24. ꜱɪ ᴍᴀɴɢɪᴀ!

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 7𝘵𝘩 𝘴𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘣𝘦𝘳 1992

Audrey tornò verso la Sala Comune, pronta a scusarsi. Camminò decisa fino a quando non provò a immaginare la frase esatta da dire.

Non poteva spiegarsi con un 'Sì sai, in realtà sono trentatreenne e a scuola ho vinto un torneo di Quidditch, cosa che mi ha impedito di rivedere lui...'

Scosse la testa, ma cosa le passava per la mente?, sicuramente non poteva spiattellarle tutto quello che lei e i suoi compagni avevano tenuto nascosto soltanto perché si sentiva in colpa di quello che aveva fatto, e visto che comunque non poteva e non voleva evitare Kathe per sempre prese un bel respiro ed entrò nel dormitorio .

La prima cosa che notò fu che Sofy e Madison erano finalmente riuscite nella grande impresa di alzarsi dal letto. Audrey si concesse un momento di meraviglia (non aveva mai visto Queenie sveglia alle otto del sabato), poi le sorpassò.

Più avanti c'era Kathe. Stava ripulendo la sua scopa da corsa nel Dormitorio. Si era lavata e cambiata, dopo il litigio con Audrey. Tina però fu attratta da degli specie di tappi delle orecchie che la ragazza indossava. Glieli aveva già visti indosso, quasi tutti i giorni. Spesso finite le lezioni si stendeva sul letto con quelle cose infilate nelle orecchie e chiudeva gli occhi. Allinizio Tina pensò che fossero tappi per dormire, ma una volta si era avvicinata infastidita da uno strano ronzio che producevano quei cosi e aveva sentito che da quegli aggeggi usciva della musica. Tina era molto attratta da quegli strani strumenti e avrebbe voluto provarli ma sfortunatamente non sapeva come usarli.

Uno scricchiolio del legno la riportò alla realtà. Non era venuta lì per ammirare le ultime tecnologie che Kathe possedeva ma bensì per chiederle scusa, così si ricompose. Solo allora si accorse di non sapere cosa dire. Di solito preparava sempre un discorso a casa prima, perché sapeva di non essere brava nello spiegare quello che provava, ma quella volta non ce n'era stato il tempo. Cercò lo stesso di iniziare un discorso nel modo più decoroso possibile ma l'unica cosa che riuscì a spiccicare fu:

-Ehm...Kathe?-

La ragazza alzò lo sguardo. Audrey le stava davanti, con unespressione quanto mai dispiaciuta.

Kathe sapeva come mai Audrey era tornata ma gli rispose lo stesso: -Che c'è?-

Appoggiò in terra la scopa ancora mezza infangata si tolse i "tappi" e avvicinò a lei.

Audrey iniziò ad aprire la bocca, ma sembrava incerta. Sicuramente il gesto di ravvicinarsi a lei non l'aveva rincuorata.

-Scusa- disse Kathe per prima, lasciandola immobilizzata con la bocca aperta. -Avrei dovuto capire che cera un motivo se non volevi giocare. Non dovevo impicciarmi, lo so.-

La guardò, poi aggiunse -Puoi chiudere la bocca, mica mi offendo.- con un sorriso.

Audrey eseguì, guardandola stupita. 'Ero io a doverle delle scuse!'

-Scusami tu, non so come ho potuto essere così sgarbata. È che non voglio parlare di questo perché mi fa star male e sono felice che tu l'abbia capito.- disse lei sorridendo. Non era quello che aveva in mente di dire ma tutto sommato andava bene.

Kathe non potè che ricambiare. Si avvicinò e la abbracciò, con naturalezza, finché non si accorse che lamica si era irrigidita.

-Ehi? Si chiama abbraccio, non rimanere-immobili-come-una-mummia. Lhai mai sentito?-

Audrey si riscosse. Non era abituata alle manifestazioni daffetto, ma se tutto ciò era normale dove era ora, si sarebbe adattata. Fu proprio in quellabbraccio che Audrey scoprì la grande sensibilità di Kathe. Era abituata a pensare a lei come una ragazza forte, curiosa e pettegola e quindi le era piaciuto molto questo slancio daffetto nei suoi confronti. Così si lasciò andare.

