Prologo

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2019

Scendo dal treno, bagnata dal sole di inizio settembre. Mi trascino il trolley tra una folla confusa, gente che viene, gente che va, come se fossero a Villafiore solo di passaggio. O come se questa stazione fosse solo un punto di partenza per altre storie.

Ma di sicuro è il punto di partenza della mia.

Devo ripartire, per questo mi sono lasciata Roma alle spalle.

Ripartire.

Lontano da chi mi ha spezzato il cuore, da chi mi ha ferita.

Lontano da ciò che conosco, alla ricerca di un nuovo equilibrio e di me stessa.

In una città che per me non è come tutte le altre.

Esco dalla stazione, sbucando nel centro storico di Villafiore. Mi accoglie una piazza larga, a cui fanno da corona palazzi medievali in stile romanico. E sorrido, tra me, perché sono felice.

Lo zaino sulle spalle pesa, così come la borsa che intralcia i miei movimenti. Eppure, mi sento così leggera da poter volare.

Trasferirmi a Villafiore è la realizzazione di un sogno. A stento riesco ancora a credere di aver vinto la borsa di studio che mi permetterà di studiare qui.

Forse non sarà facile, ma delle difficoltà mi occuperò poi.

Ora la prima difficoltà è barcamenarmi tra i bagagli e il telefono aperto con il navigatore per raggiungere il posto in cui alloggerò il prossimo anno accademico. Il mio primo anno da universitaria.

Attraverso la piazza, intitolata a Dante Alighieri, al cui centro è posta una fontana che zampilla con getti tutt'intorno. Mi soffermo a guardarla, dev'essere rinascimentale. Statue con figure marine: delfini, ninfe e tritoni composti insieme con armonia. Un'armonia dolce che mi riporta a casa.

Mi incammino verso quello che sembra uno dei viali principali, superando la piazza, quasi tutta pedonale, fatta eccezione per un tratto intorno che permette ad automobili e mezzi pubblici di passare.

Inspiro a pieni polmoni, godendomi lo spaesamento e l'arrivo da sola nella nuova realtà. Invio un messaggio ai miei per dire loro che sono sopravvissuta al viaggio e mi cade l'occhio su ciò che mio padre ha scritto questa mattina, dopo essere uscita di casa.

"Ricordati di ospitarmi per vedere le partite della Vulnus!"

La Vulnus.

Il motivo per cui Villafiore non è una città come le altre.

Apro di nuovo la mappa e guardo se per caso il tragitto mi porta dalle parti del palazzetto in cui gioca la squadra. Non proprio, è abbastanza distante.

Se arrivo presto a sistemare i bagagli vari, provo ad andarci già oggi. Almeno per vederlo da fuori, per respirare il brivido del pubblico sugli spalti e delle giocate sul parquet che ho sempre ammirato dalla televisione.

Sono all'inizio di un sogno, e voglio godermelo fino in fondo.

Spazio autrice
Ho deciso di caricare i primissimi capitoli nella loro versione definitiva. Ci sono alcuni cambiamenti rispetto a ciò che avevate letto tempo fa (per esempio i nomi delle coinquiline di Elena, che ho scelto di modificare). Questo, per chi aveva già letto.

Ah, sì, ho anche rifatto i bannerini con i pov e i divisori, in modo che abbiano dei toni più delicati e richiamino la copertina. Vi piacciono? <3

Per i nuovi, spero che i capitoli vi incuriosiscano. Se volete leggere l'intero romanzo, è pubblicato su Amazon (ho messo il link nella mia bio, oppure vi basta cercare il titolo).

Baci a tutti e grazie per aver letto,
Snowtulip.

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