Capitolo 24. Speranza

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<<Richiede COSA?>> esclamai <<E come facciamo a trovare una cosa del genere? Non è mica roba che si conserva.>>

<<Beh, in realtà sì.>> commentò Nieve, sollevando un sopracciglio.

<<Scherzi...?>>

<<Conservare il cordone ombelicale dei figli è un'antica tradizione di molti popoli. Qui al villaggio è un'usanza che va avanti da generazioni e generazioni.>> spiegò lei <<Come fai a non saperlo?>>

Sbattei le palpebre, completamente attonito; l'idea che il mio cordone ombelicale si trovasse da qualche parte per casa, magari a fare da soprammobile, non mi era mai passata neanche per l'anticamera del cervello.

<<Sinceramente, è la prima volta che ne sento parlare...>> ammisi. Nieve alzò gli occhi al cielo.

<<Dato che Anieska faceva anche lei parte del villaggio>> fece Tersicore << è assai probabile che avesse conservato il cordone di Hamal, dopo aver partorito.>>

<<Questo sì, è probabile. Ma come possiamo ottenerlo? Dovremo capire - e non ho la minima idea di come fare - dove possa averlo messo quando era in vita... E quindi cercare il corrispettivo di quel luogo qua nella Dimensione>> osservai.

Non proprio una cosa da nulla visto che, ancora una volta, dovevamo muoverci per ipotesi.

<<E come facciamo?>> fece Nieve <<Anche se capissimo dov'è, sono sicura che Anieska lo tenga ben custodito.>>

<<Mai una volta che qualcosa sia stata facile da quando siamo qui...>> sbuffò Khorine, frustrata.

<<Senza il cordone ombelicale di Hamal, non possiamo invocarne lo spirito. Non avete scelta.>> disse Tersicore asciutta.

Dunque, stando a quanto detto, sembrava non esserci che quell'unica via d'uscita. Quali altre opzioni avevamo, del resto, se non quella di completare il rituale?  Il problema era capire dove cercare.

Mi grattai la testa, pensieroso.

Ok, Anieska poteva anche aver conservato il cordone di Hamal... Quindi dove avrebbe potuto metterlo? Forse la risposta poteva essere proprio la più semplice di tutte, vale a dire in casa, ma poteva benissimo aver scelto un luogo più simbolico o averlo affidato a qualche altro parente, come il fratello o il padre del bambino. Dovevamo quindi perlustrare ogni casa presente al villaggio sperando di beccare quella giusta? D'altra parte, a pensarci bene, noi eravamo stati nella casa di Anieska, e non mi era parso di aver visto cordoni ombelicali appesi per le stanze o posti che potessero contenervene...

E poi eccola là, la lampadina che si accende.

Come la più semplice delle intuizioni, la mia testa pescò l'informazione giusta.

<<Ricordate l'altare della vecchia casa e il cassettone chiuso a chiave che Anieska sorvegliava con tanto zelo?>>

Neanche a dirlo, i volti delle tre ragazze si illuminarono all'unisono nel sentire quelle mie parole.

<<È vero!>> esclamò Khorine <<Deve essere quello il contenuto del cassettone. È il cordone di Hamal! E Abohr aveva trovato la chiave per aprirlo...>>

<<Bravo Alekos, ottima intuizione!>>

<<Non voglio spezzare il vostro entusiasmo...>> disse Nieve <<ma siamo sicuri di non star correndo un po' troppo? Chi ci dice che là dentro ci sia proprio quello che stiamo cercando?>>

<<Non ne abbiamo la certezza, ma a questo punto sembra l'ipotesi più plausibile... Almeno credo...>> esitò Khorine.

<<Io penso abbia senso come cosa...>> disse Tersicore <<Avrei dovuto pensarci subito, quando mi avete raccontato la prima volta di quella stanza. Tempo fa era molto più in uso, qui al villaggio, avere degli altarini domestici atti alla conservazione di reliquie e oggetti della storia di una famiglia. In questi altari si riponevano gioielli, amuleti, urne... e in molti casi c'era chi vi conservava anche i cordoni ombelicali dei figli.>>

<<Tu che pensi, Alekos?>>

<<Anche io non vorrei sbilanciarmi troppo...>> risposi cauto <<Ma a pensarci bene l'idea non è così campata per aria... Cos'altro potrebbe sorvegliare Anieska con così tanta ossessione se non proprio quell'unica cosa rimasta che le ricorda il figlio perduto?>>

<<In effetti, si portava addirittura la chiave con sé... E avete detto che era furiosa quando ha scoperto di averla persa...>> Nieve pronunciò queste parole passandosi un dito lungo la guancia, pensierosa.

<<Potremmo anche aver preso un abbaglio enorme, certo...>> disse Khorine <<Ma a questo punto vale la pena verificare di persona. Pensateci, è l'unico posto di cui ci è rimasta l'incognita, direi che potremmo almeno toglierci il dubbio andando a controllare.>>

<<Ho paura che dovremmo aspettare, però.>> dissi, ponendo freno all'impazienza <<Quando io e Tersicore siamo andati alla grotta, Anieska non era presente. E anche quando l'ho riportata da lì fino al Tempio, non si è fatta vedere. Questo significa che probabilmente in questo momento si aggira per il villaggio.>>

Tersicore ascoltò il mio ragionamento e annuì.

