Il riflesso

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Nella mia scuola stava spopolando una specie di leggenda secondo la quale se ti metti davanti a uno specchio di notte e fissi il tuo riflesso per molto tempo, esso inizierà a deformarsi fino a quando non riuscirai più a riconoscerti. Inizialmente erano solo dicerie, poi piano piano sempre più persone iniziarono a provarci fino a quando non arrivò nella mia classe.

Tutte le storie e chiacchiere che si sentivano in giro mi convinsero a provarci, così al sera stessa mi sono chiusa in camera e abbassato le tapparelle tanto da far rimanere la stanza in penombra e infine mi sono posizionata davanti allo specchio.

Per i primi 20 minuti non è successo nulla ma poi, lentamente, ho notato gli angoli della bocca di me riflessa che si curvavano verso l'alto: sembrava quasi sorridermi. Non del tutto convinta mi avvicino di più senza mai distogliere lo sguardo dallo specchio. Sembrava essere tornato tutto alla normalità, quando al mio riflesso gli occhi diventano neri e un ghigno malefico gli appare sul volto. 

Mi sento stringere i polsi quindi me li guardo: due braccia mi stringono fortissimo. È la me nel riflesso che sghignazzando mi trascina sempre più nel suo mondo. 

I miei occhi rimangono fissi sull'immagine nello specchio e non riesco a muoverli. Provo a gridare ma non riesco a fare altre espressioni oltre che sorridere e adesso mi ritrovo a guardare una me che nella penombra della stanza fissa il suo riflesso.  

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