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Wow!
La mia migliore amica non solo era venuta qui a Los Angeles, ma era anche riuscita a convincere la preside a farla entrare nella mia scuola.
Ovviamente non come alunna, ma è già una grande cosa.

-Allora? Vogliamo iniziare a mangiare o vuoi rimanere lì impalata tutto il giorno?- domandò mia madre riportandomi alla realtà.

Sorrisi ed annuii.

Cat saltava da un angolo all'altro, lei era così, euforica, estroversa, dolce, amavo averla intorno.

Arrivammo in un'altra stanza dove vi era un tavolo da pranzo ben apparecchiato, mia madre era fissata con i doppi piatti, le doppie posate, doppio tutto. E questo non dispiaceva a nessuno.
I miei occhi brillarono quando al centro della tavola vidi quella pietanza che tanto amavo, mi venne così tanto l'acquolina in bocca che non vidi l'ora di mangiare. Mi posizionati al mio posto ed aspettai che mia madre riempisse i piatti.

Avevo le mani per farlo da sola ovviamente ma la mamma è sempre la mamma!

-Allora, come va a scuola?- chiese mio padre dando una mano a mia madre dato che Cat aveva fatto la mia stessa mossa.

-Benissimo, il cortile è immenso, ci sono i tavolini per sedersi, c'è un bar all'interno della scuola sempre aperto dove possiamo fare colazione tutte le mattine!- risposi felice.

-Intendevo le lezioni.- disse lui facendosi più serio.

-Si insomma, sono lezioni scolastiche.- dissi cercando di fare la finta interessata.

-Ma come hai fatto a ricevere una borsa di studio?- mi domandò papà facendoci ridere.

In effetti aveva ragione, io studiavo il minimo indispensabile eppure riuscivo ad ottenere degli ottimi risultati, diciamo i più alti della mia classe.
Qui a Los Angeles sembrava facile studiare, non ci avevano ancora dato compiti per casa e le lezioni erano piuttosto leggere, quindi ero rilassata.

Continuammo a mangiare e nella stanza piombò il silenzio, era assurdo come il fatto che un cibo piacesse così tanto potesse mettere a tacere quattro persone. Dovevo dirlo, mia madre era più brava di una cuoca.
Ognuno di noi si gustava la sua porzione e nel mentre il tempo scorreva veloce.

Sentii il telefono squillare in tasca, e lo ignorai, abbassai la suoneria senza vedere chi fosse e continuai a mangiare.

***

Il pranzo era finito ed io e la mia migliore amica sparecchiammo la tavola.

-Cos'è questo muso lungo?- mi chiese lei a bassa voce.

-Che? Non ho nessun muso lungo.- risposi sorridendo.

-Non mentirmi, di solito il nostro piatto preferito ti fa uscire gioia da tutti i pori.- disse avvicinandosi ancora di più a me.

-Sento che questo non è il mio posto.- dissi sperando che i miei genitori non mi sentissero.

-E qual è il problema? Torniamo a casa.- rispose Cat alzando leggermente la voce.

-La borsa di studio...io devo renderli fieri di me.- dissi buttando un'occhiata ai miei genitori.

Non sembrava, ma la mia famiglia non aveva mai avuto tutti questi soldi, ultimamente la loro azienda stava ricevendo diversi investimenti e fortunatamente le cose stavano andando bene.
Volevo solo ripararli per i sacrifici che avevano fatto per me.

-Tu li hai già resi fieri.- disse la mia amica sorridendomi cercando di farmi rallegrare.

-Io devo restare.- risposi convinta.

-E allora che stai pensando? Tu puoi fare tutto ciò che vuoi, se pensi che tornare a casa sia la cosa migliore prendiamo il primo volo che c'è per Stratford ed andiamo, altrimenti resta qui e dimostra a tutti che tu puoi fare qualunque cosa ti metta in testa.- disse lei incoraggiandomi.

Aveva usato un tono di voce normale e sia mia madre che mio padre avevano sentito ogni sua parola, mi stavo già preoccupando ma loro sorrisero. Di colpo mi sentii rassicurata, erano proprio dei bravi genitori, ero così grata di averli lì a supportarmi.

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08 Agosto 2022, 00:39

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