1. Notte rosa

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...mamma mia, che casino!

Quanta gente, quanto rumore, quanta luce... e quanti odori.

Vediamo se riesco a sgraffignare qualche cibaria da mangiare in santa pace nella mia stanza.

Mi affaccio dalla balaustra che dà sulla sala da pranzo. È stato tutto adibito per questa roba, questo tipo di prom... sono tutte in abito lungo, non ce n'è mezza senza un cavaliere sottobraccio.

Sembrano tante caramelle con tutti quegli abiti pastellosi addosso. I loro tizi invece, tutti col solito completo nero, che pal...

...oh.

Chi è, quello?

Perché non è vestito come tutti gli altri? E che ha da guardare?

...beh, in effetti nemmeno io indosso un abito... anzi, siamo vestiti pure simili.

...

...ho fame.

In fondo alla scala c'è il buffet, se mi sbrigo durante i balli, magari riesco a non farmi notare.

Sono in un attimo di fronte all'angolo dei salati, e m'impossesso di un tramezzino che addento come se non avessi mai mangiato in vita mia.

Ah, se mi vedesse Martin! Mangiare schifezze è un tabù per la mia vita professionale. Quale modella lo fa?

...io. Di nascosto.

Come in questo momento. Madonna, senti come scende 'sto tonno e maionese!

Che prendo? È già finito.

Mmmmh, no, quel prosciutto lì mi pare un po' secco, ergo troppo salato, bleah.

E se passassi ai dolcetti? Fammi and...

...di nuovo lui.

Ancora mi sta guardando, ma perché?
Uhm...

Cazzo, che occhi! Un po' inespressivi, però che bel colore blu! Beato lui...

...

...accidenti, lo sto guardando come una maniaca! Però... ha delle labbra fantastiche.

Gli tirerei un morso volentieri.

Vabbè, devo spostarmi se no divento inquietante, che quando mi piace una persona la fisso come un'idiota.

Andiamo a vedere questi dolci, che è meglio! Dunque, che abbiamo qui? Ma sono tutte monoporzioni di..

...

...inizio a pensare che quel tizio mi stia seguendo. Mi sta ancora fissando, e io non posso fare a meno di osservare quelle labbra. Dischiuse sono ancora più belle.

«Ti... piacciono?»

Oh Dio, parla pure!

Ma a cosa si riferisce?

«Cosa?» chiedo.

«I... dolci», li indica con un dito, «ti piacciono?»
Sono confusa, non ha mutato espressione. Ma poi, che gliene frega?

«Sì, li adoro», rispondo.

Mi guarda un attimo e poi torna con lo sguardo su quelle leccornie. Oh, posso gustarmelo meglio mentre non mi guarda! Ha una zazzera biondo rame un po' spettinata che mi sembra tanto morbida, vorrei stropicciarla un po' per verificare se davvero è come penso. La pelle è molto chiara, peccato per quello sguardo spento perché è davvero bello, questo ragazzo!

Potrebbe fare il modello.

«Sei bella.»

...eh?

«Dici... dici a me?» domando. Lui annuisce, sempre mantenendo lo sguardo da un'altra parte, poi si gira a guardarmi.

«Scusa», dice, «non guardo... le persone, quando parlo.»

«Perché?»

«Mi concentro meglio se... non guardo la gente. Però tu... sei bella. Davvero.»

Diamine, non l'ho ancora ringraziato!

«Grazie.»

Di solito è così che fa la gente normale, no? Si fa i complimenti, si ringrazia, e poi...

«Ho voglia.»

Che ha detto? Sono perplessa.

«Hai... voglia?» chiedo.

«Di te.»

...prego?

«In che senso?»

«Sei bella, sei... diversa da queste qui. Mi piaci. Mi ecciti. Vorrei fare sesso con te, ora.»

...

...sono senza parole.

Di solito, con me gli uomini se le inventano tutte per una scopata, ho avuto delle storie, noiose, prevedibili, il sesso nemmeno mi piaceva più di tanto, però... nessuno me l'aveva mai detto così.

«Scusa», lui interrompe il flusso dei miei pensieri, «non ti ho chiesto se... vuoi anche tu.»

Già, voglio? Mi va?

Non ho mai avuto a che fare con un tipo del genere, ma che cos'ha in testa? È una candid camera? È un attore pagato per prendermi in giro?

«Come ti chiami?» chiedo. M'interessa saperlo.

«Jordan.»
Jordan.

Suona bene. La sua voce mi piace. Mi piacciono gli occhi, i suoi capelli... e le sue labbra sono...

«Vieni con me», intimo.

Nella mia stanza non si può fare, potrebbe vederci qualcuno. Preferisco uscire e andare da un'altra parte, ma dov...

Mi viene subito in mente e m'infilo sotto la scala. C'è lo sgabuzzino dove di solito poggiamo i bagagli prima di partire, è un nascondiglio perfetto.

Apro la porta, la chiudo e faccio per accendere la luce.

Non succede niente.

«Mi sa che è rotta, dann...»

Oh, Dio.

Sono le sue labbra queste? Mi sta già baciando, e sono... morbide. Davvero.

È una sensazione molto strana, sento... sento quasi dolore, lì.

Non sono mai stata baciata in questo modo. Ma che diavolo sta...?

Se prima sembrava un bell'addormentato, ora devo dire che è fin troppo sveglio. Le sue mani sono già sotto il mio maglione... ma quando ci è arrivato?

«Ah...!»

Devo calmarmi, non posso... gemere così. Mi sta solo toccando il seno, eppure... non è come gli altri, è diverso.

Mi ritrovo coi jeans slacciati in un attimo, me li sta sfilando, le sue labbra mi percorrono la schiena... Dio, che voglia ho!

Stacca le mani da me, sento un fruscio e capisco. Allungo una mano, la chiudo su di lui e lo stimolo, piano. Non voglio fargli male, ho i dolori per quanto sono eccitata.

«Come vuoi... farlo?»

Meno male che è buio, sono viola in faccia.

Non riesco a rispondere che ho già le sue labbra sul collo a impedirmi di respirare. Gli infilo le dita tra i capelli, e sì, sono morbidi come pensavo.

«Basta che entri, non ce la faccio più!»

Ho il fiatone. Di già?

La sua mano si stacca, prende la mia e mi trascina verso il basso. Mi guida su di lui, mi allarga le gambe e...

«Sei vergine?»

Mi stupisce che non abbia avuto esitazioni, stavolta.

«No.»

Ah...!

È già dentro, con una spinta secca, senza un minimo di... oh, Dio... è... bello...!

Mi arpiona i fianchi, i suoi movimenti sono continui, spinge fino in fondo, lo sento tutto e mi fa sciogliere.

Era tanto insicuro, prima, e adesso... sono così eccitata... devo muovermi, lo voglio sempre di più.

«Abbassati», ordina.

Riesco solo a immaginare il suo viso angelico tra gli ansimi. Sto per venire, mi manca davvero poco.

Qualcosa di caldo mi avvolge un capezzolo, e solo pensare alle sue labbra sul mio seno mi fa esplodere.

Mi sento sciogliere, non voglio trattenere i gemiti, è... bellissimo. Sfiancante, stupefacente, io scopata per terra da uno sconosciuto.

L'orgasmo è lunghissimo, il mio corpo non vuole saperne di darsi una calmata mentre la mia testa è già confusa.

I suoi gemiti mi arrivano come da un'altra dimensione, so che mi sta venendo dentro perché lo sento ancora ben piantato, ma non me ne frega niente.

Ho sonno.

Mi sdraio su di lui, che mi abbraccia, anche se... è in difficoltà?

Mi sento bene, ho ancora la pelle d'oca ma sono appagata. Chiudo gli occhi, quasi quasi schiaccio un pisol...

«Vorresti... rifarlo?»

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