33. ʟᴀ ᴘᴀʀᴛɪᴛᴀ

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𝘏𝘰𝘨𝘸𝘢𝘳𝘵𝘴, 19𝘵𝘩 𝘖𝘤𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 1992

La mattina dopo, Tina si svegliò con una sensazione strana, come se si fosse liberata di un peso e contemporaneamente come se l'avessero rinchiusa.

Si alzò. Le gemelle non c'erano, mentre sua sorella era ancora a letto che fingeva di dormire. Era sempre stata troppo pigra per alzarsi dal letto a un orario decente.

Sfortunatamente per Queenie, Tina sapeva perfettamente come gestirla in queste situazioni. Infatti poco dopo l'altra saltò in piedi, chiedendo cosa fosse successo tra Jennifer e Jacob.

-Niente, niente, dovevo solo trovare il modo di convincerti a svegliarti.-

Queenie sbuffava. Usava sempre lo stesso trucco e lei ogni volta ci cascava.

-Kathe e Sofia dove sono?- chiese infine

Tina alzò le spalle. -Devono essere andate a prepararsi...Per il quidditch, ti ricordi che oggi c'è la partita?-
In realtà non aveva la minima idea di dove fossero le due sorelle e sapere che non c'erano un po' la turbava. Chissà cosa stavano facendo?

Queenie annuì pensierosa.

-Quindi non c'è niente tra Jennifer e Jacob?- chiese poi.

-Non che mi risulti- ridacchiò Tina.

-E invece tra te e Newt?- domandò Queenie con un sorriso malizioso.

Tina si sentì arrossire, ma prese un bel respiro e spiegò -Non lo so, ma sinceramente non è il nostro problema più importante al momento, non trovi?-

Il riferimento era alle loro compagne scomparse e a quello che sapevano e Queenie lo lesse nella sua mente.

-Puoi stare tranquilla per loro. Non hanno ancora deciso se la nostra storia è vera, probabilmente la metteranno alla prova, ma non andranno a sbandierarla in giro.-

Tina sapeva di doverle credere, perché lei poteva sentire i pensieri, eppure...

-Non è solo questione di pensieri, Teenie. Certo, ti ho detto quello che pensavano, ma non hai sentito quello che provavano. È qualcosa che non ti posso descrivere. Devi fidarti.-

Tina era incerta. Se la sera prima era sicura che l'idea migliore fosse quella di rivelare chi erano veramente in quel momento Tina senza quel velo davanti a lei, sentiva esposta.

Però il danno era fatto e adesso l'unica cosa importante era una andare avanti.

Così visto che non avevano nulla da fare a quell'ora della domenica, rimasero sedute sui baldacchini a parlare.

La loro ansia diminuì soltanto drasticamente quando le due Allen entrarono di corsa nel Dormitorio. Entrambe tirato un sospiro di sollievo ma non dirò a lungo perché le due non sembravano avere l'intenzione di parlare.

In particolare Kathe andò verso il suo baule e, senza una parola, iniziò a frugare tra libri e vestiti, senza curarsi di tenerli in ordine.

Iniziò a buttare fuori quelli in cima, chiaramente in cerca di qualcosa.

Tina si stupì per la quantità di cose lì dentro, ma poi le cadde l'occhio sulla valigia di Newt di fianco al suo letto e capì. "Ah. Incantesimo di Espansione."

Con un gran fracasso, Katherine prese una strana scatola metallica con una faccia di vetro e un filo che sporgeva e la posò in terra.

Tirò fuori anche una busta di carta ripiegata, che inserì nella scatola, girò una manopola e attaccò il filo a una scatola più piccola.

Intanto le altre si avvicinarono per vedere cosa stesse facendo.

La scatola iniziò a ronzare in modo strano. Queenie e Tina guardarono Sofia, sperando in una spiegazione, ma lei scosse la testa, trattenendo un sorriso. La Legilimens si sforzò di non entrarle nella mente per scoprire cosa fosse quel curioso oggetto e rimase a guardare.

Piuttosto preoccupate, le sorelle Goldstein osservarono l'interno della scatola magica, dove si era accesa una luce e la busta girava su sé stessa gonfiandosi lentamente.

