Capitolo 11 Tanta voglia di noi

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Erano nudi, abbracciati a cucchiaio nel letto, il Falco alle spalle, il pomeriggio del primo dell'anno. Fatto l'amore fino all'alba, Rafflesia si era addormentata, stanca ed appagata. Lui no. Si sentiva su una nuvoletta, adrenalinico, gioioso. Problema dell'esclusione dagli Avengers a parte, era arrivato a provare un livello di felicità mai raggiunto. La sentì muoversi fra le sue braccia e la baciò, sulla scapola.

'Buongiorno, amore'.

'Buonasera, vorrai dire...sei sveglio da molto?'.

'Sì, riflettevo...vorrei stare così, per sempre. Con te'.

'Anche io'.

'Pensi sia possibile?'.

'A letto nudi, per sempre...mi pare difficile!' rise.

'Non sto scherzando...mi sento completo, da quando ti conosco. Sereno, in fondo all'anima. Profondamente innamorato. Desidero passare così il resto della mia vita. Non ho un anello e non mi ero preparato...Rafflesia, mi sposeresti?' lo chiese, delicato e tenero.

Lei si irrigidì e si voltò, di scatto 'È uno scherzo?'.

'No, affatto, sono serio. Mi vuoi sposare?' lo ripeté, la Tyler non era per niente contenta della proposta.

'Clint...io ti amo...stiamo già bene così...perché cambiare le cose? Ho visto naufragare le nozze dei miei genitori...non è stato bello, è stato un massacro!'

'Non deve andare in questo modo, per noi. Mi piacerebbe tanto che diventassi mia moglie! Ti prego, dimmi di sì!' insistette, riflettendo che una risposta positiva doveva essere spontanea.

Lei tentennò.

'Sarebbe un no, vero?' era cinereo.

'Mi spiace, Falco, non posso...' mormorò.

L'uomo si alzò dal letto, furioso, andò in bagno e sbattè la porta. Avrebbe sbattuto la testa al muro, altro che la porta. Rimase seduto sul water, con il volto fra le mani. La Tyler nemmeno era andata a sincerarsi di come stesse. Uscendo, trascorsa mezz'ora, la trovò, immobile, che fissava fuori dalla finestra.

'Se ti sei calmato, ti va di ascoltarmi?' domandò, gentilmente.

Lui si rimise a letto, dandole le terga, senza un fiato.

***

I giorni seguenti non le aveva, praticamente, rivolto la parola. Solo monosillabi. Il minimo indispensabile. Anche quando erano andati ad allenarsi. Era di un mutismo esasperante. Nevrotico. Fumava come un turco. Lei aveva provato a chiarire ma nessun tentativo aveva funzionato. Non l'aveva più cercata. Niente baci. Carezze. Sesso. Erano in un posizione di stallo. Le era parso strano fosse rimasto a casa sua, in quelle condizioni; posto che, oramai, convivevano da settimane, il proprio appartamento lo aveva.

Pensò che Clint stesse tentando di capire se potessero continuare ancora a stare insieme, vista la delusione per il suo rifiuto. Era una situazione orribile e ci soffriva tanto, che la trattasse in quel modo, freddo e distante.

Il giorno che Rogers avvisò che gli Avengers sarebbero passati al magazzino, colse l'occasione per dileguarsi. Certi modi di fare, innanzi ai colleghi, proprio no.

'È un problema, se prendo l'auto e torno a casa prima?' gli domandò.

'No' l'unica cosa che le rispose. La sola, da quando si era svegliata alle sette del mattino... Lo avrebbero riaccompagnato i suoi amici, di certo...li salutò al volo, mesta, mentre entravano.

'Barton, avete litigato? Hai una faccia! Ed oggi non stavate appiccicati come due caramelle!' Tony indagò. La ragazza era quasi scappata, quando erano arrivati ed aveva delle brutte occhiaie.

Quello rimase zitto.