Questa sua supposizione si rafforzò quando si sciolse dal abbraccio si accorse che sulle guance dell'amica erano bagnate da delle lacrime. Erano lacrime di gioia. Tina le sorrise e Kathe fece lo stesso e poi scoppiò a ridere

-Ti prego- disse il capitano ancora ridendo -non dire niente a mia sorella perché se poi scopre che la sua piccola gemellina, forte e con il cuore di pietra si è messa a piangere mi riderà dietro per i prossimi dieci anni-

-Certo che non gli dirò niente altrimenti poi che cosa penserà tutta la scuola- disse Tina trattenendo una risata che le costò una gomitata sul braccio da parte di Kathe.

"Beh" pensò lei mentre guardava l'amica "era servita qualcosa quella discussione, ora conosceva anche il alto tenero di Kathe"

-Ora scusami, vorrei stare qui ma devo vedere un amico.- disse sempre ridendo

-Sì, un amicoQuale? quello che sbavava durante l'ora di Storia della Magia?- rispose Kathe maliziosa.

Riecco la vecchia Kathe pensò Audrey sorridendo.

Will intanto aveva deciso di andare a far visita ad Hagrid: aveva bisogno di cibo per le sue creature e lui era lunico a cui poteva fare affidamento.

-Dimmi un po, ma quanti animaletti nascondi?- gli disse Hagrid squadrandolo dallalto in basso. Newt si intimidì, ma poi vide che il guardiacaccia sorrideva.

-Non sono mica clandestini.- rispose con la sua faccia più innocente -che non era granché.

-Ho il permesso del professor Silente. Sa quanto mi piacciono le creature magiche e mi ha incoraggiato molto.-

Hagrid alzò le mani.-Non ti sto accusando, tranquillo. Comunque, vieni.-

In quel momento arrivò Audrey con la valigia.

Hagrid la guardò un attimo, ma Will lo rassicurò: -Lei è con me.-

Sembrava una frase da film dazione, ma non si soffermò a pensarci.

Controllò la carne che Hagrid gli dava, scartando i pezzi meno freschi, e gli chiese i furetti per Fierobecco.

-Non so proprio a chi li dai, questi cosi...Mi viene in mente solo un Ippogrifo, ma è ovvio che un ragazzino non ne può mica tenere uno...Non ti offendere, eh?-

Will scosse la testa e disse -Non te lo posso spiegare. Top secret- e finse di cucirsi le labbra.

Hagrid annuì e sorrise di nuovo, complice. -Capisco. Ma quasi mi spiace, capiscimi. Adoro gli Ippogrifi. Sono la prima specie che vorrei allevare...Dopo i draghi, ovviamente.-

Will non era sicuro di trovare saggio affidare un drago ad Hagrid, che con tutto il suo entusiasmo non era però molto pratico del mestiere. In ogni caso lo ringraziò e poi concordò con Audrey di portare via il cibo con un Wingardium Leviosa.

Ma via per loro significava ai margini della Foresta Proibita.

Una volta arrivati a via, scesero nella valigia.

Era ora di nutrire le creature.

-Ma me lha già spiegato Alison.- disse lei quando Newt le disse che avrebbe dovuto nutrirle lei -Sono capacissima e poi è da più di tre giorni che non vedi le tue creature non voglio toglierti questo piacere- non lo diceva con malizia ma perché sapeva quanto lo elettrizzava dar da magiare alle creature

-Vedi, come si dice, in teoria la teoria è come la pratica, in pratica non lo è quasi mai.

Tina sorrise e iniziò a darsi da fare. Riusciva sempre a stupirla.

Fu costretta a partire con le cose difficili, cioè un approccio con Fierobecco.
Era un po intimorita, ma riuscì a mantenere il contatto visivo. Dopo di che, sotto consiglio di Newt, si inchinò.

Newt la guardò, stando in disparte, e pensò che era strano vederla inchinarsi di fronte a qualcuno. Non era da lei con quel caratterino che aveva.

Tina, intanto si era rialzata e combattuta la paura aveva dato da mangiare allIppogrifo.

Seguirono i Graphorn, sempre più minacciosi nellaspetto ma tutto sommato docili.

Con gli Asticelli non ebbero problemi, tranne che con Pickett e il suo attaccamento mancato ovviamente.

Dougal fu più complicato.
-Dovè'?- chiese Tina.

-Ehm, qui in giro. Prova ad agitare il cibo e lasciare il palmo aperto, lodore dovrebbe attirarlo.-

Tina sobbalzò quando il cibo iniziò a sparirle di mano, ma sorrise e inclinò la testa per cercare di identificare l'animale.