Man mano che passavano i secondi e il sacchetto si gonfiava, Tina era sempre più in ansia. Si guardò intorno, cercando invano spiegazioni, ma le ragazze del futuro non sembravano preoccuparsi della stranezza che stava accadendo. Anzi, sembravano quasi annoiate.

"Adesso esplode, adesso esplode" pensò Tina e così accadde. Sentì un botto ma non fu il sacchetto di carta ad esplodere bensì qualcosa all'interno. Subito dopo se ne sentì un altro e poi un altro ancora. L'Auror sobbalzò e cercò istintivamente la mano della sorella, ma non la trovò, perché Queenie si era nascosta dietro un baldacchino e non aveva una bella cera.

I botti continuarono per un po' e Tina sentì l'istinto di colpire la scatola, ma si trattenne. Non solo perché la scatola sembrava in fin dei conti innocua, ma anche  perché le due gemelle, anche se cercavano di rimanere indifferenti a quello che stava succedendo, se la stavano ridendo alla grande.

Cercò di rimanere calma, Ma quando questa emise un allegro e sonoro "Din!", come se stesse annunciando l'inizio di qualcosa, Tina andò nel panico e cedette.
Tiro fuori la bacchetta e susurrò un Bombarda che fu naturalmente... deviato da una barriera trasparente.

-Sapevo che l'avresti fatto- ridacchiò Kathe, -Quindi ho lasciato il mio personale "antifurto". Senza, Sofia me l'avrebbe fregato un sacco di volte.-

La ragazza in questione cercava di mostrarsi offesa, ma non poteva fare a meno di ridere.

Kathe aprì la scatola ed estrasse il pacchetto fumante.

-Pop-corn?-

Tina sbatté le palpebre. -Scusa?-

-Pop-corn- scandì lei più lentamente.
-Si mangiano- aggiunse, rivolta a Queenie, che era di nuovo con loro.

-Se pensi che questo basterà a farmeli piacere...- cominciò.

-Provateli, non esploderete.- le rassicurò una troppo sorridente Sofia. -Sono seria.-

-A me sembra che tu stia ridendo...-

Infatti le due non riuscivano a smettere di ridere, ma differenza di quel che pensavano le due Goldstein, ridevano, più per il sollievo che per il divertimento: lo stupore provava, che quello che avevano detto la sera prima, era vero.

Kathe afferrò una manciata di palline bianche dalla busta e le mangiò tranquillamente.

-Visto che è facile? O volete anche il tutorial?- disse prendendole in giro.

-Smettila di usare parole sconosciute!- intervenne Tina, già più convinta.

Alla fine li provò e ammise che non erano male. Affatto.

-Allora hai risolto il tuo...problema di caccia?- chiese, a bassa voce, per fare conversazione.

Il capitano sorrise e annuì. -Non sarà bravo quanto te, ma ho trovato un giocatore decente, un certo Miller.-

-Tu come sai se è meno bravo di me?-

-Intuito capitanesco. Comunque la nostra strategia non ha rivali, stai tranquilla.-

-Vincerete?- chiese Tina.

-Beh, non è detto, i Grifondoro hanno un'ottima squadra. Non vendiamo la pelle del drago prima di averlo ucciso, ok?- rispose Kathe, cauta.

-Capisco. Buona fortuna.

-Muoia la fortuna e regni la bravura- fu la risposta della ragazza.

-Hai citato Cosetta Corvonero?

-È a lei che devo fare onore, no? Potrà ben prestarmi una frase!-

Poi, rivolgendosi a Tina e Queenie, aggiunse -Per stavolta potete tenerli, ma alla prossima non sarò così buona.- disse indicando i pop-corn.

Sofia, per tutta risposta, le lanciò uno di quelli.

L'altra sorrise e uscì. Andrew, che la aspettava fuori per farle gli auguri, la accompagnò al campo. Non aveva un bell'aspetto, ma non si sarebbe mai perso una partita di quidditch, soprattutto una che si preannunciava così tesa: Grifondoro e Corvonero erano le squadre migliori dell'anno, anche se lui non l'avrebbe ammesso.

