Nella stanza regnavano il caldo ed il silenzio, non una voce sembrava intenzionata a rompere quella quiete tesa, in quello spazio, nemmeno troppo grande, ed arredato in modo spartano, una semplice stanza in un condominio di città si sarebbe potuto dire.

L'unica cosa che, di tanto in tanto, si riusciva a sentire, erano i colpi di tosse di una donna, anziana, sdraiata sul caldo e morbido letto dalle coperte rosse, l'aria lanuginosa del tessuto, che tentavano di trattenere con se la vita di quell'anziana, la cui corporatura, nonostante gli anni ne avessero smorzato la forza, era più forte di quanto dovesse, per la sua età, la pelle olivastra, piena di rughe, non nascondeva le occhiaie sotto agli occhi, una volta di un azzurro intenso, lattiginosi, quasi ciechi, i capelli bianchi, una volta scuri, ricadevano a ventaglio sul cuscino.

Era così che aveva deciso di morire.

A casa sua.

Accanto a lei, una donna che aveva circa la sua età, la pelle chiara, gli occhi verdi e lucidi, ed i capelli grigi raccolti in una crocchia, le stringeva la mano, come a cercar di trattenere la vita dell'altra che scivolava via, un sorriso malinconico sul viso, le due si erano amate per molti anni, dagli anni della gioventù in cui erano andate a fare quella fantastica vacanza nel mondo degli spiriti, ed ora il momento di sciogliere quel legame stava arrivando.

Inesorabile.

Strisciava sul letto dell'Avatar Korra.

La prendeva per mano.

Ella guardò con un sorriso pacifico, di chi non ha rimpianti nella vita se non quello di non aver vissuto giusto un anno in più.

:- è ora- la sua voce fu un lieve bisbiglio, l'ultimo, che portò con se la sua vita.

Fu accompagnato dai flebili singhiozzi dell'altra, che, nonostante tutto sorrideva.

Perché sorrideva?

Una vita finisce.

Una vita comincia.

Ed è proprio qui che comincia la nostra storia, con la fiamma del potente Avatar Korra che si spegne, solo per trovare un nuovo tizzone su cui ardere.