3 - Una manna dal cielo

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Blake

Lei e quei cazzo di occhi!

Lei e quel sorriso da infarto.

Lei e quel corpicino da fare invidia alle migliori modelle.

Lei e quell'aria ingenua e sfrontata insieme.

Cazzo, non sono mai stato così tanto attratto da nessuna, prima d'ora.

Desidero questa ragazza da morire. Vorrei scoparla e farle capire quanto può essere bravo a letto un attore porno.

Vorrei veder roteare per il piacere quei suoi occhi magnifici, un misto di un colore tra il verde e il marrone.

Vorrei scoprire quel suo piccolo corpo nudo, liscio, perfetto.

Vorrei sentire la sua voce soave che gode, ansima, urla il mio nome.

Vorrei lei. In tutti i modi, in ogni più assurda posizione, in ogni più folle posto di questa grande città.

Ma non posso, cristo, non sono così coglione.

Se mai dovessi trovarmi una donna da scopare fuori dal lavoro non sceglierei certo lei.

In generale non sceglierei una che lavora all'interno della Cavendish, soprattutto visto che non è un'attrice porno ma una semplice segretaria.

Eppure questa donna mi affascina. Quell'aria innocente e peccaminosa allo stesso tempo, quella maglietta sfrontata con su scritto "I'm the right girl", quel suo modo di fare deciso.

È molto giovane, eppure non mi è sembrata un pesce fuor d'acqua in questo ambiente.

Non l'ho vista né impaurita né titubante. Era fiera, decisa, sicura di sé.

E a me fanno impazzire le ragazze così.

E poi, cavolo, l'ho fatta assumere, quindi la moretta mi dovrebbe un favore. Sono stato una manna dal cielo. La sua manna dal cielo.

Sì, ma non posso chiederle niente. Oltre al fatto che uno come me non ha bisogno di chiedere, non ci potrei mai provare con lei.

Non è la persona giusta, non è la ragazza con cui divertirsi e poi tanti saluti. Non sul posto di lavoro, almeno.

Se l'avessi conosciuta fuori da qui di sicuro ci avrei provato e me la sarei scopata in un men che non si dica, facendolo durare il più a lungo possibile.

Socchiudo gli occhi, immaginando la sua bocca sul mio cazzo e mi lecco le labbra, sfiorando con le dita il mio membro ingrossato.

Decido di non pensarla più e di iniziare a lavorare per la scena che tra mezz'ora gireremo.

Lascio l'ingresso dello studio di registrazione e mi dirigo nel mio spogliatoio privato.

Qui dentro ho tutto ciò che mi serve, persino un bagno privato.

Mi chiudo lì dentro e inizio a trastullarmi.

Devo venire una sola volta, da solo, per durare più a lungo possibile dopo, nella scena.

Socchiudo gli occhi e continuo a lavorare di mano sul mio cazzo durissimo.

In genere immagino tutte le donne che mi sono scopato negli anni, insieme. Una bellissima orgia di femmine di tutti i tipi.

Alte, basse, magre, formose, più in carne, bionde, more, rosse, tinte, veramente di ogni tipo.

E anche adesso, nella mia mente, ci sono loro accanto a me.

Mi toccano, mi leccano, mi baciano dappertutto.

E poi, in mezzo a loro, se ne fa spazio una, piccola e mora.

È lei. La moretta tutta pepe che ho conosciuto poco fa.

Sotto è completamente nuda e sopra ha soltanto quella shirt bianca attillatissima con la scritta "I'm the right girl".

I suoi capezzoli sono turgidissimi, tanto che si intravedono da sotto la shirt.

Scaccio di malo modo le altre e la tiro a me, alzandole la maglietta.

Le prendo quei seni pieni nella bocca e lei mi afferra il capo.

Quando succhio forte lei inarca la testa all'indietro e ansima, sussurrando un "Dio, Blake" che mi fa impazzire.

È tutto nella mia mente, ma sembra così reale. Lei è reale, è vera, è viva, è eccitata, è bagnatissima in quella figa calda che inizio a toccare con le mie grosse dita.

E vengo, con un verso strozzato, inebriandomi del suo odore e dei suoi umori.

E quando riapro gli occhi e capisco dove sono e cosa ho fatto, mi rendo conto che sono diventato in pochi minuti un fottutissimo coglione!

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