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La situazione era quasi imbarazzante.

-Pensavo aveste finito.- disse Logan facendo cenno di uscire di nuovo dalla porta, ma io lo bloccai.

-È così.- dissi sotto lo sguardo duro di Thomas.

Il mio coinquilino entrò in casa ed io convinsi il ragazzo della cucina Italiana ad uscire fuori con me.

-Perché hai detto che avevamo finito?- mi chiese avvicinandosi a me.

-So che ci hai parlato ma io non mi sento a mio agio.- risposi.

-Capisco che all'inizio tu ti sia potuta sentire a disagio, ma se vuoi frequentarmi non puoi fare così, tra me e Logan ci sono problemi ma sono passati.- disse Thomas alzando la voce.

-Tu non capisci...- dissi sussurrando.

-Cosa non capisco?- domandò lui.

-Non c'entrano i vostri litigi.- risposi abbassando lo sguardo.

-Madison, parla.-

-Ci sono andata a letto Thomas.- dissi praticamente urlando.

Avevo detto quelle parole con un nodo in gola e sentii le lacrime uscire dai miei occhi.
Quella confessione era stata dolorosa, non solo per me, lo sguardo del ragazzo che avevo di fronte era afflitto. Non volevo ferirlo ma doveva sapere la verità, non potevo continuare a nasconderglielo.
Non disse una parola.
Volevo essere sincera per non perderlo ed invece l'ho perso per essere stata sincera.

Rimasi li, senza parole, con le lacrime che mi scendevano sul viso ed il cuore a pezzi per aver fatto soffrire il ragazzo che mi piaceva.

-Io ero ubriaca...- cercai di spiegare ma le parole mi morivano in bocca tra un respiro e l'altro.

Non mi guardò in faccia, mi fece solo una domanda: -Anche lui?-

-No.- risposi abbassando lo sguardo per evitare il suo sguardo deluso.

Non disse nulla, entrò dentro casa e mi chiuse fuori. Che Diavolo aveva intenzione di fare? Si era dimenticato che quella era casa mia?

Presi il telefono per chiamare Logan, squillava ma non rispondeva. Fantastico! Ero rimasta chiusa fuori, sembravo una scema.
Girai attorno alla casa sperando che ci fosse qualche finestra aperta, ma ovviamente non c'era, stavo iniziando ad innervosirmi, tornai verso la porta ed iniziai a suonare.

Una volta, nessuno mi aprì.
Due volte, nessuno mi aprì.

Iniziai a spazientirmi, così mi attaccai al campanello, iniziai a suonare ininterrottamente ma nessuno mi aprì. Provai di tutto, bussare, tirare pugni, calci, qualsiasi cosa, ma ovviamente nessuno mi aprì.

Ero arrivata al culmine della rabbia, l'unica cosa da fare era andarsene, presi il telefono per chiamare Rebecca, le avrei chiesto di stare da lei per un po'.

Presi il telefono e la porta si aprì.
Era uno scherzo?
Stavo per tirare fuori tutta la rabbia che avevo in corpo, ma appena vidi Thomas il mio cuore si spezzò ancor più di prima.

Uscì di casa con il volto ricoperto di sangue, le mani erano avvolte dallo stesso colore rosso ed il suo corpo aveva decine di lividi e ferite.
Piansi.

-Che cos'hai fatto...?- gli domandai con la voce spezzata dal pianto.

Non rispose, mi sorpassò come se non fossi lì, salì sulla sua macchina e, sbattendo la portiera, sfrecciò via.

Sentii qualcuno abbracciarmi, non riuscivo a vedere bene chi fosse a causa delle lacrime, così le asciugai e vidi Logan.
Anche lui era ricoperto di lesioni, aveva il naso e la bocca che sanguinavano, i suoi capelli sembravano bagnati e la maglia bianca che indossava era ormai da buttare.

-Mi dispiace...- sussurrai.

-Non è colpa tua, è lui che è fatto così.- disse stringendomi a se.

Continuai a piangere, ma questa volta mi sentii che fu un pianto di sfogo, ero esausta di tutto quello che stava succedendo da quando ero qui, volevo solo andare a casa mia a Stratford.

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24 Luglio 2022, 20:28

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