22. ꜱᴇɴꜱᴀᴢɪᴏɴɪ

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𝘑𝘢𝘤𝘰𝘣𝘴 𝘰𝘧𝘧𝘪𝘤𝘦, 6𝘵𝘩 𝘴𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘣𝘦𝘳 1992

Madison intanto era andata a trovare Jacob.

Salì le scale senza trattenere l'entusiasmo: era davvero tanto tempo che non lo vedeva.
Solo adesso si accorse quanto le era mancato. I suoi abbracci, i suoi baci, le sue carezze, la sua mano tra i capelli, i suoi dolci occhi marroni che la guardavano come se fosse una persona importante, l'unica per cui valeva la pena vivere. Insomma ogni suo poro urlava il suo nome: "Jacob!"

Quando finalmente arrivò alla porta dell'aula, bussò delicatamente.

Jacob aprì subito e, dopo un paio di secondi la riconobbe. Sul suo viso su dipinse il dolce sorriso di chi aveva aspettato a lungo, ma alla fine era stato ricompensato.

Anche lei sorrise, ascoltandone i pensieri. Le era sempre piaciuto leggergli la mente, i suoi pensieri erano sempre così gentili e puri. Si era stupita fin da subito della semplicità di quell'uomo, forse era proprio quel fattore che l'aveva persuasa fin da subito.

-Mi sei mancato, sai?- disse sottovoce in modo sensuale.

Lui non parlò neanche, si limitò a pensare la risposta. Quando erano soli, comunicavano così. Non è passato molto tempo, dopotutto.

I due entrarono nell'aula, mano nella mano, intanto Queenie gli rispondeva: -Come Madison, no. Come Queenie, invece, ne è passato decisamente troppo! Raccontami, come passi il tempo fuori dalle lezioni?-

Si sedettero uno di fronte all'altra su due sedie di legno massiccio. Jacob prese le mani di Queenie e le strinse nelle sue. Erano calde e sapevano di rosa. Poi alzò il viso e i suoi occhi si inchiodato dei suoi color smeraldo. Si dissero tutto. Qualsiasi cosa era importante in quel momento.
Era il loro momento. Il momento delle risate dei sorrisi e dei ricordi.

Per Queenie non era mai stato così, con nessuno, e forse proprio per questo Jacob le piaceva.

Leggendo la sua mente riusciva a capire quanto fosse buono, come un personaggio di una favola per bambini.

Il loro era un rapporto strano forse, ma estremamente sincero. Queenie non aveva nessun dubbio sulla sua scelta: Jacob era l'uomo della sua vita.

Non aveva mai creduto al vero amore prima di conoscerlo, ma ora era diverso.

-...e gli studenti sono incredibili, quando ho mostrato loro un telefono lo guardavano come se si aspettassero che da un momento all'altro si mettesse a correre in giro per la stanza urlando "Pronto" a squarciagola.- le stava raccontando, divertito.

-Mi ricordi cos'è un telefono?- chiese Queenie.

Jacob ridacchiò un attimo e le ricordò -Quello per parlare con persone lontane.-

-Ah, giusto.- sorrise lei. -E Jennifer come va? Si è ambientata un po'?- aggiunse preoccupata.

Per un attimo sembrò che Jacob le stesse nascondendo un pensiero, ma poi fu chiaro che stava solo formulando la frase. -Sì. A volte sembra convinta di star sognando, poverina, ma è molto più lucida e ci sa fare con i ragazzi. Stanno tutti zitti quando parla lei.

Proprio in quel momento la loro conversazione fu interrotta dalla porta che si aprì e sull'uscio comparve la giovane donna babbana.

-Oh, Queenie- sorrise.

-Ciao, Jennifer.- la salutò lei con gentilezza. Sembrava effettivamente che si fosse ripresa dall'emozione per quello che le era successo, eppure sembrava che ci fosse una nota strana, quasi fredda nel suo sorriso.

Queenie non se ne stupì: durante le loro lezioni aveva capito di non starle granché simpatica, ma non le importava molto, visto che poi quella donna sarebbe stata obliviata.

Vedendo quanto Jennifer si sforzava di essere gentile, però, le aveva facilitato le cose smettendo di leggerle nel pensiero.

-Jacob mi stava raccontando delle vostre lezioni.- spiegò.

Jennifer sembrò prenderlo come un invito e si sedette con loro.

-Ah, sono divertentissime certe volte. É sbalorditivo come si sorprendano bambini che spostano gli oggetti senza toccarli davanti a un telecomando!-

Anche lei iniziò a raccontare le reazioni dei ragazzi magici agli oggetti No-Mag e Queenie dovette confessare a se stessa che ciò che diceva era interessante. Rise un paio di volte con gli altri due, ma le sembrò che Jennifer fosse un po troppo vicina a Jacob. E che lo guardasse un po troppo. E che gli sorridesse un po troppo.

Sto diventando gelosa? si chiese stupita. Non lo era mai stata e del resto non aveva ragione di esserlo: Jacob amava lei, senza se e senza ma, poteva leggerglielo letteralmente in faccia.

E allora perché quel nervosismo?

Furono interrotti dal suono della campanella.

-E ora di cominciare la lezione!- esclamò allora Jennifer, sorridendo e strizzando l'occhio a Jacob, che parve a disagio mentre annuiva e salutava Queenie.

Vai pensò. Non voglio farti fare tardi.

La ragazza obbedì non prima di aver però scoccato un dolce bacio sulla guancia di Jacob.

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💫SPAZIO AUTRICI💫

Ehi snasi 🐾
Dovevo pubblicare questo capitolo alle 4 but non c'era Wi-Fi quindi... 😅
Finalmente un po' di Jackqueenie 💞 ci erano mancati un po'

Questo weekend mi sono divertita a fare aesthetic a caso e ho scoperto che mi piace un sacco Chi è???

Inoltre si è sparsa la voce in questi ultimi giorni che forse il PROSSIMO TRAILER USCIRÀ IL 24 SETTEMBRE io sto tipo SCLERANDO e poi mancano solo 2 MESI all'uscita del film.
I'm happy 😆😆😆😆
-Kathe

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