Capitolo 24

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Capitolo ventiquattro

Josh's Pov

Sono stati due giorni di inferno.
Non sono mai stato cosi nervoso e arrabbiato con qualcuno e per qualcuno intendo quella chioma rossa che continua a impartirmi ordini qua e la da due giorni.
Si sta vendicando alla grande e io non posso ribattere perché senno mio padre saprebbe della mia sbronza epica che non mi permetteva nemmeno di reggermi in piedi.

"Josh vai a prendere un panino a tua sorella".
"Nono sto bene cosi grazie",le risponde Meredith.
"Ma come? Guarda che va con piacere,vero Josh?",mi chiede Jennifer mentre Meredith mi guarda strano.

Tutti ci guardano strano ultimamente visto che io seguo a bacchetta qualsiasi cosa mi chiede ed è una cosa che non sopporto più.
Dal portare i libri,fare avanti e indietro per la caffetteria all'aiutare Meredith nei compiti nelle mie ore libere,questo è il limite!

"Allora vai o no?",chiede di nuovo sbuffando.
"Vado",dico a dentri stretti.

Perfortuna la fila non è molta perché se avessi dovuto sprecare tutta la mia pausa per un panino che non avrei nemmeno mangiato sarei sbottato davvero.

"Tieni",lancio il panino verso mia sorella.
"Ehi educazione,le cose non si lanciano",ghigna.

Parla lei di educazione? Quella che mi sta ricattando?
Beh tu non dovresti lamentarti sul fatto di essere educati visto che l'hai rinchiusa in un cesso.

"Ehi ragazzi come va?",chiede Drake che si siede al tavolo.

Mi ha tempestato di domande ultimamente. Su come fosse andata la cena e perché mi comporto cosi ma lo raggiro sempre cambiando argomento. Non so se faccia finta di non capire o meno ma non mi importa.

"B-bene",risponde mia sorella con un filo di voce.
"Ehi tutto apposto?", le chiede Jennifer.
"Sisi certo".

Qualcosa non va in Meredith ma non riesco a capire cosa. Di solito è un libro aperto ma è tutto il week end che sta per i fatti suoi e parla pochissimo,credo che nemmeno Jennifer sappia qualcosa notando il suo sguardo preoccupato.
A proposito di sguardi preoccupati,non ho potuto che notare come Jennifer cambi nei confronti di mia sorella. Uno sguardo cosi dolce ed è cosi premurosa e protettiva. L'ho capito dal semplice fatto che molti dei suoi ordini erano per interesse di Meredith e non suo.

"Aiutala coi compiti" "Prendile i libri" "Accompagnala a casa".

Anzi ora che ci penso credo che in due giorni non mi abbia mai chiesto qualcosa che possa giovare a lei stessa,qualcosa non mi quadra.

"Sono distrutto,storia antica mi fa venire solo un grande sonno",si lamenta Drake con voce assonata.
"Ma non è vero storia antica è bella",risponde Jennifer bevendo un po' del suo succo. E' da un'ora buona che giocherella con quella cannuccia con la bocca
"Bella? Ma sei pazza? Noiosissima. Cosa mi importa di chi è morto centinaia di anni fa? Adesso ci siamo noi,dovrebbero fare un libro su di me piuttosto".

Jennifer ride di gusto alla sua battuta. Le battute di Drake sono pessime ma lei ride sempre,non so se per pietà o meno ma lei ride e io rimarrei ore a guardarla ridere.
Ma che pensieri romantici che fai,non eri nella fase frustiamola violentemente perché si sta vendicando?
Si appunto!
Oppure no aspetta! Eri nella fase: "Vorrei essere io la cannuccia del suo succo".
Smettila!

"Josh mi hai sentito?".
"Come?", chiedo riprendendomi dal mio trans.
"Ho chiesto che lezioni hai dopo la pausa?",sillaba come se fossi un'analfabeta.
"Ho capito non c'è bisogno che sillabi non sono stupido".
"Seri dubbi",dice Jennifer guardando da un'altra parte ma la ignorai.
"Non ho lezione,dopo la pausa vado a casa".
"Anche Jennifer non ha più lezione puoi accompagnarla a casa oggi no?",chiede Meredith sempre a voce bassa.

Vedo Jennifer mollare la cannuccia e guardare prima Meredith e poi me freneticamente.
L'idea non le va a genio a quanto pare.

"Ma certo che si",se a lei da fastidio allora a me va più che bene.
"Ma certo che no", risponde guardandomi male.
"Perché no?".
"Perché devi portare a casa tua sorella!".
"Ma io oggi finisco alle sei,voi andate a casa ora",dice Meredith.
"Appunto per questo! E più buio,io posso benissimo prendere un taxi a quest'ora".
"Nessun problema,porto te e poi passo prendere Meredith", si gira di scatto verso di me con lo sguardo arrabbiato.

Non capisco davvero che scopo abbia la sua vendetta se non riceve favori da me.

"Ho detto di no!".
"Io dico di si!".
"Non sei nella posizione di decidere", dice con aria di sfida.

Drake e Meredith mi guardano come per chiedermi in che posizione dovrei essere.

Adesso mi sono stufato,voglio capire cosa ha intesta!

"Tu vieni con me",mi alzo andando verso la sua parte.

"Io non mi muovo",mi da le spalle.

Okay. A mali estremi estremi rimedi.
Me la carico in spalla sotto gli occhi di tutti mentre schiamazza e mi da pugni sulla schiena. Sarà anche altra un metro e una mela ma i suoi pugni fanno più male di quanto credessi.

"Josh mollami subito,cosa ti salta in mente? Tutta la mensa ci sta guardando!".
"Se smettessi di urlare non ci guarderebbero".
"Se mi mettessi giù non guarderebbero".
"Vuoi stare zitta? Anche di traverso riesci a parlare?".
"Si riuscirei a insultarti anche nel sonno se è per questo",urla di nuovò.
"Ecco fatto. Ma quanto pesi? Dio,sembrava di avere un sacco di farina sulle spalle",mento.

In realta se non era per i pugni che mi tirava e gli urli che lanciava non mi sarei nemmeno accorto di averla caricata sulle spalle.

"Non sono per niente pesante!", si difende lei,"E poi si può sapere dove siamo? Uno sgabuzzino? Sei passato dai bagni agli sgabuzzini,come siamo originali",conclude afferando la porta per uscire.
"Tu non vai da nessuna parte",la blocco per il polso spostandola e mettendomi davanti alla porta.
"Io invece esco che ti piaccia o meno e ora spostati!"
"Riesci solo a stare zitta un'attimo senza fare la pazza isterica?",non ho mai conosciuto una persona che potesse farmi perdere la pazienza in meno di un minuto.
"No,non voglio stare qui da sola con te!", la sua affermazione mi infastidisce abbastanza da incuriosirmi.
"E perché? L'ultima volta mi sembrava che non ti dispiacesse".

Ecco il rossore che si espande nelle sue guancie. Le sue guancie rosse mi riportano in mente il suo profumo di vaniglia e fragola,la sua voce strozzata nel vano tentativo di liberarsi di me. Perché deve allontanarsi da me quando può semplicemente avermi? Perché non si fa persuadere da me? Questa situazione mi sta facendo impazzire! Devo averla,voglio averla! Solo per una notte,solo per la lista.

"L'ultima volta mi avevi rinchiusa in un fottuto bagno".
"Ti ho dato il via libera molte volte,non ti ho sicuramente legata".

La sento deglutire e aumentare la distanza tra di noi. Proprio a questo mi riferisco,si ostina a starmi lontana.

"Stammi lontano!",dice di scatto mettendo la mano davanti al suo corpo quando cerco di avvicinarmi a lei.
"Perché mi resisti Jennifer? Sappiamo benissimo che piano piano stai cedendo", dico piano.

"Stai vaneggiando",mente.
"Allora non ti dispiacerà se mi avvicino",e vado lentamente verso di lei.
"Non provarci nemmeno", tuona con lo sguardo inniettato di rabbia. Uno sguardo che non avevo ancora visto in lei che mi fa fermare di colpo.
"Qual è il tuo problema? Sei cosi rigida,dovresti lasciarti andare e giocare con me".


Sono fermamente convinto della mia frase. Lei si diverte,io mi diverto. L'aggiungo alla mia lista e finalmente smette di girarmi per la testa, cosi finalmente potrò starle lontano.
Mi distrae la sua risata profonda. Stava ridendo? Cosa la divertiva?

"Giocare con te? Ma ti senti? Io non sono il tuo giocattolo Josh mettitelo bene in testa! Non so che abitudini hai con le altre ragazze ma io non starò ai tuoi giochi".

Il mio giocattolo? Non l'avevo mai vista in questo modo,forse per il fatto che tutte le ragazze che sono venute a letto con me erano sempre consezienti e non si aspettavano mai niente da me il giorno dopo perché spiegavo sempre le mie intenzioni.
Anche perché scappavi prima che si svegliassero.

"Qual è il problema?",chiedo per sollevare i miei dubbi.

"Tu! Tu dannazione sei il mio problema! Non puoi toccarmi in quel modo,non ti devi permettere non sono la tua ragazza e nemmeno la tua amica di gioco,non sono tua in nessun senso. Non mi lascio toccare da nessuno e il fatto che tu ci sia riuscito in uno schifoso bagno mi innervosisce non sai quanto! Non sono una di quelle fottute puttanelle che girano per la scuola,ho rispetto per me stessa ma tu continui a provarci e riprovarci. Mi sbatti contro i muretti,nei bagni mi chiudi in delle merde di sgabuzzini ma che razza di abitudini da malato hai?", domanda urlandomi contro mentre io non riesco a proferire parola di fronte alla sua rabbia,"Ci sono migliaia di ragazze solo nel primo piano di questa scuola,perché devi perseguitare me?".

Già perché? Orgoglio maschile? Obbiettivo da raggiungere? Non lo so.
Mi ha risposto male la prima volta dopo avermi sgamato in biblioteca.
Mi ha rifiutato sotto l'albero,alla festa,non so quante volte in mensa e anche ieri al ristorante.
Rifiuti su rifiuti da parte sua,accompagnati da insulti e frecciatine.
È cosi sprezzante nei suoi commenti come se li elaborasse attentamente mentre ti trucida con lo sguardo. Cosi fredda e distaccatta,un' ice berg che cerca di stare a galla da solo.
Ma io la vedo da come si intimidisce,da come si nasconde in quei vestiti larghi,il suo modo di vedere le cose da una prospettiva totalmente diversa,da come difende le sue idee o chi non riesce a difendersi da solo. Io ho visto lo sguardo amorevole che rivolgeva a suo padre,gli occhiali che ha regalato a Jessica,la passione che ci mette a letteratura e il suo senso di protezione verso Meredith. Perché si comporta cosi se in realtà è tutta un'altra persona?

"Perché hai fatto cosi ultimamente?".
"Cosa?",chiede stranita ovviamente aspettandosi un'altra risposta alla sua domanda.
"Hai capito benissimo rispondimi".
"No non ho capito nulla,fatto cosi come?".

"La scommessa era basata sul fatto che dovessi fare tutto quello che vuoi tu ma a me l'unica cosa che ho fatto in questi due giorni è stato fare lo schiavetto di mia sorella".

Spalanca gli occhi come se l'avessi colta sul fatto.

"Ti ti sb-bagli",e si dirige di corsa verso la porta. Oh no non ora.
"Non provarci nemmeno ora tu mi rispondi",le dico bloccandola di nuovo.
"Non ti devo nessuna risposta semplicemente non ti volevo tra i piedi",mente.

Lo sbattere velocemente le palpebre e toccarsi la punta dei capelli ne è la prova. Lo fa sempre.

"Jennifer giuro su me stesso che non uscirai da qui finché non mi dirai una spiegazione e sono dannatamente serio!", praticamente urlo e lei indietreggia.

Mi scruta attentamente per capire se è il caso di rispondermi o meno.

"Meredith è da sola".
"Come?",questa è la sua risposta?
"Meredith è da sola", ripete.
"Ho capito cosa hai detto,solo che non è vero!".
"Ah no? Dimmi solo un nome di una sua amica allora".
"Ci sono...", mi fermo non sapendo cosa rispondere.
"Esatto",dice lei incrociando le braccia.

Sapevo che mia sorella fosse una persona abbastanza riservata e prima di Jennifer non la vedevo praticamente mai a scuola ma credevo che a lei stesse bene cosi oppure che avesse il suo gruppetto di amiche da qualche parte. Non sono mai a casa ma quando ci sono si fionda su di me e sembra sempre cosi contenta e allegra. La amo con tutto me stesso e sa di potermi parlare di qualsiasi cosa quindi se ci fossero stati problemi me ne avrebbe parlato giusto?

"Io credo che a lei stia bene cosi".
"Secondo te le sta bene stare da sola? A chi è che piace stare da solo?".
"Tu sei sua amica!",scatto io ma si forma un piccolo sorriso amaro nel suo minuto viso.
"Io non sono un'amica adatta,passo del tempo con lei".
"Cosa significa che non sei un'amica adatta? Stai blaterando! A Meredith piace la vita che conduce e se ha bisogno di me sa che ci sono e stravede per te,non so per quale misterioso motivo".

Fa un sospiro e si avvia verso la maniglia ma la blocco appogiando la mia mano sulla sua.
Guarda la mano e poi me rivolgendomi uno sguardo che non riesco a decifrare. Misto tra irritazione,rabbia ma anche un velo di tristezza. Non riesco mai a capirci niente in quegli occhi verdi.

"Josh questa discussione sta prendendo una piega insensata e io devo andare a lezione. Non so tu cosa voglia fare ma vedo che questo sgabuzzino ti attira molto quindi puoi rimanerci",dice aprendo la maniglia,"Solo stai attento a Meredith,girale di più attorno solo di poco per renderti conto che non troverai nessun'altro accanto a lei oltre te. Le persone non vogliono rimanere da sole ma si ritrovano da sole senza accorgesene".
"Anche tu sei sempre da sola", le dico togliendo la mia mano dalla sua leggermente.
"Io mi ci sono abituata e forse me lo merito",ammette con voce amara uscendo dalla porta.

Rimango seduto per terra nello sgabuzzino per non so quanto tempo.
Ormai le lezioni sono cominciate se entrassi ora riceverei solo un rimprovero per poi essere cacciato di nuovo dalla classe.
Salto troppe lezioni e a quelle in cui vado arrivo in ritardo ma tanto anche se fossi arrivato in tempo non sarei riuscito ad ascoltare nemmeno una parola.
Se lo merita? Si è abituata alla solitudine? Non ci capisco più niente.
Da quando Meredith è cosi sola? Come ho fatto a non accorgermene? Eppure i segnali sono più che chiari! Non ci sono mai amiche in casa,non la vedevo mai in giro per il campus se non ogni tanto per i corridoi,nessuna festa,nessun ragazzo in tutto questo tempo.
Non ci ho mai fatto caso ma solo per il fatto che lei è sempre cosi allegra e vivace con me. Ma forse è proprio questo il punto. Con me. Lo è con me perché ha solo me.
Come ho potuto non accorgermene io che sono suo fratello? Se ne è accorta Jennifer che la conosce a stento. Una rabbia mi attraversa dal petto fino alle nocche.
Quella dannata ragazza! L'avevo portata qui per avere spiegazioni e ora invece ho solo più domande che mi frullano in testa. Perché con lei è cosi? Perché si deve sempre ribaltare la situazione?

"Secondo te le sta bene stare da sola? A chi è che piace stare da solo?"

La sua frase rieccheggia violentemente nel mio cervello.
A nessuno piace stare da solo eppure lei è sempre da sola,non ha senso!
Come ho fatto a farmi sfuggire tutto questo? Da quando va avanti questa situazione?
Meredith è una costante nella mia vita,lei è sempre stata presente.
È stata presente nel periodo di Caroline,nel periodo buio con tutti i giri che ho avuto di cui non voglio nemmeno ricordare l'esistenza,è stata presente quando papà si avventava su di me e mia madre cominciava a dare di matto ed è stata presente dopo quello che è successo con Kevin.
Già Kevin...chissà cosa direbbe lui di tutto questo,forse se lui fosse rimasto le cose sarebbero andate diversamente.
Sei passato dalla vendetta,a Jennifer,a Meredith e ora a Kevin. Devi regolare i tuoi sbalzi.
Non mi importa nulla dei miei sbagli devo trovare Jennifer e subito anche!
Fortuna io sono un grande cervello anche se mi tiri fuori una volta si e quindici no.Comunque ha detto che non aveva altre lezioni dopo la pausa quindi aspettala all'uscita.
Giusto! Sono geniale.
Io sono geniale.
Sei il mio cervello quindi lo sono anche io.

*******

Ma si può sapere dov'è finita? Le lezioni sono finite da quindici minuti.
Che sia uscita dall'altro lato?
No lei prende l'autobus è la fermata è da questa parte.

Astuto. 


"Dio santo ma mi segui?",chiede la voce familiare che stavo aspettando.

"Si a quanto pare non riesco a starti lontano",la prendo in giro ma lei non si degna nemmeno di guardarmi e va verso la fermata.

Quando mi ignora mi innervosisce più di quando mi insulta.

"Ti accompagno io",le dico affiancandola ma non mi risponde,"Ho detto che ti accompagno", e continua nel suo silenzio.

Ma che problemi ha? Prima parla a vanvera e ora invece non mi degna di parola?

"Jennifer ma mi ascolti?".

Certo che ti ascolta coglione e che non vuole parlarti.