Gli spalti attorno allo stadio erano strapieni e formavano due diverse zone colorate: un'onda blu zaffiro e una fiamma rosso fuoco.

Tutti gli studenti Corvonero e Grifondoro erano riuniti in quelle due forme, che pulsavano come di vita propria.

Nel gruppo blu, Queenie e Sofia urlavano i nomi dei loro amici della squadra, mentre questi entravano in campo dal lato opposto ai Grifondoro, tra cui Theseus.

-Conosci il Quidditch?- domandò Sofy sopra il vociare della folla.

-Più o meno, mia sorella giocava quando eravamo piccole.- si perse per un momento nell'immagine di Tina che volava sulla sua scopa.

-Vedi,- spiegò l'altra, -Quello che Madama Bumb sta liberando adesso è il...-

-Boccino, che vale 150 punti.- ricordò Queenie.

-Sì, brava. I due che han già cominciato a girare sono i...-

-Bolidi. Devono disarcionare i giocatori.- completò ancora la Legilimens.

-Mi stai leggendo nel pensiero?- chiese Sofia, un po' scocciata.

-No, scusa, è che mentre me lo dici mi vengono in mente. Quella rossa grande è la pluffa, vero? Serve a fare goal.-

I Cacciatori di Grifondoro iniziarono a passarsi la pluffa. Theseus l'aveva in mano quando venne circondato da Katherine, Miller e la terza Cacciatrice, Morgan Wright.

Nonostante i tentativi di disperdere il gruppo con i Bolidi dei gemelli Weasley, i battitori di Grifondoro, Kathe prese la pluffa e volò dritta alla porta. Fece una finta all'anello centrale, assorbendo l'attenzione del Portiere, e passò velocemente a Morgan, che intanto aveva raggiunto gli anelli. Il tiro all'anello di destra giunse del tutto inaspettato e il Portiere di Grifondoro non riuscì a pararlo.

Ma i Grifondoro, e in particolare Angelina e Theseus, erano un po' più veloci e riuscirono a segnare un goal a loro volta.

Da quel momento, la partita fu molto tesa.

Anche senza essere un'esperta, Queenie capì subito che era una bella partita: la tensione era costantemente alle stelle e nessuna squadra passava avanti all'altra per più di venti punti.

Il nuovo Cacciatore quasi perse la Pluffa, rischiando di mandare all'aria la complicata formazione, ma per fortuna la trattenne.

Nel volo, passò davanti alla tribuna degli insegnanti. Seduto vicino al professor Vitious c'era Jacob. Era da solo, Jennifer non aveva voluto assistere. Evidentemente i suoi nervi avevano già subìto troppo shock.

Queenie si perse per un attimo a guardarlo.

"Ciao" disse la voce di Jacob nella sua mente.

Non poteva rispondergli a voce né a gesti senza farsi notare, ma gli rivolse lo sguardo più dolce che potè.

Gli sguardi che due innamorati si scambiano all'insaputa di tutti sono tra le cose più belle e preziose del mondo.

"Sai che sei molto bella così?" domandò lui.

Queenie abbassò gli occhi sugli abiti semplici che indossava quel giorno e notò che non erano niente di speciale.

"Non che tu non lo sia di solito." chiarì Jacob in fretta. Queenie rise della sua preoccupazione e schioccò un bacio nell'aria, certa che ormai tutti gli sguardi fossero concentrati sulla pluffa in mano a Katie Bell. Non ci restò per molto, grazie ai bolidi dei battitori di Corvonero.

I Grifondoro stavano perdendo terreno, a poco a poco.

Vedendoli volteggiare, Queenie ripensò con un po' di nostalgia a quando anche Tina giocava a Quidditch. Tornava sempre tutta infangata, e lei la rimproverava per la sporcizia che portava in casa, ma la sorella si limitava a sorridere. Allora non aveva capito cosa intendesse e a volte aveva pensato fosse una provocazione, ma ora capiva ciò che Tina voleva dire con quel sorriso: "Ne valeva la pena.".

Sapeva quanto avesse amato quello sport e quanto le avesse fatto male doversene separare all'improvviso. Quella separazione era dovuta a tanti problemi che si potevano sintetizzare in una sola parola: Luke.

