Capitolo 18. Scambio

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Il villaggio pare tranquillo quando io e Khorine vi giungiamo.

<<Sembra solo a me o ci sono molti meno bambini del solito?>>

<<Meglio così.>> rispose Khorine <<Quei cosi mi danno i brividi.>>

<<Mi chiedo dove siano...>>

<<Dai, non pensiamoci adesso. Cerchiamo di chiudere in fretta questa faccenda!>>

Nessuno dei pochi infanti presenti ci corse incontro mentre scivolavamo silenziosamente per la stradina del villaggio. Alcuni di loro girarono pigramente la testa al nostro passaggio ma per fortuna quello fu il massimo dell'attenzione che ci rivolsero. La familiare casa si parò presto davanti ai nostri occhi, spettrale ma silenziosa come sempre. Provai a sbirciare, in via cautelativa, dalle finestre del piano terra ma anche di Anieska non sembrava esservi traccia.

Entrammo.

Senza perdere troppo tempo nell'atrio buio e polveroso, ci dirigemmo verso le scale scricchiolanti e salimmo al piano di sopra. Qui, procedemmo molto lentamente per lo stretto corridoio; non sia mai Anieska si fosse trovata proprio nella stanza dell'altare: cercare di individuare la sua presenza captando anche i più piccoli rumori era la nostra unica possibilità di sopravvivenza. Per fortuna, l'accesso alla stanza proseguì senza intoppi.

Al suo interno, il mio sguardo venne nuovamente attratto dal misterioso altare che tanto affascinava Anieska e il pensiero volò subito al contenuto del suo cassettone. Ora che la nostra attenzione era rivolta alla possibilità di compiere il rituale, in effetti, quel mistero irrisolto era ormai passato in secondo piano. Ironico, pensai, ma ormai la cosa non ci riguardava più.

Sentii Khorine toccarmi leggermente il gomito.

<<Ehi, è proprio lui!>>

Mi girai nella direzione da lei indicata e vidi che dietro al paravento c'era proprio il bambino che avevamo incontrato in precedenza; era seduto sul pavimento, intento a giocherellare con la campanella. La prima volta, onestamente, la concitazione e l'ansia per essere stati scoperti non mi avevano permesso di concentrarmi sull'oggetto da lui impugnato, ma adesso, potendolo guardare meglio, non avevo più alcun dubbio: la forma, il colore, le dimensioni.... sì, era proprio una delle due campanelle mancanti.

Il bambino sollevò lo sguardo verso di noi e sembrò sorpreso della nostra presenza; inclinò la testa di lato e ci fissò con i suoi occhietti vacui e gelatinosi, privi di pupille.

<<Ciao...>> provai a dire.

Quello continuò a guardarmi, ma non si mosse né emise un suono. Nonostante l'impasse, già quello poteva considerarsi un buon risultato: avevo temuto infatti che si sarebbe messo a urlare come un indemoniato, cosa che per adesso non aveva fatto. Tenendo conto che la prima volta era quasi riuscito a farci finire in bocca ad Anieska, potevamo considerarci abbastanza soddisfatti.

<<Potresti prestarmi la campanella che hai in mano?>>

Seguì il mio dito con lo sguardo, fino a posarlo sulla campana. Poi guardò di nuovo me.

<<JIIIIIGHHHH.... MMMIAAAA....>>

Incredibile, sembrava davvero un bambino di tre anni. Se non fosse stato per l'aspetto grottesco e abominevole, avrebbe quasi rischiato di apparirmi tenero.

<<L'hai trovata nella Foresta, vero?>> dissi, cercando di non perdere quella poca attenzione che mi stava rivolgendo <<Be', in realtà è di un mio amico e ci terrebbe molto a riaverla.>>

<<MMMHHHNNNN... 'MMIIIICCOOO?>>

<<Sì... Gli serve molto.>>

<<UUUHHRRRRR.... VVVUUUIIIOOOO.....GGGGGGHH.... GGOOOKOO>>

<<Eh?>>

<<"Voglio gioco">> disse Khorine <<Ha detto questo.>>

<<Ma... ma veramente?>>

Questa poi...

<<E adesso come ce ne usciamo?>> sospirai pensieroso.

Senza manco ascoltarmi, Khorine si slacciò il laccetto della collanina che aveva al collo. Lo portava con sé da che ne avevo memoria. Il pendente era in realtà un cerchio d'argento con due piccoli charmes rotondi, di colore dorato. Questi ultimi non erano fissi ma scorrevano lungo il cerchietto, tintinnando leggermente.

<<Ma quello non è un gioc...>>

<<Shhh!>> mi fa <<Sta a guardare.>>

Slegò con cura il laccetto scuro per poi riporlo nella tasca del vestitino bianco. Impugnando il cerchietto con la mano destra, lo fece girare davanti alla faccia del bambino, in modo che i due charmes si "rincorressero" lungo quella sottile orbita argentata. Il bambino la fissava stregato.