"Mi prendi in giro?",urlo.
"Cristo Josh! Ti sento! Si che ti sento come posso non sentirti mi stai urlando nell'orecchio da quando abbiamo varcato il cancello sei peggio delle mosche,cosa vuoi ancora? Hai finito di perlustrare gli sgabuzzini a scuola?".
"Voglio sapere cosa intendevi prima".
"Riguardo a cosa?",risponde sbuffando irritata.
"Perché hai detto che ti meriti di stare da sola?".
"Cosa? Sei serio? Mi hai aspettata all'uscita per chiedermi questo?".

Effettivamente cosi suona strano. Lei mi fa una predica sulla vita di mia sorella e io la rincorro per chiederle cosa significa ciò che ha detto riguardo a se stessa? Perché deve importarmi? Cosa ho di sbagliato?
Fidati,me lo chiedo sempre anche io.

"Quindi vuoi rispondere o no?".
"No",dice semplicemente camminando più veloce ma la raggiungo velocemente.
"Perché ti sei abituata a stare da sola?".
"Perché parli cosi tanto?".
"Perché dici di meritartelo?".
"Perché devi prosciugarmi l'anima anziché andare a casa?".
"Smettila di rispondere con delle domande alle mie domande!", le dico duro.
"Se smetti di farmi domande allora smetterò di risponderti con delle domande",dice lei serena continuando a guardare dritto.
"Io voglio delle risposte!".
"Cosa ti importa?",chiede fermandosi e guardandomi. Questa domanda non me l'aspettavo.
"Semplice curiosità",improvviso.
"Ma certo",sbuffa infastidita e riprendendo la sua strada. Dico sempre la cosa sbagliata maledizione!
"Perché non vuoi rispondere?".
"Non hai qualcuno con cui giocare in biblioteca?".

La situazione è estremamente irritante. Io che le corro dietro è irritante. Le sue mancate risposte sono irritanti. Lei è irritante!

"Rispondi alle mie domande",le prendo una spalla girandola.
"Ma chi ti credi di essere? Se non voglio rispondere non rispondo".
"Ma io lo voglio!".
"Non si ha sempre ciò che si vuole".
"Io ottengo sempre quello che voglio", le dico guardandola minaccioso ma lei non si intimorisce. Poche volte ho visto timore nel suo viso.
"Un motivo in più per non risponderti allora",risponde ridendo e riprendendo la sua strada.

Irritante dannatamente irritante peggio delle zanzare estive,peggio della sveglia mattutina,peggio del post sbronza del sabato. Lei è in cima alla mia piramide delle cose che mi irritano.

"Tu mi risponderai invece!" le dico riprendendola di nuovo ma per il polso questa volta. Si gira di scatto e mi toglie il braccio con forza spingendomi.
"Cosa della frase "non toccarmi" non ti è chiara?", mi urla contro,"Non me ne frega nulla se ottieni sempre quello che vuoi o se hai sempre il piatto pronto,ripeto per la milionesima volta non sono il tuo giocattolo.Non so come eri abituato con le tue ex ma io non sono ne Melissa ne Caroline ne...",la vedo tapparsi la bocca all'improvviso e aprire leggermente gli occhi rendendosi conto di ciò che ha detto.
"Cosa hai detto?".

La rabbia comincia a ripercorrermi e questa volta non è irritazione è pura rabbia.

"Niente,non ho detto niente",si difende velocemente.
"Non provarci Jennifer,cosa sai di Caroline?".
"Ho detto niente",ripete cercando di non guardarmi toccandosi freneticamente i capelli.
"Jennifer non sto scherzando o mi dici quello che sai o giuro su tutto che quello che ho che me la pagherai cara".

Vedo un brivido di terrore nei suoi occhi e indietreggia anche se di poco. Sento il sangue fluirmi velocemente nelle vene e non riesco a schiudere i pugni.

"So che ti ha fatto soffrire",risponde quasi in un sussurro e la mia rabbia cresce e inevitabilmente tiro un pugno contro il muro accanto a lei.

Non riesco più a controllare la mia rabbia quando c'è di mezzo Caroline e Jennifer guardare spaventata le mie nocche.

"Cos altro?",chiedo ringhiando e dal suo sguardo so che non oserà mentirmi.
"Era la tua ex ragazza ma poi tu hai avuto dei problemi e lei ecco...",si ferma per un attimo non sapendo se continuare.
"Continua",urlo,"Immediatamente".

Fa un'altro balzo all'indietro. Odio chi divento in questi casi e odio pensare che lei abbia paura di me. Non le farei mai del male per questo me la sto prendendo col muro.

