riesco, tanto che mi ritrovo accasciata per terra ad osservare il cielo stellato, finché un ombra non compare nella mia visuale.

È sfocata, come se fosse in contro luce, ma siamo a notte fonda come fa ad essere sfocata?

Alzati.  Non ci riesco. Fallo, prima che ti trovi. Chi? Ma a questa domanda, non riceverò risposta.

Inizio a sentirmi osservata, ma sul momento do la colpa a qualche animale selvatico, anche perché chi può esserci in giro a quest'ora?

A fatica mi rimetto in piedi, le mie gambe protestano, mi fanno assumere un andatura barcollante. Da ubriaco.

Arrivo in città che deve essere mezzanotte passata, il che ha dell'ironia se proprio vogliamo trovarcela.

La strada è deserta poche macchine sono presenti in strada, anche se il mio sguardo cade su una macchina precisa.

Il mio istinto mi guida verso una Chevrolet Impala del 67 nera, ed a quel punto un sorriso mi spunta sulle labbra.

-Ciao tesoro, ti sono mancata?-

Il fatto che parlo alla macchina come se fosse una viva, mi lascia interdetta, ma soprattutto mi viene da chiedermi come fa a mancarmi qualcosa che non ho mai visto.

Sfioro il tettuccio con le dita della mano, succede di nuovo, il mio cervello sembra volermi esplodere dentro la testa, vedo uno scorcio, una camera di un motel, mi allontano di scatto come scottata.

La Chrevolet Impala è parcheggiata davanti ad un negozio, la cui vetrina male illuminata, mi rispedisce il mio riflesso.

Però invece di rimandare l'immagine di una ragazza con i capelli corvini a caschetto ed un paio di occhi nocciola, mi ritrovo davanti un uomo.

I capelli castano-biondo corti, la classica faccia che vorresti prendere a schiaffi, ma ce una cosa che mi colpisce.

Gli occhi.

Due occhi verde-azzurro, sono quel tipo di occhi che ti rapiscono e ti leggono dentro l'anima.

Un rumore mi distrae, quando torno a guardare la vetrina, il ragazzo è già sparito come se fosse tutto frutto della mia testa.

È ufficiale, sto impazzendo.

Jerk's Corner.

Ed eccoci qua, con il primo vero capitolo della storia.

Spero che la storia piaccia e di non vedermi arrivare gente sotto casa con i forconi.

La canzone, che fa anche da titolo al capitolo, è presa dalla soundtrack di Spotify dedicata a Supernatural, ci sono tutte le canzoni che sono apparse nella serie nel corso degli anni.

Quasi ogni capitolo avrà come titolo, una canzone apparsa nella serie.

Detto ciò, alla prossima!

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