<<Forse, anche con le dovute precauzioni, potreste comunque imbattervi in Anieska. Non è certo che se aspettiate un po' di tempo, le possibilità di incontrarla si riducano totalmente.>>

<<Seguendo questo ragionamento, però, praticamente non arriverà mai il momento giusto...>> disse Nieve <<Sappiamo già fin troppo bene come Anieska ami saltarci addosso in maniera del tutto imprevista>>.

<<Non intendevo questo...>> disse Tersicore <<Ma semplicemente che dovreste pensare con calma e pianificare per bene le prossime cose da fare. Agire con calma in questa fase è la scelta migliore. Stanno succedendo molte cose tutte insieme, se vi faceste prendere dalla fretta potrebbe succedere di nuovo qualcosa di brutto...>>

Da come aveva parlato, intuii che stava cercando di scongiurare possibili ulteriori morti.

<<E anzi, già che ci siamo... Approfittatene per riposare, soprattutto tu Alekos.>> concluse Tersicore <<Mangiate e rimettetevi in forze. E anzi, se fossi in voi forse reputerei saggio dormire un po'... Anche se qui non è mai notte, comunque il tempo passa e voi state ormai in piedi da ore e ore.>>

<<Sono d'accordo.>> disse Khorine, sedendosi a terra e facendo cenno a Nieve di farle compagnia. Tersicore, invece, lasciò la stanza per andare a procurarci qualcosa da mettere sotto i denti.

Solo allora mi resi conto di quanto fossi stanco, fisicamente e mentalmente; non avevo idea di quanti giorni fossero effettivamente passati, ma di sicuro era trascorso molto tempo dall'ultima volta che avevo dormito.

Mi tolsi la giacchetta nera, visibilmente rovinata nel punto in cui avevo strappato il lembo di tessuto per tentare -invano – di curare Abohr, e la sistemai a guisa di cuscino su cui poggiare la testa. Mi stesi sul pavimento e finalmente chiusi gli occhi; per farvi capire quanto fossi stanco, basti pensare che mi ci vollero solo pochi minuti per cadere profondamente in un sonno ristoratore.

*****************************

Riuscii a dormire per qualche ora buona, senza essere tormentato da incubi o sogni particolari, e al mio risveglio sentii tutti gli effetti benefici di quel meritato riposo.

Mi sollevai pigramente, sbattendo le palpebre per mettere a fuoco i dettagli intorno a me. Era come se il sonno avesse scacciato una patina di foschia da torno al mio cervello.

Vicino a me, giusto qualche metro più in là, c'era solo Khorine. Era seduta a terra, appoggiata alla cornice della grossa porta del Tempio, e guardava verso l'esterno con espressione distesa, lasciando che i pochi raggi di sole le accarezzassero il viso. I noccioli raggruppati a collinetta vicino ai suoi piedi mi suggerirono che avesse mangiato qualche frutto; dalla sua espressione si capiva bene che anche a lei il cibo e la dormita avessero notevolmente giovato.

Mi alzai, pigiando leggermente la radice del naso tra indice e pollice, e mi avvicinai. Avevo solo la t-shirt addosso, avendo lasciato la giacca ancora arrotolata per terra, quindi il lieve venticello che soffiava dalla radura mi solleticò piacevolmente la pelle delle braccia.

<<Hai riposato bene?>> mi chiese Khorine, passando pigramente le dita tra i capelli biondi.

<<Sì, ne avevo bisogno.>> risposi, appoggiandomi anche io alla cornice della porta ma restando in piedi. Respirai una boccata d'aria fresca proveniente da fuori, un piacevole formicolio mi solleticò la nuca

<<Dove sono le altre?>>

<<Tersicore è in camera sua.>> rispose Khorine <<Credo avesse bisogno anche lei di dormire, ha detto che le girava la testa. Nieve invece è al ruscello.>>

Mi voltai, pensando di aver capito male.

<<Al ruscello?>>

<<Sì esatto. Non è troppo lontano da qui, poco oltre quei tre alberi laggiù, li vedi?>>

Sono così incredulo a quelle parole che quasi sento il bisogno di darmi con la testa nel muro.

<<È andata al ruscello...>> ripetei lentamente, scandendo le parole una per una.

<<Sì.>> ripeté Khorine, degnandosi finalmente di girare la testa verso di me <<E allora?>>

<<E ci è andata da sola...>>

<<Hai paura che Anieska sia nei paraggi? Ma scusa... Non penso che si avvicinerebbe così tanto al Tempio...>>

<<Oh no, certo...>> rispondo, senza abbandonare il tono perentorio <<Tipo come quando ci ha rincorso fino a qui ed è scappata solo quando ha visto Tersicore?>>

Khorine mi guardò per qualche secondo, sbattendo un paio di volte le palpebre, come a intendere finalmente le mie parole.

<<Ma... è uscita solo da pochi minuti... Non devi...>> iniziò a dire, ma mi ero già precipitato fuori dal Tempio, diretto verso il ruscello. 

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