<<Ricorda che ti stai interfacciando con un bambino.... Beh, una specie.>> disse sorridente <<Ehi, allora facciamo a scambio?>>

<<AGGHHHHHH....SSSSCAAAABBBOOO....>>

Il bimbo posa a terra il campanellino per allungare la manina putrida verso il cerchietto. Lo afferrò deciso e lo sollevo sopra la sua testa, studiandolo attentamente. Sembrava molto contento della contrattazione stipulata.

<<Grazie.>> dissi io, prendendo la campanellina. Il bambino cadavere non sembrò neanche accorgersene tanto che era preso dal suo nuovo trastullo.

<<Bene, è fatta.>> commentò Khorine soddisfatta.

<<Tutto merito tuo.>> le dissi <<Mi dispiace che abbiamo dovuto sacrificare il tuo pendente.>>

<<Che importanza vuoi che abbia, se può esserci utile per recuperare la campanella?>> disse sorridendo <<Ciò che contava fare è stato fatto. Ora torniamo dagli altri.>>

Sembrava davvero che gli eventi stessero volgendo a nostro favore. Mi sembrò incredibile uscire dalla casa e lasciare il villaggio senza che nessuno cercasse di saltarci addosso. Per una volta tutto stava filando liscio, tanto che per tutto il tragitto nella Foresta fino al Tempio mi guardai attentamente intorno, incapace di convincermi che tutto potesse svolgersi senza alcun tipo di intoppo.

Abohr e Nieve erano già tornati. Ero felicissimo a vedere che anche loro stavano bene.

<<Abbiamo la campanella!>> esclamò Khorine, entrando a saltelli nella stanza.

<<Meraviglioso>> disse Tersicore sorridendoci <<Adesso ce ne serve solo un'altra.>>

<<Non sarà facile trovarla ma già averne recuperata una è un gran risultato. Bravi!>> aggiunse Aboh, con una strana espressione divertita. Rivolse uno sguardo verso Nieve, la quale sembrava trattenersi dal ridacchiare.

<<Si, sono sicuro che...>>

<<E INVECE CE L'ABBIAMO ANCHE NOI!>> esclamò di botto Nieve, saltando di gioia. Lei e Abohr ci furono improvvisamente addosso, un po' abbracciandoci e un po' esultando.

<<Non ci posso credere! L'avete trovata! Pensavo che...>> mi accartocciavo con le parole, facendomi contagiare da quella ventata di entusiasmo.

<<Pensavi che fossimo tornati al Tempio a mani vuote?>> mi rispose Nieve, facendomi la linguaccia <<E invece le abbiamo tutte!>>

<<Come avete fatto a trovarla?>> chiese Khorine, rossa in volto dalla felicità.

<<Oh, in realtà è stato abbastanza facile.>> risponde Abohr <<Abbiamo cercato lungo uno dei ruscelli che abbiamo visto, non troppo lontano dal punto dove abbiamo ritrovato le Campane dell'Alba. E' stata una idea di Nieve, effettivamente la cosa più intelligente da fare era partire dal punto dove avevamo trovato le altre. C'era un gruppetto di bimbi cadavere vicino a una delle sponde. Credo che stessero giocando, anche se non so bene a cosa. Lanciavano a turno la campanella in aria. Forse era il suono che produceva quando ricadeva a terra che li divertiva.>>

<<Come avete fatto a prenderla?>>

<<È stato abbastanza strano in realtà.>> continua Nieve <<Le stavamo provando di tutte per convincerli. Io stavo quasi per proporre di prendercela e basta, ma Abohr diceva che era rischioso perché potevano diventare pericolosi o chiamare la loro...mammina.>>

<<Avevo iniziato a parlare con loro, inventandomi cose assurde pur di convincerli.>> riprese a raccontare Abohr <<Quando mi sono accorto che mi ascoltavano con così tanta attenzione ho pensato che avrei potuto provare a distrarli in quel modo.>>

<<Aspetta... mi stai dicendo che hanno accettato di barattare la campanella per dei racconti?>> chiesi incredulo.

<<Non è andata proprio così.>> risponde <<Semplicemente si sono messi a cerchio intorno a noi per ascoltare. Gli ho raccontato della Cerimonia, del villaggio, delle feste... sembrava un asilo all'ora della favola, mi devi credere. Nieve, nel frattempo, gli gironzolava intorno e quando ha visto che avevano lasciato la campanella a terra, dato che non gli interessava più, l'ha raccolta veloce prima che se ne accorgessero.>>

<<Pazzesco.>>

<<Bene, ora che abbiamo l'intera serie di Campane, penso di poter eseguire il rituale per convocare lo spirito di Hamal>> disse Tersicore.

<<Ce l'abbiamo fatta! Potremo tornare a casa!>> esultò Abohr, abbracciandomi. Ammetto che la sua felicità stava diventando enormemente contagiosa e non feci nulla per nasconderlo. Eravamo ad un passo da compiere ciò che all'inizio c'era sembrato impossibile. Tutto quel dolore e quella fatica avrebbe avuto un senso alla fine. Anche Khorine e Nieve erano travolte dallo stesso entusiasmo.

<<È ora!>> annunciò Tersicore <<Sono pronta.>>

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