VI. Ti presento i miei

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Dal momento in cui ha aperto il portone, accogliendoci come se fosse casa sua, Ander non mi ha mai tolto gli occhi di dosso. Persino quando si è allontanato per andare in cucina a prendere una birra ho percepito il suo sguardo su di me, e non mi piace per niente.

Dopo averci invitato a entrare intimandoci di fare come se fossimo a casa nostra, ha ricevuto uno scappellotto sul capo da un altro ragazzo. È più basso di lui ma decisamente più vigoroso, con spalle ampie e bicipiti allenati che guizzano sotto le maniche attillate della t-shirt. Gli sorride, dicendo qualcosa che sono troppo distratta per comprendere, poi finalmente si volta.

«Benvenuti nell'umile dimora dei Perkins» dice lui con un teatrale inchino, accompagnandosi con un gesto della mano. Penelope pende dalle sue labbra per cui deduco che sia lui il padrone di casa. Ha i capelli chiari e la pelle abbronzata di chi ha passato le ultime settimane in un resort a farsi cuocere dal sole, un'abbronzatura che io non potrò mai avere.

«Io sono Aaron» si rivolge a me, tendendomi la mano che prontamente stringo. «Avevi ragione, Dudi, somiglia proprio a Daenerys» aggiunge poi, rivolgendosi all'amico.

«Hilda» mi limito a rispondere, sorridendo cordiale e preoccupandomi di non incontrare mai lo sguardo di Ander, in piedi accanto a lui. Tuttavia, con la coda dell'occhio posso scorgere un sorrisino fare capolino sul suo viso quando si rende conto che lo sto ignorando volutamente.

«Pft, le piacerebbe» una voce femminile sovviene dietro i due, poi le mani pallide e sinuose della ragazza separano le spalle di Ander e Aaron e lei diviene visibile.

Ha il viso disteso di chi si sente perennemente a proprio agio; gli occhi -grandi e azzurri- mi scrutano con curiosità, ma non trasmettono giudizio o disprezzo; i capelli sono di una particolare tonalità di rosa -colore del pesco fiorito in primavera- e le ricadono in morbide onde fin sotto al seno, donandole un aspetto fiabesco.

«Senza offesa, honey, ma Emilia Clarke è una dea, nessuno le somiglia» mi spiega dopo avermi studiata attentamente. I suoi occhi corrono in ogni parte del mio corpo, in ogni spigolo aguzzo e in ogni angolo ossuto, e solo quando ritiene di aver osservato abbastanza mi porge la mano.

«Io sono Natalie, probabilmente dopo questo commento mi consideri una stronza, e hai ragione, lo sono» sbuffa infine, aggrottando il viso con cipiglio scocciato come se le parole appena pronunciate non la possano tangere più di tanto.

«Hilda» mi trovo a ripetere di nuovo, ignorando tutto ciò che mi ha detto finora. Non ho idea di chi sia Daenerys, né tantomeno Emilia Clarke, per cui trovo ipocrita ribattere. Mi limito a stringerle a mia volta la mano, senza tuttavia accompagnare quel gesto con il sorriso cordiale che ho rivolto ad Aaron.

«Potresti provare ad essere più amichevole di tanto in tanto» la apostrofa Ben, che finora ha assistito a quegli scambi di battute in silenzio, improvvisamente rinsavito, colpendole la spalla con una spinta che non farebbe oscillare nemmeno il più debole dei rami secchi.

«E che divertimento ci sarebbe?» domanda retorica lei con una scrollata di spalle, poi si rivolge a Penelope: «Quanto sei cresciuta! Stai diventando proprio una bella donna, ma fossi in te non userei più questo fard, è troppo chiaro e ti fa sembrare una bambina» sciorina, portandosi di fronte a lei. Si sofferma ad osservarla ancora per qualche istante, poi le sorride affabile prima di allontanarsi con un occhiolino.

«Mi ha davvero detto che sono bella?» sussurra Penny al mio orecchio quando gli altri si avviano verso il soggiorno, lasciandoci indietro.

«Beh direi di sì» biascico, incerta. Questa ragazza mi è sembrata surreale, non sono sicura di aver compreso ogni sua parola. «Chi è Daenerys?» aggiungo, infine.

