~2: 4 o'clock.~

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È mattina... oh, no, è già primo pomeriggio. Ho davvero dormito per tutto questo tempo?
Diamine... anche Beatrice è già uscita.

Sbuffo e mi alzo dal letto, stropicciandomi gli occhi. Vado in cucina a prepararmi una tazza di caffè.

Ieri devo essermi stancato molto e probabilmente ho consumato tutte le mie energie.
Però mi sono riposato davvero molto, quindi probabilmente più tardi riprenderò il lavoro sulle canzoni.

Ho scritto davvero molti testi, ho così tante cose da dire e da trasmettere, però sono ancora una bozza e li dovrò ricontrollare almeno mille volte. Li correggerò, sistemerò, riscriverò.

Da quando sono venuto a vivere in Italia, e ho di conseguenza imparato l'italiano che – modestamente – parlo piuttosto bene, ho iniziato anche a scrivere canzoni in italiano.
Certo non tutte, per la maggior parte inizialmente scrivevo canzoni in inglese, poi ho iniziato anche a variare con l'italiano. In fondo non sono troppo male le canzoni italiane, però bisogna sapergli dare una giusta base che possa valorizzare le parole, il che non sempre è facile.

Tralasciando che qui in Italia non ci sono molte canzoni o cantanti che mi piacciano, visto che per la maggior parte sono trapper, ed è un genere che personalmente non mi piace. Più che altro per i testi – sono privi di senso e trattano argomenti volgari in un modo osceno.
Se si lavorasse meglio sui testi, e magari anche sui video musicali, sarebbe anche una musica orecchiabile.

Un cantante italiano che mi piace particolarmente è Fedez che, nonostante faccia perlopiù tormentoni estivi, stimo molto come uomo e come persona.
Ci sono anche alcuni talenti particolari in Italia, per esempio Ultimo, che so essere molto acclamato e ai suoi concerti c'è davvero tanta gente. Mi piacciono anche alcuni suoi testi, sono scritti molto bene e sono fatti apposta per la sua voce.
La sua canzone che preferisco è I Tuoi Particolari, la trovo molto profonda e mi piace il fatto che tratti di memorie e ricordi, un argomento che mi piace davvero molto soprattutto in questo momento. Anche il video musicale merita davvero, racconta una storia bellissima.

Insomma, qui in Italia ho scoperto musiche che prima non conoscevo e ne sono felice.
Mi viene da ricordare molto Taehyung, che era appassionato dell'Opera italiana, e spesso ci tormentava con quelle note liriche...

Chissà dove si trova ora, cosa sta facendo, con chi è, se ogni tanto mi pensa ancora.
Ricordo bene la canzone che abbiamo prodotto insieme, 4 o'clock.
Mi era piaciuto tantissimo collaborare con lui per quella canzone. La sua voce profonda era ed è perfetta per quelle note, per quelle parole.

Quanto mi manca Taehyung.

Scriverò una canzone in italiano soltanto per lui. Spero solo che riesca a tradurla o perlomeno a capirne il significato.

Ma per il momento basta pensarci... Come se fosse facile.

Sospiro e finisco il mio caffè, per poi andare a vestirmi con una semplice tuta grigia ed esco di casa.

Andrò a farmi un giro a piedi per prendere un po' d'aria e riflettere a mente fredda.

Magari con le cuffiette e 4 o'clock in loop... No no no, non devo farlo, finirò per continuare a tormentarmi.

Ma la tentazione è troppo alta e lo faccio comunque.
Non ascolto questa canzone da davvero un sacco di tempo, e risentirla ora fa molto strano. Però strano... Bello.

Finisce che mi metto a cantarla sottovoce camminando per strada. Wow, me la ricordo ancora.
È stupendo.
Non pensavo di ricordarmi ancora tutte le parole a distanza di anni.
So persino la parte di V, ma preferisco non cantarla.
È fatta per lui, e ascoltare la sua voce profonda dopo tanto tempo è magnifico.

Come vorrei risentirla dal vivo.

-

Sto camminando per le strade affollate di Roma da oramai più di due ore. Non riesco a fermarmi, sento come una qualche forza psicologica che mi impedisce di farlo. Non sento stanchezza, non sento dolore ai piedi, non sento sete, non sento fame, non sento sonno.

L'ultima penso sia normale, avendo dormito per... Beh, più di dodici ore praticamente.
Però è strano, e non poco.

Continuo a camminare, camminare e camminare. Se prima nella mia mente c'era un casino di pensieri confusi ed emozioni incontrollate sul punto di esplodere, ora avverto un sento di vuoto. Non penso più a nulla, nessun tormento, nessun'emozione.
Avverto solo questo bisogno costante di camminare. Camminare. Camminare.
E ancora non posso fermarmi.
È come se le mie gambe stessero sapendo dove sto andando, e non intendono fermarsi prima di avermi condotto laddove stanno mirando.
Ma dove, e perché? Questa è la vera domanda.

Ma non importa, continuerò a camminare, indipendentemente da cosa voglio, cosa penso, cosa desidero. La logica e il buonsenso non hanno più senso oramai, sono andati a farsi fottere tempo fa.

Le note di 4 o'clock continuano a rimbombare nella mia testa senza sosta, a massimo volume.
Ma va bene così.

Alla fine, vai camminando e camminando, mi ritrovo in un vicolo stretto e nascosto. Ci sono pochissime persone. Qualche passante di fretta che si è perso, alcuni ragazzi che probabilmente stanno fumando in un angolo buio, e un vecchio appoggiato al muro. Indossa abiti sporchi e spiegazzati, e anche un po' bagnati. Ha la barba lunga e per niente curata, grigia, come quel poco di capelli che gli ricade sul viso. I suoi occhi sono azzurri come il ghiaccio. Mi fissa intensamente. Non nascondo che mi mette un po' di ansietta.
Non riesco a sostenere il suo sguardo. Appena ci provo mi mordo il labbro spostando gli occhi da qualche altra parte.
È come se negli occhi avesse qualcosa di forte e di ferreo, di intenso, così tanto da avvolgermi completamente. Ma è qualcosa di ignoto e che porta timore.

Respiro profondamente e mi avvicino a lui con passo lento, ma sicuro. Dovrei chiedergli qualcosa, delle indicazioni, ma non saprei cosa. In effetti sono venuto qui senza intenzioni precise, non sto cercando nessun luogo in particolare. E ora come glielo spiego?

Alla fine provo lo stesso.

«Buonasera» dico con un tono leggermente esitante.

L'uomo mi squadra attentamente da capo a piedi. Poi mi sorride, ma non è un sorriso gentile o cortese. Si tratta di un sorriso quasi di scherno. Mi sento un po' a disagio detto sinceramente.

«Buonasera a lei» mi risponde ghignando. Ma chissà che diavolo gli passa per la testa.

«Saprebbe dirmi... uhm...» divento leggermente rosso in viso non sapendo come continuare la frase e ci rifletto su qualche secondo. L'uomo sghignazza divertito.

«Cosa? Si spieghi» dice a un certo punto; lo so che lo fa per prendermi in giro, e la cosa non mi piace per niente.

«Dov'è il bar più vicino?» dico infine. In realtà non ho né fame né sere, ma non importa, al massimo userò il bagno.

L'uomo scoppia a ridere, lasciandomi perplesso. «Vieni proprio qui a cercare un bar?» domanda.
Lo guardo un po' allibito, non è che sappia come rispondere.
Scoppia a ridere nuovamente. Detto sinceramente mi fa un po' schifo, sputacchia un sacco e ha un alito cattivo.

Alla fine indica con il pollice destro una porta alla sua destra, qualche metro più in là. «Potresti andare là. Sono sicuro che V saprà cosa fare con te.»
Spalanco gli occhi. V... Non può essere Taehyung. Perché diamine sarebbe venuto qui in Italia? Oh, vero, è un amante dell'Italia. Ma ciò non spiega il perché stia in un vicolo tanto ambiguo in mezzo a Roma.

Mi sto facendo troppi film mentali, di sicuro non si tratta di lui!
«Come prego?» mormoro.

Lui ghigna e si affaccia alla porta indicata prima. «Hey V!» grida appoggiando una mano di fianco alla bocca per fare eco.

«Ma che vuoi?!» sento una voce alquanto familiare. Non dirmi che...

«Vieni, questo qua ha bisogno di te» continua l'uomo senza smettere di gridare. Madonna mia che fastidio.

«Bisogno di me? Anto' hai bevuto troppo, lasciatelo dire» sento una persona salire dei gradini.

Mi avvicino di qualche passo alla porta, e la persona che ne esce mi lascia senza parole.

«Namjoon.»

«Taehyung.»


















Spazio autrice

Salve a tuttə ragazzə! Come vi pare questo capitolo? Vi sta piacendo la storia?👀

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