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Durante il viaggio di ritorno io e le mie due amiche ci organizzammo al meglio la giornata di domani.

Dopo scuola avremmo mangiato a casa mia, poi avremmo fatto un giro nei nostri negozi preferiti e alla fine saremmo andate a qualche parco divertimenti per avere qualche ricordo insieme.

La sera alle 20:00 Cat avrebbe avuto il volo di ritorno, non volevo farla partire da sola ma lei necessitava di tornare a casa e quindi la lasciai prenotare il suo biglietto.

Rebecca fermò l'auto ed io e la mia migliore amica la salutammo mentre scendevano dalla macchina.

-Grazie per il passaggio.- dissi.

-A questa sera.- disse per poi andare via.

Io e Cat entrammo in casa e come ogni giorno i miei genitori ci stavano aspettando a tavola per poter iniziare a pranzare.

-Com'è andata a scuola?- ci chiese mia madre finendo di portare le ultime cose a tavola.

-Bene, ma devo assolutamente farmi una doccia.- risposi io.

-Anch'io, quel professor Fitzgerald mi ha fatta correre senza sosta.- disse Cat. -Comunque devo dirvi una cosa.- continuò poi lei.

Mio padre e mia madre guardarono la mia migliore amica in attesa che lei parlasse.

-Volevo ringraziarvi per avermi fatta venire con voi a Los Angeles e per avermi ospitata a casa vostra, mi avete sempre fatta sentire parte della famiglia e ve ne sono grata. Ma ho deciso che domani partirò per tornare a casa.- disse commovendosi.

Cat era sempre stata parte della famiglia, sia per me che per i miei genitori. Mio fratello invece non si relazionava molto con le mie amiche.

-Sai che non devi ringraziarci.- rispose mia madre sorridendo.

-A che ora dobbiamo accompagnarti all'aeroporto?- chiese mio padre sperando che nessuna di noi si accorgesse del suo dispiacere.

-Ho il volo alle 20:00.- rispose Cat.

Mio padre annuì ed insieme iniziammo a mangiare, avevo una fame da lupi.
Appena finii di pranzare andai a farmi la doccia, non vedevo l'ora di lavarmi da quando avevo messo piede fuori dalla palestra.
Odiavo sudare ma purtroppo era inevitabile.

Andai in camera per prendere sia l'intimo nero che la mia tutina preferita che avevo messo la prima volta che andai a vedere la gara di Thomas.
Poi andai in bagno ed entrai nella doccia, volevo sbrigarmi così cercai di lavarmi il più velocemente possibile. Misi una quantità sproporzionata di shampoo, sentii la testa pesante e piena di schiuma, iniziai a ridere da sola, probabilmente chi mi sentiva da fuori pensava che fossi una pazza, mi sciacquai la testa e finii di lavarmi.

Uscii dalla doccia, mi asciugai il corpo e poi mi vestii. Avevo tutti i capelli bagnati che mi sgocciolavano addosso, li strizzai il più possibile e poi passai direttamente ad usare l'asciugacapelli.

-Cat!- urlai sperando che la mia migliore amica mi sentisse.

-Che c'è?- chiese urlando anche lei mentre saliva le scale, poi aprì la porta ed io le risposi.

-Ti va di farmi di nuovo i capelli con la piastra?- le domandai facendole gli occhi dolci.

-D'accordo.- disse sbuffando.

Andammo in camera e portai con noi la piastra per fare i boccoli, la misi a scaldare e in poco tempo fu pronta.

-Come andava a Stratford prima che venissi qui?- le chiesi mentre iniziava a farmi i capelli.

-Diciamo che all'inizio senza di te mi sentivo un po' sola, infatti è grazie a questo che Ronald ha deciso di parlarmi.- rispose.

-Che? E perché non me ne hai mai parlato?- domandai curiosa.

-Non volevo farti sentire in colpa per una cosa per cui non c'è n'era motivo. So come sei fatta, e so anche che se ti avessi detto una cosa del genere tu saresti stata capace di tornare. E se devo essere sincera ti ho anche evitata per far si che tu non ti accorgessi del mio umore.- rispose con una voce un po' triste.

Aveva ragione, odiavo sapere che le persone stavano male per me ed avrei fatto qualunque cosa per sistemare le cose, perfino prendere un aereo e tornare a Stratford. Ero fatta così.

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19 Agosto 2022, 15:37

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