Ander, che si trova davanti a noi ma a debita distanza, si blocca sul posto. In una situazione diversa avrei temuto che avesse sentito la nostra conversazione, ma è troppo lontano.

«Davvero non conosci Daenerys Targaryen? Il trono di spade?» mi domanda, cauto, dopo essersi voltato. Nonostante la distanza posso osservare il luccichio divertito nei suoi occhi.

O forse no.

Lo osservo di rimando senza muovere un muscolo, fronteggiandolo in quello scontro di occhi in cui nessuno vuole cedere la propria posizione. Nessuno è disposto ad arrendersi.

«Dudi, datti una mossa» una voce sconosciuta lo richiama dal salotto, dove gli altri hanno preso posto sul grande sofà.

Penelope ci osserva interdetta, facendo saettare lo sguardo dalla mia espressione corrucciata a quella divertita di Ander. È lei la prima a raggiungere il salotto, prendendo posto dalla parte opposta rispetto al fratello, su una poltroncina in pelle.

Noi due, invece, veniamo riscossi da un urletto. Una ragazza bassina, persino più bassa di me, batte le mani entusiasta, osservandomi con i suoi occhietti vivaci. Ha i capelli molti spessi e arrotolati, quasi annodati -dreadlocks mi spiegherà successivamente Penelope- che le ricadono sulle spalle e sul petto come un mantello e la fanno apparire persino più bassa, ma a lei sembra non importare.

«Tu devi essere Mathilda» squittisce indicandomi e iniziando a saltellare sul posto. Adesso ha gli occhi spalancati e le donano un'aria spiritata. È davvero inquietante.

«Sono così felice di conoscerti» asserisce, gettandomi la braccia al collo. La differenza d'altezza è minima ma la sconosciuta sembra fare uno sforzo immane per raggiungermi, sollevandosi sulle punte. È piuttosto goffa, me ne rendo conto quando involontariamente mi tira una ciocca di capelli allontanandosi.

«Solo Hilda» biascico, lisciandomi le punte dorate sul petto per allontanarle dall'infinità di bracciali che tintinna intorno al suo polso.

«Oddio, scusami» piagnucola scuotendo le dita per liberarle dai miei capelli, e non so se si stia scusando per aver sbagliato il mio nome o per avermi quasi tirato via una ciocca intera. «Io mi chiamo Loren, ma quasi tutti mi chiamano Lory. Trovi che Lory sia un nome da cane? Greg, il fidanzato di Gwen, mia sorella maggiore, aveva un cane di nome Lory e mi ha raccontato che-»

Temo che non scoprirò mai cosa le ha raccontato Greg -il fidanzato di Gwen, sua sorella maggiore- perché un ragazzo è apparso alle sue spalle e le ha infilato la mano davanti alla bocca. L'espressione di Loren da eccitata diviene corrucciata, poi, quando vede il ragazzo, i lineamenti si distendono e lei sorride con gli occhi.

«Ciao Hilda, io sono Jonas. Perdona la mia ragazza, è un po' logorroica» sentenzia il nuovo arrivato, trascinandosela di peso e senza difficoltà nel salotto. Anche se lei volesse ribattere, lui le tiene ancora la mano davanti la bocca, impedendoglielo.

Io sono l'ultima a entrare nella stanza, quando ormai tutti hanno già preso posto. Ander e Benjamin sono accovacciati sul tappeto, l'uno davanti al tavolino con le birre e l'altro con la schiena poggiata alla poltroncina su cui è accomodata Penelope. Il padrone di casa, invece, siede su un'altra poltrona, di fronte a quella di Penny e perfettamente visibile da quella postazione. Ora capisco perché si è fiondata lì. Il posto centrale del sofà è occupato da Natalie, la quale con aria disinteressata si spazzola le pieghe del vestito candido che indossa; accanto a lei ci sono, da un lato, Jonas e Loren, ora impegnati a mangiarsi vicendevolmente la faccia, dall'altro una ragazza che non si è ancora presentata.

La suddetta ragazza si alza non appena i miei occhi si soffermano casualmente su di lei. Ha i capelli neri e lisci come spaghetti, la frangetta perfettamente ordinata sulla fronte, e mi sorride affabile. Ha tratti orientali ma non saprei dire con certezza la sua origine.

«Lara Jin» si presenta, tendendomi la mano. Ha dita sottili, piccole, e la sua stretta è talmente delicata che la percepisco appena. Anche lei è molto esile, ma comunque è più formosa di me.

«Hilda» ripeto per l'ennesima volta, come fosse un mantra. In effetti si può dire che non ho pronunciato altre parole da quando sono qui, ma loro non sembrano farci caso. Lara Jin mi fa cenno di prendere posto sul divano così mi accomodo tra lei e Natalie.

«Ben ci ha detto che vieni da un regno, è così?» domanda subito Aaron, impedendo che possa calare il silenzio. Gli altri mi guardano, in attesa di una risposta. Anche Loren e Jonas hanno smesso di baciarsi per prestare a me tutta la loro attenzione.

«Sì, nell'isola vige la monarchia costituzionale» mi affretto a spiegare, rassegnandomi all'idea che sarò il principale argomento di conversazione della serata.

L'ultima volta che è accaduta una cosa del genere ero nella sala da pranzo di casa mia con i miei genitori. Mamma sedeva a un capotavola, papà all'altro, ed entrambi mi osservavano con espressioni corrucciate. Avevo avuto una discussione con una mia compagna di classe al termine della quale mi aveva spinta, facendomi sbucciare il ginocchio. La versione ufficiale, che lei aveva propinato ai suoi genitori per tutelarsi, vedeva me in fuga inciampare e farmi male. Ovviamente la fuga non poteva essere contemplata dalla figlia del Generale Maggiore Berger.

«Quindi c'è un principe?» rincara la dose Penelope, destandosi appena. Nei giorni trascorsi in casa nessuno mi ha fatto domande sull'isola –ad eccezione di Sebastian, ovviamente, ma è nel periodo in cui domanda persino perché il mare è blu quindi nessuno gli presta particolare attenzione- ma ora noto una certa curiosità in lei.

«L'erede al trono è una principessa, il suo nome è Anya» spiego mentre distrattamente afferro il ciondolo tra le dita, carezzandolo. L'ho chiamata non appena mi sono sistemata nella mia stanza per ringraziarla e so che le ha fatto molto piacere sentirmi. La chiamerò ancora nei prossimi giorni per raccontarle di quanto sia bella San Francisco.

«Vive in un castello arroccato e protetta da un drago, come nel Medioevo?» interviene Natalie. Si osserva le unghie con aria distratta ma il tono lascia trapelare fin troppo interesse.

«Il castello è un palazzo e si trova sul fiordo, quindi direi che è arroccato» mi accingo a spiegarle, accogliendo la sua provocazione velata e restituendogliela con un laconico: «Il drago non l'hanno trovato, Amazon non spedisce nel nostro Medioevo».

Un coro di risatine si leva tra i partecipanti, segno che la mia frecciatina è andata a buon fine. Non ritengo che Natalie ce l'abbia con me personalmente, ma non nutro simpatia nei riguardi di chi si arroga il diritto di sentenziare giudizi senza conoscere l'altro.

Contro ogni aspettativa ride anche lei, alzando lo sguardo solo per far incontrare i nostri occhi e osservare il mio viso che le sorride, questa volta finalmente affabile. Nonostante voglia apparire distaccata -forse persino stronza, come si è definita prima- si percepisce immediatamente che c'è dell'altro, nascosto sotto la sua chioma rosata e i grandi occhi blu, e mi piacerebbe scoprirlo.

«Ma davvero non hai mai visto Il trono di spade?» s'intromette a questo punto Ander, riprendendo la conversazione che avrebbe voluto iniziare in salotto, quando Loren ha interrotto il nostro scambio di sguardi.

«Non è possibile» borbotta Aaron, sistemandosi meglio sulla poltrona per poi puntare un dito nella mia direzione, aggiungendo: «Tu non puoi non conoscere Daenerys Targaryen».

Natalie, al mio fianco, sbuffa per l'ennesima volta, roteando gli occhi. «Dateci un taglio, ha solo i capelli dello stesso colore» sentenzia, senza alcuna malizia nella voce.