'È successo qualcosa di grave, l'ho capito! Raccontacelo! Almeno ti sfoghi!' Steve era preoccupato.

'Ehm...ecco...le ho chiesto di sposarmi ed ha detto di no!' bisbigliò, affranto.

Ci fu un attimo di panico.

'Perché?' sollecitò Bruce.

'Perché la amo, ovvio, non sparare le solite cazzate, che non sono in vena!' si lamentò, urtato.

Banner replicò 'Perché ha rifiutato? Questo volevo sapere, per piacere, tranquillizzati!'.

'Scusa. Afferma di amarmi ma di voler rimanere così...non crede nel matrimonio, dopo aver visto andare a rotoli quello dei suoi...'.

'E tu non ci credi?' Thor aveva capito il nocciolo della questione.

'Se mi amasse veramente, avrebbe detto di sì e basta!' ne era convinto.

'Clint, per amarsi serve un pezzo di carta, nel terzo millennio? Una fede nuziale? Suona antiquato!' Barnes era scettico.

'Comunque, dal primo dell'anno, l'ho punita, non le ho più parlato...nemmeno un ciao...così impara!' aggiunse.

'Non mi pare una soluzione matura! Aveva un'espressione molto infelice, quando l'abbiamo incrociata e tu non sei da meno, per cui ti consiglio di chiarirti ed in fretta!' il Capitano provò a essere obiettivo.

'Ad Asgard, una relazione senza matrimonio non è contemplabile. Sulla Terra, potreste essere felici ugualmente, in molti non si sposano. E Falco, voi insieme siete parecchio felici. Si intuiva chiaramente, anche da come avete danzato' il biondo ci mise del suo.

'Le darei il beneficio del dubbio ed approfondirei la questione. So da lei che ha sofferto molto, per il divorzio dei genitori. Se ha le sue paure, non costringerla, aspetta, prenditi tempo. Affrettando le cose, potresti rischiare di perderla e non credo sia ciò che vuoi' Bucky tentò qualche suggerimento.

'Tu ragioni sempre da fagiano, mai da falco! Pure per la storia del ballo; prima in un angolo geloso, poi quando ti sei buttato, ci hai mandato in visibilio. Datti pace, stai calmo ed abbi fede. Vedrai che tutto si sistemerà!' Stark lo incoraggiò a placarsi.

***

Sistemare un cavolo! Lei aveva smesso di tentare di riappacificarsi, sconfortata, e Barton si era adeguato. Vivevano insieme, come due estranei, da venti giorni, una situazione surreale.

L'uomo rifletté che, presto o tardi, gli avrebbe chiesto di fare le valigie e tornare a casa sua. Quel pomeriggio, l'aveva sentita parlare al telefono, ed aveva capito fosse Barnes. Non era bello ascoltare le conversazioni altrui ma se ne era fregato ed aveva appiccicato l'orecchio alla porta del bagno, dove stava rintanata 'No, ancora non mi rivolge la parola...Sono venti giorni che parlo col muro...non lo so, James, non so che fare...sì, mi piacerebbe...stasera?...va bene...a dopo, grazie...'.

Era chiaro avessero un appuntamento. Ripensò alla volta che avevano fatto l'amore e che si era fatto giurare che non ci sarebbe più uscita da sola...erano solo chiacchiere. Sconsolatamente, ricordò quelle di lei, quando si era vantata, dicendogli che avrebbe trovato, con facilità, un altro al suo posto e che non sarebbe rimasta single a lungo. Ecco, quella era la verità! Forse non sarebbe stato Bucky, oppure sì...qualcuno che avrebbe desiderato sposare sul serio. In preda a farneticanti elucubrazioni mentali, la vide indossare il soprabito, prendere la borsa e le chiavi dell'auto, in silenzio, ed andare via.