Gli Occamy erano sorprendentemente semplici da conquistare, ma molto lunatici: Tina dovette restare concentrata e non perderli di vista. Erano cresciuti, in teoria, ma non cerano cambiamenti visibili (aggiustospaziosi, le aveva ricordato Newt).

I più carini erano i Mooncalf. Per loro, chiunque avesse del cibo era assolutamente degno di fiducia.
-Sono...Come si dice qui? Pucciosi.- commentò Tina fissando i loro occhioni.
-Grazie- rispose Newt.

Tina alzò un sopracciglio. -Non è merito tuo, sono così di natura. Senza offesa.-

Newt sorrise. -Lo so, ma i miei compagni mi chiamano Mooncalf, quindi è come se lo dicessi a me.-
Tina non riuscì a trattenere una risatina. -E perché?-
-Non ne ho idea. Lo ha deciso Andrew.-
-Chi?- fece lei.
-Lascia perdere.- scosse la testa lui. Non gli importava di Andrew, al momento.
-Io mi preoccuperei- disse Newt -di dar da mangiare a quelle tre palle di pelo-

Tina sapeva benissimo di quale creatura stava parlando Newt e senza indugio pronunciò tre nomi e la famosa frase che fece scattare le buffe palline colorate verso di lei.

-Strawberry, Blueberry, Blackberry, è pronta la pappa!-

Tina impiegò tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere nonostante il solletico dei tre animaletti e il loro entusiasmo saltellante.

Tina stava andando verso lultimo habitat, ma Newt la fermò. Non voleva ripetere ciò che era successo con Jacob.
-Che hai?- chiese Tina. -È così terribile?-
Newt deglutì. -Giudica tu...È lObscurus.-

Lei lo guardò sconcertata.
-Pensavo che te lavessero preso...O che te ne fossi liberato tu!-

Lui scosse la testa, non sapendo come spiegarsi.
-Non ci posso credere. Li ami proprio, i mostri.- Era più stupita che arrabbiata o delusa, ma Newt si sentì ugualmente ferito.
-Per me non è un mostro. È ciò che rimane di una persona sofferente. Per me merita laffetto che gli è mancato in passato, non certo la paura.- disse risentito.

Tina aveva unespressione indecifrabile.

-Non lho mai detto, sapevo che non lavrebbe capito nessuno.- ammise Newt. Pochi davano retta alla sua logica.
-Io non sono nessuno.- rispose Tina con un sorriso debole.

Newt ricambiò, mentre salutavano Alison e uscivano. Tina non lo aveva compreso, ma ci stava provando. Ed era più di quanto chiunque altro avesse mai fatto per lui.

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💫SPAZIO AUTRICI 💫

Ehi Snasi 🐾
Prima di tutto vorrei dare a la scheda per il suo Roleplay

Nome: Astrid
Cognome: (non so se Meridia aveva un cognome but ok)
Genitore: Merida
Fiaba/Favola: Ribelle
Storia: Nata dalla giovane principessa e da un soldato a servizio del reame è una ragazza forte e con il carattere molto simile alla madre. Con l'età ha sviluppato le abilità con l'arco e le freccie e spesso va a caccia con il suo fidato lupo bianco
L'unica differenza con Merida e che, anche se cerca di non farlo notare, cerca disperatamente il grande amore
Aspetto:

Carattere: Vivace, testarda e molto sensibile
Cattiva/Buona: dipende dove stanno gli amici
Animale da compagnia: Lupo delle nevi
Sessualità: Etero
Disponibile a reazioni: Si

In realtà dovevo pubblicare questo capitolo tipo 2 ore fa but ho dovuto fare qualche modifica qua e là poi c'era mia madre che mi chiamava a fare piccoli lavori... E sono arrivate le 7 😒

MOMENTO FOTOHHH (rubo citazioni a 😘)

Ma vogliamo parlare della faccia sognate di Queenie 😏😆

La faccia di Jacob dice "Adesso posso morire in pace" 😍

The end of the fucking world 😍😍😍😍😍

Questa foto è preoccupante 😣😣😣

*si spacca lo schermo del telefono* 😍😍😍😍
Okay credo che per oggi sia tutto ditemi quale foto preferite (credo che voi sappiate già quale sia la mia 😍)
Δlωαs Nεωτιηα 💙
-Kathe

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