"Tu hai avuto dei problemi e lei ecco ti ha tradito,ma dopo l'hai perdonata e lei se ne è andata",conclude guardando il pavimento.

Tutto! Sa tutta la storia!

"Che problemi avevo?", le chiedo cercando di controllarmi ma vorrei semplicemente distruggere ogni mattonella di questo muro.
"Non lo so",risponde sempre con tono basso.
"Jennifer!", le urlò avvicinandomi,"A chi hai chiesto?".
"Come scusa?",chiede presentuosa. Ha anche il coraggio di fare l'altezzosa!
"Hai sentito bene. A chi hai chiesto?",le ringhio contro e lei sembra sul punto di vomitarmi addosso per l'espressione schifata che mi sta rivolgendo.
"Tu sei un fottutissimo malato mentale,fatti curare perché me lo hai detto tu ma a quanto pare la tua sbronza era proprio forte,quindi non provare a incolpare me. Sai benissimo che non andrei in giro a fare la giornalista di gossip sopratutto se riguarda te" mi dice schietta.

Mi ripeto in testa la sua risposta ed è fastidiosamente vero.
Lei odia chi sparla o anche semplicemente chi parla troppo. Non riesco a immaginarmela andare in giro a chiedere alla gente cose private della mia vita e pensandoci bene non dovrebbe nemmeno importargliene. Do un calcio al muro e ritorno verso la scuola,lasciandola li imbambolata e confusa. Prendo a calci qualsiasi cosa mi capita a tiro non dando importanza a chi mi guarda. Vorrei prendere a calci me stesso per essere stato cosi stupido da averle detto tutto di mia spontanea volontà. Non proprio di mia spontanea volontà visto che l'alcool ha parlato per me.

"Amico che succede?",mi chiede Drake.

Sapevo che l'avrei trovato qui dietro al campus. Frequenta le lezioni anche meno di me.

"Sembra che tu voglia uccidere qualcuno",dice una voce squillante e fastidiosa che purtroppo conosco benissimo.
"E tu cosa ci fai qui?",chiedo arrabbiato.
"Non avevo voglia di andare a lezione e ho visto Drake quindi mi sono fermata,vedi di darti una calmata",risponde Melissa nel suo vestito giallo. Perché giallo? Mi viene la nausea solo a guardarlo.
"Hai accompagnato Jennifer?",chiede Drake.

Jennifer! L'ultima persona dui cui voglio parlare in questo momento. Lei sa tutto,tutta la storia e di come sono stato preso in giro e umiliato. Sicuramente anche lei ora mi sta prendendo in giro.

"A proposito di Jennifer",dice Melissa con un enorme ghigno malefico in faccia.
"Non parlare di quella li,non mi va proprio",rispondo prima che cominci con le sue assurde teorie.
"Oh ma questa notizia ti piacerà".

Io e Drake ci guardiamo confusi non capendo dove voglia arrivare.

"Stamattina ero in segreteria per parlare con il professore di scienze e mentre aspettavo la segretaria ha lasciato dei fogli sulla scrivania di fronte a me".
"Che tipo di fogli?",chiede Drake.
"Fogli sanitari. Credo siano per educazione fisica ma non è questo il punto",dice sedendosi sul muretto accavallando le gambe,"Il primo foglio era quello di Jennifer".
"E tu ovviamente hai guardato", mi sto infastidendo.
"Ho fatto molto di più,ho fatto una foto".
"Che? Cosa? Perché hai fatto una foto alla cartella clinica di Jennifer?".

Ringrazio mentalmente Drake per le domande che sta facendo a Melissa perché il mio stato di rabbia al momento mi permette solo di prendere a calci qualcosa o a pugni qualcuno.

"Guardate un po' qui",sorride soddisfatta mentre sblocca il suo cellulare

Non ci credo. Questa è una della più grandi paure di Jennifer? La sua fobia? Il suo punto debole?

"Ma che caz...",comincia a dire Drake ma si ferma dopo aver visto il sorrisetto sul mio viso.
"No amico davvero non farlo non pensarci nemmeno,so cosa vuoi fare",mi ordina Drake ma non ho intenzione di ascoltarlo.
"Non dirmi che..",comincia Melissa.
"Si",rispondo io alzandomi dal muretto.
"Non farlo Josh!",sento Drake urlarmi in lontanza.
"Ci sarà da divertirsi",dice Melissa affiancandomi.

Lei sa dell'umiliazione della mia vita? Allora io umilierò lei.

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