Rafflesia era scesa in garage; entrata in macchina, non era riuscita a mettere in moto. Era bloccata, mentalmente e fisicamente. Aveva un bisogno maledetto di sfogarsi e confrontarsi con qualcuno, dato il momento angosciante che stava vivendo. James era quanto di più vicino ad un amico lei avesse, e conosceva il suo ragazzo da molto tempo. Tuttavia, aveva promesso a Clint che non lo avrebbe incontrato da sola. Non era tipo da tradimenti e non lo sarebbe mai stata, nemmeno morali. Vissuti venti minuti di agonia, scrisse un messaggio a Bucky, annullando l'impegno e tornò su.

Non udì alcun rumore, e ipotizzò che pure Barton fosse uscito. Le luci erano spente, anche in camera da letto...aprendo la porta, lo intercettò, seduto, al buio, sul bordo della poltrona, accanto la finestra, nudo. Dai suoi movimenti e dai suoi gemiti, intuì ciò che stesse facendo. Neanche troppo stupita, erano tanto tempo che non si amavano, in fondo aveva i suoi medesimi impulsi... Nella sua voce percepì un lamento, un pianto...

Lui, accortosi della sua presenza, si girò; vedendola, lo sguardo stupefatto e insieme disperato, gli occhi colmi di lacrime, la pregò 'Non guardarmi! Mi faccio schifo da solo!'.

La ragazza sentì il cuore stringersi, aggrovigliarsi nel petto.

Il Falco, fermatosi nel movimento della mano, sperò uscisse, in fretta, dalla stanza.

Rafflesia fece esattamente il contrario. Gli si mise di fronte, in piedi e si tolse i vestiti, con calma, uno ad uno. Quando fu completamente nuda, si accovacciò ai suoi piedi e accostò la testa al suo ginocchio sinistro. 'Clint...in questi giorni, non ho avuto voglia di te...ho avuto tanta voglia di noi' sussurrò, alzando lo sguardo su di lui. I fari ametista lo fulminarono, riportavano la luce nella sua anima, allontanavano l'oscurità; si aprì, a sua volta 'Non ho smesso un solo attimo di amarti ed ogni volta che ti penso sono sempre più innamorato'.

Iniziò a baciarlo, solo uno sfiorare di labbra, dal ginocchio all'interno coscia, fino ad arrivare all'attaccatura del fianco.

L'Avenger la fissava, incantato. La donna incrociò, di nuovo, gli occhi con i suoi 'Posso aiutarti, amore mio?'. Annuì e la Tyler continuò. Baci delicati sul pube, sulla peluria castana chiara, alla radice, sulle carni morbide del perineo...la lingua a lambire la sua fessura più nascosta...bacetti amorevoli, sull'asta eretta e vibrante, sulla punta della rigidità  maschile già pronta e bagnata...lo sentì perso, in un oceano di brividi...prona, davanti a lui, assorbì il suo uomo nella propria concavità, tenera e appassionata. Lo sfregamento con la mucosa umida e gli arabeschi e le volute che compiva con le labbra e la lingua trasportarono il Falco in un apogeo di lussuria sfrenata; sparse la sua ambrosia, in maniera incontrollata e libera, nella bocca della sua incantevole compagna, qualche istante dopo.

Lei si rialzò e gli si accoccolò vicino, sulla poltrona, non prima di aver preso lo smartphone.

Barton sospirava, acquietato. Una considerazione via l'altra. Gli era mancata tanto da struggersi, in quel periodo e, quando era entrata nella stanza, aveva capito, con certezza assoluta, che non poteva vivere senza di lei, e soprattutto non voleva! Era davvero tanto importante metterle un anello d'oro al dito? Più di avere vicino una donna che lo amava, che lo coccolava, che aveva messo su l'impossibile, per farlo tornare ad allenare e reintegrare al lavoro? Che era capace di gesti come quello appena compiuto, coi suoi modi dolci e premurosi? Si era risposto da solo, rammaricandosi di aver tenuto quell'atteggiamento infantile, che aveva fatto soffrire entrambi. Doveva spiegarglielo, non appena possibile!