«Ecco, lei è Emilia Clarke, l'attrice che interpreta Daenerys» Lara Jin mi porge il cellulare mostrandomi un'immagine: ritrae una donna sorridente con i capelli argentei raccolti in una complessa acconciatura. Scorrendo altre foto dal suo profilo Instagram noto che anche lei è bassina, ma molto formosa, e quello non è il suo colore naturale.

No, ha ragione Natalie, non le somiglio per niente. I miei capelli hanno venature dorate, quasi calde, e per fortuna è così dato che sono l'unica fonte di luminosità per il mio corpo. Per il resto sono pallida, gracile e appuntita.

«Non mi pare di somigliarle» asserisco mentre la mia vicina di posto si apre in un sorriso vittorioso. Ha un'espressione risoluta e osserva compiaciuta i suoi amici, gongolando per la mia presa di posizione, che casualmente va a suo favore.

«In effetti siete entrambe bionde platino e piccoline» riflette Loren, soffermandosi ad osservare la mia figura e mettendosi in piedi per potermi studiare da vicino. Lei diventa inquietante ogni istante che i suoi occhi indugiano sulla mia figura.

«Hai anche gli occhi azzurri» asserisce, avvicinandosi e piegandosi su di me. Automaticamente indietreggio fino a scontrarmi con lo schienale in pelle, ostacolo che mi impedisce di porre un'ulteriore distanza tra noi.

Quando ormai è a un palmo dal mio naso e io la osservo con le palpebre spalancante e i lineamenti contratti, Natalie le colpisce delicatamente la spalla costringendola ad indietreggiare.

«Spazio vitale, Rasta, spazio vitale» la ammonisce, facendola rinsavire. Loren sbatte le palpebre un paio di volte, interdetta, dopo di che ricomincia a farneticare.

«Una volta stavo vedendo una puntata ed è entrata mia sorella minore. Ha visto i metalupi e ha voluto guardare con me, però poi hanno mostrato un bordello e lei ha iniziato a fare domande. A quel punto me la sono svignata, mollandola davanti alla tv per non rispondere e quando è entrata mamma in salotto le ha spento la tv e le ha detto-»

Ancora una volta, non sapremo mai cosa le disse la madre dato che Jonas la attira nuovamente a sé, facendola cadere sulle proprie gambe e zittendola con un bacio. Inizio a pensare che Loren stia in silenzio solo quando qualcuno le sta ficcando la lingua in bocca e solo per motivi fisiologici. Temo che, se potesse, parlerebbe anche in quella situazione.

«Tu non hai gli occhi azzurri» una voce accanto a me mi riscuote. Non saprei dire con esattezza quando sia successo, ma Lara Jin non è più accanto a me, sparita chissà dove. Il suo posto è stato occupato -spero solo temporaneamente- da Ander, che mi osserva incuriosito.

«No, decisamente... Sono diafani.»

Capitolo leggermente più lungo del solito, ma dovevo introdurre il fantastico gruppo di amici di Ben. Allora, che ve ne pare? Chi è il vostro preferito per ora? Il simpatico padrone di casa? La gentile Lara Jin? L'inquietante eccentrica Loren e il suo fidanzato Jonas? La misteriosa Natalie? O forse è l'irriverente Ander? 🧐

Io, neanche a dirlo, ho un debole per Ander, ma credo sia Natalie il personaggio che mi sta più a cuore, anche se temo che, dopo una presentazione del genere, a voi non stia molto simpatica ahahahah Ma vedrete, vi farò cambiare idea! 🦋

Venerdì troverete, oltre al nuovo capitolo una parte dedicata alle schede personaggio del gruppo di amici intitolata "Friends will be friend" (amo questa canzone!) che vi invito a consultare per scoprire qualcosa in più sulle loro personalità! Ovviamente verranno postate anche sul profilo instagram (flyerthanwind_) insieme ad altre aestetich e ad anticipazioni, per cui vi invito sempre a seguirmi per rimanere aggiornati!

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, vi ricordo di lasciare qualche commento e una stellina che fanno sempre piacere e io intanto vi lascio un aestetich di Hilda che finora non avete visto qui su wattpad! 🧚🏻‍♀️

Luna Freya Nives

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