***

Newt si avviò di malavoglia in biblioteca. "Non vieni alla partita?" gli aveva chiesto David, che evidentemente si sforzava di fingere che non fosse cambiato nulla.

Lui aveva scosso la testa tristemente. "Devo finire Incantesimi o prenderò una D."

E così ora avrebbe dovuto passare il suo tempo seduto a un tavolo in mezzo ai fogli, come quando lavorava in ufficio. Quanto odiava lavorare in ufficio...I suoi pensieri furono interrotti dalla vista di Tina in fondo alla sala, che leggeva tranquillamente.

Decise comunque di scegliere il volume che gli serviva e sedersi a un'altra scrivania per completare il suo tema. Non chiamò Tina, non voleva disturbarla.

Lei però alzò lo sguardo sentendo i suoi passi e, dopo essersi accertata che fossero soli, lo rimproverò.

-Signor Scamander, lei non sa niente sulle buone maniere quando si incontra qualcuno?-

Newt sorrise. Gli piaceva il gioco del "signor Scamander".

-So che è molto spiacevole essere importunati durante una lettura, e ho applicato questa conoscenza alla situazione.- spiegò con falso rammarico.

-In questo caso, purtroppo, l'applicazione era errata.

-Come posso farmi perdonare, o Egregia?

-Con un piccolo aiuto.

-Io? Aiutare vossignoria? E come potrei?

Tina rise. Stavolta aveva vinto lui.

-Vieni qui, dai. Sto cercando di capire questo tipo, ma ha un linguaggio troppo tecnico.- gli disse.

Con sorpresa, Newt vide che stava leggendo un vecchio manuale di Magizoologia, Il volo della fenice.

Iniziò a spiegarle il significato di certe espressioni che effettivamente appartenevano a un gergo completamente inutilizzato nella vita di tutti i giorni, ma ogni tanto venivano interrotti dalle ovazioni che venivano dallo stadio.

Alla fine azzardò una domanda. -Ho saputo che la tua amica ti ha chiesto di giocare a Quidditch e tu hai rifiutato. Vuoi dirmi come mai?-

Vedendo la sua espressione corrucciata, la fermò subito. -Lascia perdere. Non voglio che ti senta obbligata.-

Tina sospirò. -Grazie. Per me è difficile parlarne. Il passato a volte fa male.-

Newt si incuriosì. -Ha a che fare con i tuoi genitori?- domandò.

Lei scosse la testa. Newt si accorse che in quel momento stava vedendo la parte più fragile e triste dell'amica e sentì che quell'apertura era un dono che Tina gli faceva. Istintivamente, le strinse la mano.

Se ne pentì un attimo dopo, temendo che lei se ne volesse liberare, come aveva fatto un mese (o una vita, dipende dai punti di vista) prima con Theseus, in quel bar parigino.

Ma Tina non si scompose e non rifiutò quell'appoggio. Semplicemente, ricambiò la stretta e sorrise.

In quel momento, la porta della biblioteca si spalancò e i due si lasciarono di colpo. Newt si spostò, riguadagnando la distanza da Tina che non si era accorto di avere percorso.

A fare irruzione erano state le gemelle e Queenie, che urlavano a squarciagola.

Kathe notò il rossore sulle guance dei due amici, sorpresi lì da soli, ma scacciò immediatamente la punta di malizia che sentiva risalirle la gola, impedendole di parlare.

Al contrario invece: abbracciò Tina ed esclamò trionfante - Abbiamo vinto!-

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💫SPAZIO AUTRICI💫

Ehi Snasi 🐾
VIVA I CORVONERO
VIVA LA NEWTINA
E NATURALMENTE VIVA... I POP-CORN

Okay okay scherzi a parte *prende gli scherzi e li butta giù* il degrado si avvicina e credo, che con tutte le varie cose che scriveremo, tutti i miei buoni propositi per anno nuovo andranno a farsi friggere ma che ci possiamo fare?
Aspettatevi, si spera, presto una nuova storia sul nostro profilo.
Una storia seria ma così seria che vi sbellicherete dalle risate 😂😂😂
-Kathe

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