Nel frattempo, la abbracciò stretta e la baciò, a lungo, sulla bocca; finalmente, era terminata l'angoscia di quel distacco assurdo.

'Mia mamma mi ha mandato delle foto della multiproprietà, che ha acquistato alle Isole Fiji...' gli aveva passato il telefono, con estrema tranquillità, come non avessero mai discusso, arringando, per prima 'che te ne pare?'.

Lui, stupito di quella domanda, esaminò le immagini. Spiagge bianche, immense, palme tropicali e palafitte sull'acqua 'Sembra meraviglioso, un vero paradiso'.

'Piace molto anche a me. Falco, che fai il prossimo Natale e tutto il resto della tua vita?' lo interpellò, cambiando tono, molto seria.

La scrutò, interdetto! Che voleva intendere?!

Rafflesia continuò, un battito nervoso di ciglia 'Clinton Francis Barton, mi vuoi sposare?'.

Quello sobbalzò, sulla poltrona. Non riusciva a risponderle, turbato.

'Ci ho riflettuto tanto ed ho capito che avevi ragione; sei diventato un pezzo di me, del mio cuore. Che mi dici? E' un sì?' era spaventata lei, ora, da un rifiuto. Gli carezzò la cresta e rimaste in attesa.

Il Falco urlò 'Sìììììì!'.

***

Steve non stava più nella pelle. Aveva comperato una guida turistica delle Isole Fiji e, con una cartina geografica alla mano, tormentava i colleghi. 'Da quando Clint mi ha detto delle nozze, non riesco a smettere di pensarci! Mi devo organizzare, per vedere tutto! Bisogna capire bene che temperatura ci sarà, a dicembre. Mi vorrei far realizzare uno smoking su misura, crepi l'avarizia, sono il testimone dello sposo!'.

'Mica da solo, siamo in due! Non credevo me l'avrebbe domandato, dopo lo scherzetto della scommessa' Tony era altrettanto eccitato 'comunque, Rogers, per un matrimonio sulla spiaggia, col caldo che farà, meglio qualcosa di più informale, un bel completo di lino chiaro. Abbiamo quasi un anno per riflettere, è solo febbraio!'.

Bruce si lamentò 'Invece il tempo vola ed arriveremo a Natale prossimo in un baleno. Mi devo mettere a dieta ferrea, sennò mi farete sfigurare, figuriamoci al mare...per non parlare delle foto!'.

'Banner, mica andiamo ad una sfilata! Capitano, Stark, vi informo che Rafflesia mi ha chiesto di essere il suo testimone! Quindi dovremo scegliere insieme cosa indossare' Bucky si intromise.

Tony sbuffò 'Mi ci mancava, di dover mettere d'accordo il mio gusto sopraffino con quello di voi due zotici! Chissà a chi altro lo avrà chiesto, la Tyler?! Un quarto cafone, no! Tenetevi liberi, piuttosto...dobbiamo accompagnare Barton tutti quanti insieme, da Tiffany, per un consiglio sull'anello di fidanzamento!'.

'Contaci, l'altra volta ci siamo superati, nella scelta! Spero proprio di non dover tornare ad Asgard, in quel periodo; non me lo voglio proprio perdere, il matrimonio del secolo!' il principe ci teneva molto, ad esserci.

'Il matrimonio del millennio! Vi rendete conto che sono i primi due Avengers che si sposano fra loro?! E' fantastico! E fanno parte della mia squadra' Steve era sempre infervorato.

Fury, entrato nella stanza e sentita la conversazione, si incuriosì 'Chi è che si sposa?'.

'Direttore, gli agenti Barton e Tyler! Ed alle Isole Fiji! Il Falco ha messo la testa a posto, mi sembra incredibile' Bruce lo informò.

'Mi spiace dirvelo, non sono più né agenti ne Avengers!' li stroncò, immediato.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro