XV.

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Ci sono due tipi di persone al mondo: chi, come me, ama la storia ed è incantata dal passato e da tutte le persone che esistevano prima di me; mentre chi, come Ethan e Tyler, se ne fregano completamente delle spiegazioni della guida e anziché seguire scimmiottano tutti i professori e girovagano per il museo a caso facendo baldoria.

Siamo al National Museum of Natural History di Washington, il più celebre e importante museo di Washington, dove hanno anche girato la trilogia di Una notte al museo che io ho amato follemente.

«La Abraham Lincoln è una statua raffigurante il presidente degli Stati Uniti d'America Abraham Lincoln, come potete vedere, in posizione seduta, opera realizzata dallo scultore Daniel Chester French e Geremia Grandelis tra il 1916 e il 1920.» Inizia la guida.

«Noi vogliamo vedere i dinosauri!» grida un ragazzo alle mie spalle. Come fanno a non essere minimamente interessati alla statua di uno dei più celebri presidenti d'America? Ammetto che sta venendo sonno anche a me sentendo parlare di tecniche di costruzione, ma almeno cerco di portare rispetto alla guida.

«Eva, guarda che hanno combinato Tyler e Ethan.» Sussurra Lauryn alle mie spalle. Mi giro, ma forse sarebbe stato meglio non farlo perché vedo loro due vestiti da guerrieri Romani con un elmetto d'oro con le piume rosse in testa, una specie di armatura oro con uno scudo del medesimo colore e una lancia in legno con punta d'acciaio.

«Oh, mio Dio.» mi metto una mano davanti la fronte per la vergogna anche se devo ammettere che la scena è divertente.

«QUESTA E' SPARTAA!!!» Li sentiamo gridare mentre prendono la rincorsa verso di noi. Tutti ci spostiamo per evitare di essere investiti «AAAAA» Li sentiamo gridare, scombussolati e allo stesso tempo divertiti ci giriamo a guardarli e vediamo che sono andati a sbattere contro la statua di Abramo Lincoln procurando una lieve crepa alla statua. La guida impallidisce per il danno fatto, mentre i professori credo stiano per svenire.

«Moor, Andersen, che diavolo vi è saltato in mente?» Si alzano da terra ancora frastornati.

«Prof. La storia ci stava annoiando così abbiamo deciso di fare la storia.» gonfiano il petto in segno di orgoglio.

«Vi sembra divertente? Beh facciamo che voi due non parteciperete alle uscite di divertimento come quella prevista stasera dal programma, ma rimarrete in hotel e aiuterete i camerieri a pulire la cucina.»

Strabuzzano gli occhi e noi ridiamo.

«I soliti.» diciamo io e Lauryn in coro.

«Eva sei uno schianto!» dice Tyler entrando in camera mia seguito da mio fratello.

«Ehi vacci piano, è mia sorella.» Si siede nel letto di Lauryn accanto a lei, io e Tyler ci guardiamo negli occhi imbarazzati. «Ed è anche la mia ragazza.» dice Ryan appoggiato allo stipite della porta, ogni volta fa prendere a tutti un infarto perché salta fuori all'improvviso.

«Dove state andato tu e Tyler?» Presumo che abbia notato il nostro aspetto abbastanza elegante. Tyler ha una semplice camicia bianca, dei jeans stretti chiari e un cappotto blu, mentre io ho un tubino bordeaux con un cappotto nero abbastanza lungo.

«Stasera avevamo intenzione di andare a una festa, vieni con noi?» dico un po' imbarazzata, cavolo è così difficile fare un discorso sensato senza impappinarmi, lui mi rende abbastanza agitata. Mi guarda di sottecchi

«Ma Tyler non era in punizione?» «Sì, ma i professori sono andati già a dormire quindi è impossibile che mi becchino fuori.»

Tyler gonfia il petto fiero. Ryan lo guarda divertito e poi rivolge l'attenzione su di me «Ti posso parlare un secondo?» dice uscendo dalla stanza e io lo seguo guardando preoccupata Tyler.

«Perché ogni volta che ti parlo ti agiti? Ti metto in imbarazzo?» Perché mi caccio sempre in queste situazioni assurde, perchèlé non posso essere un adolescente normale?

«Sarò sincera con te, non ho mai avuto un ragazzo e ora questa situazione mi sembra strana. Tu mi piaci... Ma devo capire come comportarmi, praticamente non siamo mai usciti insieme da soli.»

Non riesco a guardarlo in faccia, so che lui lo sta facendo, ma io non riuscirei a mantenere un contatto visivo con lui. «E' questo che vuoi? Bastava dirlo. Stasera usciamo.»

«Ma non posso abbandonare Tyler, dobbiamo andare alla festa.» Non sembra molto contento, lo si capisce dagli zigomi ben evidenti «Allora andremo alla festa e staremo insieme, vado a cambiarmi.» Mi da' un veloce bacio sulla fronte -manco fossi sua figlia- e va in camera sua per cambiarsi.

«Ryan stasera verrà con noi.» dico a Tyler rientrando in stanza. «Okay, io e Lauryn guarderemo un film»

«Sì un film...» dico alzando gli occhi al cielo e con aria maliziosa «Cosa vorresti dire?» Risponde Lauryn un po' imbarazzata.

