Caro Sinter Klaas

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Caro Sinter Klaas,

mi chiamo Hans e vivo a New Amsterdam, in America.

Oggi, 10 Dicembre 1650, compio nove anni e ti scrivo pensando alla tua festa ormai vicina. Come vedi so scrivere bene, grazie al nonno che è un uomo istruito e paziente, che ha dedicato sempre tanto tempo e attenzione a me, suo unico nipote.

Questa lettera, ne sono certo, non ti arriverà mai, materialmente, perché ormai ho capito che non sei tu a riempire le calze che ogni anno noi bambini olandesi appendiamo con dentro le carote per il tuo cavallo.

Il nonno mi ha raccontato che il nonno del nonno del suo bisnonno già appendeva la calza, ancor prima che l'annuncio cristiano raggiungesse la nostra patria lontana.

Durante la notte più lunga dell'anno gli adulti, già in quell'epoca remota, incoraggiavano i bambini ad appendere le loro calze con dentro paglia e carote per il cavallo di Odino, il dio errante, che avrebbe ricambiato lasciando cibo e giochi per i piccoli.

Quando si convertì al cristianesimo, il mio popolo conservò quella usanza antica, spingendo i bambini ad aspettare non più Odino, ma un santo cristiano. Tu.

Dunque, intendo io a questo punto, sono sempre stati solo gli adulti a fare ai bambini dei doni, per renderli felici nella notte più lunga, festeggiando la vittoria della luce che riprende a crescere.

Se tutto è così come l'ho capito, però, questa lettera non può arrivare presso alcuna concreta destinazione, perché tu sei morto e hai lasciato il nostro mondo secoli fa.

Se è vero quello che ho capito.

Ma se fosse vero anche qualcos'altro... se fosse vero l'insegnamento che mille e seicento anni fa ci fu lasciato, se fosse vero che chi muore abbandona il corpo ma rimane vivo 'altrove' e può ancora esserci vicino... allora questa lettera potrebbe servirmi per raccogliere i pensieri e trovare le parole adatte per pregare.

Materialmente questo foglio andrà buttato, ma forse le parole che scrivo, invece, ti stanno già arrivando.

Ho sentito il nonno e il medico parlare, e non ho dubbi su ciò che hanno detto. Il nonno sta male, e sta per lasciarmi.

Non so se tu puoi far qualcosa per guarirlo. Forse no. O forse potresti ma non devi. Il nonno dice che ognuno ha la sua sorte, e che va accettata con fiducia. Che la giustizia di Dio è troppo oltre le nostre menti, per capirla. Che per questo ci pare ingiusto ciò che ci priva di ciò che amiamo.

Dice che devo essere forte, e sereno.

Ma io non riesco a esserlo, quando lo sento lamentarsi. E se il nonno si lamenta, so che il dolore deve essere davvero forte.

Caro Sinter Klaas, se tu non puoi guarirlo, io capirò. Forse però potresti fare in modo che non soffra. Se non hai una medicina per scacciare la morte, portamene, ti prego, almeno una per addormentare il dolore.

Non appenderò una calza, quest'anno, e non lascerò paglia e carote per un cavallo immaginario. Ma ti attenderò più di qualsiasi altro bambino. Attenderò il tuo aiuto e ti prometto che non lo dimenticherò, se tu lascerai che il nonno vada via senza più soffrire.

Diventerò grande e parlerò di Sinter Klaas ai bambini di domani, dicendo loro come sia un amico potente di tutti i piccoli.

Farò appendere calze e scrivere lettere, insegnando a sperare in chi vuol loro bene e ha il potere di aiutarli.

Ricevere un giocattolo è per un bambino un messaggio semplice da capire, che fa sentire amato e protetto.

Per questo quando sarò grande farò in modo che questa tradizione non sia dimenticata. Ma tu, fa' quello che ti chiedo.

Questa lettera, ora, vado a bruciarla. Tanto non aspetto che una sola risposta.

Con tanta speranza, tuo Hans

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro