17. I was made for loving you - Parte II

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Cari amici e lettori

Ecco tutta per voi la SECONDA PARTE di uno dei più importanti e dei più commoventi di tutta la storia ❤ 

Ho deciso di accompagnare questa parte con una dolcissima cover della meravigliosa canzone che ha dato il titolo a questo capitolo, vi consiglio di ascoltarla 

Come sempre, GRAZIE DI CUORE per tutte le visualizzazioni, i commenti, le correzioni, i suggerimenti e le stelline che lasciate.

Ognuna di queste cose è davvero importante per me

Vi auguro buona lettura

Vi adoro ❤❤❤


Marco corse a perdifiato. Corse per sfogare la rabbia. Corse per non pensare. Corse per non sentire più nulla, fatta eccezione per il rumore del suo cuore che batteva all'impazzata contro la cassa toracica.

Quel grigio martedì mattina si era evoluto in una giornata uggiosa. E Marco corse sotto la pioggia, pronto a nascondere le lacrime che gli rigavano le guance arrossate.

Corse per un'ora.

Poi si fermò.

E quando si guardò attorno, si rese conto di essere davanti al dipartimento di fisica. Inconsciamente, la sua mente lo aveva condotto dov'era lei. L'unica che in quel momento avrebbe potuto dargli conforto.

Aurora.

Sapeva che lei si trovava lì, al di là di quel cancello, e avrebbe dato ogni cosa per poter attraversare quella strada e correre tra le sue braccia. Ma dopo tutto quello che aveva scoperto, era ben consapevole che la possibilità di stare con lei si era trasformata in un lontano miraggio.

Ogni chance di poterla amare senza distruggerla si era sbriciolata nel momento esatto in cui aveva posato il suo sguardo su quel manoscritto.

Così rimase a fissare il cancello della facoltà di fisica per alcuni minuti, poi si voltò e riprese a correre verso casa.

Quando un'ora più tardi premette il pulsante del citofono, Alessandro gli aprì senza neanche chiedere chi fosse. Lo conosceva abbastanza bene da sapere che sarebbe tornato.

Quando gli aprì la porta e lo vide, completamente fradicio di pioggia e tremante per il freddo, corse a prendere una coperta e gliela mise intorno alle spalle, senza aggiungere una parola.

E Marco capì che anche suo fratello ora sapeva la verità.

Alessandro lo accompagno in cucina, lo fece sedere a tavola, gli porse un bicchiere d'acqua e poi prese posto di fronte a lui. Aspettò in silenzio che Marco bevesse qualche sorso, poi parlò.

«Marco, mi dispiace molto che tu abbia scoperto una cosa del genere in questo modo. Non riesco a capire come abbiano potuto mantenere un segreto così grande per tanti anni, è...»

«Basta, Ale. Non ne voglio parlare per ora» lo zittì subito Marco.

In quel momento l'ultima cosa che aveva voglia di fare era discutere di quello che avevano scoperto. Aveva bisogno di calmarsi e riflettere, prima di fare qualsiasi altra cosa.

«D'accordo» disse il ragazzo, «se non ne vuoi parlare non insisterò. Sappi solo che ho fatto una copia del libro mentre eri via. Ho pensato che se vuoi tenere nascosta la nostra scoperta a papà, dovrai rimettere a posto il manoscritto quanto prima. In questo modo avrai una copia da leggere con calma, quando ti sentirai pronto.»

Se fosse stato in sé, a quel punto Marco avrebbe ringraziato Alessandro per l'ottima idea che aveva avuto. In effetti aveva ragione, il manoscritto andava rimesso a posto quanto prima, o la situazione sarebbe degenerata.

Così si alzò, diede una lieve pacca sulla spalla ad Alessandro e si diresse in bagno, nella speranza che una bella doccia calda potesse sciogliere il nodo che sentiva allo stomaco. Rimase sotto il getto d'acqua per più di venti minuti, continuando a rimuginare su quello che aveva scoperto.

Le due persone che lo avevano cresciuto non erano i suoi genitori biologici.

Non riusciva a smettere di pensare a tutte le occasioni in cui avrebbero potuto dirglielo. A tutte le volte in cui si era chiesto perché non ci fossero foto di sua madre incinta di lui. A quando sua madre gli ripeteva, prima di andare a dormire, che lui era stata la sorpresa più bella che la vita le avesse fatto. E sola ora capiva cosa intendesse lei con "sorpresa".

Quando tornò in camera, mentre si strofinava i capelli bagnati con un asciugamano, fissò la copia del manoscritto che Alessandro gli aveva lasciato sul letto. La prese e si distese. Sapeva di dover terminare la lettura. Doveva sapere quale altro mistero nascondesse quel libro, e soprattutto aveva bisogno di risposte alle mille domande che gli ronzavano in testa da un paio d'ore a quella parte. Così sfogliò il manoscritto e riprese la lettura da dove la aveva interrotta.

Continuò a leggere per le successive due ore, scoprendo sempre più dettagli del suo passato.

Colei che fino a quella mattina pensava fosse sua madre aveva scritto un intero libro su di lui, su di loro.

Aveva scritto della sua infanzia, dei piccoli problemi di salute che aveva avuto per essere nato un po' prematuro, delle notti che lei aveva passato sveglia a controllare che continuasse a respirare, delle mille domande che la gente le aveva fatto, pretendendo che fornisse più spiegazioni di quanto fosse disposta a dare.

I suoi genitori avevano anche cambiato casa poco dopo il suo arrivo, terrorizzati che il vicino potesse scoprire che il bambino che piangeva tutte le notti fosse il suo. Sapevano che lui non lo aveva voluto, ma non potevano rischiare che avesse dei ripensamenti. Era un uomo violento e inaffidabile, e loro avrebbero fatto qualsiasi cosa per tenere Marco al sicuro.

Fu solo leggendo che Marco capì. Ora sapeva perché sua madre non aveva mai pubblicato quel libro. Diceva sempre che scrivere vuol dire condividere un pezzo di sé con il mondo. Ma quel pezzetto di lei non voleva condividerlo con nessun altro, se non con lui.

Quelle parole non erano un esercizio delle sue abilità di scrittrice. Erano una dedica d'amore per lui.

E quando Marco giunse alle ultime parole del libro, non poté trattenere le lacrime.

Spero che un giorno mio figlio Marco possa leggere queste mie parole e soprattutto spero che mi possa perdonare. Sono stata io a convincere mio marito Stefano a non rivelargli la verità quando era ancora piccolo. Sapevo che lo avrebbe sconvolto, e in nessun modo volevo che soffrisse per gli errori e le decisioni prese da altre persone.

E vorrei che sapesse questo: Sara era una ragazza giovane e sola, con un problema molto grande per una persona della sua età. Era consapevole che  in nessun modo avrebbe potuto occuparsi adeguatamente del suo bambino.

Ma questo non le ha impedito di amarlo.

Lo ha amato molto, tanto da trovare la forza di compiere quello che per una madre è il sacrificio più grande: lasciare il proprio figlio alle cure di qualcun altro.

E lo capisco perfettamente. Perché presto sarò io a dover compiere quel passo e non c'è pensiero che mi angosci di più.

Vorrei che mio figlio Marco sapesse che sia io sia Stefano lo abbiamo amato più di ogni altra cosa, come fosse stato sangue del nostro sangue, esattamente come abbiamo amato Alessandro, quando si è unito alla nostra famiglia. Non ho mai fatto distinzione tra loro. Per me sono entrambi i miei bambini e, per quanto ora siano diventati grandi, è sempre così che saranno ai miei occhi. Due scriccioli alti meno di un metro che si rincorrono nel parco vicino casa giocando con la palla.

Marco, se stai leggendo queste mie parole, voglio che tu sappia che, alla fine, ho scelto di svelarti la verità perché tu possa essere libero. Il Destino ha sempre qualcosa di inaspettato in serbo per noi. E probabilmente ora sarai convinto che non si possa sfuggire a questo.

Ma voglio che tu capisca una cosa: il Destino non ti conduce mai su una strada senza uscita.

Ogni volta che nella tua vita accadrà qualcosa che ti sorprenderà, bella o brutta che sia, ricorda che ci saranno diverse strade dinanzi a te, e solo e soltanto tu puoi scegliere quale intraprendere. Hai sempre una scelta. Ma fa che sia il tuo cuore a scegliere, perché il cuore ti condurrà sempre sulla strada giusta.

Proprio come il mio mi ha condotta sino a te.

Era giusto che tu sapessi che là fuori, nel mondo, c'è un'altra strada oltre a quella che hai percorso finora. C'è un'altra famiglia e c'è un'altra donna che ti ha permesso di essere qui con noi oggi. E non so dove lei sia, o cosa le sia successo in questi vent'anni, ma se avessi voglia di cercarla chiedi a tuo padre, lui potrà darti le poche informazioni che abbiamo e che magari potrebbero aiutarti a trovarla.

E sappi che ovunque andrai, qualunque strada sceglierai di percorrere, in qualunque parte del mondo ti condurrà il Destino, qui avrai sempre una casa, avrai sempre qualcuno che ti amerà più di ogni altra cosa. Qui avrai sempre una famiglia.

Con tutto l'Amore che ho nel cuore.

Giulia

Ed ecco qui finalmente svelato il mistero sull'identità di Giulia :D

Molti di voi l'avevano ipotizzato, altri invece pensavano si trattasse di una ex ragazza di Marco.

Siete delusi oppure contenti di questa rivelazione?

Ma la domanda più importante ora è: come mai Giulia non è più nella vita di Marco? Sarà morta oppure sarà andata via di casa per altri motivi?

Chissà, magari presto vi svelerò anche questo :D

E se vi piace la storia lasciate un commento e una stellina, mi renderebbe molto felice

Sempre vostra ❤ 

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