«NULLA» Interviene Tyler spingendomi fuori dalla stanza e chiudendo la porta alle sue spalle. Entrambi scoppiamo a ridere e ci dirigiamo nella hall per aspettare Ryan «Scusa se non potremmo passare del tempo insieme, ma io e Ryan non siamo mai usciti soli quindi ci farà bene.»

«Tranquilla Eva, magari trovo un ragazzo» Mi da una pacca sulla spalla.

Sentiamo le porte dell'ascensore aprirsi e vedo immediatamente la figura slanciata di Ryan, il suo sguardo cerca il mio, e appena lo trova, sorridiamo.

Indossa una camicia nera piuttosto aderente che mette in evidenza le sue spalle grandi, le maniche sono arrotolate e le mani tengono un cappotto nero. I jeans sono stretti e del medesimo colore. Avanza verso di noi con un sorrisetto furbo «Dove si trova la festa?»

«E' stata organizzata da mio cugino Liam che ha una villa a sua disposizione per il weekend, mi ha mandato la posizione.» Dice Tyler «okay,come ci arriviamo?» Chiede Ryan. «Taxi!» Diciamo in coro io e Tyler.

«Va bene Eva, adesso mi aiuti a cercare qualche bel ragazzo.» Dice Tyler circondando la mia spalla con il suo braccio. «Ehi, ti sei scordato che è impegnata con me, quindi non potete commentare i ragazzi insieme in mia presenza... E neanche in mia assenza.» Interviene Ryan sussurrando l'ultima frase al mio orecchio e da parte mia si becca una gomitata amichevole, subito dopo sento il suo braccio posarsi sul mio fianco.

Ci incamminiamo verso la villa bianca e grigia con la canzone More Than You Know che riecheggia in tutta la via. Vedo subito molte persone davanti l'entrata e un ragazzo vestito da Iron Man che intrattiene - o importuna - la gente, dove diavolo siamo finiti?

Dopo varie peripezie riusciamo ad entrare dentro la villa e subito un odore di alcol invade le mie narici. «Va bene, io vado a cercare qualche tipo da rimorchiare, poi cercate di fare i bravi.» Dice Tyler dandomi dei colpetti sulla testa.

C'è decisamente troppa confusione e la canzone scelta dal DJ è davvero pessima, sembro io quando canto, e non sono affatto brava.

«Ho bisogno di bere.» Dico a Ryan e prima che io potessi andarmene, afferra il mio braccio: «Piccola, ti accompagno io.» Ci incamminiamo verso il bancone con le dita intrecciate fino a quando non sbatto contro un tizio e vedo il bicchiere di birra che teneva in mano cadere sulla mia testa, Ryan per fortuna riesce a prenderlo in tempo prima del disastro. «Wow, che riflessi.» Dico io guardandolo. «Non mi andava di ascoltare le tue lamentele sul fatto che ti fosse caduta la birra in testa e bla bla bla, meno prevenire che curare.» Lo scimmiotto con lo sguardo e finalmente arriviamo al bancone, dove un tizio vestito da Joker sta preparando un drink. Si può sapere perchè qui sono tutti travestiti?

Io e Ryan ci sediamo e subito sento la sua mano posarsi sulla mia coscia.

«Due birre per favore.» Dico io a Joker che mi riserva un sorriso malizioso e inizia a versare il liquido nel bicchiere.

«Mi raccomando, solo questo bicchiere, non mi va di vederti ubriaca.» Ride e il suo sorriso mi fa stare bene. «Tranquillo, non penso cambi molto dal mio stato attuale all'essere ubriaca visto che sparo sempre cazzate.»

«Trovi sempre una scusa per fare tutto, vero?» Toglie la mano dalla mia coscia e prende il bicchiere di birra, notando il mio cambio di espressione si avvicina con un ghigno: «Se ti piace il mio tocco basta dirlo.» Mi prende per mano e mi trascina verso la pista da ballo.

Con ancora i bicchieri in mano iniziamo a muovere i fianchi come due cretini ballando le note di Let's Hurt Tonight, una canzone che mi fa sempre venire la pelle d'oca. A noi si aggiunge anche Tyler che inizia a muovere i fianchi a ritmo e prova a cantare la canzone fallendo miseramente.

Li guardo e sono felici, io sono felice. Non avrei mai pensato di riuscire ad avere un amico e un ragazzo oltre mio fratello Ethan, sono sempre stata timida.

Sono felice di essere cambiata da questo punto di vista, perché per una volta in vita mia sono davvero felice.

«Ehi tu, vieni qui.» Un ragazzo con i capelli rossi fa cenno a Tyler di seguirlo e lui non se lo fa ripetere due volte, iniziando a ballare con il ragazzo.

Sento la canzone Stolen Dance e subito sorrido, una delle mie canzoni preferite.

Mi avvicino a Ryan e gli circondo il collo con le braccia, lui mi attira a sé posando le mani sui miei fianchi.

Iniziamo a ondeggiare lentamente guardandoci negli occhi e sorridendo. É bello da far male, il suo sorriso riesce a scaldarmi il cuore e allo stesso tempo riesce a scatenare l'intera giungla dentro di me.

«And I want you, we can bring it on the floor...» Inizio a cantare sorridendo in modo complice. «You've never danced like this before.» Continua lui non staccandomi gli occhi di dosso. Quei suoi bellissimi occhi verde smeraldo che in questo momento brillano per me, mi fanno impazzire.

E restiamo così, abbracciati nella nostra bolla di vetro lontano da tutto e da tutti, incredibilmente felici.


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