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 Bill

Siamo finalmente tornati a casa, e io e Clare abbiamo deciso di tenere per noi la notizia della gravidanza. È una cosa troppo intima, troppo fragile per essere condivisa con chiunque in questo momento. Ci vuole del tempo per abituarsi all'idea, ma nel profondo del mio cuore sento un misto di paura e speranza.

Quella domenica è il giorno di un'altra gara. Dopo aver ascoltato le raccomandazioni di Regina, io e Micheal ci prepariamo in pista. Micheal, come sempre, cerca di alleggerire l'atmosfera con una delle sue battute.

«Ehi Bill».

Dice, ridendo sotto il casco.

«Se vinci questi gara, ti pago una birra. Se perdi, mi paghi tu una birra. È un win-win!»

Sorrido debolmente, cercando di concentrarmi. Chiudo gli occhi per un momento, pensando a Clare, al bambino che aspettiamo, e a Fabian. Non posso continuare così. Devo cambiare la situazione. Avrei vinto, ma questa volta avrei rifiutato la busta di Fabian. Se non fosse servito a nulla? Avrei iniziato a perdere, ma per ora devo concentrarmi su questa gara.

«Bill, tutto ok?»

La voce di Regina arriva attraverso il microfono nel mio casco.

«Sì, tutto a posto».

Rispondo, cercando di suonare convincente.

«Bene, ricordati di prendere quella curva stretta, come abbiamo provato in allenamento. Non fare di testa tua stavolta».

Dice Regina, con un tono preoccupato ma deciso.

«Capito, Regina. Grazie».

Dico, apprezzando la sua preoccupazione.

La gara inizia e mi concentro sulla pista, lasciando che il ruggito del motore e l'adrenalina mi facciano dimenticare per un momento le mie preoccupazioni. Come previsto, arrivo al primo posto. È una vittoria dolceamara, sapendo cosa mi aspetta dopo.

Dopo aver risposto a qualche domanda del giornalista, vedo Fabian avvicinarsi. Il suo sguardo è freddo, determinato. Sento il mio stomaco stringersi, ma mi costringo a ignorarlo e a passare oltre.

«Bill».

Mi chiama Fabian, cercando di fermarmi.

Mi fermo, ma non lo guardo negli occhi.

«Non voglio più fare questo».

Dico, il cuore che batte all'impazzata.

«Non hai scelta».

Risponde Fabian, con un tono tagliente.

«Sai cosa succede.»

«Sì, lo so. Ma non posso continuare così».

Rispondo, finalmente guardandolo.

Fabian ride, un suono amaro e privo di gioia.

«Vedremo, Bill. Vedremo»

Lo lascio lì, il peso delle sue parole che mi segue mentre torno nel garage. Clare è lì, mi sorride e mi abbraccia. Stringendola tra le braccia, sento un momento di pace, ma so che la battaglia è appena iniziata.  

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